Face// Yoonmin

By CallmeGei

1.2K 151 162

(Sequel- Alcyone: Le stelle) "A tutti i fiori nati senza petali, a tutte le rose cresciute senza spine, acqua... More

Prologo
L'Orologio
L'Ospedale
L'Affetto
Il Compleanno
Lo Strano
La Speranza
La Fine
La Casa
Il Riscatto
L'Estate
L'Abbraccio
La Fiducia
Le Emozioni
Le Sensazioni
Il Pensiero
Il Coltello
Il Panico
L'Amore-L'Amare
L'idea
La stanza di Hoseok
Viva La Vita
Il Dottore
Il "Face Reality"
il Giusto, lo Sbagliato
Il corpo
L'effetto
Zero sentimenti, Zero tradimenti
La biblioteca
La risposta
Le parole
Epilogo
Ringraziamenti
❗️IMPORTANTE❗️

Le Palpitazioni

23 4 2
By CallmeGei

"Sentiti libero di farti cadere addosso il calore di un'agosto pieno di stelle cadute dal cielo."

Non era strano vedere due semplici amici uscire di sera per fare serata, soprattutto se si parlava di estate caldi e piacevoli, ma era strano vedere due come noi, come me e Taehyung, farlo senza scrupoli o paure.

Non sapevo come era possibile aver preso tutto il coraggio da un momento all'altro eppure, pensando al motivo, mi sentivo in grado di essere più forte, più sicuro di me, nonostante quel mal di pancia che non accennava a smettere.

Eravamo già pronti, avevamo deciso insieme di indossare qualcosa di comodo e semplice, senza dare troppo nell'occhio, anche perché non era questo il mio scopo e non lo era mai realmente stato.
Uscimmo fuori anche noi, scegliendo di avvisare prima Woojin, cosi da calmarlo e non farlo preoccupare, godendoci quei minuti che separavano me e quell'autore, dove di mezzo passava una leggera brezza fresca che ci accarezzava la pelle.

La notte era padrona sui nostri corpi immobili, fermi, sul marciapiede, e sembrava farci compagnia in un silenzio per niente malinconico o riluttante.
Sentivo delle emozioni dentro di me che sembravano non essere mai esistite e, per una volta, avevo inziato a dare ascolto al cuore che pulsava, batteva, poiché era la ragione della mia vita e mi sentivo vivo.

"Jimin, stai bene?" Sussurrò Taehyung, tenendomi la mano

"Certo, e tu Tae? Stai bene?"

"Si, sto bene Jimin" sorrise appoggiando delicatamente la testa sulla mia spalla

"Cosa c'è, hai mancanza di affetto?" Sussurrai portandogli delicatamente la mano fra i capelli

"Cerco solo di sentirti più vicino, perché senza di te non sarei riuscito mai più a mettere piede fuori casa, Jimin" sussurrò chiudendo leggermente gli occhi "e invece adesso sto andando addirittura ad un locale. Tu non hai paura?"

"Si Taehyung, ho paura" sussurrai mordendomi le labbra "ma l'ho messa un po' da parte, perché ho sentito il mio cuore battere"

"Il tuo cuore battere? Non l'hai mai sentito" corrugò la fronte guardandomi

"No" abbassai leggermente la testa sorridendo "mai" sussurrai

Taehyung mi guardò abbracciandomi velocemente, stringendomi dolcemente la vita, sospirando
"Adesso, lo sento anche io"

Annuii delicatamente, restando fra le sue braccia, mentre quel discorso volò via come sé non ci fosse mai stato, facendo ritornare dei sorrisi tranquilli sui nostri volti e lasciando spazio a delle conversazioni più leggere.
L'auto bianca del taxi, però, quasi ci interruppe bruscamente, arrivando veloce verso di noi, suonando il clacson più volte.

A quel punto mi resi conto di quello che stava succedendo e, senza fare storie, salii solamente, tenendo ancora una volta la mano stretta a quella di Taehyung.
Lui sembrò essere un maestro nel dire l'indirizzo all'autista che, annunedo, acconsentì a portarci in quel famoso locale.

"Siamo quasi arrivati"

Era l'unica frase di senso compiuto che riuscivo a pronunciare, lasciandomi cullare ancora dalla macchina in movimento che sembrava slittare su quelle strade spianate e scure e, finché non la sentii frenare, non potevo ancora crederci.

Non ricordo esattamente come, né quando, ma io e Taehyung fummo fuori quel locale, sembrava mi riportasse ad una rivista di giornale dove raffigurato c'era Las Vegas, eppure eravamo a Seul.

"Entriamo dentro, Jiminie?" Sussurrò Taehyung, accontentandosi di un mio cenno di capo, portandomi con sé tenendomi ancora la mano.

La gente era tanta, quasi tutto il parco di quel posto era pieno e non avevo paura nel giostrarmi fra la gente, non avevamo paura di farlo.
Mi guardavo intorno solo con lo scopo di capire dove stesse accadendo il firmacopie, dove si stesse svolgendo il tutto, finché non accadde qualcosa.

Il palco era lì, davanti a me, e tutto sembrava essersi fermato non appena vidi quel ragazzo mantenere il suo libro come sé fosse il gioiello più grande e prezioso.
Sorrideva a malapena, annuiva ai vari annunci fatti sulla sua persona, si guardava intorno tenendo bene a mente ogni singolo volto e tutto sembrava essere surreale anche sé i suoi occhi non si posarono mai su i miei.

"Jimin, stai bene? È lui?" Sussurrò Taehyung, portandomi una mano davanti al viso scuotendola

"Oh" mi risvegliai annuendo leggermente "no, cioè...si è lui" sussurrai

"E sei sicuro che non vuoi tornare a casa? Sei pallido, sembri stare male Jimin"

"Sono sicuro, ho solo smesso di respirare per un po'" mi morsi le labbra

"Oh, come sé fosse normale" sorrise ironico guardandomi male subito dopo "sei cretino?"

"Dai Taehyung" gli diedi un piccolo pugnetto sul petto, incrociando le braccia "sto aspettando che tutto questa finisca" sussurrai

"Mhmh, lo vedo" ridacchiò mettendo una mano sulla mia spalla, standosene fermo accanto a me, lasciandosi passare tutta quella scena sotto occhi vigili.

Passò un bel po' di tempo, la presentazione terminò, Yoongi e il suo libro avevano finito di stare al centro dell'attenzione e adesso c'era questo lungo buffet pieno di cibo e dolci di ogni tipo, bibite infinite e tante persone pronte a scattare foto e far volare flash a destra e manca pur di ottenere qualcosa dal famoso scrittore.

"Jimin, è il tuo momento" sussurrò Taehyung, tenendomi la mano dietro la schiena

"No, credo sia stata una pessima, pessima idea. Voglio andare via" sussurrai scuotendo la testa, voltandomi verso di lui facendo per andare via

"Aspetta!" Alzò un sopracciglio biascicando le parole, tenendomi fermo appoggiando il suo braccio da una spalla all'altra "dove credi di andare? Siamo arrivati fin qui e stai per realizzare il tuo sogno, puoi andare lì e chiedergli un'autografo?"

"Non lo so" sussurrai abbassando la testa

"E sé verrò io con te?"

"Allora...forse si" lo guardai sorridendo leggermente, abbracciandolo velocemente prima di sospirare "sono pronto" gli afferrai la mano tenendola stretta alla mia, mentre l'altro prese l'iniziativa di trascinarmi verso Yoongi.

Come avrei dovuto chiamarlo? Cosa avrei dovuto dirgli? Come potevo chiedergli un'autografo? E sé mi avesse chiesto qualcosa inerente al libro? E sé non voleva seccature e avrebbe iniziato a trattarmi o rispondermi male?

Tutto questo, lentamente, mi lacerava, ma dopotutto non potevo tornare indietro per la seconda volta e, sé pur cercavo di camminare quanto più lentamente possibile, Taehyung aveva la forza di portarmi sempre sulla sua stessa linea di cammino, facendomi ritrovare davanti a quel buffet, a pochi passi dal mio scrittore preferito, in un tempo così minore che non ebbi nemmeno la realizzazione.

"Dai forza Jimin, parla!" Sussurrò Taehyung spingendomi verso di lui.

Mi voltai solo per guardarlo male, poiché il mio sguardo sarebbe valso più di mille parole, prima di voltarmi lentamente notando come, in un secondo, Yoongi fosse stato accerchiato dai suoi amici, tutti, persino Namjoon.

I nostri occhi si incontrarono e Namjoon non poté fare altro che restare così shoccato da non capire più cosa fare, come comportarsi, e alla fine scelse la via più facile, ovvero quella di fare finta di non conoscermi.
Come infatti, iniziò a tenermi addosso uno sguardo falsamente interrogativo, guardandosi intorno come per cercare il consenso dei suoi amici che, più sinceri di lui, davvero non sapevano chi fossi e cosa volessi da loro.

Nonostante fossi concentrato sù Namjoon, però, i miei occhi caddero subito veloci su quelli dello scrittore.
Bello, magicamente cupo, dal profumo incantato e lo sgaurdo serio come quel perfetto abito serale che indossava.
Tutto di lui poteva ricordarmi un uomo d'affari, un uomo al quale portare rispetto, da non fare incazzare, a cui dare poco fastidio e poca confidenza.

Eppure, come poteva uno come lui, poter aver scritto un capolavoro romantico come Alcyone?

"Mi scusi, signor Min" sussurrai guardandolo, provando ad essere quanto più sciolto possibile, appena notai i suoi occhi fissare ogni mio lineamento "l'ho vista da lontano e volevo chiederle un'autografo"

Yoongi, che al momento stava sorseggiando un bicchiere di champagne, lo posò subito verso il petto di Namjoon, che gli stava dietro come un bodyguard, non curdandosi del fatto che avrebbe potuto farglielo cadere addosso, quindi si avvicinò prendendo il mio libro fra le mani, afferrando una penna dal suo taschino, rigorosamente lucida

"Certo" annuì, guardandomi ancora, stavolta più attentamente e meno infastidito, poi si avvicinò al mio viso restando fermo a pochi centimetri "posso sapere il tuo nome?"

"Jimin...mi chiamo Jimin" sussurrai mordendomi le labbra

"D'accordo, Jimin" sussurrò, scrivendo qualcosa sulle prime pagine, prima di ridarmelo, deponendo la penna al suo posto "grazie per aver acquistato il libro" sorrise leggermente, tenendo lo sguardo continuamente sulla mia persona, finché non fece segno agli altri ragazzi di andare via.

Lo vidi sparire tra la folla, mentre camminava e ondeggiava delicatamente fra la gente di quel posto.
Avevo dimenticato di respirare in quel momento, ancora una volta, di lasciar perdere le mie paranoie, ma non potei fare a meno che dare retta alle palpitazioni forti al mio cuore che sentivo dopo averlo visto sorridere.

Continue Reading

You'll Also Like

112K 3.5K 62
Ginevra frequenta l'ultimo anno di liceo. Ha una grande passione per il giornalismo e vuole viaggiare il mondo proprio come suo padre. Una sera viene...
33.9K 7.6K 136
Can e Demet sono due agenti speciali,che si ritroveranno a risolvere insieme il caso del dipinto rubato durante una notte, al Museo di Atatürk della...
39.6K 1.3K 16
Due giovani ragazzi destinati a stare insieme per via di un patto Taekook !No smut!⚠️ È stata la mia prima storia quindi abbiate pietà del cringe...
29.6K 1.2K 41
«𝐒𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐄𝐮𝐭𝐞𝐫𝐩𝐞, 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à» 𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘌𝘷𝘢, 𝘥�...