«ᴍᴇɢᴜᴍɪ ᴠᴜᴏʟ ᴅɪʀᴇ "ʙᴇɴᴇᴅɪᴢɪᴏɴ...

De lefotodinoi

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"insieme abbiamo condiviso di tutto. E pensare.. che nemmeno volevo starci qui. Alcuni potrebbero dire che è... Mais

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I

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De lefotodinoi

La palestra della mia scuola, è sempre più vicina, man mano che avanzo.

L'atmosfera che emana è diversa, perché è grandissima, e ti fa entrare in un'atmosfera diversa rispetto a quando sei nelle solite aule scolastiche.

Non lo so se era perché sono emozionata..

In effetti, ho un po' le gambe tremanti.

Ho gli occhi lucidi e il mio quaderno rosa ben saldo alle mani.

Oggi è un giorno importante per la mia scuola, e devo essere in grado di rappresentarla al meglio, come ho sempre fatto.

"Signorina t/n, da questa parte" Mi informa il collaboratore scolastico.

e mentre lo seguo, inizio già a cercare di calmarmi.

Entro, e vengo acclamata come mai prima d'ora.

Tutti erano in piedi per applaudirmi, per salutarmi.

L'eco della grande stanza fa sembrare quegli applausi il triplo forti.

Quasi come in uno stadio, tra un po'!

E so che può sembrare banale, ma per me è anche meglio.

c'è un piccolo microfono sopra al piccolo ripiano in legno, e dietro di esso, il preside della mia scuola e
tutti i più importanti rappresentanti della regione.

I miei professori, sono lì.

I miei amici, sono lì.

La mia prof di italiano mi manda un pollice in su, come per rassicurarmi, e io le sorrido ampiamente.
Senza quella donna non avrei raggiunto tanti
obbiettivi qui dentro.

"Signorina t/n, quando vuole" Dice il preside sorridendomi.

Allora annuisco, vado dietro al microfono e tutti si siedono ascoltandomi.

Ora deve entrare solo la mia voce in gioco,

solo lei, e le mie capacità di dialogo.

E mi sono preparata tantissimo, quindi non posso sbagliare.

"Buongiorno a tutti. Sono t/n t/c, e per chi non mi conoscesse, sono la rappresentante d'istituto di questa fantastica scuola." Dico sorridendo prendendomi già un altro applauso.

Mi sembra di essere in un film.
Ho tutti gli occhi puntati addosso ma non è un problema.
Non lo è mai stato, per me.
Farmi valere, non è mai stato un problema.

"Oggi è una giornata importante, e grazie all'aiuto di tutti i professori, collaboratori, vicepreside e preside, abbiamo potuto organizzare questa celebrazione alla scuola, la nostra scuola, la Poyo High school, per aver partecipato con orgoglio alle gare culturali del paese, e averle vinte tutte, portando a casa nostra un bel bottino.
Bottino che abbiamo donato per rendere questa scuola ancora più grande, e aperta ad uno spazio nuovo ed esclusivo per coloro che in passato non hanno potuto permettersi di andare a scuola.
Uno spazio per grandi e piccini, dove potranno anche dormire, se necessario. Gente bisognosa e gente che voleva solo continuare i suoi studi e per qualche brutto motivo non lo ha fatto in passato.
È con grande onore che vi informo.. che è tutto ufficialmente in corso!"

Parlo con un sorriso sulle labbra, e parlo cercando di guardare quanti più ragazzi potessi guardare.
Voglio farli sentire tutti coinvolti. A prescindere di chi avesse partecipato alla gara e chi no.

"Abbiamo offerto a tutti i partecipanti delle gare culturali della nostra scuola, delle borse di studio per quando concluderanno il loro percorso qui, per poter iniziarne un'altro anche all'estero, quindi fate un applauso anche per loro" Dico indicando i ragazzi, che sono in piedi, al lato della stanza, mentre si godono l'applauso.

Hanno tutti lo sguardo soddisfatto.
Quei ragazzi hanno fatto un lavoro straordinario, e rappresentarli per me è un onore.

Le gare culturali a cui hanno partecipato, riguardano l'arte, la matematica, la chimica, l'inglese, e l'informatica.

Sono un bel po' di loro ed erano anche molto giovani.

Ho fatto anche amicizia con tanti di loro.

Forse è per questo che sono un po' più felice di presentarli.

Sento la terra sotto i piedi iniziare a tremare un po', come se ci fosse qualcosa nel suolo che si stesse smuovendo.

"uhm.."

Sto perdendo il filo del discorso ma non voglio farlo notare, e guardo tutti sorridendo.

"questi ragazzi oggi.. oltre a presentare la scuola.. sono anche qui per-"

La gente seduta sta iniziando a parlare tra di loro, a guardare il soffitto, a guardare a terra.
Si mandano sguardi strani e confabulano qualcosa.
Non mi stanno ascoltando come prima.

"se c'è bisogno di qualche chiarimento.. potete dirmelo ora." Dico prima di schiarirmi la voce cercando di attirare l'attenzione.

"voi non lo sentite il pavimento tremare?" Sento dire da qualcuno.

"ragazzi, per favore, mantenete una certa compostezza davanti ai rappresentanti regionali." Dico guardando i signori che sembravano confusi dall'atteggiamento della scuola, o almeno così credevo.

Non voglio fare brutta figura. Che hanno oggi tutti per un po' di terremoto?

Qualcuno irrompe nella palestra.

"SCAPPATE SUBITO, C'È UN MOSTRO A SCUOLA! UN MOSTRO ENORME!"

Ma chi è? Forse un ragazzo di prima.. e avrà voluto fare qualche scherzo di poco gusto.

Lancio un'occhiata ai collaboratori e sotto voce sussurro "per favore, cacciate questo pazzoide prima che faccia spaventare i nostri ospiti." Dico guardandolo male.

"Ragazzino, come ti permetti? Tornatene in classe!" Dice un collaboratore andando verso di lui.

"DOVETE CREDERMI! DOVETE CREDERMI! HA PRESO TUTTI I MIEI AMICI!"

Grida con tutto il fiato che ha in corpo, e ogni tanto la sua voce di spezza.
Si accovaccia a terra, tenendosi la mano sulla bocca, tenendo sempre gli occhi sbarrati e pieni di lacrime.

Stavo iniziando ad avere paura solo guardandolo.
Quasi come se nei suoi occhi.. leggessi la morte.

"ORA BASTA!" grida il collaboratore.

E... a un certo punto, sento dei rumori fortissimi.

Così forti da farmi coprire le orecchie con le mani.



Tutti scappano.

Tutti gridano.

Tutti si nascondono.

Tutti seguono qualcuno.





Ho visto le pareti della scuola cedere,

Gli impianti idrici non reggere.

Sento l'odore della polvere e l'aria mancare sempre di più.
Anche l'acqua si espandeva..

Che sto facendo ferma qui?

Devo assolutamente... chiamare aiuto...

Non riesco a dire niente.

Vedo un enorme mostro a forma di palla bianca che veniva verso di me, che aveva preso in ostaggio alcuni ragazzi.

È nauseante.

Ha delle grandi labbra viola, occhi sparsi su tutto il suo corpo..
E sprigiona un odore terribile..
capace di farmi venire la pelle d'oca.

"H̷̢͙̹̮͍̼̥̱͊͆͜ͅÓ̶̧̮̯̤̙̙̯͕͚͂̂̑͌͑͆̕͘̚͜ͅͅ ̸̡̪̦͉̯͙̹͇̯̯̭͕̲̈͒̅͋̏͊F̸̢̙͓͓̝̻̯̠͉͈͈̘̄̀͛̇̾̅͘͜ ̷̧̡̱̼̟̼̝̱͈̤̺̈́Á̵̡̢̨͚͈̥̬̤̣͙̻̥͈̭̣̾̃̑́̚ ̶̛̖̭͔̯̹̩̭̱̝͊̏͒͜M̵̡̫͔̲̥̈́̅̽̌̑̒͠E̶̢̗̭̮̠͔͚̻̲̣̟̠̦̥͓͒̒͑̑̇́...̷̝̭̤̻̟͎͒̀̉̚͘ͅ    H̷̢͙̹̮͍̼̥̱͊͆͜ͅÓ̶̧̮̯̤̙̙̯͕͚͂̂̑͌͑͆̕͘̚͜ͅͅ ̸̡̪̦͉̯͙̹͇̯̯̭͕̲̈͒̅͋̏͊F̸̢̙͓͓̝̻̯̠͉͈͈̘̄̀͛̇̾̅͘͜ ̷̧̡̱̼̟̼̝̱͈̤̺̈́Á̵̡̢̨͚͈̥̬̤̣͙̻̥͈̭̣̾̃̑́̚ ̶̛̖̭͔̯̹̩̭̱̝͊̏͒͜M̵̡̫͔̲̥̈́̅̽̌̑̒͠E̶̢̗̭̮̠͔͚̻̲̣̟̠̦̥͓͒̒͑̑̇́...̷̝̭̤̻̟͎͒̀̉̚͘ͅ"

Apro la bocca, ma non riesco a sentire nemmeno i miei stessi respiri per la confusione che c'è.

Ormai.. devo stare qui..

T̸̡͎̙͉̥͈̫͙̤͔͎̝͑̉̅̀̿ͅ/̸̳̳͆͋̈́͂̒̃͘N̶̝̰̓̿̋̀͊̽͑͐̅͗́͘͝͝...̷̝͕͖̣͕͎̍̄͗́̔̀͑̔̅́͗̑͝͝.̷̼̩͆̅̀͊̀̏͌̌̒̕ ̶̢̮̮̜͕͎̰̝̠̀́́̋͋͐͛͝T̵̡̨͙̖̱͕̬͓͚̮̯̘̝̒̑͝͠/̴̨̼̰͖̈̂͛̆͂͗̑̅͊͠͝N̴̤̤͎͙̞͖̎̓̇͂͊́͑̄̂͑͆̅͘̕͝ͅ...̸̧̥̥̥͙̮̬̗̅͊̈́̌̌̑̑̎͆.̶̰̙̤̩̳̥̺̙̐

Se le mie gambe non si muovono e la bocca non emette parola..

Che accidenti sto guardando?
È uno scherzo della natura?

O semplicemente la cosa più ripugnante che abbia mai visto?

Basta... Basta.. ho paura.

Uccidimi.

Uccidimi e falla finita.

non sto capendo niente, quindi uccidimi.

Non ho le forze di chiamare aiuto.. quindi fallo.

Mi copro la testa con le braccia e nascondo il viso tenendo le gambe al petto.

Forse non soffrirò...

Strizzo gli occhi, mi tengo salda abbracciandomi.

Quando non sento un rumore ancora più forte, da farmi sobbalzare e guardare davanti a me.

La testa di quel coso strano e gigante che mi stava per prendere.. cade a terra.

Mi copro gli occhi, conscia del fatto che avrebbe sparso sangue e liquidi da quel corpo rivoltante.

ma anche se li avevo coperti, rimanevano sempre sbarrati.
Che cosa è successo?




"Per la miseria, questo coso faceva veramente schifo! Certo che ce ne vuole di fantasia per far uscire una roba del genere.."

Era una voce di un uomo.. Sembrava allegro.
Non minacciosa..

E quando alzo lo sguardo, vedo un uomo vestito con una specie di divisa viola, i capelli bianchissimi e lucenti e una benda sugli occhi.

Anche se al mostro cade la testa, inizia a rigenerarsi.

"Sei un duro! Complimenti per la resistenza, ciccio-palla!" Dice lo strano uomo prima di allontanarsi dall'uomo, cacciando una risata.

Quella creatura.. stava continuando a confabulare qualcosa... ma non riuscivo a capire bene cosa.

Finché non vedo che inizia a generare qualcosa dalle sue esili braccia, in direzione dell'uomo.


"A..."

La mia bocca finalmente riesce a dire qualcosa guardando l'uomo bendato.

Lui si gira guardandomi, e mi fa un ampio sorriso.

"Ah, sei ancora lì, allora? Stai bene?"

Pronunciava quelle parole senza curarsi di niente di quello che c'era attorno a noi..

Mi sembrava quasi.. uno psicopatico.

E soprattutto come fa a vedere tenendo quella fascia sugli occhi..?

"A... ATTENTO!" Dico indicando il mostro che stava per scagliare qualcosa contro di lui.

Eppure.. dopo averlo avvisato, non si è nemmeno girato a guardarlo.

Una strana scia nera grande e spessa va nella direzione dell'uomo dai capelli bianchi.

'è finita' ho pensato.

Eppure.. Il colpo.. non lo ha nemmeno sfiorato.
Quasi come se a proteggerlo.. ci fosse una specie di vetro.
Qualcosa.. di invisibile.


"allora? Ti ho chiesto se stai bene." Dice avvicinandosi a me ancora sorridendo.

"questi ragazzi di oggi sono un po' strani.."

mette una mano sulla fascia nera che gli copriva gli occhi.

"scusami un momento."

E appena leva ma fascia.. resto quasi ammaliata dalla lucentezza dei suoi occhi azzurri.
Erano così.. potenti.. solo a vederli.

emanavano qualcosa.. che ti faceva venire i brividi.

"Adesso hai davvero rotto, non vedi che voglio parlare con lei?" Dice cambiando totalmente tono di voce guardando quel mostro, prima di guardarlo negli occhi e scatenare un boato ancora più potente di quello precedente.

La scuola adesso cade veramente a pezzi.

"FERMATI! COSÌ MORIREMO!" Dico impaurita mettendomi le mani in testa, prima di sentirmi sollevare per la schiena.

Quell'uomo mi teneva come un sacco di patate, e nel frattempo, saltellava-galleggiava nell'aria portandomi via.

Eravamo veramente in aria?
Chi diavolo è questo?
Perché mi sta salvando?

Ma poi come fa a fare tutte queste cose?
Che sia una divinità, qualcosa del genere?

"L-Lasciami!" Dico spaventata.

"Eh? Okay, allora." Dice l'uomo buttandomi a terra prima di far uscire una risata.

Mi ero fatta un po' male, ovviamente. Ma a quanto pare non se lo è fatto ripetere come ho pensato avrebbe fatto.

Inizio a respirare in maniera irregolare, quasi rendendomi conto di tutto quello che è successo.

"Hey, ragazzina.. va tutto bene." Dice l'uomo mettendosi alla mia altezza, dato che ero a terra.

"N-No, non va tutto bene. La mia scuola è andata in pezzi, non so chi sei, non so cosa sia quel coso di prima, o tantomeno cosa voleva farti, e come hai fatto a rimanere inerme, quindi ho tutto il diritto di essere traumatizzata.." Dico tra un respiro e l'altro.


"Gojo Satoru."

Mi ha completamente ignorato, mi ha sorriso e teso la mano, presentandosi.

Che diavolo dovevo fare? Dovevo davvero fidarmi..? Eppure.. mi ha salvato la vita.

"t/n t/c.." Dico stringendogli la mano a mia volta.






-

megumi's pov

"te l'ho già detto, sulla pizza non ci puoi mettere ketchup e maionese! Fa schifo!"

"Ma perché non pensi alla tua di pizza? Guarda lì, sembra che devono mangiare 20 persone per le cose che ti sei fatta aggiungere..."

"Itadori.... COME TI PERMETTI?!"

Nobara inizia a tirare Yuji per i capelli e quest ultimo continuava a ridere.

"SEI UNA SIGNORA MA MANGI PIÙ DI ME- AHIA!"

Ora gli aveva dato un pugno sulla testa.

"Potrò anche mangiare di più, ma è un dato di fatto che sono più forte di te, allo stesso tempo." Dice guardandolo male prendendolo per la camicia.


Li guardo continuando a mangiare la mia pizza.

"Volete piantarla oppure no?" dico in maniera abbastanza indifferente.

"Megumi.. Tu che hai preso?" Dice Itadori massaggiandosi la testa.

"Una semplice margherita."

Eravamo all'istituto, e dato che gli allenamenti erano finiti tardi abbiamo pensato di mangiare qualcosa di veloce.
Quindi abbiamo preso delle pizze.

"Sentite un po', piuttosto." Dice Nobara sistemandosi di nuovo e mettendosi seduta.
"Che fine ha fatto Gojo-sensei? È da stamattina che manca!"

"Lo conosci, Gojo-sensei è imprevedibile, sarà da qualche parte a fare qualche casino." Dice Itadori con un sorriso soddisfatto.
"il sensei è proprio fico!"

"Già, e un idiota."

Poco dopo aver detto queste parole, avanzo per prendere l'ultima fetta della mia pizza, finché non sento uno strano rumore.

"avete sentito?"

"eh? No" Dice Yuji guardando Kugisaki.

"Nemmeno io.. Tutto okay, Megumi?" Dice incuriosita la ragazza col caschetto.

allora mi alzo, e sentendo una strana sensazione apro la porta

"ma dove vai, adesso?!"

"torno subito, mangiatevi la mai fetta prima che si freddi."

I due si lanciano uno sguardo prima di iniziare a battibeccare di nuovo.

"È MIA!" urlano all'unisono.

Almeno posso andare a vedere senza dare fastidio con loro due.

Scendo le scale, attraverso i corridoi e dopo essere uscito in giardino, mi guardo attorno.

Sembra tutto nella norma. L'istituto in realtà sembra vuoto.

Sarò stressato?

Finché.. non sento un sospiro.

Mi guardo attorno di nuovo, finché, non vedo una ragazza, distante da me.. che si guardava attorno un po' impaurita.

Aveva una divisa scolastica.. ma non era una delle nostre.

Che ci fa una persona comune qui dentro?

Era seduta sul marciapiede e guardava davanti a sé.

Mi avvicino senza farmi sentire.

Non sento la presenza di energia maledetta.

Eppure.. una ragazzina normale non potrebbe essere qui.

Arrivo alle sue spalle, e lei si gira.

"A-ah! Che paura.. perché ti sei avvicinato senza dire niente?!" Dice alzandosi mettendosi una mano al petto.
"mi hai spaventato, lo sai?"

Se fosse stato un nemico.. avrebbe avvertito la mia presenza.

"Che ci fai qui, e chi sei?" Dico senza abbassare la guardia.

"Perché dovrei dire il mio nome ad uno sconosciuto?" Dice indietreggiando.

"Perché tu sei nella mia scuola, senza il consenso di nessuno e non-"

"hey, hey, hey! Guarda che io il consenso l'ho avuto eccome..."

Dice mettendo le mani dietro la schiena.

"da un certo Gojo Satoru, lo conosci? Mi ha detto di cercare per qualcuno ma sinceramente ho dimenticato il nome che mi ha detto."

Dice mettendo una mano sotto il mento

"Gojo-sensei ti ha portata qui..? Come faccio ad averne la prova che non stai mentendo?" Dico guardandola male.

"Non ho prove con me, sono vuota di prove. Ma se può consolarti, puoi credermi sulla parola." Dice con un sorrisetto. "parola di scout"

Inarco un sopracciglio e la guardo. "stai scherzando, spero."

"tesoro, cosa vuoi che ti dica? Che la mia scuola è andata in pezzi, e se non fosse stato per quell'idiota dai capelli bianchi sarei morta? Si, allora posso dirtelo.." Dice sedendosi di nuovo, dandomi le spalle.

"che vuoi dire? Quale scuola?"

"La Poyo High School.. È la mia scuola. O meglio.. era la mia scuola." Dice iniziandosi a torturare le dita.
"se non mi credi, la notizia è già uscita su internet."

Guardo un po' la sua figura. Era seduta, appoggiata con la testa al muro dell'edificio e l'unica cosa che si muoveva erano i suoi capelli con il vento.

"mi vuoi scusare? Faccio una telefonata e arrivo." dico allontanandomi da lei.

Dovevo chiamare Gojo-Sensei.

Ho digitato il suo numero, e ho aspettato che squillasse.

"Oi, Megumi!" Dice con la sua solita allegra.

"Gojo-sensei.. che ci fa una ragazzina qui?"

"Megumi, senti non posso parlare, sono impegnato-"

Sentivo della confusione..

"Va tutto bene?"

"Si, solo un errore di calcolo.. come sta t/n?"

Mi guardo dietro.

t/n? È il suo nome?

"Lei..."

Non c'era più.

"Cosa..?" Dico guardandomi attorno meglio.

"Che succede?" sento ancora più confusione, quindi stacco al sensei e faccio un giro ovunque per vedere dove potesse essere finita.

Ma non era da nessuna parte.

"E adesso..?"

Sento qualcuno toccarmi la spalla.

E mi giro già mettendomi in posizione.

"HEY! SONO IO!" Dice Itadori mentre Nobara se la ride.

"ma si può sapere che ci fai qui tutto solo?" Dice la ragazza incrociando le braccia.

"io..." Dico mettendomi una mano in viso. "niente, andiamo dentro."

"Fushiguro, sei pallido, adesso ti prepariamo qualcosa di caldo e vai a letto!" Dice Itadori mentre avanziamo nell'istituto.

"Come no, non sai fare nemmeno una cioccolata calda."

"Nobara, non sei meglio di me."

"scusami?"

"a proposito, chi ha mangiato la mia fetta di pizza?"

I due si guardano delusi.

"La abbiamo fatta cadere..."

Mi esce un sorriso divertito, anche se dentro di me.. stavo pensando a che fine avesse potuto fare quella ragazza.

L'ho vista per 5 minuti e tutto quello che ha potuto dirmi è che la sua scuola ha avuto un incidente.

Se gojo-sensei era con lei.. c'entrano le maledizioni.

Ma perché è andata via?

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2697 parole 🐺

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