In una locanda si parlò di Biancaneve

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Un giorno in una locanda, un filosofo disse al locandiere:

"Osservare la realtà attraverso la lente distorcente di un chiuso ideologismo, non è più vedere la realtà, ma il chiuso ideologismo."

Poi rivolgendosi ad un giudice che gli sedeva affianco aggiunse:

"Il vero è l'intero. Guai a staccare un morso della rossa e allettante mela e, masticata quella porzione, comporre una narrazione fatta di piccoli sassolini che sono prove tendenziose che conducono alla perdizione, che non ne fanno una oggettiva se aggregate, Vostro Onore!"

Il giudice annuì.

"Ma avete sentito?",

disse un tale nella locanda,

"Biancaneve, la più bella del reame, ha mangiato quella mela cadendo in un sonno profondo

e non si sarebbe più svegliata se non fosse stato per il Principe Buzzurro!"

Risata generale: "Buzzurro?!"

"C'è poco da ridere: ora è sul banco degli imputati!"

"Assurdo!"

"Pare che egli si aggirasse con il suo cavallo bianco nel bosco presso la caverna dei sette nani..."

Coro: "Non-alti! Non-alti!"

"Sì, ehm, non-alti...suonando la tromba e gridando << Dov'è la mia bella?! >>, e trovatala dormiente per l'incantesimo, l'abbia poi svegliata con un bacio non consenziente!"

Vociare animato:

"Allora è giusto così!"

"E il modulo di consenso?"

"E' una molestia...Che marcisca in galera!"

"Infatti! Sappiamo tutti che quello è il primo passo per..."

disse la moglie del locandiere prima di essere interrotta

"Per cosa?!",

chiese una donna in maniera impopolare,

"Forse la tua birra è il primo passo per l'eroina?"

Ella incredula ammutolì.

"Fai bene a tacere, perché è la paura che ti fa parlare, la stessa che agita le masse, che ingrandisce i numeri, che fa diventare l'improbabile la cosa più probabile."

"Scusate ma lei cosa ne pensa?"

intervenne un tizio dopo aver mandato giù una golata di birra.

Il magistrato rispose:

"Pare felice e grata al principe, spezzato il sortilegio che la teneva incatenata a virtuali realtà di intelligenza apparente e alla solita retorica ripetuta fino alla nausea, quindi assimilata come moda di trasmutate parole e soffocato atteggiarsi."

"Ma chi è stato a darle la mela?"

"Una strega malvagia invidiosa della sua beltà, ma che oltre il suo nasone non vede aldilà."

"Proprio perché ha il nasone pensa di vedere lontano e di saperne abbastanza!",

disse la donna impopolare che aveva interrotto la locandiera,

"Spero che quei due avranno un figlio, un bimbo bellissimo, dai cui teneri piedini spunteranno le radici di una quercia secolare che si farà beffe della postmodernità, della sua letteratura e pseudoscienza, e che vedrà una nuova era."

Silenzio.

Poi in coro: "Che vuoi dire?"

Intervenne il filosofo:

RIFLESSIWhere stories live. Discover now