Song of the sea (Zhongli x Ch...

By Kieran_Genshin

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CHILDE/ZHONGLI ROYAL + MERMAN FANTASY AU (crediti copertina:@PinkieCandies) Il principe Childe, sovrano dei t... More

1: The little prince
2: Underwater
3: Judgement
4: The Palace
5: Closer
6: The battle
8: FINE

7: For you

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By Kieran_Genshin

BUONASERAAAA, ANZI, BUONANOTTE A TUTTI! E perdonate l'orario terribile, come sempre AHAH

spero che la storia vi stia piacendo, dato che sta per finire <3 fatemi sapere i vostri pareri, ne sarie contentissimo! E' un genere diverso dai miei soliti, ma mi auguro che vi trasmetta comunque qualcosa

come annunciato pochi giorni fa, una volta conclusa questa, tornerò a lavorare sia su noctilucous jade, che su gossip in the woods. Dopodiché, piano piano, mi dedicherò anche alla fanfiction su kaveh e al haitham!

***

-Teucer! Teucer, resisti!-, urlò Zhongli al bambino, non appena raggiunsero la sua cella.

Le fondamenta erano state spaccate al di sotto del castello, e ormai Osial era stato assediato da Childe e il suo esercito. La porta che teneva fermo Teucer, tuttavia, era ancora sbarrata.

Zhongli e Childe avevano calcolato tutto ciò, fortunatamente.

Adesso che Osial non era più presente nelle vicinanze, ad esercitare il suo controllo in quella zona, le chiusure delle celle erano certamente più facili da modellare.

Zhongli portò una mano alla porta, su cui si disegnarono delle crepe. Chiuse gli occhi, cercando una connessione con il materiale che la componeva, prima di concentrarsi sulla rabbia che provava nei confronti di Osial.

Con quelle sensazioni in corpo, il suo potere distruttivo si espanse per la superficie della porta, creando delle spaccature. Strinse i denti per lo sforzo, con il respiro corto: era più difficile del previsto, forzare la rottura. Per un attimo, gli sembrò di sentire tutto il peso della pietra espandersi dalle sue dita fino al resto del corpo.

-Stai indietro, Teucer! Ora si romperà tutto, potrebbe caderti addosso!-, lo avvertì Ganyu, che aveva accompagnato l'amico con fedele attenzione.

Il suo aiuto era stato fondamentale, per Zhongli. Nessuno meglio di una guerriera abituata a comandare il ghiaccio poteva essere utile, quando si aveva a che fare con pericoli legati all'acqua. Mentre Zhongli la proteggeva con i suoi scudi, Ganyu aveva tracciato delle strade di ghiaccio, congelando l'acqua ai loro piedi.

Fortunatamente, la zona dei sotterranei si trovava da tutt'altra parte, rispetto alla sala principale, dunque l'acqua non aveva ancora raggiunto i corridoi che stavano percorrendo.

Lui e Ganyu, dunque, erano immersi nell'acqua soltanto dalle ginocchia in giù.

-Ganyu! Zhongli! Sono qui, ma sono bloccato!-, rispose Teucer, con voce flebile. -Però, sono molto lontano dalla porta! Andate pure!-

-Bloccato?-, ripeté Ganyu, allarmata, a bassa voce. -Spero che stia bene...-

Zhongli sospirò, pregando in cuor suo la stessa cosa, prima di chiudere gli occhi, e concentrarsi sulla delicata operazione che stava compiendo.

Parte della porta si sbriciolò, e Zhongli scostò le mani da essa, tenendole sollevate e chiudendo poi le dita a pugno, stringendole forte.

I frammenti in cui la porta si trasformò caddero più lentamente del previsto, fino a tramutarsi in una polvere innocua ai suoi piedi.

Finalmente, si aprì un varco che gli mostrò Teucer, anche se la sua vista non era ciò che Zhongli avrebbe voluto trovarsi di fronte.

Il bambino era rimasto bloccato in un angolo della cella, ormai quasi del tutto allagata. La vasca dove solitamente restava Teucer a dormire era straripata, e il pavimento si era riempito di acqua dell'oceano. La quantità di acqua di per sé non era un problema, per il piccolo tritone, ma c'erano dei buchi nelle fondamenta, da cui si stava sprigionando un vortice violento. In quel modo, per il bambino era praticamente impossibile nuotare verso di loro.

-Le crepe devono essere arrivate fino a qua!-,commentò Zhongli, allarmato.

-Aspetta..ho in mente qualcosa!-, esclamò Ganyu, prendendo l'arco.

In quelle settimane di cambiamento, attesa e preoccupazione, Ganyu aveva preso davvero a cuore la questione di Teucer. Nonostante il  carattere pacato e i  modi di fare estremamente calmi e cortesi, la donna aveva una volontà di ferro, quando si metteva in testa un obiettivo.

Aveva trascorso, insieme a Zhongli e Xiao, ma talvolta anche a Childe, di nascosto, parecchio tempo a organizzare quel piano. Aveva passato dei momenti con Teucer, per rassicurarlo e stargli vicino. Adesso come allora, non si sarebbe di certo arresa.

Caricò una freccia di ghiaccio, e la scagliò vicino a Teucer, bloccando, almeno temporaneamente, l'ingresso d'acqua dai fori. 

Una passerella di ghiaccio si solidificò sull'acqua, a cui Teucer si aggrappò con forza.

Ganyu la percorse rapidamente, in punta di piedi, prima di chinarsi a tendere le braccia a Teucer. Essendo di statura e costituzione più piccola di Zhongli, era più logico che lo recuperasse lei, per non rompere il ghiaccio.

-Grazie! Grazie di essere tornati a prendermi!-,esclamò Teucer, sorridendo non appena Ganyu lo prese tra le braccia.

Lo posò poi sulla soglia della cella, a cui Zhongli diede un ultimo, soddisfatto sguardo.

Quel luogo così angusto, inospitale e tetro stava per essere chiuso per sempre. Non appena Osial sarebbe stato del tutto incastrato, nessun bambino innocente sarebbe stato più sbattuto in cella. La sofferenza di Teucer era finita, e con essa, anche un regno corrotto, durato fin troppo a lungo.

-Allora? Ce l'avete fatta? Dov'è il fratellone?-, si interessò subito Teucer.

Il bambino era ancora ignaro del fatto che Osial fosse l'assassino di Guizhong, ma era stato messo al corrente del piano di liberazione. Per quel motivo, si avvicinò con entusiasmo a Ganyu e Zhongli, guardandoli con aria speranzosa.

-Adesso lo raggiungiamo, ma prima, ti mettiamo in salvo.-,lo rassicurò Zhongli, prima di prenderlo in braccio.

Teucer era abbastanza grande da poter correre in autonomia, ma era comunque sfinito, e avrebbe potuto rallentare troppo la spedizione. 

Il piano di Zhongli e Childe era portare il bambino fuori dal palazzo, insieme al resto dei civili, prima di tornare da Osial. 

Creò uno scudo intorno a loro tre, prima di correre verso il portone principale, imboccando una strada totalmente diversa, rispetto a prima, puntando alla protezione di Teucer.

Si augurava soltanto che la battaglia contro Osial si stesse svolgendo al meglio, e che Childe e Xiao fossero sani e salvi. Con il cuore che martellava per l'urgenza, l'agitazione e l'impazienza, corse sempre più veloce, diretto verso l'uscita.

******

II:

Zhongli, Ganyu e Teucer si stavano affrettando per raggiungere la sicurezza dell'esercito di Childe, sapendo che Osial era soltanto a pochi passi da loro.

Il cuore di Teucer batteva forte dalla paura mentre si aggrappava saldamente a Zhongli, sorretto dalla presa sicura delle sue braccia.

Uscirono all'aperto, sulla sabbia, di corsa, fino a quando Zhongli non si sentì i polmoni bruciare per lo sforzo. Ma valeva la pena di fare ogni fatica possibile, se fosse servita a portare Teucer al sicuro.

Voltò appena il capo per scrutare la situazione all'interno del palazzo, non appena respirò l'aria dell'oceano, fredda e pungente. Il rumore delle onde sciabordava violentemente sulla riva, sollevate dalla creatura che l'esercito stava contenendo a fatica.

Osial era ormai riuscito a fuggire dal salone dove, fino a pochi minuti prima, Childe stava affrontando Osial. L'aria era impregnata dal caos dello scontro, portando con sé granelli di sabbia e oscuri presagi. Il terreno tremava sotto i loro piedi, e il clangore delle armi echeggiava tutto intorno. Le manovre di Childe erano abili, così come i colpi ma la potenza immensa di Osial era altrettanto terrificante.

Il canto delle sirene continuava a risuonare, rallentandolo, ma forse c'era bisogno di altri sforzi.

-Ma..cos'è quel mostro?-,domandò sconvolto il bambino, sgranando gli occhi e tremando per la paura. I suoi occhi si riempirono di lacrime, non appena riconobbe la figura del principe, suo fratello.

La sua paura era comprensibile. Il piccolo aveva aspettato, per tutto quel tempo, di rivedere Childe. Ma di certo non aveva pensato di trovarsi di fronte a un nuovo pericolo, e, soprattutto, di osservare impotente suo fratello in balia della furia di una creatura marino.

-Tesoro, andrà tutto bene. Te lo prometto. Ti metterò al sicuro, e ti riporterò tuo fratello.-,gli promise Zhongli, mantenendosi concentrato sullo scudo, nonostante lo sforzo. Stava iniziando a esaurire il suo potere geo, e gli facevano male i muscoli e le ossa.

Ma, come tutti gli altri, non poteva arrendersi. Non a un passo dalla vittoria. Non a un passo dal mettere quel bambino al sicuro, e tornare a combattere di fianco alla persona a cui teneva così tanto.

Ganyu, con il suo arco in mano, teneva d'occhio il perimetro, pronta a respingere qualsiasi minaccia che potesse avvicinarsi al gruppo. Il suo cuore era preoccupato per il destino di Childe e Xiao, così come quello di Zhongli, ma dovevano prima rispettare la volontà del principe e portare Teucer dall'esercito.

Continuarono a correre sulla sabbia, con i piedi che affondavano nel terreno instabile. La loro corsa era una corsa contro il tempo, con la minaccia della creatura che, purtroppo, si avvicinava sempre di più.

Finalmente, raggiunsero la parte dell'esercito di Childe puntata sulla difesa, che stava cercando di riparare i nobili umani da Osial con tutte le forze a loro disposizione. I loro scudi brillavano sotto i raggi del sole, ma Osial sembrava quasi immortale, continuando a combattere con una ferocia senza fine.

"Principe Teucer!", sussurrò una di esse, una sirena senza la coda, essendo ormai uscita sulla sabbia. Fece cenno loro di avvicinarsi, per mettersi al riparo.

Zhongli guardò Ganyu e Teucer, cercando di nascondere le sue preoccupazioni dietro una calma apparente.

Era terrorizzato, al punto tale che si sentiva come un vaso di vetro pronto ad esplodere al primo accenno di calore. Stava contenendo tutte le crepe dentro di sé, per ragionare e restare lucido, per non spaventare Teucer, per fare la cosa giusta. Ma in realtà, il panico lo stava attanagliando, riecheggiando insieme ai sinistri suoni delle onde di Osial.

Non poteva lasciarsi andare, non ancora.

Se lo avesse fatto, sarebbe crollato.

Se lo avesse fatto, avrebbe rovinato il lavoro fatto da settimane.

Se lo avesse fatto, qualcuno sarebbe morto per colpa sua.

Di nuovo, com'era successo con Guizhong. Se quel giorno fosse stato più attento, forse, l'avrebbe salvata..

Ora che aveva davanti di nuovo il suo assassino, chi gli assicurava che non perdesse di nuovo una, o più persone che gli stavano a cuore?
Un velo di lacrime gli annebbiò gli occhi per un istante, mentre inspirava, cercando disperatamente di trattenersi.

Quei pensieri erano come veleno, per la sua mente. Un veleno subdolo, un terrore che gli scorreva dentro le vene, che gli sussurrava, strisciante, che avrebbe perso di nuovo qualcuno, qualcosa, senza che potesse farci niente.

Non poteva permetterselo, non di nuovo.

Non avrebbe mai dimenticato tutte le lacrime versate per Guizhong, la rabbia, l'impotenza, la tristezza ad ogni risveglio. Non avrebbe mai dimenticato il senso di vuoto che sentiva da quel giorno, e mai avrebbe voluto provarlo ancora.

Osial non poteva ferire Teucer.

Osial non poteva portargli via Childe.

"Teucer, devi restare al sicuro qui, finché la situazione si calmerà. Il tuo fratellone lo sconfiggerà, e io..lo aiuterò.",disse, affidando, come era stato deciso, Teucer all'esercito.

Teucer annuì, stringendosi ancora di più a Zhongli, per un ultima volta. La tensione nell'aria era palpabile, e i loro sguardi si incrociavano in un mutuo sentimento di preoccupazione e speranza.

Ganyu gli sorrise a propria volta, prima di unirsi agli sforzi dell'esercito, usando il suo arco per sparare frecce precise verso Osial, cercando di distrarre la creatura e abbassare la sua guardia.

L'esercito, incoraggiato dalla presenza dei rinforzi, continuava a combattere con coraggio, rafforzando la determinazione di Teucer e degli altri presenti.

"Il fratellone... deve farcela," sussurrò Teucer tra sé e sé, nascondendosi dietro ai premurosi scudi del popolo del mare.

Nel cuore del caos e della paura, il gruppo si aggrappò alla speranza di un successo, aspettando con il fiato sospeso l'esito di quella lotta.

****

III:

Childe stava continuando la sua furiosa lotta contro Osial ormai da diversi minuti.

Era stanco e spossato, al punto tale che gli facevano male le ossa, le articolazioni, le dita, persino gli occhi, costantemente esposti agli schizzi d'acqua salmastra.

Non era abituato a stare tutto quel tempo in piedi su due gambe, facendo un simile sforzo. Aveva imparato da anni a camminare e combattere anche quando non aveva la sua coda da tritone, ma non era nella sua forma più naturale. E correre in continuazione, saltare, scansare gli attacchi e sforzarsi non giovava di certo alle sue gambe e ai suoi piedi.

Il suo esercito stava cantando e rallentando Osial, ma il suo compito non era ancora terminato. Dovevano inchiodarlo al terreno definitivamente, aspettare che svenisse per la stanchezza, e poi imprigionarlo del tutto, attendendo che la sua forma di mostro si esaurisse.

Osial non poteva certo restare così in eterno: era uno sforzo troppo grande, per il suo corpo. Era già sorprendente che fosse durato fino a quel momento. Ormai, si trattava soltanto di aspettare pochi altri minuti, di fare un ultimo sforzo. Childe sentiva il peso dell'esaurimento sulle sue spalle, ma non poteva permettersi di cedere ora. La battaglia contro Osial era giunta al suo momento cruciale, e il principe sapeva che doveva dare tutto quello che aveva per sconfiggere definitivamente il mostro marino.

Per Teucer, certo. Ma anche per Zhongli e Ganyu, che lo stavano recuperando.

Suo fratello non era nemmeno un loro parente, eppure stavano facendo così tanto, per lui, da commuoverlo. Il suo cuore scoppiava di gratitudine.

Fu certo di riuscire a non cedere, per quegli ultimi minuti, fino a quando non fu costretto a spostarsi più in là, verso la riva del mare, e notare che Zhongli, Ganyu e Teucer erano tornati.

Nonostante l'esaurimento che pesava sulle sue spalle, Childe sentì un senso di sollievo e gratitudine quando vide Teucer in salvo, insieme alle guardie che lo circondavano. Era un peso rimosso dal suo cuore, sapere che suo fratello era al sicuro. Ora, mancavano soltanto gli ultimi sforzi.

"Zhongli... Teucer...spero stiano bene." pensò Childe tra sé e sé, tremante per via di tutte quelle emozioni contrastanti. La sua mente era divisa tra il desiderio di continuare la battaglia e la disperata necessità di trovare un modo per raggiungerli, di finire tutto quello straziante conflitto.

Continuò a combattere con foga, mentre i pensieri per Zhongli e Teucer gli davano forza e al contempo lo distruggevano dall'interno. Aveva già rischiato di perdere Teucer, il suo prezioso fratello, e ora si trovava nella terribile situazione di dover affrontare la possibilità di perdere anche Zhongli e i suoi amici, se non avesse finito in tempo quel combattimento. Con la coda dell'occhio, lo osservò tornare in combattimento, insieme a Ganyu.

Mentre Childe tornò a combattere a sua volta, speranzoso di finire presto, i ricordi dei momenti felici con Zhongli si affollarono nella sua mente: i loro momenti di gioia, le parole dolci che si erano scambiati, il senso di appartenenza che aveva provato al suo fianco. Tutto sembrava così fragile ora, minacciato dalla furia di Osial.

Una furia continua, che sembrava protendersi all'infinito.

Ma proprio quando sembrava che finalmente potessero trovare pace, mentre la forma di Osial iniziò a vacillare, e la sua corazza di squame a reggere meno gli attacchi, il mostro compì l'azione che Childe aveva temuto più di tutte.

Non si poteva dire che non fosse stato preparato, o in allerta, fin da quando aveva iniziato quella missione.

Eppure, immaginarsi una scena e assistere ad essa erano due cose totalmente differenti.

Osial si voltò di colpo, con tutte le cinque teste rivolte verso una sola direzione: quella in cui si trovava Teucer.

Childe urlò, quando vide suo fratello venire inghiottito da un'onda oscura, provocata dal movimento verso il basso del mostro, mentre il suo cuore si strinse dal dolore e dall'ansia.

Osial l'aveva preso, spingendo lontane tutte le guardie, e e ora lo teneva stretto, fin troppo stretto a sé, mentre si ritirava verso l'oceano.

-Sire! Perdonateci!-, dissero le guardie, rialzandosi in piedi, fradice d'acqua, tossendo per via del violento impatto con le onde.

Childe non ebbe neanche la forza di rispondergli. Si assicurò con un'occhiata che stessero bene, prima di concentrarsi su suo fratello.

Non poteva biasimare il loro fallimento: mai, in vita loro, avevano potuto pensare di fronteggiare un simile pericolo.

Ma adesso, doveva reagire, prima che fosse troppo tardi.

"TEUCER!", gridò Childe, con tutto il fiato che aveva nei polmoni, sentendo il proprio mondo crollargli addosso.

Le lacrime gli offuscarono la vista mentre lo guardava scomparire nelle spire oscure di Osial. L'angoscia lo pervase e il suo animo si strinse dal dolore, ma sapeva che non poteva permettersi di cedere alla disperazione. Doveva agire, doveva salvare suo fratello.

Avevano fatto così tanto, per così tanto tempo, così tante persone, per riportarlo al sicuro. Non lo avrebbe lasciato andare, non di nuovo.

Non dopo che aveva già perso la sua famiglia, il suo regno, tutto ciò che di più caro aveva.

Si era visto strappare via i genitori, la casa, ma aveva resistito così tanto, per proteggere i propri sogni e quelli dei suoi fratelli.

Gli voleva dare un nuovo posto dove immaginare un futuro, garantire benessere e protezione.

Se lo sarebbe preso con le unghie, con le lame e con il sangue, quel luogo, se fosse stato necessario per proteggere ciò che restava della sua famiglia.

Senza esitazione, Childe sfoderò i pugnali pieni di potere electro si gettò in avanti, lanciandosi contro le squame oscure che avevano inghiottito suo fratello. Le sue mani cercarono disperatamente un appiglio da stringere, mentre il suo cuore batteva all'impazzata. 

Voleva farlo a pezzi, squartarlo, distruggerlo. Si sentì come se un fuoco lo stesse scaldando dall'interno, accendendolo di sete di vendetta.

Osial aveva tormentato Teucer per mesi. Adesso, l'avrebbe pagata cara, fosse stato necessario ucciderlo con le proprie mani.

La sua mente era andata alla deriva per il panico, riempiendosi di aggressività. 

Doveva riprendersi suo fratello. Doveva distruggere quel maledetto mostro.

-Childe, aspetta!-, urlò Zhongli, notando sicuramente la sua mossa avventata. 

Ma Childe non poteva più attendere. Aveva aspettato per troppo tempo. Non poteva lasciare che suo fratello fosse trascinato ancora più in fondo nelle spire oscure di Osial. Con ogni fibra del suo essere, si aggrappò alle squame e cercò di arrampicarsi sul corpo del mostro, cercando di liberare Teucer dalla sua presa mortale.

-Teucer, prendimi la mano!-, lo intimò, con un grido spezzato dalla disperazione.

I suoi occhi si incontrarono con quelli terrorizzati di suo fratello, e in quell'istante, Childe trovò la forza di cercarlo ancora e ancora, pregando di riuscire a strapparlo dalle grinfie di Osial e trarlo in salvo.

Ma Osial lo scagliò in aria, scansandoselo di dosso con un brusco scossone. Childe cadde sulla schiena, tossendo violentemente per l'urto, mentre la testa gli girò vorticosamente.

Il mostro strinse Teucer tra due delle sue teste, in una presa soffocante.

Era la fine? Childe assistette a quella scena tremenda, mentre il suo sguardo si appannava.

Mentre Childe lottava per riprendersi dall'impatto, gli occhi si riempirono di lacrime di impotenza. Vedere suo fratello nelle grinfie di Osial lo riempiva di un senso di colpa travolgente. Avrebbe dovuto essere lui a proteggerlo, a tenerlo al sicuro, ma ora era impotente di fronte alla furia del mostro marino.

Zhongli, vedendo la situazione critica, si gettò in avanti con un movimento rapido e deciso. Con un potente battito delle sue braccia, creò un massiccio scudo di pietra intorno a sé, che gli permise di avanzare con sicurezza verso Teucer e Osial. Il suo gesto protettivo fu fulmineo, ma il prezzo da pagare era alto.

-Zhongli! Sta attento!-, lo intimò Xiao, atterrando al fianco di Childe.

Era stato impegnato a combattere fino a quel momento, ma notando il risvolto negativo della situazione, si era affrettato a raggiungerli.

-ZHONGLI!-, urlò anche Childe, sconvolto, cercando di rimettersi in piedi, nonostante il fortissimo capogiro.

L'idea di perdere Zhongli al posto di Teucer, di dover anche soltanto pensare di scegliere tra loro, era insopportabile. 

Zhongli aveva già provato a sacrificarsi una volta per lui, per la sua famiglia. Non era necessario che lo facesse di nuovo, che soffrisse di nuovo.

Childe voleva proteggerlo con tutte le sue forze, e smetterla di vederlo in balia del pericolo a causa propria. Era terribile continuare ad assistere a una scena del genere: quante altre volte sarebbe dovuto capitare?

Nei brevi secondi in cui Childe si alzò, Osial, purtroppo, afferrò il robusto scudo di Zhongli con le sue potenti fauci, catturando il conte al posto di Teucer.  Zhongli lottò con tutte le sue forze, cercando di mantenere il controllo dell'enorme scudo di pietra, prima di spingere via Teucer con forza, da suo fratello.

-Scappa! Vai dagli altri!-, gridò, con voce spezzata.

Teucer, sgomento, urlò il suo nome, mentre ruzzolò a terra, rovinosamente. -Zhongli!-

-Zhongli, no!-, esclamò Childe, correndo verso di lui. -Cosa..-

Il sacrificio di Zhongli aveva creato una preziosa distrazione. Osial era temporaneamente intrattenuto dalla lotta con l'enorme scudo di pietra e con l'orgoglio ferito per il fallimento di catturare Teucer. Era l'opportunità per Childe e gli altri di intervenire.

Childe si alzò, la rabbia bruciava nei suoi occhi, ma anche il senso di gratitudine e preoccupazione nei confronti di Zhongli.

-Vai, proteggi Teucer! Sarò presto con voi!-, lo rassicurò Zhongli, ma la sua voce era sempre più flebile.

Childe si avvicinò a Teucer,  afferrandolo con decisione, lontano dalla furia di Osial. 

-Fratellone, non possiamo lasciarlo lì..-,protestò il bambino, con gli occhi pieni di lacrime, mentre si stringeva a Childe.

Nel frattempo, Osial afferrò Zhongli con una delle sue enormi zampe, sollevandolo verso l'alto come se fosse una piuma. I loro sguardi si incrociarono, e Zhongli poté sentire la rabbia e il dolore nelle oscure profondità degli occhi del mostro marino.

-Guarda in che modo ti sei ridotto! Conte Zhongli, è  questo ciò che volevi?-

La voce di Osial riecheggiò intorno a loro, per la prima volta dopo tanti minuti di silenzio.

Non c'era più nulla di umano in essa. C'era solo un crudele senso di scherno, rivolto specificatamente a Zhongli.

-Lo teniamo noi al sicuro, se vuoi raggiungerlo!-, sussurrò Ganyu, frapponendosi di fianco a Childe e Teucer, comprendendo probabilmente cosa stesse pensando. Anche Xiao fece lo stesso, con sua somma gratitudine.

Childe annuì, tornando ad avvicinarsi ad Osial, di corsa.

-La colpa è tutta delle sirene! Sono state loro a distruggere la mia famiglia e a rovinarmi la vita!- tornò a vaneggiare Osial.

-Osial, di cosa stai parlando? Cosa ti avremmo mai fatto?-, gridò Childe, pieno di rabbia. -Ti sembra giusto punirci tutti? E punire lui per averci aiutato?-

Osial posò lentamente Zhongli a terra, pur tenendolo stretto a sé; prima di volgere una delle sue cinque teste verso Childe, lo sguardo pieno di improvvisa frustrazione. C'era improvvisamente dolore, in quegli occhi color acquamarina, una sofferenza che Childe si stupì di osservare, in un momento simile.

Provò ad avvicinarsi di nuovo a Osial, furtivamente, cercando di approfittare di quei momenti di dialogo per guadagnare terreno, finendo però per scivolare all'indietro, a causa delle continue onde che alzava sotto di lui. Anche il canto delle sirene, purtroppo, aveva su di lui ormai un effetto blando.

Evidentemente, non era ancora al limite, come aveva sperato.

-Giusto? La vita non è giusta, principe Childe!-, sbottò Osial. -Soffro da anni a causa delle sirene, e tu osi venire qui a difenderle, insieme al conte Zhongli?-

-Non sta...non aveva niente contro di te, Osial. Sta solo cercando di proteggere la sua famiglia e chi gli sta a cuore, proprio come...farebbe chiunque..-,rispose Zhongli, con il respiro spezzato.

-Famiglia? Non parlare di famiglia a me!-, tuonò Osial. -Mia madre era una sirena, e mio padre era un umano. Il suo amore per lei l'ha distrutto! Era tutto falso, tutto guidato dalle canzoni, dalla sua voce incantata! L'ha usato soltanto per il suo titolo, prima di abbandonarlo per sempre..e abbandonare me.-

Childe sgranò gli occhi, insieme al resto dei presenti che stavano ascoltando quel dialogo.

Era per quel motivo che Osial odiava così tanto la sua specie? Non era mai guarito da quella ferita, e ora detestava tutti quelli come lui?

-Mio padre ha finito per odiarmi. Lui mi vedeva solo come il frutto di un amore sbagliato, non come suo figlio. Non parlarmi di famiglia, di amore! Non parlarmi affatto!-

La trasformazione di Osial doveva aver eliminato in lui ogni freno inibitore, ogni freddezza e indifferenza apparente, facendo riemergere il suo trauma. Un trauma che lo aveva rovinato fin dall'interno, per anni e anni, plasmandosi in odio e insofferenza.

Osial scagliò Zhongli verso l'alto con forza, come se volesse allontanarlo da lui. Zhongli rimbalzò sull'acqua del mare, crollando nell'oceano, prima ancora che Childe potesse comprendere dove stesse per cadere e recuperarlo.

-Statemi bene a sentire: finché le sirene cammineranno sulla terra e nuoteranno nei mari, io non avrò pace!-, gridò Osial. -Le manderò via tutte, dalla prima all'ultima!-

La vista di Childe  si annebbiò di nuovo per un istante, sia a causa del dolore precedente, che per il panico.

Zhongli sapeva nuotare, ma con un mostro del genere a sovrastarlo, sarebbe annegato in pochi secondi.

Senza esitare, Childe si gettò in acqua, con urgenza, nuotando verso di lui, mentre le onde gli rimbalzavano addosso.

-Non capiresti! Nessuno capirebbe! Le sirene sono malvagie, è impossibile fidarsi di loro! Anche tu, caro signor conte..pensi che il principe che segui sia sincero con te? Childe ti ha manovrato fino ad ora, senza neanche che tu te ne accorgessi!-, gridò Osial.

-Io...capisco fin troppo, Osial! Capisco che per una persona che ti hai ferito, tu hai ucciso Guizhong che era innocente! E vuoi ucciderne altre! E dopo tutto questo, ora vuoi che io ti creda, al posto di fidarmi di..colui che io..io..-

La rivelazione sulla morte della regina sconvolse tutti i presenti, impegnati a cercare di fermare Osial in tempo, ma Childe era concentrato su altro.

Zhongli non riuscì neanche a finire la frase, che Osial, come temeva, lo scagliò verso il fondo dell'oceano, immergendosi e trascinandolo con sé.

*****
IV:

Zhongli affondò sott'acqua, circondato dal gelido abbraccio dell'oceano. La sua mente era in tumulto, mentre lottava per restare lucido e concentrato nonostante la disperazione che lo avvolgeva. Osial lo stava stringendo così forte da farlo quasi soffocare. Era un nemico formidabile e folle, determinato a distruggere tutto ciò che gli stava intorno, e Zhongli sapeva che non avrebbe avuto pietà.

Cercò di trattenere il fiato, con scarso successo. Quando finì per inspirare, il suo naso si riempì d'acqua, acqua salmastra che gli fece bruciare le narici.

Istintivamente, ripensò alla paura provata poche settimane prima, quando aveva rischiato di annegare.

Almeno, quella volta, lo aveva fatto con la consapevolezza di stare salvando Childe e la sua corte.

Adesso, invece, era totalmente in balia di una creatura crudele e devastata, ossessionata da una vendetta insensata. Non era certo di sopravvivere, né era certo che Osial sarebbe stato davvero sconfitto, una volta che lo avrebbe trascinato in basso, verso ciò che chiamavano abisso.

L'abisso era un territorio in fondo al mare, dove le creature dormivano sigillate, prima di risvegliarsi dopo tanti anni. Solitamente, Zhongli sapeva che il popolo del mare lo utilizzava come prigione; se fosse stato sigillato lì lui, tuttavia, in quanto umano, non sarebbe certo sopravvissuto, sott'acqua.

Sapeva di non doversi disperare, per non consumare più aria del dovuto. Ne era consapevole.

Ma era stato razionale fino a quel momento, persino quando soffriva, persino quando provava paura.

Adesso, tutto ciò che sentiva era una disperazione totale, insieme alla paura insopportabile di morire lì, in quel modo, da un momento all'altro.

Senza aver detto addio ai suoi amici, senza aver detto addio a Childe.

Lasciando loro una corte governata da un tiranno, senza che, alla fine, fosse riuscito a scacciarlo.

*********************************************

NOTE DELL'AUTORE

FINEEE

No, dai, scherzo, vi pare? AHAH

non sono così cattivo, su su

Ci vediamo alla prossima e penultima puntata <3 (questo doveva essere l'ultimo capitolo prima dell'epilogo, ma diventava non solo lunghissimo, ma anche spezzato in un punto che non mi piaceva. In questo modo, nel prossimo darò più spazio ai nostri due piccioncini di..beh, fare i piccioncini

buonanotte <3

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