Charmed: drabbles

By only4_thebrave

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Momenti sparsi, smut, fluff, e altre cose che mi verranno in mente. Se non avete letto Charmed queste non avr... More

If you got in my head (you wouldn't be scared)
You're already homе (because it was you all along)
All my good years
All I want for Christmas is Lou

When you look at me like that, my darling

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By only4_thebrave

Harry non aveva mai festeggiato il suo compleanno. Durante l'infanzia e l'adolescenza vissute in orfanotrofio a nessuno era mai importato festeggiarlo, e lo stesso valeva per la sua vita da adulto in cui non aveva mai avuto amici con cui farlo. Come tutte le altre cose che riguardavano quella parte della sua vita, si era abituato anche a quello. Non odiava quel giorno, semplicemente non pensava che ci fosse qualcosa da festeggiare né gli importava farlo.

Era questo quello che aveva ripetuto a Louis più volte, soprattutto nelle settimane che precedevano il suo compleanno, ma ovviamente Louis non aveva ascoltato una parola di ciò che aveva detto. O meglio, Louis lo aveva ascoltato ma aveva ampiamente ignorato il pensiero di Harry sulla faccenda.

Non gli interessava ciò che era avvenuto nel passato perché era convinto che, se Harry avesse avuto qualcuno con cui farlo, gli avrebbe sicuramente fatto piacere festeggiare il suo compleanno.

Insomma, a chi non piacerebbe una torta rosa al cioccolato decorata con rose fatte di panna e piccoli unicorni di zucchero? Okay, forse Louis sapeva che quella sarebbe stata la sua torta ideale, ma comunque.

Aveva pensato a ogni minimo dettaglio, dalle decorazioni alla torta al regalo. Avrebbe potuto comprare tutto già pronto o pagare qualcuno per addobbare la casa, ma perché farlo se poteva fare tutto lui? Era certo del fatto che Harry avrebbe apprezzato di più qualcosa creato con le sue stesse mani.

Il punto era che Louis era un disastro in cucina e nei lavori manuali e comunque, tra il lavoro e la lotta contro i demoni, non avrebbe avuto il tempo di preparare tutto da solo. Aveva quindi deciso di usare un pizzico di magia, giusto un po' per risparmiare del tempo, anche perché ogni volta che era sul punto di cominciare a preparare qualcosa veniva costantemente interrotto.

Ora era arrivato finalmente il giorno del compleanno di Harry, il primo che avrebbero trascorso insieme da quando si erano conosciuti, e a questo punto Louis aveva necessariamente bisogno di usare la magia perché non aveva più tempo per ordinare una torta personalizzata o le decorazioni.

Quella mattina, come quasi tutte le altre, si era svegliato accanto a Harry. Ufficialmente non vivevano ancora insieme ma ormai Harry trascorreva quasi ogni giorno e notte a casa di Louis, quindi era come se convivessero.

Aveva deciso di fare finta di niente e far credere a Harry di essersi dimenticato del suo compleanno, nella speranza che la festa a sorpresa che aveva intenzione di organizzare sarebbe stata ancora più inaspettata. Harry non aveva detto niente né aveva minimamente accennato al fatto che fosse il suo compleanno, e Louis pensò che probabilmente era dovuto al fatto che per lui non era un giorno importante.

Quando il detective uscì di casa per recarsi a lavoro, Louis si rimboccò le maniche e cominciò a preparare tutto l'occorrente.

Nel piccolo libro di ricette scritto da suo nonno aveva trovato una pozione che, versata su un qualsiasi tipo di cibo, gli avrebbe permesso di trasformarlo in una bellissima torta di compleanno. C'era anche un disegno sul fondo della pagina e Louis pensò che quello sarebbe stato il risultato che avrebbe ottenuto. Era una torta a due piani, azzurra e con delle roselline di panna sulla circonferenza. Sembrava molto bella quindi decise che avrebbe usato quella. Per le decorazioni non aveva trovato niente, quindi decise che avrebbe scritto un incantesimo.

Sembrava tutto abbastanza semplice e perfetto. Tutto tranne Zayn, che non aveva smesso di dargli il tormento da quando Harry era uscito da casa.

"Louis, non farlo. Sai che non puoi usare la magia per scopi personali o ci saranno delle conseguenze" ripeté per almeno la quinta volta nel giro di mezz'ora.

Louis sbuffò rumorosamente e si pizzicò il ponte del naso per calmarsi, prima di poter fare qualcosa di cui era certo non si sarebbe pentito, come per esempio rinchiudere Zayn in cantina e buttare la chiave nell'oceano.

"Zayn, cazzo. La pozione per la torta l'ha scritta mio nonno quindi vuol dire che anche lui l'ha usata."

"Sì, ma non sai quali conseguenze potrebbero esserci e non sarai l'unico a mangiarla. A parte le tue capacità culinarie discutibili, potresti anche avvelenare tutti."

"Si può versare su qualsiasi alimento, anche non commestibile, e nonno non avrebbe mai scritto la ricetta se fosse pericolosa!" ribatté Louis esasperato, alzando le braccia al cielo.

"Non sai cosa potresti causare, cazzo! E se come conseguenza tutti si sentissero male? E se sbagliassi la pozione per la torta? Cosa molto probabile, comunque" disse Zayn, alzando poi una mano prima che Louis obbiettasse. "Stessa cosa per l'incantesimo. Louis, dammi retta, non è una buona idea."

Louis sbuffò di nuovo, grugnendo per la frustrazione e uscendo dalla soffitta sbattendo i piedi con più enfasi del necessario.

"Perché devi sempre rovinare i miei piani? Perché per una volta non puoi farti i cazzi tuoi?" urlò mentre scendeva velocemente le scale, dirigendosi in cucina con il libro di suo nonno tra le mani.

"Perché sono il tuo Famiglio e in quanto tale ho l'obbligo di metterti in guardia e proteggerti."

"E allora non esserlo e lasciami in pace!" esclamò Louis, sbattendo il libro sul bancone della cucina e pentendosi subito dopo di ciò che aveva detto.

Zayn drizzò la schiena ma la sua espressione era impassibile, anche se Louis aveva imparato a conoscerlo bene e aveva riconosciuto la delusione nel suo sguardo.

"Mi dispiace, sai che non lo penso" ammise, abbassando il tono di voce e rivolgendogli uno sguardo colpevole, poi scrollò le spalle. "È solo che uso sempre la magia per combattere i demoni. Non credo che se per una volta la usassi per qualcosa di così piccolo possa succedere qualcosa di grave."

Zayn lo guardò per qualche momento, poi sospirò. "D'accordo, fai come ti pare ma poi non venire a piangere da me quando succederà qualche disastro" disse in tono rassegnato. "Comunque resterò qui, voglio avere la certezza che almeno preparerai correttamente quella dannata pozione."

Louis assottigliò lo sguardo. "Non preparerei mai male una pozione con il rischio di mettere Harry in pericolo."

Zayn soffocò una risata. "Oh no, quello lo fai solo con quelle che bevi tu."

Louis gli rivolse un'occhiataccia. "E con questo cosa vorresti insinuare?"

Zayn si schiarì la voce, assumendo un'espressione... di godimento? Louis non voleva saperlo.

"Oh sì, detective, leggimi nel pensiero quanto vorrei essere sculacciato come una put-"

"Zayn!" urlò Louis, arrossendo terribilmente e spalancando la bocca per la sorpresa. "Come cazzo fai a saperlo!?"

Zayn scrollò le spalle. "Non siete particolarmente silenziosi. Vi ho sentiti urlare dal giardino."

Louis si voltò di scatto nella speranza di nascondere l'imbarazzo, passandosi una mano sul viso e sentendo il calore sulle guance. "Vaffanculo, stupido gatto spelacchiato."

Zayn scoppiò a ridere. "Dai, Lou, non volevo metterti a disagio. E ti assicuro che in tutti i miei anni di vita ho assistito a cose molto più... imbarazzanti."

Louis si voltò di nuovo, ora la sua attenzione accesa dalla curiosità. "Tipo? Dai, racconta."

"Sei sicuro di volerlo sapere?" chiese Zayn, alzando un sopracciglio.

Louis scrollò le spalle. "Sì. Dai, dimmelo" rispose mentre apriva le credenze e tirava fuori gli ingredienti per la pozione.

"Se lo dici tu" ribatté Zayn. "Sapevi che nell'era degli hippie andavano di moda le orge?"

Louis annuì incuriosito mentre riempiva la pentola d'acqua.

"C'è stato un periodo in cui ogni sera vedevo un sacco di donne entrare e uscire dopo ore da questa casa. Ero curioso, così un giorno sono entrato di nascosto e... Beh, diciamo che tuo nonno era particolarmente... attivo, ecco."

La pentola scivolò dalle mani di Louis, rovesciandosi rumorosamente dentro il lavandino mentre lui sgranava gli occhi e reprimeva un conato.

"Zayn, vaffanculo! Non volevo sapere della vita ses- Ew" grugnì, reprimendo un altro conato e un brivido di disgusto.

Zayn ridacchiò e scrollò le spalle, come se per lui non fosse una cosa assolutamente illegale e disgustosa da sapere.

Louis rabbrividì di nuovo, scuotendo con forza la testa e riprendendo a riempire la pentola d'acqua nel tentativo di distrarsi e dimenticare ciò che Zayn aveva detto. La posizionò sul fornello e lo accese, poi prese carta e penna da un cassetto per scrivere l'incantesimo mentre aspettava che l'acqua bollisse. Mordicchiò il tappo della penna, pensando alle parole giuste che avrebbe potuto usare, e quando gli vennero in mente le scrisse velocemente.

"Pensi potrebbe andare?" chiese, porgendo il foglio a Zayn.

L'amico lesse e sospirò rassegnato. "Sì, anche se continuo a ripeterti che non è una buona idea."

Louis gli strappò il foglio dalle mani rivolgendogli un'occhiataccia, poi uscì dalla cucina diretto nel corridoio della casa. Si schiarì la voce è chiuse gli occhi, pensando intensamente a cosa avrebbe voluto creare.

"Tante decorazioni voglio creare quindi il mio desiderio rendi reale per festeggiare un compleanno speciale."

Aprì gli occhi e sorrise come un idiota quando vide tante luci bianche illuminare il soggiorno e il corridoio fino a trasformarsi in decorazioni di compleanno.

C'erano palloncini blu e bianchi che svolazzavano qua e là, altri fluttuavano attaccati a fili sul corrimano delle scale, festoni di varie forme erano appesi sui muri del corridoio e in ogni stanza del piano terra. Un tappeto azzurro si estendeva dall'entrata della casa, lungo tutto il corridoio e fino a un arco circondato da palloncini dello stesso colore degli altri e che stava all'entrata della stanza con le porte a vetri, ora affollata da altre decorazioni e palloncini sparsi sul pavimento e appesi ai vari mobili.

Louis saltellò eccitato mentre batteva le mani ed esultava. "Adoro! Cosa ne pensi?"

"Beh, è decisamente... notevole" rispose Zayn, guardandosi intorno. "Sembra più che stia celebrando un matrimonio che un semplice compleanno, ma comunque."

Louis sbottò indignato, puntandogli un dito contro. "Questo non è un semplice compleanno. È il primo compleanno che Harry festeggerà e voglio che sia perfetto."

Zayn alzò gli occhi al cielo. "Come ti pare, Mrs Drammaticità."

Louis gli mostrò il dito medio e uscì dalla stanza sbattendo i piedi, borbottando quanto fosse non solo terribilmente fastidioso ma anche un amico assolutamente inutile.

"Più che un amico mi sento un vero e proprio complice di un crimine."

"Non stiamo commettendo alcun crimine né verremo arrestati" sbuffò Louis mentre spegneva il fornello.

Zayn scoppiò a ridere. "Oh, beh, penso che a Harry comunque non dispiacerebbe arrestarti" ribatté, mimando le virgolette sull'ultima parola.

Louis arrossì terribilmente, afferrando il primo oggetto che trovò sul bancone e lanciandoglielo contro. Zayn schivò il mestolo di legno per un pelo, continuando a ridere sguaiatamente.

"Sei un fottuto pervertito" borbottò Louis.

"Io?" rispose, sgranando gli occhi. "Non farmi parlare, Louis, che è meglio."

Louis arrossì di nuovo ma non rispose. Non ci teneva particolarmente a sapere cosa Zayn avesse sentito delle loro... conversazioni nei momenti intimi.

Si schiarì la gola e cominciò a leggere la ricetta sul libro di suo nonno, provando a ignorare Zayn che ancora ridacchiava divertito.

"Siccome sei fastidioso e non ho voglia di parlare, ci vediamo dopo" disse Zayn, facendo un cenno di saluto con la mano prima che il suo corpo cominciasse a tremare e assumesse sembianze feline.

Il gatto balzò agilmente sul bancone, sedendosi e poi sollevando una zampa, leccandola scrupolosamente mentre lo guardava con la coda dell'occhio.

"Stupido gatto vanitoso" borbottò Louis. "Ti giuro che se anche solo un pelo finirà dentro la pozione, ti scuoierò vivo e ti infilerò nel forno."

Zayn si bloccò con la zampa a mezz'aria e la lingua fuori dalla bocca, poi sgranò gli occhi in modo drammatico e saltò giù dal bancone.

Louis ridacchiò divertito, seguendolo con lo sguardo mentre Zayn aggirava il bancone. Urlò di dolore quando il gatto gli arpionò una caviglia, per poi tirare fuori la lingua e fare quella che Louis sapeva fosse una pernacchia, prima di balzare sopra il bancone alle sue spalle.

"Zayn! Mi hai fatto male, brutto stronzo" si lamentò Louis, sollevando la tuta e massaggiando il punto in cui lo aveva graffiato. "Hai intenzione di stare appollaiato lì a controllarmi?"

Zayn annuì con la testa.

"Fai come ti pare, inutile palla di pelo" borbottò, ancora arrabbiato per l'aggressione.

Cominciò a preparare gli ingredienti richiesti per la pozione, tagliando e schiacciando le varie erbe e verdure. Ringraziò il fatto che non occorressero insetti o altri ingredienti disgustosi, dal momento che avrebbe dovuto versare la pozione sopra qualcosa che poi avrebbero mangiato.

Era abbastanza fiducioso e non si distrasse neanche per un secondo. Non voleva dare a Zayn la soddisfazione di prenderlo in giro per il fatto che spesso facesse pasticci con le pozioni e comunque voleva che il compleanno di Harry fosse perfetto.

Quando terminò di preparare la pozione, la versò dentro una boccetta in vetro e la mise da parte. Sul libro c'era scritto che avrebbe potuto versarla su un qualsiasi alimento perché la pozione lo avrebbe trasformato nella torta, quindi prese dal frigo i pancake che ero avanzati dalla colazione e tornò dietro il bancone.

Sussultò quando Zayn alle sue spalle scese dal bancone e assunse sembianze umane, ma Louis ignorò il modo in cui lo stava guardando.

"Louis, ti prego per l'ultima volta di non farlo. Per favore, non sai che conseguenze potrebbero esserci."

Louis sbuffò e alzò gli occhi al cielo. "Ti ho detto che non mi interessa quello che pensi e che se per una volta userò la magia per fare qualcosa per me, sicuramente non accadrà nulla. Gli Anziani, o chi diavolo decide le punizioni, me lo devono dopo tutto quello che faccio."

"Nessuno decide le punizioni, Louis. Le conseguenze avvengono in automatico la maggior parte delle volte in cui si usa la magia per scopi personali. Per questo ti dico che sicuramente ce ne saranno."

"La maggior parte delle volte, non sempre" ribatté Louis, poi alzò una mano prima che potesse interromperlo. "Ora stai zitto, per favore. Non mi serve la tua opinione non richiesta da Famiglio."

Prese la boccetta e la inclinò, lasciando che il liquido colasse sopra i pancake. Una luce si sprigionò dal punto in cui aveva versato la pozione, emettendo fumo bianco e poi uno scoppio.

Zayn drizzò le spalle e sollevò il mento con aria offesa. "Bene, vaffanculo, allora. Non venire a piangere da me quan-"

Louis urlò quando una forza lo tirò indietro, facendogli perdere l'equilibrio e cadere per terra, e pensò che probabilmente fosse accaduto lo stesso a Zayn dato che si era interrotto nel mezzo della frase e aveva urlato anche lui. Si alzò in piedi, massaggiandosi il sedere dolorante per la botta, poi aggrottò la fronte perché non ricordava che fosse così magro. Sollevò la testa di scatto quando sentì un urlo e, quando vide se stesso di fronte a sé, urlò anche lui.

"Ma che cazzo sta suc-" cominciò a parlare Louis, ma si interruppe quando si rese conto del fatto che la voce non fosse la sua. Era la voce di Zayn.

"Cazzo, te l'avevo detto che ci sarebbero state conseguenze!" urlò Zayn di fronte a lui. O era Louis?

"Zayn, cosa cazzo vuol dire?" mormorò Louis, rabbrividendo quando però sentì la voce di Zayn parlare e non la sua.

Abbassò lo sguardo e urlò di nuovo, tastandosi poi la faccia e cominciando a tremare quando vide un corpo che non era il suo.

"Oddio" mormorò, sgranando gli occhi e incrociando quelli blu che un tempo erano i suoi, ora invece davanti a lui. "I-io sono... te? E- e tu sei me?"

Zayn, nel corpo di Louis, sbatté con forza un pugno sul tavolo e urlò in modo imbarazzante. Louis era sicuro del fatto che la sua voce non fosse davvero così acuta.

"Vaffanculo, Louis! Questa è tutta colpa tua e- Oddio, ho la tua voce e- Questo è un fottutissimo cazzo di incubo! Ora dovrò stare per forza zitto altrimenti dovrò sopportare questa lagna!" piagnucolò Zayn.

"Ehi! La mia voce è bellissima, brutto stronzo" ribatté Louis, incrociando le braccia al petto.

Sussultò quando tastò il suo corpo, o meglio quello di Zayn, e fece una smorfia. "Dovresti mettere su un po' di carne, soprattutto qui" disse, stringendo le natiche tra le mani.

"Louis, ti rendi conto del fatto che stai palpando il mio culo, vero?"

Louis sgranò gli occhi e represse un conato, poi spalancò la bocca. "Ma- ma questo vuol dire che... E se mi scappasse la pipì?"

L'amico assottigliò lo sguardo. "Non ti azzardare a guardare o toccare il mio uccello, Louis. Sono serio" lo ammonì, puntandogli un dito contro.

"Il tuo uccello è proprio l'ultima cosa che i miei occhi avrebbero bisogno di vedere o toccare, quindi vorrà dire che lascerò che la tua vescica esploda" ribatté Louis, facendo un'altra smorfia.

"Bene."

"Bene" sbottò Louis, incrociando le braccia al petto. "Che cazzo facciamo? Dobbiamo invertire l'incantesimo o qualsiasi cosa sia."

"Invertire?" rispose Zayn, alzando un sopracciglio. "Pensi che si possano annullare le conseguenze in questo modo?"

Louis sgranò gli occhi. "Che cazzo stai dicendo?"

"Sto dicendo che se fosse così semplice eliminare le conseguenze della magia usata per scopi personali, allora non esisterebbero proprio."

"Ma- ma non possiamo restare così! Quanto cazzo durerà l'effetto? Gli invitati arriveranno tra un'ora e Harry tornerà a casa tra un'ora e mezza" urlò in preda al panico, poi sbatté un piede per terra. "E fanculo la tua voce di merda!"

Zayn sospirò, passandosi una mano tra i capelli. Ora che Louis poteva guardare il proprio corpo dall'esterno doveva ammettere di essere davvero sexy.

"Non lo so, okay? Potrebbe durare un'ora così come giorni. Non ci sono delle regole precise."

"Giorni?" gridò Louis, per poi tossicchiare quando sentì la gola raschiare.

"Ehi, non urlare. Le mie corde vocali non sono abituate" lo rimproverò Zayn. "Per quanto mi riguarda possiamo stare anche mesi così, peggio per te."

"Mesi!? Zayn, c'è il compleanno di-"

"Sai," lo interruppe Zayn con finta espressione pensierosa, "pensavo al fatto che Harry vedrà questo corpo e penserà che sia tu. A meno che tu non gli dica ciò che hai fatto, rovinando per sempre il suo compleanno speciale."

"Non ti azzardare a-"

"Quindi penso che mentre tu starai qui a cercare una soluzione che non c'è, io mi divertirò a farmi sculacciare come una puttana."

Louis trattenne il respiro mentre gli occhi si riempivano di lacrime. "Non lo faresti mai" sussurrò, incrociando le braccia al petto e mordendosi con forza il labbro. "Non- non farlo, per favore."

Zayn sgranò gli occhi e lo raggiunse, abbracciandolo stretto e ridacchiando al suo orecchio. "Ehi, Lou, stavo solo scherzando. Sai che non farei mai e poi mai una cosa del genere a te o a Harry, okay?"

Louis tirò su col naso e ricambiò l'abbraccio. Nascose la testa nell'incavo del collo, il suo collo, e inalò il profumo, il suo profumo. Era così strano e dannatamente inquietante abbracciare se stesso.

"Okay" mormorò, stringendo Zayn e il proprio corpo un'ultima volta prima di indietreggiare.

"Questo non toglie il fatto che non ti aiuterò, così imparerai ad ascoltarmi la prossima volta che-" Zayn si interruppe e inspirò bruscamente, chiudendo gli occhi.

Louis non si era mai visto dall'esterno ma sapeva che fosse la reazione che aveva ogni volta che aveva una premonizione. Durò qualche secondo e poi Zayn aprì gli occhi, li sgranò e arrossì terribilmente sulle guance. Louis era consapevole di arrossire parecchio ma non pensava che il suo viso diventasse di quel colore così acceso.

"Che cosa hai visto?" chiese incuriosito.

Zayn, se possibile, arrossì ancora di più. Per Louis era parecchio inquietante guardare il suo stesso corpo mentre accadeva.

"Uh" mormorò, distogliendo lo sguardo.

Louis assottigliò gli occhi. "Zayn."

"Uh, io... io penso che per la prima volta in trecentoquarantotto anni avrò bisogno di uno psicologo."

"Zayn, dimmi cosa cazzo hai visto."

"Uh, tu e Harry e, uhm... Beh, diciamo che, uh, stavatefacendosesso."

Louis spalancò la bocca. "Tu... tu hai visto me e- Brutto stronzo!" urlò.

Afferrò Zayn da dietro la nuca e, senza riflettere, gli spinse la faccia sulla torta e premette sulla testa per farlo affondare di più, giusto per sottolineare il concetto. Dopo qualche secondo lasciò la presa e indietreggiò, sgranando gli occhi quando si rese conto di ciò che aveva fatto.

"Louis, dimmi che non hai appena rovinato l'unico motivo per cui siamo in questa situazione" disse Zayn, chiudendo gli occhi e poi inspirando profondamente, come se stesse cercando di non perdere la calma.

"Io... Oh cazzo, no" mormorò Louis, mordendosi il labbro mentre fissava ciò che rimaneva della torta.

Zayn sospirò. "Perfetto, tanto peggio di così non poteva andare."

"Peggio di... Forse non ti rendi conto! La torta è andata e tu hai visto me e il mio ragazzo mentre facevamo sesso!"

"Louis, non me ne frega un cazzo delle cose che fai con Harry, figurati se ci tenevo a vederle" ribatté Zayn, alzando gli occhi al cielo. "Forse tu non ti rendi conto che la cosa più preoccupante è che io ho i tuoi poteri, e non so assolutamente come usarli né controllarli."

"Cazzo" sospirò Louis, passandosi una mano sul viso. "Perché hai i miei poteri? Perché non li ho io nel tuo corpo?"

"Perché sono legati al tuo DNA, quindi a questo corpo" spiegò Zayn, indicandosi con un cenno della mano. "D'accordo, senti. Se vuoi perdere tempo a cercare una soluzione, fai pure, ma ti avviso già che nessun incantesimo annullerà questo disastro. Dobbiamo solo aspettare che passi."

"Ma- ma il compleanno" protestò Louis, sporgendo il labbro in un broncio.

"Puoi togliere quell'espressione ridicola dalla mia faccia? Grazie" borbottò, alzando gli occhi al cielo. "Lou, non possiamo fare un cazzo, okay? Non continuerò a ripetere che è colpa tua, anche se lo è, ma non possiamo farci niente. Quindi o diciamo la verità oppure..."

"Dire la verità e rovinare il compleanno di Harry? Non credo proprio. Tu limita i contatti con Harry e comportati come farei io" sbottò Louis, incrociando le braccia al petto.

"E che cazzo dovrei fare se provasse a toccarmi?"

"Dagli uno schiaffo e digli di andare a fanculo!"

Zayn alzò gli occhi al cielo. "Louis, ti ricordo che sono nel tuo corpo. Picchiarlo penso che potrebbe far saltare la nostra copertura."

"Giusto" mormorò Louis imbronciato. "Allora... allora inventa una scusa e digli che non potrà toccarti fino a stanotte perché- perché l'attesa aumenta il desiderio o qualcosa del genere, ecco."

Zayn fece una smorfia e mimò un conato, solo per poi ritrovarsi di nuovo con la faccia spiaccicata sopra la torta. Quando si sollevò, passò due dita sul viso e poi le succhiò, mugugnando di approvazione.

"Almeno era buona" disse, scrollando le spalle.

Louis grugnì e uscì fuori dalla cucina sbattendo i piedi. "Se arrivano gli ospiti cerca di non fare casini e comportati normalmente" urlò dal corridoio.

"Sei tu che fai sempre casini!"

"Vaffanculo, Zayn!"

Prese le chiavi della macchina dal tavolino all'ingresso e uscì di casa sbattendo la porta alle sue spalle, diretto alla pasticceria più vicina per comprare una fottuta torta per provare a rimediare a quel gigantesco e fottuto disastro.

Quando Louis rientrò a casa gli invitati erano già arrivati e, quando lo salutarono chiamandolo 'Zayn', per poco non fece saltare la loro copertura. Per un momento aveva dimenticato cosa fosse successo ma gli tornò in mente non appena vide se stesso, o almeno il suo corpo, intento a parlare con Andy. Non aveva messo in conto quel piccolo dettaglio, e cioè che persone come il suo migliore amico avrebbero potuto capire subito che nel corpo di Louis, in realtà, non c'era Louis.

Salutò tutti gli invitati con disinteresse, provando a imitare l'atteggiamento che avrebbe avuto Zayn e sperando di risultare abbastanza credibile.

"Louis, posso parlarti un attimo in privato?" chiese Louis, rivolgendosi a Zayn ancora intento a parlare con Andy, che gli rivolse un mezzo sorriso. Fanculo, probabilmente lo aveva capito subito.

Zayn lo seguì in cucina e Louis chiuse la porta alle sue spalle, appoggiandocisi contro e grugnendo frustrato.

"Penso che Andy l'abbia capito" disse Louis, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

"Oh sì, lo ha capito dopo circa due minuti di conversazione. Ha detto che non dirà niente, se può farti stare tranquillo, ma solo perché pensa che sia un'esperienza da non perdere e divertente."

"Che ridere, sono proprio divertito, non vedi? Ah ah ah" mormorò Louis, fingendo una risata.

Zayn alzò gli occhi al cielo. "D'accordo, senti, tra un po' arriverà Harry. Come devo comportarmi?"

Louis aggrottò la fronte. "Come sempre?"

"Quindi devo urlare come una femminuccia, saltargli addosso e infilargli la lingu-"

"Zayn, ti ammazzo, sono serio" sbottò Louis, rivolgendogli un'occhiataccia.

L'amico sbuffò. "Allora dimmi che cazzo devo fare! Non vuoi dirgli la verità quindi dovremmo comportarci come facciamo di solito e ti ricordo che sono nel tuo fottuto corpo."

Louis sospirò, alzando le braccia al cielo per la frustrazione. "Allora... allora abbraccialo e basta! Ti concedo un bacio sulla guancia, se proprio devi."

Zayn soffocò una risata. "Sei ridicolo, lo capirà subito."

"E cosa vorresti fare, eh? Fare la puttana con il mio ragazzo perché è quello che farei io?"

Zayn lo guardò per un momento, alzando un sopracciglio. "Ti rendi conto del fatto che ti sei appena dato della puttana da solo, vero?" chiese con voce impassibile, poi alzò una mano prima che Louis lo interrompesse. "Non voglio sapere la risposta a questa affermazione, so già abbastanza da avere traumi per il resto della mia vita. Comunque... Quello che vorrei fare è dire la verità, così da evitare tutto questo circo che hai intenzione di fare."

Louis scosse la testa, sbattendo un piede per terra. "Ho detto di no. Questo è il suo giorno e non lo rovinerò per niente al mondo, quindi fai come ti ho detto e fine della discussione."

Zayn era sul punto di ribattere ma qualcuno aprì la porta della cucina e Niall si affacciò.

"È arrivato Harry."

Louis si illuminò, rivolgendogli un sorriso smagliante e schiarendosi la voce per tornare serio quando Niall lo guardò interrogativo, poi diede una gomitata a Zayn.

"Oddio, l'amore della mia vita è arrivato finalmente!" esclamò Zayn, beccandosi un'occhiataccia perché Louis non parlava in quel modo e tanto meno con quella voce.

Louis fece un respiro profondo e seguì Zayn fuori dalla cucina, sistemandosi con gli altri nel corridoio per prepararsi.

Solo in quel momento capì che forse Zayn aveva ragione, forse avrebbe dovuto dire la verità.

Quella mattina aveva fatto finta di non ricordarsi che fosse il compleanno di Harry e ora non avrebbe potuto fargli gli auguri come avrebbe voluto, e probabilmente Harry ci sarebbe rimasto male. Non che lo avrebbe mai baciato, trovandosi nel corpo di Zayn, sarebbe stato parecchio strano soprattutto per Harry.

Quando Harry aprì la porta di casa, tutti in coro urlarono 'Sorpresa!' prima di cantare la canzone di buon compleanno. Harry rimase interdetto per qualche momento, poi arrossì visibilmente in imbarazzo e sorrise smagliante. Louis avrebbe tanto voluto corrergli incontro e baciarlo, perché vederlo così felice gli riscaldava sempre il cuore.

Forse Zayn aveva davvero ragione, ma ormai non si sarebbe tirato indietro.

Harry percorse il corridoio e abbracciò la madre, lasciandole un bacio sulla fronte, poi si rivolse verso Zayn. O meglio, Zayn nel corpo di Louis. Gli rivolse uno sguardo così pieno d'amore, gratitudine e felicità che Louis per poco non perse la ragione perché quello a cui stava rivolgendo quello sguardo, in realtà, non era lui.

Harry abbracciò Zayn che, come concordato, ricambiò l'abbraccio e gli lasciò un bacio sulla guancia. Harry aggrottò la fronte e soffocò una risata, gli prese il viso tra le mani e lo baciò, chiaramente affondando la lingua nella sua bocca.

Zayn sgranò gli occhi per la sorpresa ma non fece in tempo a spingerlo via perché questa volta Louis decisamente perse la ragione. Lo afferrò per un braccio, strappandolo dalle braccia di Harry e borbottando un 'Scusaci un attimo', trascinandolo poi in cucina e mostrando il dito medio a Andy nel tragitto, che stava ridendo sguaiatamente.

Louis sbatté la porta della cucina alle sue spalle, voltandosi di scatto e avanzando minaccioso verso Zayn, che indietreggiò con le mani alzate in segno di difesa fino a toccare il muro alle sue spalle.

"Che cazzo ti avevo detto?" sibilò Louis a denti stretti.

"Mi ha baciato lui! Che cazzo ti aspettavi? Te l'avevo detto che sarebbe stata una pessima idea."

"Avresti dovuto spostarti o- o dargli uno schiaffo!"

"Louis, cazzo, sei stupido o lo fai apposta?"

Louis grugnì frustrato, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. "D'accordo, fanculo, la prossima volta spostati."

"Oddio, ancora con questa farsa" sospirò Zayn. "Va bene, fai come ti pare" aggiunse prima di superarlo e uscire dalla cucina.

Louis inspirò profondamente prima di seguirlo, stringendo i pugni lungo i fianchi quando vide Harry circondare Zayn con un braccio e stringerlo a sé.

Ancora una volta pensò che Zayn avesse ragione. Stupido gatto.

Nonostante non potesse farlo come avrebbe voluto, Louis decise comunque di avvicinarsi a Harry per fargli gli auguri. Si schiarì la voce e si morse con forza il labbro quando Harry, che aveva ancora il braccio avvolto sulle spalle del gatto maledetto, gli sorrise dolcemente. Louis distolse lo sguardo, arrossendo sulle guance.

Quando incrociò di nuovo lo sguardo di Harry, vide che aveva la fronte aggrottata e un'espressione confusa. Probabilmente trovava strano il suo comportamento, quindi Louis drizzò le spalle e si schiarì la voce, mettendo su un'espressione impassibile come avrebbe fatto Zayn.

"Uh, buon- buon compleanno" disse, tenendogli una mano che Harry strinse, ma non riuscì a trattenersi e lo abbracciò, affondando il viso nell'incavo del suo collo e stringendolo con forza.

"Uhm, grazie, Zay" ridacchiò Harry al suo orecchio in tono sorpreso e Louis a malincuore decise di sciogliere l'abbraccio.

Harry lo guardò di nuovo con aria confusa e la fronte aggrottata, ignorando Zayn al suo fianco che si stava chiaramente sforzando per non scoppiare a ridere.

Louis si schiarì la voce, morendo il labbro nervosamente. "Sì, uh, prego" farfugliò evitando lo sguardo ancora confuso di Harry, poi si voltò e si allontanò prima di scoppiare a piangere per la frustrazione in quel preciso istante.

Sussultò quando, diretto in cucina per stare un po' da solo e risparmiarsi quella tortura, Liam gli afferrò con forza il polso e lo trascinò nella stanza, sbattendo poi la porta.

Louis non fece in tempo a razionalizzare quello che stava succedendo che si trovò con la schiena pressata contro la porta, il viso intrappolato nelle mani di Liam e la sua fottuta lingua infilata con forza nella sua bocca. Spalancò gli occhi per la sorpresa, e il disgusto, e lo spinse via con forza prima di schiaffeggiarlo.

"Ma che cazzo stai facendo?" urlò fuori di sé dalla rabbia.

Liam si portò una mano sulla guancia arrossata mentre lo guardava con la bocca spalancata per la sorpresa e gli occhi lucidi.

"Perché... perché mi hai picchiato?" mormorò con un'espressione sofferente e delusa.

Louis gli puntò un dito contro, assottigliando lo sguardo. "Mi fai schifo, cazzo. Come diavolo ti è saltato in mente!? Pensavo fossimo amici e- e che Harry fosse tuo amico! Sai quanto gli spezzerà il cuore sapere quello che hai fatto, eh? Vaffanculo, Liam, proprio da te non me lo aspettavo."

Liam aggrottò la fronte. "Che cazzo c'entra Harry?"

"Che cazzo c'entra- Ma mi prendi per il culo?"

Liam sospirò, chiudendo gli occhi e passando una mano sul viso. "Ti prego, dimmi che non hai una specie di... relazione con Harry. Dimmi che non è questo il motivo per cui non vuoi impegnarti e dimmi che non faresti una cosa del genere a L-"

Louis sgranò gli occhi, stringendo i pugni con forza. "Ma cosa cazzo hai bevuto? Certo che sto con Harry, testa di cazzo!"

Liam spalancò la bocca e lo guardò con gli occhi stralunati per un momento, prima di raddrizzare le spalle e alzare il mento, assumendo un'aria impassibile. "Per ora starò zitto solo perché ci sono altri invitati, ma se pensi che che non dirò niente a Louis allora hai fatto male i conti, Zayn."

Louis aprì la bocca per ribattere senza sapere davvero cosa dire. Era così accecato dalla gelosia per ciò che stava accadendo nell'altra stanza e dalla rabbia per non aver dato ascolto a Zayn e per il fatto che Liam lo avesse baciato che aveva completamente dimenticato che lui, agli occhi degli altri, era Zayn.

"Oh cazzo" sospirò Louis, passando una mano sul volto. "Liam, mi dispiace cazzo, non volevo picchiarti e- Aspetta un attimo" si interruppe, assottigliando lo sguardo. "Tu e... io stiamo insieme?"

"Stavamo" lo corresse Liam. "Anzi, non stavamo neanche insieme dal momento che tu non ti sei mai voluto impegnare. 'Liam, non solo il tipo da relazione'" disse imitando il tono di Zayn. "Stronzate! Ora capisco perché non volevi impegnarti. Sei già troppo occupato a scoparti il ragazzo del tuo migliore amico."

Louis spalancò la bocca, non solo perché aveva combinato un gran casino ma anche per il fatto che Zayn non gli avesse mai detto niente di lui e Liam.

"Uh, da- da quanto io e te...?"

"Di tutto quello che ho detto presumo che tu non abbia capito un cazzo. Oppure non ti interessa, cosa molto più plausibile."

"Liam, rispondi alla domanda" ribatté Louis, ora anche terribilmente incuriosito oltre che arrabbiato e offeso.

Liam sospirò. "Due mesi."

"Due- Ma che cazzo!?" esclamò Louis, sbattendo un piede per terra. "Io lo ammazzo! Perché non mi ha detto niente? Brutto stronzo ingrato, ora mi sente prima che lo infili nel cazzo di forno e lo-"

"Ma che cazzo stai dicendo? E perché ti stai comportando così?" domandò Liam con un'espressione confusa e corrucciata.

Louis drizzò la testa e incrociò le braccia al petto. "Che cosa vuoi dire?"

"Beh, di solito non sei così... isterico, non sbatti i piedi per terra e non esprimi particolarmente le emozioni. Forse stai trascorrendo troppo tempo con Louis" rispose Liam, poi fece una smorfia. "Ma certo, ti scopi il suo ragazzo. Ora è tutto più chiaro."

"Io non mi scopo nessuno! Cioè sì, ma non è come credi" ribatté Louis, grugnendo per la frustrazione. "E non sono isterico, cazzo!"

Liam sospirò stancamente, massaggiandosi le tempie. "Senti Zayn, non me ne frega un cazzo, okay? Quando finirà la festa parlerò con Louis, gli dirò che ti scopi Harry e fine della discussione. Per quanto riguarda noi... Beh, puoi anche andare a fanculo."

Louis aprì la bocca per ribattere ma, prima che potesse farlo, Liam lo superò dandogli una spallata che quasi gli fece perdere l'equilibrio e uscì fuori dalla cucina.

"Cazzo!" urlò, infilando le mani nei capelli e tirando qualche ciocca per la frustrazione.

Questo era decisamente un fottuto disastro. Lo pensò, poi però gli venne in mente che forse, dopotutto, avrebbe potuto anche trarre qualcosa di positivo da tutto quel casino.

Zayn era uno dei suoi migliori amici e pensava che lo stesso valesse per lui, ma non gli aveva detto niente della relazione tra lui e Liam quindi Louis decise che almeno si sarebbe divertito un po'. Avrebbe lasciato che Liam parlasse con Louis, cioè Zayn, e gli facesse fare la figura dell'idiota davanti a Harry, come meritava.

Tornò nel soggiorno e si tranquillizzò un po' notando come Harry si fosse staccato da Zayn e non lo abbracciasse più, anzi sembrava quasi che lo stesse evitando. Harry incrociò i suoi occhi e gli sorrise, aggrottando poi la fronte e scuotendo la testa prima di distogliere lo sguardo e continuare a parlare con sua madre.

Louis, invece, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e non solo perché era bellissimo come sempre, ma anche perché aveva paura che Harry baciasse di nuovo Zayn. Sapeva di essere inquietante e che probabilmente Harry, quando si rendeva conto di essere osservato e ricambiava lo sguardo, pensava che fosse impazzito dato che ai suoi occhi lui era Zayn, ma non riusciva a farne a meno.

Comunque non sarebbe riuscito a sopportare un'altra effusione tra Harry e Zayn, anche perché se Harry avesse scoperto che lui lo sapeva non gli avrebbe mai perdonato il fatto che avesse lasciato che accadesse. Decise quindi che, qualora fosse successo ancora, avrebbe messo fine a quella farsa e raccontato la verità.

Louis si sforzò di parlare con tutti, anche se non riusciva a distogliere lo sguardo da Harry, e ringraziò il fatto che Andy avesse capito la verità così da risparmiargli l'incubo che era il dover fingere di comportarsi come avrebbe fatto Zayn.

Zayn, d'altro canto, sembrava si stesse parecchio divertendo a imitare Louis, saltellando per la stanza e parlando con un tono di voce assurdamente acuto. Louis più volte gli rivolse occhiatacce perché era sicuro del fatto che lui non si comportasse in quel modo e più volte rivolse il dito medio a Andy che gli fece notare il fatto che, invece, lui si comportava esattamente così.

Sussultò e imprecò a bassa voce quando vide Harry avvicinarsi a lui e Andy, poi aggrottò la fronte confuso mentre cominciava a sentire la rabbia crescere quando Harry lo guardò intensamente, mordendosi il labbro.

"Che cazzo hai da guardare?" sbottò Louis, incrociando le braccia al petto.

Harry lo stava guardando con quello sguardo, quello con cui di solito guardava Louis. Lo stava fissando mentre ancora si mordeva il labbro per poi leccarlo lentamente, e Louis dovette decisamente reprimere l'impulso di dargli un pugno perché non stava guardando lui in quel modo, dato che agli occhi di Harry lui era Zayn.

"Penso che vi lascerò un po' da soli" mormorò Andy a voce bassa, trattenendo una risata, prima di allontanarsi frettolosamente.

Harry lo guardò per qualche altro momento, poi scrollò le spalle. "Penso che tu sia carino oggi. Non come altre volte, ma comunque."

Louis sgranò gli occhi e spalancò la bocca, richiudendola quando non trovò qualcosa da dire che non includesse insulti. Si morse il labbro con forza per trattenere le lacrime mentre non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

Perché Harry, il suo Harry, aveva detto una cosa del genere a Zayn?

"Cosa... cosa stai dicendo?" mormorò, distogliendo lo sguardo e giurando di aver sentito il suo cuore rompersi in mille pezzi.

Harry gli rivolse un mezzo sorriso e di nuovo scrollò le spalle. "Esattamente quello che ho detto."

"Tu- tu pensi che... Perché?" bisbigliò con un filo di voce, incrociando di nuovo lo sguardo di Harry mentre soffocava un singhiozzo.

Vide quello che sembrava essere senso di colpa macchiare i suoi occhi verdi, ora sgranati, e indietreggiò quando Harry si avvicinò a lui. Harry sospirò e scosse la testa con un sorriso sulle labbra, poi di nuovo avanzò e lo afferrò per i fianchi ignorando il tentativo di Louis di divincolarsi dalla sua presa.

Questa volta lasciò uscire un singhiozzo, poggiando la fronte sulla spalla di Harry e pensando che non era ciò che pensava sarebbe successo. Aveva deciso di mantenere il segreto perché non voleva rovinare il suo compleanno ma non avrebbe mai pensato di scoprire che il suo compagno e amore della sua vita avesse questi pensieri su Zayn.

"Lasciami, tu- tu sei uno stronzo. Perché- perché mi stai facendo questo?" singhiozzò sulla sua spalla.

Harry ridacchiò contro il suo orecchio e, quando Louis di nuovo provò ad allontanarsi, strinse la presa sui suoi fianchi.

"Perché prima o poi dovrai imparare a comportarti bene, ragazzino."

Louis sgranò gli occhi e si divincolò, incrociando lo sguardo di Harry che lo stava guardando divertito e con un sorriso sulle labbra.

"Tu... tu lo sai?"

Harry alzò gli occhi al cielo. "Louis, l'ho capito subito. Cioè, non proprio subito altrimenti non avrei mai baciato-" Si interruppe, incupendosi. "Ew, cazzo Lou, hai davvero lasciato che lo baciassi?"

Louis sospirò e abbassò la testa. "Non era quello il piano. Avrebbe solo dovuto abbracciarti e darti un bacio sulla guancia ma- ma tu l'hai baciato e... Mi dispiace, H."

"Che schifo, merda. E che cazzo pensavi? Che davvero stessi facendo un complimento a Zayn?"

Louis si morse il labbro. "Uh, no, ovviamente."

Harry soffocò una risata e scosse la testa. "Ti prego, come minimo nei due minuti trascorsi hai pensato che ti stessi tradendo con lui, che sono uno stronzo, come ho potuto farti una cosa del genere e bla, bla, bla" disse mentre contava con le dita ogni affermazione, alzando gli occhi al cielo.

"Ehi, perché tutti sembrano conoscermi più di quanto io conosca me stesso?" sbottò Louis, poi alzò una mano. "Non rispondere. Comunque, come hai fatto a capirlo?"

Harry scrollò le spalle. "Beh, prima di tutto per quanto Zayn sia divertente, la sua imitazione di te fa schifo ed è un pessimo attore. In più Zayn non si morde il labbro, non balbetta quando è nervoso, non si sistema la dannata frangetta ogni dieci secondi, non mi fissa come un pazzo, e ho perso il conto di quante volte tu sia arrossito. E comunque quando stavo parlando con lui ha detto delle cose che tu non diresti mai, per quanto si sforzasse di parlare come fai tu."

Sorrise come un idiota. "Quindi mi conosci bene."

"Louis, solo tu pensavi che non ti conoscessi abbastanza da riconoscere la differenza" ribatté Harry, alzando gli occhi al cielo. "Perché lo hai fatto?"

Louis mise il broncio, scrollando le spalle. "Volevo che oggi fosse perfetto essendo il primo compleanno che festeggi ma... ma ho fatto un pasticcio, come sempre" mormorò con lo sguardo basso.

Il braccio di Harry lo avvolse, circondandogli la vita, mentre l'altra mano scivolò tra i suoi capelli, massaggiando dolcemente la cute. "Ti amo, lo sai? Grazie per tutto questo, sei perfetto."

Louis avvolse le braccia attorno alle sue spalle, stringendosi a lui. "Ti amo anche io. E... e non sono perfetto, H. Guardami, non sono nemmeno io."

Harry ridacchiò. "In effetti è un po' strano abbracciare il corpo di Zayn. Il tuo è decisamente più-"

"Che cazzo stai facendo? Oh, quindi non solo mi hai preso per il culo per tutto questo tempo ma ora lo fai anche davanti a tutti, come se fosse normale?" urlò Liam alle spalle di Harry.

Louis sbirciò oltre la spalla di Harry, sgranando gli occhi.

"Harry" bisbigliò. "Zayn e Liam stanno insieme ma Liam non sa che ci siamo scambiati il corpo e, uh... Beh, diciamo che mi ha baciato e ho fatto un casino perché ero arrabbiato, e ora pensa che tu mi tradisca con Zayn."

Harry strinse la presa sulla sua vita prima di lasciarlo andare e rivolgergli un'occhiataccia. "Ringrazia che è Liam, altrimenti gli avrei spaccato la faccia."

"Ma non sa niente! Te l'ho detto che ho fatto un casino e-"

"Non fa niente, ora divertiamoci un po' dato che quello stronzo non mi ha detto niente" lo interruppe Harry prima di voltarsi verso Liam. "Come, scusa?"

Liam assottigliò lo sguardo, avanzando minaccioso e puntandogli un dito contro. "Mi hai sentito bene. Ti scopi il mio ragazzo o- o qualsiasi cosa sia... fosse, e ora ti comporti in questo modo con lui, abbracciandolo davanti a tutti come se niente fosse?" sibilò. "E tu non dici un cazzo?" aggiunse poi, voltandosi verso Zayn.

Zayn sgranò gli occhi in preda al panico, spostando lo sguardo su Louis come se lo stesse pregando di fare o dire qualcosa. "Non... non so di cosa tu stia parlando."

"Certo che non lo sai! Hai capito o no che Harry, il tuo ragazzo, si sta scopando Zayn?"

Zayn aprì la bocca poi la richiuse mentre Louis gli rivolse un sorriso trionfante perché ben gli stava per non avergli detto niente.

"Sì, Louis, perché non dici qualcosa, mm?" chiese Louis, alzando un sopracciglio.

"Zayn devi stare zitto, cazzo" sbottò Liam, fulminando Louis con lo sguardo.

La stanza era caduta in un silenzio tombale, tutti gli invitati li stavano fissando e dalle loro espressioni era chiaro che sapessero la verità. Poi, ovviamente, Niall scoppiò a ridere sguaiatamente e anche Louis non riuscì più a trattenersi, seguito da tutti gli altri.

"Che cazzo avete da ridere?" borbottò Liam ancora rosso in viso per la rabbia.

"E così tu ti scopi il mio migliore amico," disse Louis indicando prima Liam e poi Zayn, "e tu non mi hai detto niente?"

"Ma di che cazzo stai parlando? Io mi scopavo te!" ribatté Liam con espressione confusa.

"Dai, Lou, lascialo in pace" mormorò Harry al suo fianco.

Louis sospirò e scosse la testa con un sorriso divertito sul volto. "Io sono Louis, non sono Zayn. Ho fatto un casino con un incantesimo e ci siamo scambiati il corpo."

Liam spalancò la bocca per la sorpresa. "Ma- ma io ti ho baciato e... Oh cazzo" sospirò passandosi una mano sul viso. "Per questo mi hai dato uno schiaffo."

"Tu hai fatto cosa!?" esclamarono Zayn e Harry in coro.

Louis scrollò le spalle. "Che volete? Mi ha fatto incazzare e per un momento mi sono dimenticato che Liam non poteva sapere che fossi Zayn."

"Oh mio Dio. Oh cazzo, fanculo" mormorò Liam. "Cazzo, Harry mi dispiace io- io non lo sapevo e-"

Harry alzò una mano. "Li, va tutto bene. Anche io ho baciato Zayn" disse, rivolgendo un'occhiataccia a Louis. "Sai che ti aspetta una punizione, vero?" aggiunse, abbassando il tono di voce.

Louis si morse il labbro e annuì, abbassando lo sguardo e arrossendo sulle guance. Non che gli sarebbe dispiaciuta la punizione di Harry, comunque.

"Bene, idioti, come risolviamo questo casino?" si intromise Andy.

"A dire il vero non lo so. Ho, uh, ho usato un incantesimo per profitto personale anche se Zayn mi aveva detto di non farlo e..." mormorò Louis, arrossendo di nuovo e incrociando lo sguardo dell'amico. "Dovevo darti ascolto, avevi ragione. Mi dispiace per le cose che ti ho detto e non le penso davvero, ero solo arrabbiato. Sei- sei il Famiglio e l'amico migliore che qualcuno possa avere."

Zayn sospirò, avvicinandosi a lui e tirandolo in un abbraccio. "So che a volte è frustrante non poter usare i propri poteri per avere qualcosa in cambio dopo tutto quello che fai. Avrei dovuto essere più comprensivo. E mi dispiace di non averti detto niente di Liam, avrei dovuto farlo perché mi fido di te."

"Perché non l'hai fatto?"

"So che... che ho paura a impegnarmi perché io vivrò molto più tempo di lui e... e so quanto faccia male vedere le persone andare via, ma sapevo che tu mi avresti detto di provarci comunque."

Louis sciolse l'abbraccio, rivolgendogli un sorriso tenero nonostante trovasse inquietante il fatto che stesse guardando se stesso. "È un bravo ragazzo, dovresti dargli una chance. E dovresti darla anche a te stesso, per una volta."

Zayn lo guardò per un momento poi annuì, e non c'era incertezza nel suo sguardo.

Louis di nuovo lo strinse a sé, affondando il viso nell'incavo del suo collo e sorridendo con affetto. Per quanto fosse frustrante e Zayn a volte fosse fastidioso, sapeva che tutto ciò che faceva o diceva era solo per il suo bene e non perché volesse ostacolarlo. Ora lo aveva capito ed era certo del fatto che non lo avrebbe cambiato per niente al mondo.

Urlò quando sentì una forza tirarlo indietro e perse l'equilibrio, cadendo per terra. Si mise seduto e massaggiò la schiena dolorante, per poi alzarsi in piedi. Urlò di nuovo quando vide il corpo di Zayn davanti a sé e, quando abbassò lo sguardo, vide il suo stesso corpo.

"Cazzo, sì" esclamò, tastandosi il corpo e palpando le natiche, trovando di nuovo tutto come era prima.

"Finalmente" mormorò Harry, prima di attirarlo a sé e infilargli la lingua in bocca senza troppe cerimonie.

Louis mugugnò di approvazione, affondando le dita tra i suoi capelli e ricambiando il bacio con passione, poi sussultò per lo spavento quando Harry si allontanò all'improvviso e si inchinò, caricandoselo sulla spalla.

"Signore e signori, grazie di essere venuti ma ora ho una... missione da compiere" annunciò mentre camminava verso le scale.

Louis scoppiò a ridere, alzando poi la testa che penzolava troppo vicino al sedere di Harry e salutando tutti con un cenno della mano.

"Non penso che riderai ancora per molto" borbottò Harry mentre saliva le scale.

Louis rabbrividì al pensiero di ciò che stava per accadere e, sinceramente, non vedeva l'ora.

Quando arrivarono nella camera da letto, Harry lo mise per terra e chiuse la porta alle sue spalle prima di rivolgergli uno sguardo intenso. Si inumidì le labbra, poi accennò un sorriso.

"Ora io andrò a fare una doccia mentre tu indosserai le mutandine rosse che hai comprato la settimana scorsa. Solo quelle, il rossetto che mi piace e nient'altro. Hai capito?"

"Cazzo" mormorò Louis, mordendosi il labbro.

Harry scattò, affondando una mano tra i suoi capelli e strattonando con forza. "Le parole, Louis. Non farmi incazzare più di quanto non lo sia già. Ti ho chiesto se hai capito."

Louis strizzò gli occhi, mordendosi la lingua per non imprecare di nuovo. "Sì. Sì, ho capito."

"Bene" ribatté, lasciando la presa e dirigendosi nel bagno senza degnarlo di uno sguardo.

Louis rimase immobile per qualche secondo, la testa affollata da mille immagini di ciò che Harry gli avrebbe potuto fare, poi fece come gli era stato ordinato. Si spogliò velocemente, indossando le mutandine in pizzo rosso ancora inutilizzate dopo il loro acquisto e frugando nella sua pochette per cercare il rossetto. Sapeva a quale si riferisse, era quello rosso che aveva fatto impazzire Harry la prima volta che lo aveva indossato, qualche mese prima. Lo applicò con cura sulle labbra, cancellando poi le sbavature con le dita.

Quando terminò, osservò il suo riflesso, reprimendo la voglia di mordersi il labbro perché si sentiva incredibilmente sensuale, le labbra rosso acceso e le mutandine dello stesso colore ora tese a causa dell'erezione già formata.

Inspirò profondamente quando sentì l'acqua della doccia smettere di scorrere e si affrettò a raggiungere il letto, inginocchiandosi con le mani posate sulle cosce e la testa bassa. Non era stata una richiesta di Harry e non lo aveva mai fatto prima, ma pensò che sicuramente avrebbe apprezzato.

Represse la voglia di alzare lo sguardo quando la porta del bagno si aprì e sentì Harry sospirare bruscamente, e di nuovo quando vide l'asciugamano scivolare sul pavimento e Harry avvicinarsi.

Harry affondò una mano tra i suoi capelli e Louis si beò di quel tocco, poi ansimò quando strinse la presa e strattonò fino a che non sollevò la testa, incrociando i suoi occhi verdi.

"Sei proprio una puttana, lo sai? Duro e inginocchiato per me" mormorò.

Harry afferrò la propria erezione e la strinse tra le dita, dando forti e lente stoccate mentre lo guardava intensamente, sfiorandogli il labbro inferiore con un dito.

"Apri" ordinò con voce roca.

Louis non se lo fece ripetere due volte. Aprì la bocca il più possibile, sporgendo fuori la lingua e gemendo lievemente quando sentì la punta del membro di Harry sfiorarla. La leccò lentamente, ansimando quando percepì il sapore salato, poi chiuse le labbra attorno alla punta umida e succhiò avidamente.

Harry strinse la presa sui suoi capelli e imprecò a bassa voce, facendo scattare il bacino e affondando nella sua bocca finché la sua erezione non toccò il retro della sua gola.

"Penso che... penso che dovrei scoparti la bocca più spesso" ansimò, cominciando a spingersi con forza dentro di lui. "Sembra l'unico momento in cui... in cui riesci a stare zitto e- Cazzo."

Louis gemette, chiudendo gli occhi mentre lasciava che Harry lo usasse come preferiva, soffocando i conati. Portò una mano sulla sua erezione nella speranza di alleviare la tensione che si stava accumulando nel basso ventre.

Harry strattonò con forza i suoi capelli e Louis aprì gli occhi, incrociando i suoi.

"Se ti tocchi, ti scoperò finché- finché non mi stancherò di te e - cazzo - e poi ti lascerò insoddisfatto" ansimò Harry, continuando a spingersi con forza dentro di lui e ringhiando dal retro della gola quando Louis gemette attorno al suo membro.

Louis capì che stava per venire quando Harry si morse con forza il labbro e gettò indietro la testa, poi si fermò all'improvviso e uscì dalla sua bocca ignorando le sue proteste.

"Zitto" lo ammonì Harry. "Per quanto mi piacerebbe venirti in bocca per lavare via la tua impertinenza, preferisco farlo in un altro modo."

Indietreggiò e si leccò lentamente il labbro, facendo scorrere lo sguardo sul suo corpo.

"Sei bellissimo, Lou" sussurrò in tono quasi sorpreso, come se non potesse credere al fatto che Louis fosse suo.

Louis sorrise timidamente e abbassò lo sguardo, arrossendo sulle guance, poi incrociò di nuovo i suoi occhi e aggrottò la fronte davanti all'espressione divertita sul volto di Harry.

"Abbiamo appena cominciato e stai già arrossendo come una ragazzina."

Louis aprì la bocca per ribattere ma la richiuse, non sapendo esattamente cosa dire. Tutto quello che riuscì a fare fu, di nuovo, arrossire e mordersi il labbro. Harry si avvicinò e tracciò il labbro inferiore stretto tra i denti con il dito, inspirando profondamente.

"Lou?" lo chiamò.

Louis incrociò il suo sguardo, aggrottando la fronte quando vide un'espressione pensierosa e preoccupata dipinta sul suo volto.

"Me lo dirai se sarà troppo?"

Louis sorrise dolcemente, circondandogli il polso con la mano e accarezzando il dorso di quella di Harry. Stavano insieme da qualche mese e spesso si lasciavano andare a giochi di ruolo o punizioni, sempre al fine di compiacersi a vicenda e mai con lo scopo di arrecare vero dolore. O meglio, il piacere per Louis andava di pari passo al dolore ma non era mai più di ciò che poteva sopportare e comunque non veniva mai inflitto per ferirlo o con rabbia.

In ogni caso Harry gli faceva sempre quella domanda prima di iniziare e anche se da una parte Louis la trovava superflua perché sapeva che Harry non gli avrebbe mai fatto del male, dall'altra lo faceva sentire al sicuro e confortato perché sapeva che a livello emotivo era sempre impattante per entrambi.

"Te lo prometto."

Harry annuì, ricambiando il sorriso, e Louis sapeva che sarebbe stato l'ultimo che gli avrebbe rivolto. I suoi lineamenti si indurirono e drizzò le spalle, alzando un sopracciglio e indietreggiando, ora con un'espressione impassibile dipinta sul volto.

"Spogliati e poi vai sul letto, mettiti in ginocchio. Appoggia la testa sul cuscino e mani dietro la schiena" ordinò in tono freddo e distaccato.

Louis obbedì all'istante, alzandosi frettolosamente e inciampando sui suoi stessi piedi mentre sfilava le mutandine e raggiungeva il letto. Si inginocchiò e poggiò la testa sul cuscino, posizionando le mani dietro la schiena e intrecciando le dita tra loro. Arrossì al pensiero di quanto fosse esposto in quella posizione, completamente aperto e vulnerabile, e che Harry avesse una visuale completa del suo corpo.

Ansimò quando sentì il materasso abbassarsi sotto il suo peso e di nuovo quando un dito di Harry tracciò lentamente il profilo della sua schiena e delle sue natiche, scivolando tra esse fino alla sua apertura, sfiorandola delicatamente e poi facendo pressione su di essa.

"Harry" sussurrò, spingendo indietro il bacino per invitarlo a fare qualcosa, anche se sapeva che non lo avrebbe accontentato perché aveva altri piani in mente.

Sussultò colto alla sprovvista e poi gemette a causa del bruciore piacevole quando Harry schiaffeggiò con forza una natica, per poi stringerla tra le dita.

"Stai zitto, Louis, non voglio sentire neanche un fiato uscire da quella bocca da puttana. Hai capito?"

Louis strinse con forza le dita intrecciate tra loro, ansimando di nuovo. "Sì, ho-"

Un altro schiaffo lo colpì sull'altra natica, seguito dalla mano di Harry a stringere la carne.

"Ho detto che devi stare zitto. Ora, faccio un riassunto della giornata, mm? Hai fatto un casino con un incantesimo, di nuovo; hai ignorato i consigli di Zayn; hai fatto finta di essere lui e hai lasciato che lui fingesse di essere te; hai lasciato che lo baciassi; hai lasciato che Liam," sibilò il nome a denti stretti, sferrando un altro schiaffo, "ti baciasse. Ho dimenticato qualcosa?"

Louis, questa volta, non rispose. Si limitò a scuotere la testa, per quanto la posizione in cui si trovava glielo permettesse.

"Bene. Proprio bravo, Louis, complimenti" disse Harry in tono sarcastico. "Che ne dici di cinque sculacciate per ogni stronzata che hai fatto?"

Sapeva che glielo stava chiedendo per accertarsi che andasse bene e potesse sopportarlo, e anche perché potesse prepararsi. Una parte di Louis protestò e piagnucolò, pensando che venticinque sculacciate fossero troppo poche, ma il pensiero fu cancellato nel momento in cui Harry lo schiaffeggiò con così tanta forza da coglierlo alla sprovvista e fargli quasi perdere l'equilibrio.

Il bruciore lo colpì all'istante, pervadendo di piacere ogni fibra del suo corpo e accendendo le sue terminazioni nervose. Non che prima fossero spente, comunque.

Si morse il labbro con forza per trattenere un gemito, sapendo che avrebbe solo peggiorato la situazione e non voleva che Harry si arrabbiasse più di quanto già non fosse.

Continuò a sculacciarlo, ancora e ancora, alternando schiaffi più forti e altri più leggeri con carezze gentili, prima di cominciare a colpirlo di nuovo. Louis, a un certo punto, perse semplicemente il conto e si lasciò annegare nel piacere, ansimando e gemendo senza controllo.

La sua mente era annebbiata, avvolta dall'euforia, anche se l'ultima parte razionale di sé era aggrappata al pensiero di non dover venire. Se lo avesse fatto, Harry non avrebbe sicuramente gradito.

Riacquistò un briciolo di lucidità quando i colpi si fermarono e piagnucolò perché era certo del fatto che non erano stati abbastanza, poi il suo bacino spinse all'indietro in automatico quando sentì un dito di Harry scivolare dentro di lui. Si muoveva in modo lento e straziante, dentro e fuori, toccando ogni volta il suo punto sensibile.

"Harry" mormorò con voce rauca, sentendo le ginocchia cedere.

Harry lo ignorò, rimuovendo il dito per poi inserirne due e ricominciare da capo quella lenta tortura, toccandolo nel punto giusto per fargli provare piacere ma non abbastanza velocemente da farlo godere davvero.

"Mi sto solo prendendo una pausa, Louis. Ne mancano ancora dieci" disse Harry in un tono quasi apatico, anche se Louis riconobbe il modo in cui la sua voce si affievolì, come faceva quando tratteneva i gemiti.

Louis strinse con forza le dita tra loro e ansimò violentemente, il respiro corto e spezzato dall'orgasmo imminente.

Piagnucolò insoddisfatto e sporse il bacino indietro per rincorrere il piacere negato quando Harry fece scivolare le dita fuori dal suo corpo, afferrandogli i fianchi per sistemarlo meglio. Cominciò di nuovo a colpirlo, sempre più forte, mentre Louis si sentiva appeso al filo del piacere, ma non era abbastanza per lasciarsi andare ad esso.

Era frustrante e appagante allo stesso tempo essere quasi arrivato ma non riuscirci, sapere che il suo piacere fosse solo nelle mani di Harry, che solo lui avrebbe deciso quando concederglielo. Era la sensazione di non essere padrone del suo corpo, totalmente sottomesso a Harry che aveva la sua completa fiducia riposta nelle sue mani. Era l'idea di potersi lasciare andare, così vulnerabile e così se stesso, perché si fidava di Harry come di nessun altro e sapeva che si sarebbe preso cura di lui. Si stava prendendo cura di lui.

"Venticinque" mormorò Harry alle sue spalle dopo l'ennesimo, e ultimo, schiaffo. La sua voce sembrava così lontana eppure sapeva che era vicina.

Louis respirava affannosamente, gli occhi chiusi e la mente offuscata dal piacere, e lasciò che Harry manovrasse il suo corpo perché lui sentiva di non avere la forza per farlo. Si trovò sdraiato sulla schiena e sbatté le palpebre per scacciare via le lacrime che gli appannavano gli occhi, finché non riuscì a mettere a fuoco Harry sopra di lui, che lo osservava con un misto di preoccupazione e desiderio.

"Lou, piccolo, sei stato bravissimo. Stai bene?" mormorò mentre lasciava baci umidi sul suo viso.

"Mai stato meglio" mormorò Louis, avvolgendo le gambe attorno alla sua vita e le braccia attorno alle spalle per stringerlo più forte a sé.

"Lou, ho bisogno di fare l'amore con te. Pensi di farcela?"

Louis ridacchiò, non avendo la forza necessaria per ridere di gusto, e gli lasciò un bacio sulle labbra. "H, se non ti muovi ti lascio a secco."

La risata di Harry si trasformò in un gemito roco e profondo quando si spinse lentamente dentro di lui, mentre gli afferrava il viso per affondare la lingua nella sua bocca. Louis affondò le unghie nella sua carne, graffiandogli la schiena, mentre con l'altra mano stringeva i ricci scompigliati. Slacciò le gambe dalla sua vita, abbandonandosi contro il materasso e lasciando che Harry usasse il suo corpo come preferiva.

"Lou" ansimò sulle sue labbra.

Harry instaurò un ritmo sconnesso, spingendosi a fondo e con forza dentro di lui e toccando il suo punto sensibile con ogni spinta, finché con un gemito strozzato si riversò dentro di lui, trascinando anche Louis all'apice del piacere tanto agognato.

Crollò sul suo petto, ansimando contro la sua pelle e lasciandogli baci umidi sul collo, sul profilo della mascella e sul mento, fino a raggiungere le labbra.

"Come ti senti?"

"Mm" mugugnò Louis assonnato, circondandogli le spalle. "Benissimo. Grazie, amore, ne avevo bisogno."

Harry sospirò. "Lo so, troppa tensione da scaricare. Non mi piace vederti così nervoso, anche se adoro sculacciarti."

"Ma non mi dire" ridacchiò Louis, lasciandogli un bacio sulle labbra, poi sbadigliò. "Sono stanco, H."

Harry sorrise dolcemente prima di alzarsi e andare in bagno, per poi tornare con un asciugamano umido e pulire entrambi i loro corpi. Lo lasciò sul pavimento e spostò le coperte, sistemandosi tra i cuscini e lasciando che Louis poggiasse la testa sul suo petto prima di circondargli le spalle con un braccio.

"Lou?"

Louis sbadigliò di nuovo, stringendosi di più contro di lui. "Mm?"

"Sei tu il regalo più bello che potessi ricevere."

Louis sorrise e gli lasciò un bacio sul petto mentre pensava a quanto avesse ragione, perché anche per lui Harry e loro erano decisamente il regalo perfetto in assoluto.

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