Charmed: drabbles

By only4_thebrave

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Momenti sparsi, smut, fluff, e altre cose che mi verranno in mente. Se non avete letto Charmed queste non avr... More

You're already homе (because it was you all along)
When you look at me like that, my darling
All my good years
All I want for Christmas is Lou

If you got in my head (you wouldn't be scared)

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By only4_thebrave

Louis era stanco e sentiva di essere sul punto di avere un esaurimento nervoso.

Dopo aver sconfitto la Sorgente si era illuso del fatto che avrebbe potuto avere un po' di tregua e trascorrere del tempo con Harry e con i suoi amici, ma ovviamente il male non va mai in vacanza.

Solo il giorno dopo la sconfitta della Sorgente gli avevano affidato due nuovi casi su cui lavorare e Harry era particolarmente nervoso perché a una settimana di distanza non avevano ancora trovato alcun indizio che potesse aiutarli.

Come se non bastasse, Louis aveva anche il suo lavoro come strega da alternare a quello alla centrale di polizia, e ovviamente due demoni avevano deciso di attaccarlo mentre stava andando a fare la spesa nell'unico momento libero che aveva trovato per farla.

Gli unici momenti che lui e Harry avevano trascorso insieme erano stati in centrale per lavoro o a tarda sera dopo che Harry rientrava a casa. Si rintanavano sotto le coperte, troppo stanchi perfino per parlare, e la giornata successiva continuava come quella precedente.

Tutto lo stress e la mancanza di tempo da dedicare a loro lo stavano lentamente facendo impazzire, ed erano solo all'inizio della loro relazione. Aveva iniziato a non dormirci la notte, pensando a come sarebbe stato allora tra dieci anni se a solo poche settimane dall'inizio della loro relazione erano già a quel punto.

Avrebbe voluto parlarne con Harry, sapeva di potergli confidare qualsiasi cosa, ma non avevano il tempo neanche per fare quello.

Come non avevano il tempo per fare sesso, neanche un misero pompino. Niente.

L'ultima volta che avevano fatto sesso era stata letteralmente la prima volta che lo avevano fatto. O la seconda, se non si conta quella di settimane prima contro il muro di casa sua.

Harry, nonostante la stanchezza, aveva provato più volte a persuaderlo ma Louis era così sfinito che non trovava l'energia per farlo né l'atmosfera giusta.

Quindi Louis era fottutamente stanco e non dormiva da giorni.

Aveva bisogno almeno di dormire, solo per qualche ora, poi avrebbe parlato con Harry del problema perché non aveva intenzione di continuare a vivere in quel modo. Avrebbero trovato una soluzione, come sempre, ma prima aveva bisogno di riposare e sapeva che a quel punto l'unico modo per poterlo fare era preparare una delle pozioni di suo nonno che, ne era certo, lo avrebbe mandato in un coma profondo per almeno le successive otto ore.

Aprì un piccolo libro di pozioni che suo nonno gli aveva dato qualche giorno prima. Era scritto a mano interamente da lui, negli anni aveva sperimentato tanto e si era appuntato delle ricette che avrebbero potuto tornargli utili al di fuori della vita da strega. Pozioni per curare il mal di pancia, mal di denti o il raffreddore; per attenuare l'ansia o lo stress; per far crescere i capelli o sballarsi (suo nonno era vissuto nell'era degli Hippies e no, a Louis non interessava sapere altro). E la fottutissima pozione per dormire.


'Triturare una radice di valeriana, un giusquiamo, una passiflora e mezza radice di mandragola. Mescolare dieci gocce di olio di camomilla e sette gocce di olio di papavero, poi aggiungere al composto. Quando l'acqua bolle, versare il miscuglio nella pentola. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare, poi aggiungere tre foglie di alloro.'


Louis si strofinò gli occhi perché ovviamente non poteva essere una ricetta semplice, come buttare tutto dentro la pentola e lasciare che cuocesse. No, anche quello doveva essere stancante.

Prese tutti gli ingredienti e cominciò a preparare la pozione, borbottando sottovoce e non pentendosi del modo in cui stava triturando aggressivamente gli ingredienti.

Strizzò gli occhi quando versò le gocce di olio camomilla e di olio di palma, certo del fatto che probabilmente ne avesse versato la quantità sbagliata. Sperò solo di non morire, altrimenti tutta la fatica che stava facendo per preparare la pozione sarebbe stata pressoché inutile.

Quando fu pronta, la versò in una tazza e storse il naso all'odore pungente, poi si sedette su una delle sedie della cucina con le gambe incrociate e bevve il primo sorso. Fece schioccare la lingua sul palato per testare il sapore e, al contrario di quanto si aspettava, era buona. Non il massimo, ma a quel punto era anche disposto a bere del veleno pur di dormire un po'.

Quando sentì la porta di casa aprirsi, sorrise dolcemente mentre ascoltava i passi familiari avvicinarsi alla cucina.

"Lou?" chiamò la voce di Harry, poco prima di sbirciare nella stanza e vederlo. "Ehi, piccolo."

Louis si morse il labbro, arrossendo sulle guance. Aveva iniziato da qualche giorno a chiamarlo il quel modo e ogni volta Louis sentiva le farfalle nello stomaco come un fottuto ragazzino alla prima cotta.

"Ehi" lo salutò, sollevando il mento quando Harry si chinò per lasciargli un bacio sulle labbra. "Come è andata a lavoro?"

Harry sospirò mentre apriva il frigo e tirava fuori una birra, aprendola prima di accasciarsi su una sedia accanto a lui.

"Bene, finalmente. Abbiamo arrestato quella stronza che ha rapinato il supermercato" rispose, bevendo un sorso dalla bottiglia. "Che cos'è?" chiese poi, indicando la tazza che Louis aveva tra le mani.

"Pozione per dormire. Sono fottutamente stanco, H."

Harry sospirò, avvicinando la sedia alla sua e circondandogli le spalle con un braccio. "Ti va di parlarne?"

"Di che cazzo dovremmo parlare? Se non sono a lavoro qualche fottuto demone deve provare a uccidermi, non ho il tempo di fare niente, stiamo insieme solo per dormire e ora non riesco a fare neanche quello perché sono fottutamente troppo stanco" disse alzando il tono di voce a ogni frase finché alla fine si trovò a urlare.

Sospirò bruscamente, strofinando una mano sul viso e prendendo respiri profondi nel tentativo di calmare i nervi.

"Scusa, non volevo alzare la voce" borbottò poi, sospirando di nuovo.

"Dio, sei così eccitante quando ti arrabbi" mormorò Harry, stringendo la presa sulle sue spalle.

Louis sbuffò, scrollando le spalle e alzandosi bruscamente. "Ma mi stai ascoltando, cazzo?" sbottò mentre lanciava la tazza ormai vuota nel lavandino.

"Sì che ti sto ascoltando, Lou" protestò Harry, aggrottando la fronte confuso.

"A me non sembra proprio. Ti sto parlando dei miei problemi e l'unica cosa che sai dire è questa?"

"Ma non ho detto nulla! Non mi hai dato neanche il tempo di rispondere" ribatté Harry alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui. "Dai, Lou. Non voglio litigare."

Louis incurvò le spalle e sospirò perché neanche lui ne aveva voglia, era troppo stanco e non era colpa di Harry. Lasciò che lo avvolgesse tra le sue braccia e si accoccolò con il suo petto, strofinando il naso sulla camicia e inalando il profumo che tanto amava.

"Ti amo" sussurrò Harry al suo orecchio, lasciandogli un bacio tra i capelli.

"Ti amo anch'io."

Alzò il mento per lasciargli un bacio sulle labbra ma trovò Harry che lo stava guardando con la fronte corrucciata.

"Che c'è?" chiese Louis confuso.

"Hai detto 'ti amo anch'io'."

"Uh, sì? Hai detto che mi ami e ti ho risposto che ti amo anche io" rispose Louis sempre più confuso.

"Io non ho detto niente" ribatté Harry, sollevando le sopracciglia e guardandolo come se fosse impazzito.

"Harry, ti giuro che non ho voglia di scherzare. Se non vuoi che ti risponda che ti amo anche io, allora vaffanculo e non lo dirò più" sbottò liberandosi dall'abbraccio.

"Sempre più sexy" mormorò Harry alle sue spalle.

"Vaffanculo!" urlò Louis mentre usciva dalla cucina.

"Ma non ho detto niente!" brontolò Harry dietro di lui. "Lou, sei sicuro di stare bene?"

"Sto benissimo, non lo vedi?" borbottò sbattendo i piedi mentre saliva le scale.

Si spogliò velocemente, abbandonando i vestiti sul pavimento della sua camera e ignorando Harry che continuava a farneticare quanto fosse sexy e quanto fosse preoccupato.

Louis non avrebbe mai capito come gli uomini potessero avere pensieri così contrastanti e incoerenti nello stesso momento.

Andò in bagno per fare una doccia mentre si chiedeva perché la dannata pozione soporifera non avesse già fatto effetto, dal momento che sentiva non fosse cambiato assolutamente niente rispetto a come stava prima di averla bevuta.

Si sfilò le mutande e le lanciò nel cestino della biancheria sporca, poi aprì l'acqua e la fece scorrere finché non diventò abbastanza calda. Sospirò di sollievo quando il calore piacevole lo avvolse, rilassando i muscoli tesi e facendo dissipare almeno un poco il suo nervosismo.

"Cristo, quanto vorrei scoparti quel culo" sentì la voce di Harry mormorare alle sue spalle.

Tossì violentemente quando la saliva gli andò di traverso, colto alla sprovvista da ciò che Harry aveva detto. Non che non fosse volgare a letto, anche se le volte in cui avevano fatto sesso si potevano contare sulla metà delle dita di una mano, ma non era mai stato così volgare fuori da quel contesto.

Non che a Louis dispiacesse, ovviamente, ma non se lo aspettava.

"Harry!" esclamò stupito, voltandosi a guardarlo.

"Che c'è? Stavo mettendo la roba nel cesto e ti ho già visto nudo" rispose aggrottando la fronte.

Louis sbuffò e alzò gli occhi al cielo, ignorando lo sguardo di Harry che stava scivolando dai suoi occhi blu giù lungo il suo corpo.

"Cosa non darei per succhiartelo in questo preciso istante, cazzo" mormorò Harry mentre lentamente passava la lingua sul labbro.

"Ma che cazzo..." Louis chiuse l'acqua e aprì l'anta della doccia, rivolgendogli un'occhiataccia. "Mi stai prendendo per il culo?"

"Cosa? Perché?" chiese Harry, inclinando la testa e aggrottando la fronte.

Louis alzò un sopracciglio mentre lo guardava intensamente, come per sfidarlo a ripetere ciò che aveva appena detto.

"Louis, sei sicuro di stare bene?" chiese poi, avvicinandosi a lui con aria apprensiva.

"Harry, qualsiasi idea perversa ci sia nella tua testa in questo momento, sappi che non sono proprio dell'umore di scherzare, okay?"

"Ma di cosa cazzo stai parlando?"

Louis sbuffò e alzò le braccia al cielo per l'esasperazione ma decise di lasciar perdere perché era troppo stanco. Afferrò un asciugamano pulito e lo legò in vita, trovando Harry che aveva di nuovo gli occhi fissi sul suo corpo umido.

"Quanto vorrei scoparti quella fottuta bocca."

"Che cosa hai detto?" bisbigliò Louis con un filo di voce, alzando la testa di scatto perché a questo punto era sicuramente uno scherzo.

Harry incrociò di nuovo i suoi occhi, rivolgendogli ancora uno sguardo confuso. "Louis, mi stai prendendo per il culo? Non ho detto niente!" esclamò, passandosi una mano tra i capelli e indietreggiando con le mani alzate sulla difensiva.

Louis assottigliò lo sguardo, fissandolo intensamente mentre pensava a quanto quella situazione fosse alquanto ridicola.

"Perché vuole litigare a tutti i costi? Volevo solo stare un po' con lui" borbottò Harry in tono sconfortato.

Louis spalancò la bocca e sgranò gli occhi così tanto da temere che si staccassero e rotolassero per terra, quando si rese conto del fatto che Harry non avesse parlato. Niente, zitto, le sue labbra erano assolutamente immobili. Eppure aveva parlato.

Louis era decisamente stanco, stava impazzendo, oppure... No, non era possibile.

Si inumidì le labbra mentre pensava a cosa fare, sentendosi un po' in colpa e sperando che la sua teoria fosse sbagliata perché sarebbe stato troppo imbarazzante, o forse no. Non ne era ancora sicuro.

"Posso farti una domanda? Potrebbe sembrare un po', uh, strana o imbarazzante."

Harry sorrise dolcemente e gli afferrò una mano, tirandolo contro il suo petto e circondandogli la vita con un braccio. "Puoi chiedermi quello che vuoi" disse, lasciandogli poi un bacio sulle labbra

"Uh, ti ricordi quel lucidalabbra che ho indossato qualche settimana fa nella tua auto?" chiese e Harry annuì, la fronte aggrottata ma un luccichio negli occhi. "Cosa ne pensi?"

Harry si inumidì le labbra mentre la sua mano gli stringeva con forza un fianco, poi affondò i denti nel labbro inferiore. "Penso che ti stesse molto bene. Dovresti usarlo più spesso, se vuoi" rispose Harry, stringendo di più la presa sul fianco.


E penso che vorrei vederti in ginocchio con quelle fottute labbra lucide attorno al mio cazzo. Magari rosse.


Louis spalancò gli occhi e indietreggiò di scatto, reggendosi contro il vetro della doccia alle sue spalle per evitare di scivolare perché Harry, di nuovo, non aveva parlato.

"Ma che cazzo..." mormorò sull'orlo dello shock.

"Uh, ho detto qualcosa che non va? Non devi indossare niente che tu non voglia. Lo sai, vero?" si affrettò a dire Harry. "Non devi farlo per me perché, uhm, perché mi piace o, uh..."

Louis lo guardò con la bocca aperta ancora per qualche momento, poi scosse la testa nel tentativo di riprendere un briciolo di lucidità. "No, non hai detto niente di male. Tranquillo" disse in un tono che avrebbe dovuto essere più convincente.

Harry si avvicinò a lui, avvolgendo di nuovo un braccio attorno alla sua vita. "Sei sicuro? Davvero Lou, non devi fare niente che tu non voglia."

Louis sorrise e arrossì, nonostante la situazione, perché Harry era così... stupido a volte. E fanculo la pozione soporifera e la stanchezza, non avrebbe perso quest'occasione per niente al mondo.

Un po' si sentiva in colpa, gli sembrava come se stesse invadendo la sua privacy, ma sapeva che nonostante i pensieri di Harry fossero così... particolari, alla fine era certo del fatto che tutto ciò che pensavano di importante l'uno dell'altro lo sapevano già.

Si inumidì le labbra, sforzandosi di trattenere un sorriso. "Posso farti un'altra domanda?"

Harry sospirò e poggiò la fronte contro la sua, chiudendo gli occhi per un momento, poi li riaprì. Anche lui sembrava stanco ma a questo punto a Louis non importava nemmeno.

"D'accordo. Poi però vado a mangiare perché sto morendo di fame, okay?"

Louis si alzò sulle punte per lasciargli un bacio sulle labbra. "Okay"

"Chiedi pure."

Si morse il labbro, sentendo già le guance colorarsi per l'imbarazzo perché nonostante la situazione, era sempre il solito che arrossiva per qualsiasi cosa, specialmente per cose come queste e soprattutto per il fatto che non ne avessero mai parlato davvero quindi non sapeva esattamente ciò che pensava Harry a riguardo.

"Ecco, uhm... So che ti piacciono gli uomini che indossano cose tipicamente femminili ma, uh, non ho mai capito fino a che punto."

Harry chiuse gli occhi e inspirò profondamente. "Questa non è una domanda, però" mormorò mentre stringeva di nuovo con forza il suo fianco.


Perché mi stai torturando in questo modo? Ora ti strappo questo fottuto asciugamano, ti piego sul lavandino e-


Louis tossì violentemente quando per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, di nuovo.

"Lou" lo richiamò Harry con voce stanca.

"Uh, sì. Ecco, la domanda era... Cosa intendi per 'cose femminili'? Insomma, parliamo solo di trucchi o- o anche vestiti? E, uh... Sì, solo questo."

Harry si morse il labbro con forza mentre la sua mano scivolava dal fianco sulla base della schiena, avvicinandolo di più a sé.

"Parliamo di tutto. Trucchi, biancheria, vestiti, quello che ti pare, okay?" rispose in un sussurro e con voce così roca che Louis dovette imporsi di non gemere in quel preciso istante. "Ma ti ho detto che non devi fare assolutamente niente per me a meno che tu non ti senta a tuo agio nel farlo, okay? Ti amo e ti amerò sempre a prescindere."


Come se non avessi visto quelle fottute mutandine nere nel tuo cassetto. Non te lo dirò però, non voglio che ti senta in imbarazzo e sei perfetto.


Louis gli rivolse un sorriso smagliante mentre lo guardava da sotto le ciglia con le guance che andavano in fiamme.

"Ti amo anche io" disse lasciandogli un bacio sulle labbra. "Puoi andare a mangiare, se vuoi. Io non ho fame, ti aspetto qui."

Harry lo guardò intensamente per qualche altro secondo e strinse un'ultima volta il suo fianco prima di sospirare e voltarsi, provando e fallendo miseramente nell'essere discreto a sistemarsi il cavallo dei pantaloni.


Ora dovrò cenare fottutamente duro mentre penso a Louis con quelle cazzo di mutandine e il lucidalabbra e magari quelle calze che... No, basta.

Dio, sto ancora aspettando il mio primo pompino da ventotto cazzo di anni.

Perché mi fa questo?


Louis scoppiò a ridere sguaiatamente, reggendosi contro il lavandino mentre teneva l'altra mano sulla pancia per le troppe risate e cercava contemporaneamente di non soffocare, perché questa era la cosa più esilarante e divertente che gli fosse mai capitata.

Quando riuscì a respirare di nuovo regolarmente, rimase fermo in attesa ma non sentì niente. Probabilmente per sentire i pensieri la persona doveva essere a poca distanza da lui.

Si morse il labbro nell'indecisione e sentì di nuovo le guance arrossarsi.

Non lo aveva mai fatto con nessuno, nessuna delle persone con cui era stato aveva mai visto quella parte così intima di lui e non perché Louis si vergognasse, ma sapeva che a non tutti gli uomini piacciono certe cose.

Più che altro, lui si lasciava trasportare dalle giornate. Se un giorno si svegliava con il desiderio di indossare qualcosa di carino, allora lo faceva, oppure se aveva voglia di truccarsi un poco per uscire con gli amici, faceva anche quello.

Ora che ci pensava non si truccava né metteva lo smalto da mesi, forse l'ultima volta era stato un giorno in cui Andy e Liam lo avevano trascinato in un pub un sabato sera. Gli mancava un po', per lui era come una piccola coccola ed era una persona a cui piaceva indossare cose carine.

Harry però sarebbe stata la prima persona a vedere totalmente quella parte di lui in un momento intimo. Nonostante Louis un po' si sentisse in imbarazzo, non si sentiva insicuro perché sapeva che Harry non lo avrebbe mai giudicato e, anzi, lo avrebbe supportato. E comunque a Harry piaceva, quindi questo giocava parecchio a suo favore e gli diede la spinta definitiva.

Tornò sotto la doccia, insaponando e passando il rasoio con attenzione sulle gambe, poi si risciacquò velocemente e uscì. Strofinò il corpo per asciugarlo mentre apriva le varie ante del mobile sotto il lavandino, tirando fuori la crema alla vaniglia.

Si sedette sulla tavoletta chiusa del water e ne prese una noce, allungando prima una gamba e poi l'altra mentre massaggiava la crema sulla pelle con movimenti delicati. Mugugnò di piacere e socchiuse gli occhi alla sensazione, aveva quasi dimenticato quanto adorasse farlo.

Da un cassetto prese la sua pochette rosa che conteneva i trucchi e restò a guardare il contenuto indeciso su cosa indossare. Non aveva molto tempo quindi optò per del semplice mascara, un blush rosato - non che le sue maledette guance ne avessero bisogno - e Harry aveva già scelto il colore che avrebbe voluto vedergli sulle labbra.

Sbatté le ciglia soddisfatto quando indossò il mascara. Non ne aveva realmente bisogno perché erano già molto lunghe ma gli piaceva l'effetto che aveva sui suoi occhi, come li rendeva un po' più grandi e metteva in risalto il blu. Non mise blush in eccesso perché non ne aveva davvero bisogno e le guance erano già arrossate naturalmente. Stese un velo di rossetto rosso sulle labbra, scrollando le spalle e aggiungendo sopra del lucidalabbra perché se lo stava facendo, allora lo avrebbe fatto come si doveva.

Si guardò allo specchio soddisfatto, reprimendo la voglia di mordersi il labbro per non rovinare il colore.

Socchiuse la porta del bagno per accertarsi che Harry non fosse lì e camminò fuori in punta di piedi, tendendo le orecchie e sentendo la tivù accesa al piano inferiore. Sospirò di sollievo, probabilmente Harry era ancora in cucina.

Ridacchiò mentre prendeva le mutandine dall'armadio, quelle mutandine a cui aveva pensato Harry, e di nuovo l'indecisione lo bloccò per un momento. E se fosse stato troppo per Harry? Se lo avesse trovato ridicolo?

Scosse la testa e sospirò, ripensando a quello che Harry stesso aveva pensato. Gli piaceva tutto e lo amava così come era, qualsiasi cosa facesse o indossasse. E comunque anche le calze erano una cosa a cui aveva pensato.

Prese il resto degli indumenti dall'armadio e si chiuse di nuovo nel bagno.

Le mutandine erano in pizzo nero quasi trasparente. Il davanti era sagomato in modo da adattarsi al suo membro mentre il retro era quasi scoperto. La stoffa copriva solo parzialmente le natiche e i lembi laterali delle mutandine erano tenuti insieme da un nastro di seta che scorreva da una parte e dall'altra, a partire dalla vita e a scendere fin giù. Sarebbe bastato slegare il fiocchetto che teneva uniti i due lembi per mostrare ciò che Harry avrebbe sicuramente voluto vedere.

Fece scivolare le calze nere velate sulle gambe, assicurandosi che gli elastici autoreggenti fossero sistemati in modo che non scivolassero.

Per ultimo indossò un crop top, abbinato alle mutandine, con sottili bretelline in seta. Copriva i pettorali lateralmente ma lo scollo si apriva profondo sul petto mentre la schiena era totalmente esposta, eccetto per la sottile bretellina che teneva uniti i lembi di stoffa sul davanti.

Quando ebbe terminato, si allontanò il più possibile per guardarsi meglio allo specchio mentre si torceva nervosamente le mani e sentiva il calore cominciare a riscaldarlo. Represse un gemito all'immagine di Harry e ciò che avrebbe potuto dire - o peggio, pensare - quando lo avrebbe visto, ed era così eccitato all'idea di poter letteralmente ascoltare tutto.

Trattenne il fiato quando sentì dei passi fuori dalla porta e strizzò gli occhi mentre cercava di rallentare il respiro affannoso e il cuore impazzito per l'agitazione.

"Lou? Sei ancora in bagno?" chiese Harry dall'altra parte della porta, poi bussò. "Lou, stai bene?"

Louis scosse la testa e respirò profondamente, scuotendo le braccia nel tentativo di scacciare un po' di tensione. Forse avrebbe dovuto preparare una pozione calmante, dopotutto.

"Sì, sto bene. Ora esco ma, uhm, puoi... puoi metterti a letto?" balbettò, maledicendosi mentalmente perché era chiaro anche alle sue orecchie quanto fossero agitato.

"Lou, sei sicuro di stare bene? Sembri nervoso. È successo qualcosa?"


Ti prego fa che stia bene. Dimmi che stai bene.


Louis strizzò gli occhi con forza perché non avrebbe rovinato il suo dannato make-up per colpa di Harry. Non ancora, almeno.

Inspirò di nuovo mentre lasciava che l'ansia scivolasse via.  "Sto bene, H, davvero. Puoi... puoi aspettarmi a letto, per favore?"

Harry rimase in silenzio per qualche secondo poi sentì i suoi passi allontanarsi. Riconobbe il rumore della cintura che cadeva sul pavimento e lo schiocco delle scarpe appoggiate all'entrata, qualche altro fruscio, il suono dell'interruttore della luce che veniva spenta e quella del comodino accesa.

Louis ringraziò qualsiasi creatura magica esistente perché era esattamente ciò di cui aveva bisogno, un po' di luce ma non troppa così da creare la giusta atmosfera.

Rimase qualche altro minuto nel bagno, camminando avanti e indietro nell'indecisione, poi pensò che se Harry nel frattempo si fosse addormentato non si sarebbe dato pace per il resto della sua vita.

"Sto uscendo, okay?" disse con voce tremante, strizzando gli occhi.

"Uhm, d'accordo" rispose Harry incerto, sicuramente più confuso di lui.


Ti prego, fa che si sia messo il lucidalabbra.

Giuro che non chiederò mai più niente per il resto della mia vita. Solo questo.


Louis trattenne una risata perché era tutto così assurdo, e perché era preoccupato? Erano esattamente sulla stessa pagina.

Inspirò profondamente e aprì lentamente la porta, uscendo fuori dal bagno e rimanendo in piedi con le braccia dietro la schiena e le guance completamente in fiamme.


Cazzo.


Okay, questo non era il piano. Il piano prevedeva una serie di colorite imprecazioni e una lista dettagliata di cose che Harry avrebbe voluto fargli, non il vuoto assoluto. L'unica cosa che aveva fatto Harry, invece, era stata mettersi di scatto a sedere e guardarlo con la bocca spalancata e gli occhi stralunati come un pazzo.

"Di qualcosa" mormorò Louis, avvolgendo le braccia attorno al petto e incurvando le spalle mentre l'insicurezza lo pervadeva.


Oh mio Dio. Sto morendo. Avrò un infarto e morirò prima di scopare Louis Tomlinson nelle sue fottute mutandine nere. Oddio.


Louis scoppiò a ridere, l'inutile insicurezza spazzata via dal fatto che Harry fosse semplicemente sotto shock.

Un'altra cosa che Louis non aveva davvero mai capito era perché molte persone pensavano che gli uomini ogni tanto andassero in corto circuito e non riuscissero a ragionare. Beh, aveva appena trovato la sua risposta.

"Vieni... vieni qui" sussurrò Harry, deglutendo rumorosamente e senza staccare gli occhi dal suo corpo.

Louis fece cadere le braccia lungo i fianchi, camminando lentamente verso il letto finché si ritrovò accanto a esso. Si morse delicatamente il labbro mentre osservava Harry che lo stava letteralmente divorando con gli occhi ancora spalancati e le pupille completamente dilatate.

Harry aprì la bocca e la richiuse come se non sapesse cosa dire, poi di nuovo deglutì rumorosamente.

"Girati, voglio... Cristo, Lou" mormorò con un sospiro, spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, poi sull'ampio scollo sul petto e soffermandosi sulle mutandine.

Louis si morse di nuovo il labbro per trattenere un sorriso mentre le guance continuavano ad arrossarsi sempre di più, poi lentamente si voltò finché non gli diede le spalle e trattenne il respiro mentre sentiva gli occhi di Harry su di sé.


Cazzo, se ti scopo.

Anzi no, voglio vederti sopra di me mentre mi scopi. Dio, cosa ti farei.


Louis sussultò colto alla sprovvista quando sentì una mano di Harry schiaffeggiargli con forza una natica, poi inclinò indietro la testa e gemette al piacevole dolore bruciante.


Si vede fottutamente tutto quanto e- Cazzo, fottutamente bellissimo.


Louis arrossì di nuovo e ridacchiò, poi sentì Harry alzarsi dal letto e circondargli la vita da dietro con un braccio mentre cominciava a strusciarsi contro il suo sedere. Ansimò e reclinò la testa contro la sua spalla quando sentì l'erezione premere contro il suo fondoschiena e una mano di Harry scivolare dalla sua pancia all'orlo delle mutandine, fino a che si chiuse attorno al suo membro già duro.

"Cazzo, Louis. Sei fottutamente bellissimo. Dio, sei... Cazzo" ansimò Harry al suo orecchio, stringendogli con forza un fianco mentre l'altra mano ancora strusciava sulla sua erezione.

Louis inclinò la testa da un lato per esporre il collo, emettendo un lamento bisognoso quando Harry succhiò il suo punto sensibile sotto l'orecchio, poi voltò la testa e fece scontrare le loro labbra, gemendo nella bocca dell'altro quando la lingua di Harry affondò dentro di lui mentre una mano si spostava dalla sua erezione a stringere dolorosamente una natica.


Ti prego, fa che me lo succhi con questo fottuto rossetto perché altrimenti potrei impazzire.


Louis soffocò una risata nella sua bocca, ignorando lo sguardo confuso di Harry quando si staccò e trattenendone un'altra quando la sua espressione da confusa mutò in stralunata nel momento in cui Louis si lasciò cadere sulle ginocchia davanti a lui.

Si leccò le labbra alla vista dell' erezione di Harry stretta nelle mutande. Gli accarezzò il petto già nudo, solleticando gli addominali scolpiti e i fianchi pronunciati, fino ad arrivare all'elastico delle mutande e abbassarle senza troppe cerimonie.


Sì, cazzo, sì. Dio, grazie, ti giuro che non peccherò mai più, cazzo. Solo oggi, poi mai più. Giuro.


Louis si leccò le labbra e lo guardò da sotto le lunghe ciglia, sbattendole sensualmente e rivolgendogli un mezzo sorriso prima di circondare l'erezione con una mano e cominciare a masturbarlo lentamente.

"" ansimò Harry, chiudendo gli occhi e reclinando la testa, spingendo in avanti i fianchi come per incitarlo a fare più.

Louis sospirò silenziosamente perché poverino, lo aveva già torturato abbastanza a questo punto.

Dischiuse le labbra e le inumidì di nuovo, prima di chiuderle attorno alla punta arrossata e succhiare avidamente, soffocando un gemito quando Harry affondò una mano tra i suoi capelli e strattonò con forza.

Aprì la bocca il più possibile e si spinse sull'erezione di Harry fino a che non sentì la punta toccare il retro della gola, reprimendo un conato e stringendo le labbra mentre cominciava a muovere la testa, lasciando che il membro duro scivolasse quasi completamente fuori per poi spingersi di nuovo con forza su di esso.

"Cazzo, sì" ansimò Harry stringendo così forte la presa sui suoi capelli che quasi non riusciva più a muovere la testa.

Louis affondò le unghie nelle cosce sode dell'altro e gemette dal retro della gola, eccitato al suono dei suoi stessi conati soffocati dal membro di Harry che cominciava a spingere con forza dentro la sua bocca.


Cazzo, quelle labbra e quei suoni e- Dio, quanto vorrei tenerti con la forza e scoparti fino a farti urlare.


Gli occhi di Louis rotearono mentre un altro gemito si faceva strada dalla sua gola e direttamente sull'erezione di Harry, poi gli pizzicò una coscia. Harry si fermò subito, incrociando i suoi occhi e rivolgendogli uno sguardo confuso.


Ti prego, dimmi che non ho esagerato, cazzo.


"Ho... ho esagerato? Mi disp-"

"Scopami" sussurrò Louis con la voce già rauca per lo sforzo, tirando fuori la lingua e portando le braccia dietro la schiena, sottomettendosi completamente a lui.


Oh mio Dio.


Represse una risata perché non avrebbe dovuto essere divertente, ma un po' in effetti lo era.

"Cazzo, okay, sì" mormorò Harry mentre faceva scivolare di nuovo l'erezione dentro la sua bocca e affondando entrambe le mani tra i suoi capelli. "Pizzicami se è troppo, okay?"

Louis annuì, per quanto fosse possibile in quella posizione, e incrociò gli occhi verdi dell'altro perché non si sarebbe mai perso quello spettacolo.

Harry cominciò a dettare il ritmo senza attendere oltre, probabilmente era già sull'orlo della pazzia, spingendosi in profondità e con forza nella sua gola e impedendogli di muoversi con la presa ferrea che aveva sui suoi capelli.

Louis gemette in modo incontrollato quando sentì gli occhi pizzicare per lo sforzo, le guance bagnarsi di lacrime e il suono ritmico emesso dalla sua gola mentre prendeva e lasciava che Harry lo usasse.


Quando gemi sul mio cazzo, ti sento ovunque.

Fallo di nuovo.


E Louis lo accontentò, gemendo ancora e ancora, reprimendo i conati e affondando le unghie nelle cosce dell'altro fino a graffiarle.

"Sì, cazzo. Quelle... fottute labbra" ringhiò Harry con voce rauca mentre continuava a spingersi con forza dentro di lui.

Fece scivolare una mano dai suoi capelli al labbro inferiore, spingendoci contro il pollice per poi affondarlo nella sua bocca accanto al suo membro.

"Sei fottutamente sexy, cazzo" ansimò, spingendo il dito più a fondo e aumentando la velocità delle spinte quando Louis di nuovo gemette in modo incontrollato contro il suo membro.


Cazzo, devo venire. Non voglio che finisca, merda.


"Lou, sto per... Cazzo" imprecò a denti stretti, emettendo poi un piagnucolio come sull'orlo della disperazione quando rallentò i movimenti fino a fermarsi e uscire dalla sua bocca.

"Perché ti sei fermato? Puoi venirmi in bocca, se vuoi" mormorò Louis con voce rauca, schiarendosi poi la gola a causa del bruciore.

"Louis, cazzo, devi smetterla di dire queste cose" protestò, cominciando a masturbarsi velocemente mentre l'altra mano rimaneva ancorata tra i suoi capelli.


Voglio sporcarti quelle fottute labbra.


Louis gli rivolse un mezzo sorriso, inclinò la testa all'indietro e dischiuse le labbra, sporgendo la lingua in un chiaro invito.

"Cazzo, fottutamente volgare con quel- Ah! Quel rossetto e-"

Harry si interruppe, la mano che si muoveva frenetica mentre l'altra gli inclinava di più la testa finché con un gemito soffocato raggiunse l'orgasmo, sporcandogli le labbra e le guance e la lingua.

Louis ansimò a corto di fiato, la sua stessa erezione stretta dolorosamente nelle mutandine e il liquido caldo che gli scorreva lentamente sulle guance e sul mento. Si leccò le labbra, gemendo flebilmente quando sentì per la prima volta il sapore salato di Harry sulla lingua.

Harry lo aiutò ad alzarsi, afferrandogli con forza i fianchi quando le sue ginocchia quasi cedettero a causa della posizione in cui si trovava, e poi si avventò sulle sue labbra, affondando voracemente la lingua nella sua bocca e stringendogli dolorosamente i fianchi.

"Cazzo, quanto ti amo" ansimò Harry, facendo poi scivolare una mano tra i loro corpi e avvolgendola attorno alla sua erezione stretta nelle mutandine.


Vorrei farti così tante cose. Cazzo, non so da dove iniziare.


Louis si morse il labbro, beandosi per un momento del sollievo dato dalla sua mano per poi spingerlo con forza sul letto, facendogli perdere l'equilibrio e sistemandosi a cavalcioni su di lui.

"Ti amo anch'io" sussurrò prima di avventarsi di nuovo sulle sue labbra, strusciandosi contro di lui e affondando le dita tra i capelli ricci. "Cosa vorresti fare?" chiese poi, nel tentativo di capire cosa volesse Harry.

Avrebbe aspettato che lo dicesse ad alta voce questa volta però, perché voleva che Harry si sentisse sempre a suo agio con lui e che capisse di poter esprimere ciò che pensava senza alcuna vergogna o timore.

"Vorrei... Cazzo, non lo so" mormorò con un sospiro, distogliendo lo sguardo.


Vorrei assaggiarti ma non so cosa fare.


Cazzo, Louis era così fottutamente innamorato dell'uomo davanti a lui che non sapeva come sarebbe sopravvissuto a quella serata.

"Ehi" lo chiamò, poggiandogli due dita sotto il mento per incrociare il suo sguardo. "Non devi mai sentirti in imbarazzo con me, okay? Mai. Ti amo."


Perché sei così perfetto? Cristo, quanto ti amo, cazzo.


Louis arrossì e abbassò lo sguardo per un momento, prima di riportarlo sugli occhi verdi e ancora lucidi dell'altro.

Harry si morse il labbro poi lo inumidì di saliva, inspirando profondamente. "Vorrei, uhm, assaggiarti? Scusa, non so come altro dirlo" mormorò imbarazzato mentre le guance si coloravano di un rosso acceso. "Ma- ma non l'ho mai fatto, ovviamente, quindi, uh..."

Louis ridacchiò, nonostante non fosse divertente, ma era troppo adorabile e non era riuscito a trattenersi.

"D'accordo" disse lasciandogli un bacio sulle labbra. "Come mi vuoi? Sdraiato o di spalle o- o potrei sedermi su, uh... Beh, hai capito."


Cazzo, ora vengo di nuovo, porca puttana.


Harry si morse di nuovo il labbro ma questa volta sembrava che stesse riflettendo sulla risposta, e Louis pensò che avrebbe decisamente pagato una cifra che non poteva permettersi per avere la possibilità di vedere le immagini nella sua testa, oltre che sentire i suoi pensieri.

"Posso... posso sdraiarmi e ti siedi sopra di me?" domandò Harry imbarazzato, distogliendo di nuovo lo sguardo. "Se vuoi, ecco."

Louis soffocò una risata e scosse la testa in modo affettuoso. Si alzò in piedi per permettergli di sdraiarsi al centro del letto poi tornò sopra di lui, sistemandosi al contrario sopra il suo viso e con le ginocchia piantate ai lati della sua testa.

Dio, da quella posizione poteva vedere tutto il corpo di Harry, affondare le unghie sul suo petto e magari fargli un altro pompino, se ne avesse avuto le forze. Oppure no, avrebbe reso il secondo orgasmo decisamente più interessante.


E ora cosa cazzo dovrei fare?


Louis affondò i denti sul labbro per trattenere una risata, poi slacciò il fiocchetto sul retro delle mutandine e tirò i due laccetti in modo che i lembi si aprissero, lasciandolo completamente esposto.

"Oh mio Dio" sussurrò Harry sotto di lui, strappandogli un ansimo quando il fiato caldo colpì la sua entrata.

Sentì Harry accarezzargli delicatamente le natiche, come se stesse osservando ciò che aveva davanti, poi una mano strinse con forza la carne soda mentre con l'altra lo schiaffeggiò.

"" ansimò Louis, reclinando la testa all'indietro.

"Va... va bene? Non te l'ho mai chiesto, scusa" disse Harry sotto di lui, facendolo rabbrividire quando di nuovo il suo fiato caldo lo colpì.

"Cazzo, sì. Più forte, se vuoi. Non mi importa" mormorò Louis, piegandosi in avanti e reggendosi con le mani sul petto dell'altro mentre spingeva indietro il fondoschiena in un chiaro invito.

Harry imprecò a denti stretti, affondando le unghie nella carne mentre di nuovo lo schiaffeggiava, più forte e con più decisione. Emise qualcosa a metà tra un ansimo e un piagnucolio, graffiandogli dolorosamente il petto quando Harry continuò a schiaffeggiarlo ancora e ancora, e Louis era certo del fatto che a quel punto la pelle fosse tinta di un rosso acceso.


Dio, è rosso quasi quanto quelle fottute labbra.


Louis ansimò, soffocando poi un altro gemito quando Harry gli morse con forza una natica, e cadde sui gomiti quando le braccia cedettero per il troppo piacere. Harry gli allargò le natiche, affondando poi le dita nella carne per tenerle aperte.


Così fottutamente invitante. Cazzo, sarai strettissimo quando ti scoperò.


"Harry" piagnucolò Louis sull'orlo della disperazione. "Ti prego."

Sentì Harry inspirare profondamente sotto di lui, mentre il suo cuore batteva frenetico nell'attesa.


Ti prego, fa che non sia un disastro.


Louis trattenne il respiro per un momento quando finalmente sentì la lingua calda di Harry contro di lui, poi gemette incontrollato quando chiuse le labbra attorno alla sua entrata e succhiò avidamente.

Si sforzò per rimanere fermo e dargli la possibilità di abituarsi e sperimentare da solo, mentre Harry cominciava a muovere la lingua contro la sua entrata con movimenti così fottutamente lenti che Louis avrebbe solo voluto urlare per la frustrazione.


Okay, cazzo, sto per farlo.

Va tutto bene, sto per farlo. Ora lo faccio.


Louis non sapeva se ridere o se piangere a quel punto, ma l'insicurezza di Harry era troppo adorabile.


Cristo, ti prego, fa che abbia un buon sapore.


Scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi, perché era tutto così esilarante e eccitante e fottutamente frustrante che avrebbe solo voluto urlare.

"Che c'è? Ho... Cazzo, ho sbagliato qualcosa?" mormorò Harry interrompendo i movimenti.

Louis si maledisse mentalmente perché non voleva renderlo insicuro, cazzo.

"No, certo che no" rispose frettolosamente, voltando la testa e incrociando i suoi occhi per rivolgergli un sorriso rassicurante. "Sto impazzendo però. Ti prego."


Quando mi preghi con quella fottuta voce vorrei solo legarti al letto e scoparti la bocca così forte che-


"Harry" piagnucolò Louis sull'orlo di una crisi esistenziale.

"Sì. Sì, okay" mormorò, inspirando profondamente prima di allargargli di nuovo i glutei.


Okay, lo faccio.


Louis trattenne il respiro e chiuse gli occhi, gemendo poi profondamente quando finalmente sentì la lingua di Harry affondare dentro di lui e le sue labbra stringersi attorno a sua entrata, succhiandola avidamente.

"Cazzo, sì" ansimò spingendosi contro di lui, imprecando poi a denti stretti quando Harry affondò le mani nella sua carne come se volesse impedirgli di muoversi.


Mm, non esattamente il sapore che mi aspettavo ma pensavo peggio.


Louis a quel punto non aveva neanche più voglia di ridere, perso nel piacere e nella lingua di Harry che cominciava a instaurare un ritmo regolare, spingendosi dentro e fuori dal suo corpo con movimenti decisi. Harry allentò la presa su una natica, schiaffeggiando l'altra con forza e strappandogli un gemito.


Scopami, cazzo.


E okay, Louis di certo non era così forte da potergli negare quella richiesta.

Respirò affannosamente mentre si tirò su, sistemandosi meglio sopra di lui e poggiando le mani sul suo petto prima di cominciare a muovere il bacino e andare incontro alla sua lingua.

Harry gemette sotto di lui, strizzandogli di nuovo con forza i glutei e separandoli, schiaffeggiandolo poi ancora e ancora così forte che Louis a quel punto era sicuro di aver toccato il punto più profondo dell'Inferno. O del Paradiso, non faceva molta differenza ormai.


Cazzo, sei così fottutamente volgare e sexy e stretto e fottutamente meraviglioso.


"Harry" piagnucolò con voce tremante mentre affondava le unghie nel suo petto e graffiava la pelle, sforzandosi per non abbandonarsi totalmente al piacere perché non era ancora arrivato il momento.

Allungò una mano dietro la schiena e cercò quella di Harry ancora stretta nella sua carne, stringendogli poi un polso in un chiaro invito.

Harry lo schiaffeggiò di nuovo e strizzò un ultima volta per fermare i movimenti incontrollati del suo bacino, poi sfilò la lingua dal suo corpo ma prima che Louis potesse protestare, lo penetrò con due dita e affondò di nuovo dentro di lui anche con la lingua.

Louis sarebbe morto, ne era certo.

Harry di nuovo lo schiaffeggiò per incitarlo a riprendere, gemendo poi contro la sua entrata quando Louis cominciò di nuovo a muoversi incontrollato sopra di lui.

"Sei... Harry, cazzo, fottutamente bravo" ansimò con il fiato corto per lo sforzo e l'eccitazione e la miriade di sensazioni che lo stavano investendo ondata dopo ondata.


Oddio, stai godendo davvero grazie a me.


"" rispose Louis ansimante e perso nel piacere.

Si maledisse quando sentì il calore familiare e la stretta al basso ventre, perché non era abbastanza ma non voleva che finisse così presto. Rallentò i movimenti fino a fermarsi, restando poi fermo qualche momento per riprendere fiato e gemendo sommessamente quando notò il membro di nuovo duro di Harry.

"Perché ti sei fermato?" chiese Harry con una punta di confusione nella voce. "Ho... Uh, ho fatto qualcosa di-"

Louis sospirò rumorosamente e soffocò un gemito frustrato, poi gattonò sopra il suo corpo e si voltò, e per poco non venne in quell'esatto istante quando vide Harry. Il viso arrossato e sudato, le labbra così rosse e gonfie più del solito, il mento bagnato dalla saliva e i capelli totalmente spettinati.


Sei così fottutamente bello, cazzo. Lou, quanto ti amo da impazzire.


Louis si sistemò meglio a cavalcioni su di lui, le ginocchia piantate ai lati del bacino, poi si chinò facendo scontrare con forza le loro labbra e gemendo nella bocca di Harry quando sentì il suo stesso sapore sulla sua lingua.

Cominciò a muovere il bacino contro di lui e gemette di nuovo quando Harry gli separò i glutei, facendoci scivolare in mezzo la sua erezione e dettando i movimenti.

"Voglio... voglio che mi scopi" ansimò Louis sulla sua bocca, spingendosi contro di lui e gemendo sommessamente quando sentì la punta del membro di Harry sfiorare la sua entrata.


Cazzo, sì.


"Come vuoi farlo?" chiese Harry fermando i movimenti e accarezzandogli dolcemente la schiena, facendolo rabbrividire.

"Decidi tu" sussurrò Louis sulle sue labbra.


Ti vorrei in tutti i cazzo di modi.

Ti vorrei guardare ma vorrei anche guardarti da dietro mentre ti scopi sopra di me.


Harry si morse il labbro nell'indecisione e Louis era sul punto di perdere definitivamente l'ultimo briciolo di sanità mentale che gli era rimasto, quindi decise per lui. Perché scegliere se avrebbero potuto fare entrambe le cose? Una per volta però, purtroppo.

Gli lasciò un ultimo bacio sulle labbra prima di sollevarsi dal suo petto, girarsi di nuovo e sistemarsi al contrario a cavalcioni su di lui. Si sporse in avanti così che Harry avesse di nuovo la visuale che tanto aveva apprezzato, reggendosi con le mani sulle sue cosce.


Che visione. Fottutamente delizioso. Ancora gonfio e arrossato e-


"Harry" lo chiamò, interrompendo il suo treno di pensieri. "Il lubrificante."

"Oh sì, giusto" mormorò aprendo il cassetto del comodino e prendendo anche un preservativo.

Louis drizzò la schiena e voltò la testa per incrociare il suo sguardo.

"Uh, pensi sia necessario? Insomma, Niall ci guarisce costantemente quindi non abbiamo alcun tipo di problema" mormorò, distogliendo poi lo sguardo imbarazzato. "Se vuoi, ecco."

Non lo aveva mai fatto con nessuno senza preservativo, pelle contro pelle, sentire tutto dentro di lui in modo così intimo.


Se voglio?


Harry fece scattare il bacino come in un gesto automatico, stringendogli con forza un fianco mentre lo guardava con occhi così scuri dal piacere che Louis sentì un brivido corrergli lungo la schiena.

"Certo che voglio. Dio, voglio sentirti così tanto" sussurrò Harry, mettendosi seduto e baciandolo con foga mentre stappava la bottiglia di lubrificante.


Ti sentirò davvero. Sentirò tutto per la prima volta e cazzo, lo so che sarai così caldo e stretto e umido e-


"Harry" ansimò, interrompendo il bacio e strusciando il sedere contro la sua erezione. "Scopami. Adesso."

"Sì, okay" mormorò Harry, imprecando poi a bassa voce mentre ricadeva sui cuscini alle sue spalle.

Louis si sistemò di nuovo con le mani poggiate sulle sue cosce, inarcando la schiena e spingendo indietro il bacino. Il respiro accelerato di Harry lo stava facendo impazzire mentre sentiva la sua mano che gli separava i glutei, e trattenne il fiato in attesa quando percepì la punta della sua erezione premere contro la sua entrata.

Quando finalmente Harry si spinse dentro di lui, Louis inarcò maggiormente la schiena e allargò le gambe, respirando affannosamente mentre andava incontro all'erezione dura che scivolava lentamente dentro di lui, finché Harry non lo penetrò fino in fondo per poi restare fermo in attesa.

"Cazzo, sì" ansimò Louis, roteando i fianchi in movimenti circolari per abituarsi. "Sei fottutamente grosso, H."


Ti prego, non venire. Non venire. Non venire.

Merda, ti sento ovunque. Lo sapevo che saresti stato così stretto e caldo e bagnato.


"Dai piccolo, fammi vedere cosa sai fare" ringhiò Harry, afferrandogli i glutei per poi schiaffeggiarlo con forza.

Louis si sentiva un po' come uno di quegli animali che vengono frustati durante le corse. Forse avrebbe potuto essere un'idea per la prossima volta, magari un frustino.

Cazzo, era così eccitato dai suoi stessi pensieri misti a quelli di Harry che non sapeva se sarebbe stato in grado di-


Okay, ci penso io perché sono fottutamente stanco.


Harry lo schiaffeggiò un'ultima volta prima di piegare le ginocchia, separargli i glutei - probabilmente per bearsi della vista del suo membro che si spingeva dentro di lui - e cominciare a spingersi velocemente e con forza.

Louis emise un urlo strozzato, colto alla sprovvista dall'impeto con cui Harry si stava muovendo, come se avesse perso il controllo e non riuscisse più a contenersi. Gemette profondamente quando colpì il suo punto sensibile, provocandogli brividi e scariche elettriche che gli percorsero il corpo, facendolo tremare.

"Più... di più" ansimò affondando le unghie sulle sue cosce e andando incontro alle spinte frenetiche. "Harry, parlami, ti prego."

Si abbandonò all'indietro quando Harry si sedette e premette il petto contro la sua schiena, ansimando freneticamente e mormorando contro il suo orecchio.

"Perché lo hai fatto, eh? Volevi provocarmi? È per questo che mi hai fatto tutte quelle domande?" ringhiò Harry.

Gli schiaffeggiò una coscia e quasi gli strappò un altro gemito, che morì prima ancora di farsi strada nel suo petto quando Harry strinse una mano attorno alla sua gola.


Cazzo, cazzo, cazzo. E se non andasse bene? Se gli ricordasse-


"Va bene, di più" ansimò Louis, coprendo la mano di Harry con la sua e stringendo di più la presa, facendola poi scivolare tra i capelli ricci e umidi per avvicinarlo al suo orecchio e sentire gli ansimi affannati contro la sua pelle.

Louis era così stanco. Sentiva ogni muscolo del suo corpo urlare a causa del bruciore e l'aria intrappolata nei polmoni ma continuò a spingersi con forza contro il membro di Harry, che non aveva rallentato il ritmo.


Ti amo.


Louis gli strattonò i capelli con forza, inclinando la testa e facendo scontrare le loro bocche in modo sconnesso, le lingue umide che si rincorrevano disordinate alla ricerca del sapore dell'altro.

"Ti amo" ansimò Louis sulle sue labbra. "Voglio... voglio guardarti. Ti voglio sopra di me e... e voglio guardarti mentre mi scopi."


Non venire ora, cazzo. No. Fanculo.


Harry si fermò all'improvviso, ansimando profondamente e con la testa poggiata sulla sua spalla, probabilmente nel tentativo di calmarsi e non venire in quell'esatto istante. Non che Louis fosse messo meglio di lui. Era stato sull'orlo dell'orgasmo per così tanto ed era così eccitato che non sapeva per quanto altro tempo sarebbe riuscito a resistere.

Si sollevò sulle ginocchia, protestando quando sentì Harry uscire dal suo corpo, poi si accasciò sul letto e spalancò le gambe, lasciando che Harry si sistemasse sopra di lui.

Lo guardò intensamente, il verde dei suoi occhi quasi inghiottito dal nero delle pupille dilatate, prima di far scontrare le loro labbra in un bacio lento e sensuale.


Sei bellissimo, cosa ho fatto di bello per meritarti?

Sei mio.


"Tuo" sussurrò Louis sulle sue labbra senza rifletterci su, ignorando lo sguardo confuso di Harry e spingendo in alto il bacino per incitarlo a muoversi.

I loro occhi rimasero incatenati mentre Harry si spingeva di nuovo dentro di lui e lo guardava davvero come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto.

Questa volta Harry non restò fermo ad aspettare però, cominciò a muoversi lentamente e in profondità mentre il corpo di Louis cedeva, abbandonandosi totalmente al suo controllo. Portò le braccia sopra la testa e intrecciò le mani, sorridendo maliziosamente quando vide lo sguardo di Harry posarsi sui suoi polsi e sollevando un sopracciglio in segno di sfida.

"Cazzo Lou, sei proprio una puttana" mormorò Harry mentre faceva scivolare una mano sui suoi polsi, stringendoli con forza e premendoli contro il materasso, mentre l'altra si chiudeva di nuovo sulla sua gola.

"La tua puttana" sussurrò Louis, la voce soffocata dalla stretta sul collo e dal membro di Harry che cominciò a spingere di nuovo con forza dentro di lui.


Cazzo, ha ancora il rossetto sulle labbra. Bellissimo.


"Cristo, sei fottutamente sdolcinato" borbottò Louis con il filo di voce che riuscì a usare.

Harry rallentò i movimenti e lo guardò con la fronte aggrottata. "Cosa vuoi dire? Cazzo, Lou, ancora non ti basta?"

Louis boccheggiò per un momento, non sapendo come rispondere, poi si morse il labbro per trattenere una risata e scosse la testa.

"Ti stai distraendo, detective" mormorò, allacciando le gambe alla sua vita e spingendo in alto il bacino.

Harry drizzò la schiena e sollevò un sopracciglio in segno di sfida, sciogliendo la presa sulla sua gola e suoi suoi polsi e afferrandogli le cosce. Le spinse contro il suo petto, allargandogli le gambe prima di cominciare a spingersi con forza dentro di lui.

"Va bene così? O- cazzo - o non ti basta?" ringhiò a denti stretti, schiaffeggiando con forza una natica e strappandogli un gemito.

"Sì cazzo, così" ansimò Louis, facendo scivolare una mano sul suo petto e sfiorando la stoffa ruvida del crop top.


Dai Lou, toccati per me.

Voglio guardare come giochi col tuo corpo per me mentre ti scopo come una puttana.


Louis emise gemiti rauchi misti a piagnucolii soffocati mentre faceva scivolare una mano sotto la stoffa e afferrava un capezzolo tra le dita, graffiandolo e torcendolo fino a sentire un dolore piacevole pervaderlo.

"Così, continua" lo incitò Harry, affondando le unghie nelle cosce.

Continuò a giocare con i capezzoli, pizzicandoli dolorosamente, poi fece scivolare una mano sul suo petto e fino all'orlo delle mutandine, scostandole e liberando finalmente la sua erezione.

Gli occhi di Harry erano su di lui e sui movimenti delle sue mani, il piacere scritto su ogni lineamento del suo viso mentre instancabile continuava a spingersi velocemente dentro di lui.

Louis gemette profondamente quando Harry gli sollevò di più il bacino, spingendogli con più forza le cosce contro il petto e cambiando l'angolazione delle spinte, cominciando a colpire incessantemente il suo punto più sensibile. Avrebbe solo voluto urlare perché era così fottutamente eccitato come non lo era mai stato, mentre chiudeva una mano attorno alla sua erezione e finalmente cominciava a masturbarsi, gli occhi fissi su quelli di Harry sopra di lui.

Dio, era una visione con i capelli umidi, il sudore che gli imperlava la fronte e che ricadeva sulla linea della mascella e sul petto, le labbra così rosse e gonfie.

"Lou, cazzo" ansimò Harry, velocizzando le spinte e affondando le mani nella sua carne.


Sto per venire dentro di lui. Sì cazzo, sto per venire, sto per-


Venne con un ringhio gutturale e la bocca aperta per il piacere, gli occhi socchiusi e la testa reclinata mentre rincorreva l'orgasmo, e Louis non riuscì più a trattenersi. Strinse la presa attorno alla sua erezione e pompò più velocemente finché il piacere non lo pervase ed esplose nell'orgasmo più appagante dopo il sesso più fottutamente fantastico che avesse mai fatto in tutta la sua vita.

Harry cadde di peso sul suo petto, mozzandogli il respiro, e per un momento Louis pensò che potesse essere morto se non fosse stato per il respiro affannoso che sentiva sulla pelle. Allacciò di nuovo le gambe attorno alla sua vita per tenerlo più stretto, poi ridacchiò quando Harry cominciò a lasciargli baci umidi su tutto il viso.

"Lo pensi davvero?" chiese Harry con il labbro tra i denti in un chiaro tentativo di nascondere un sorriso.

Louis aggrottò la fronte. "Che cosa?"

"Che è stato il sesso migliore di tutta la tua vita" rispose Harry, abbassando lo sguardo imbarazzato. "Insomma, è solo la quarta volta che lo facciamo e so che non sono ancora esperto."

Louis gli rivolse un sorriso dolce e alzò gli occhi al cielo perché era così adorabile quando si imbarazzava.

"Certo che lo penso davvero. A volte ti trattieni come se avessi paura di fare o dire la cosa sbagliata, ma va bene così" disse Louis, sollevando la testa per lasciargli un bacio sulle labbra e spostando il ricciolo ribelle che era caduto sulla fronte. "È normale essere insicuri all'inizio, ma ti assicuro che non hai fatto niente di sbagliato e non hai nulla di cui preoccuparti perché sei stato fantastico."


Quanto ti amo.


Harry sorrise così tanto che le fossette affondarono nelle guance. "Ti amo."

Louis era certo che fosse lui quello fortunato perché nessuno lo aveva mai guardato nel modo in cui lo stava guardando Harry, come se avesse davanti la cosa più bella e preziosa che avesse mai visto. Pensò che non avrebbe mai voluto che smettesse di guardarlo in quel modo.

Harry ridacchiò, stampandogli un bacio sulle labbra. "Sai che non lo farò. Sei davvero la cosa più bella e preziosa che abbia mai visto."

Louis arrossì violentemente, abbassando lo sguardo imbarazzato. "Sei fottutamente sdolcinato."

Harry scoppiò a ridere, scuotendo la testa in modo affettuoso. "Come se ti dispiacesse."


Quando arrossisci in questo modo... Dio, ti scoperei di nuovo. Maledetto gattino.


Quindi l'effetto di qualsiasi cosa fosse successo non era ancora svanito. Era stata la pozione per dormire, probabilmente aveva combinato l'ennesimo disastro perché era troppo stanco perfino per preparare una stupida pozione.

"Ma di che diavolo stai parlando?" borbottò Harry.

"Cosa?" chiese Louis aggrottando la fronte.

"Che c'entra la pozione per dormire che hai bevuto prima?" chiese Harry. "Anche se penso che non abbia funzionato" aggiunse poi ammiccante.

"Uh..." mugugnò, distogliendo lo sguardo.

Harry sospirò, mettendosi seduto accanto a lui. "Louis, che cosa hai fatto?"

Perfetto, ora come diavolo gli avrebbe spiegato che era solo fottutamente stanco e stava preparando una pozione per dormire ma che aveva sicuramente sbagliato qualcosa perché era un disastro in cucina e aveva finito per bere una pozione che gli aveva permesso di leggere i suoi pensieri?

"Tu hai fatto cosa!?" urlò Harry sgranando gli occhi e spalancando la bocca.

"Oddio" mormorò Louis nascondendo il viso tra le mani. "Mi dispiace, okay? Non l'ho fatto apposta e- e non sapevo come fermarlo e- Non volevo metterti in imbarazzo o invadere la tua privacy."

"Tu... tu hai letto i miei pensieri mentre... mentre facevano sesso?" chiese Harry con voce stridula e gli occhi ancora spalancati. "Ecco perché eri così strano e- Oddio, che vergogna."

Harry nascose la testa tra le mani e rimase in silenzio mentre Louis sentiva solo il senso di colpa attanagliargli lo stomaco. Nonostante sapesse di non aver sbagliato intenzionalmente, odiava aver messo Harry a disagio perché non era così che funzionava tra loro. Loro si confidavano e si fidavano l'uno dell'altro. Harry si fidava di lui e si sentiva a suo agio con lui, e ora Louis aveva rovinato tutto.

Harry drizzò la testa di scatto e lo afferrò per i fianchi, facendolo accoccolare sulle sue cosce e stringendolo contro il suo petto.

"Ehi, no. Non pensarlo nemmeno per un secondo, hai capito? Io sono sempre a mio agio con te, okay? Sempre. È solo... strano perché so quanto siano imbarazzanti i miei pensieri, soprattutto quando riguardano te, ma non mi importa. Puoi leggere tutto quello che vuoi perché non ho niente da nascondere, ed è tutto per te."

"Mi dispiace" singhiozzò Louis contro la sua pelle, stringendosi contro il suo petto mentre pensava che- Aspetta, cosa?

Louis si allontanò e incrociò i suoi occhi, assottigliando lo sguardo sospettoso. "Come facevi a sapere della pozione per leggere i pensieri e che mi sento in colpa per averti messo a disagio?"

"Uh, me lo hai detto tu" rispose Harry corrucciando la fronte.

"No, io non ho detto proprio niente" ribatté Louis, inclinando la testa.


Oddio, ci risiamo. Giuro che se comincia a litigare lo imbavaglio e-


"Ehi!" lo rimproverò Louis schiaffeggiandogli il petto. "Guarda che posso ancora sentirti."

"Okay, allora saprai che ti stai comportando di nuovo in modo strano, giusto?"

Louis sbuffò e incrociò le braccia al petto, perché non si stava comportando in modo strano. Era Harry quello strano che stava dicendo cose senza senso. Cioè no, avevano un senso nella testa di Louis ma lui non le aveva dette.

Harry sospirò e alzò gli occhi al cielo. "Louis, la metà delle cose che dici hanno senso solo per te."

Louis drizzò la testa e assottigliò lo sguardo, questa volta certo del fatto che non fosse impazzito. Forse era un effetto collaterale della pozione perché l'aveva usata per un tornaconto personale, anche se per errore.

Beh, non poteva fare altro se non testare la sua teoria.

Pensò a quanto Harry fosse stato così bravo e possessivo mentre si spingeva con così tanta forza dentro di lui da mozzargli il respiro. A quanto avrebbe voluto che prendesse le sue fottutissime manette da detective e lo legasse al letto, impedendogli di muoversi mentre usava il suo corpo a suo piacimento e facesse ciò che voleva con lui.

Harry sgranò gli occhi e spalancò la bocca così tanto da sembrare quasi un pazzo, poi si avventò sulle sue labbra e lo spinse indietro, facendolo ricadere sui cuscini alle sue spalle.

"Cazzo, Louis. Sei una piccola puttana volgare" mormorò mordendogli con forza il labbro e strusciando le loro erezioni.

"Non ho... non ho detto niente" ansimò Louis reclinando la testa.

"Cosa vuoi dire?"

"Ho solo pensato quello che hai sentito, non l'ho detto. Credo... credo che sia un effetto collaterale della pozione" disse mordendosi il labbro e arrossendo sulle guance.

Harry avrebbe letto i suoi pensieri più perversi ma Louis non era sicuro di essere dispiaciuto. Anzi, forse ciò che gli serviva era proprio una bella punizione per ciò che aveva fatto.

Harry sollevò un sopracciglio, rivolgendogli un mezzo sorriso divertito. "Quindi sentirò quello che penserai mentre ti punirò per ciò che hai fatto?"

Louis pensò che la stanchezza poteva andare a farsi fottere e che non era mai stato così felice di aver sbagliato una pozione, e Harry era decisamente d'accordo con lui.











N.A.

Beh, che dire? Ci voleva un pò di smut, ce n'era troppo poca in Charmed e dobbiamo recuperare 🤭🤭

Se avete qualche idea per delle Drabbles lasciatelo pure nei commenti ☺️

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