⁝ 𝐀𝐔𝐓𝐇𝐎𝐑'𝐒 𝐍𝐎𝐓𝐄/
Buongiorno a voi, 𝑷𝒍𝒂𝒚𝒆𝒓𝒔, come state? ♡
Io sono in completa balia della mia ansia... spero tanto che le cose possano sistemarsi presto per me... ♡
Detto questo però, bando alle ciance, vi auguro una lettura ed un buon fine settimana, 𝒎𝒚 𝒅𝒆𝒂𝒓 𝑷𝒍𝒂𝒚𝒆𝒓𝒔! ♡
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― 𝐵𝑈𝑇 𝑌𝑂𝑈 𝐺𝑈𝑌𝑆
𝐴𝑅𝐸 𝑅𝐸𝐴𝐿𝐿𝑌 𝑆𝑇𝑈𝑃𝐼𝐷 ―
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Nessie si ferma sulla soglia della porta, ignorando completamente i militanti che si sono appostati poco distanti dall'entrata della sala riunioni, facendo un respiro profondo.
Quando ha visto Mira davanti alla sua porta, ha sentito il cuore pulsarle violento nel petto.
Quella donna le mette ansia, un senso si inquietudine, è come se stesse nascondendo qualcosa di profondo.
Ma questa volta, portava l'infausta notizia di una riunione non prevista in sala e lei, come membro esecutivo, doveva assolutamente esserci.
Si blocca all'istante alla visione di Takeru steso su una copertina bianca posta sopra al tavolo al centro della stanza, Aguni dietro di esso con le mani in tasca e lo sguardo perso.
Non vuole pensare che sia morto eppure, questa scena non lascia molto spazio ai dubbi.
Vorrebbe parlare, chiedere se sia semplicemente svenuto ma si rende conto della stupidità della sua domanda nell'immediato.
Non ci vuole molto tempo, la sala si riempie con tutti i membri esecutivi, Chishiya arriva subito dopo, seguito da Arisu, e si posiziona poco distante da Evaine.
Le basta girare il viso a sinistra per osservarlo.
Nessie invece, è poso distante da Arisu, molto vicino a lui, possono quasi sfiorarsi.
Ann e Tatta sono gli ultimi ad entrare, l'espressione sconvolta della mora che osserva il corpo di Takeru per poi scambiarsi uno sguardo fugace con Eve, trovandolo pieno di rancore e tristezza.
«Sembra non abbia superato il game... è stato trovato da alcuni militanti a Shinjuku mentre stavano facendo benzina...» - Confessa Tatta con lo sguardo chinato verso il basso, come se avesse paura di incontrare gli occhi di qualche militante.
Ann si avvicina al tavolo, tentando di toccare il viso di Takeru ma una voce maschile alle sue spalle - e decisamente poco rassicurante - la desta dal compiere tale azione.
«Ehy, giù le mani...» - L'apostrofa Niragi, squadrandola mentre gira dietro alle spalle di Ann, il fucile tenuto stretto fra le mani e Nessie si chiede di come possa essere già così reattivo.
La mora rimane immobile per un attimo prima di allontanare la sua mano dal viso del Cappellaio: «Non mi fido di te... ami troppo dissezionare la gente...»
Ann alza il viso per osservare Niragi che si posiziona accanto ad Aguni, tornando poi sul corpo di Takeru, notando una ferita sul petto: «Un colpo d'arma da fuoco... questo game richiedeva l'uso di fucili o pistole?»
«Probabile... chi era in quella zona dice di aver sentito rumore di spari.» - Continua Tatta, facendo un minuscolo passo in avanti per rispondere ad Ann, non molto distante da lui.
Chishiya lancia un'occhiata ad Evaine ma lei non risponde al suo sguardo, anzi, osserva Ann e quando lei ricambia il suo gesto, come se volesse chiedere una conferma sulla questione, la rossa scuote la testa.
A quel punto, Ann sente un brivido lungo la schiena, comprendendo perfettamente come siano in realtà andate la cose.
Con la coda del l'occhi punta Aguni, senza farsi notare, per poi tornare a guardare Evaine e lei a quel punto, annuisce.
Non le servono altre spiegazioni.
«Avete visto? Avrebbe fatto meglio a farsi accompagnare da noi lottatori!»
Sostiene uno dei lottatori, ma nessuno ci fa molto caso, specialmente Evaine che sembra chiusa in una bolla di sapone.
Il silenzio che cala su di loro è fastidioso, così tanto che per un istante Eve vorrebbe dire qualcosa per spezzarlo... ma alla fine, è proprio Nashira - che non si è persa nessun sguardo di Eve per cercare di capire - a rompere quel silenzio snervante: «Che cosa accadrà adesso alla spiaggia?»
«Dobbiamo mantenere questa cosa segreta... creerebbe troppo scompiglio.» - Propone Mira con una tale calma nel suo tono di voce, sembra quasi che non sia poi così tanto colpita dalla scomparsa di Takeru... e forse è davvero così.
«Dato che non è riuscito ad annunciare Evaine come sua seconda prima della sua morte, sono ancora il numero due, quindi, sarò io il nuovo leader.» - Annuncia Kuzuryū, facendo un passo in avanti ed aggiustandosi gli occhiali sul naso.
«Aspetta un momento...» - Lo interrompe Niragi, oltrepassando Aguni e posizionandosi di fianco a Kuzuryū, il rumore dei suoi passi e del suo fucile tenuto stretto fra le sua mani sono le uniche cose udibili attualmente: «Il leader dovrebbe essere il più forte fra di noi... siamo noi quelli che combattono e si sbarazzano dei traditori ma... ci trattate come se non esistessimo nemmeno! Questa farsa deve finire e subito!»
«Le regole sono molto chiare... se il numero uno muore, gli altri salgono di uno.»
«Quando un tiranno muore il suo potere passa a chi se lo merita e tutto cambia, non è sempre così?»
Nashira digrigna i denti e sospira pesantemente per la parola "Tiranno", spostando il peso da una gamba all'altra con fare sgraziato e particolarmente nervoso.
Come se già questo non dovesse bastarle, Niragi continua a parlare: «Siamo in democrazia, seguiremo la maggioranza... chi voi è convinto che Aguni debba diventare il nuovo capo?»
Non si sente nemmeno il ronzio di una mosca volare, quel silenzio fa quasi scomporre Eve, un accenno di sorriso le appare in volto.
Niragi intanto si è incamminato, trovandosi in mezzo a Kuzuryū e Mira, il fucile che è tornato sopra alle sue spalle: «Ooh... risposta sbagliata...»
Alza il viso, incrociando la sguardo di Takatora, appoggiato contro al muro ed alla sua katana, non particolarmente incline a questo genere di cose, a giudicare dall'espressione annoiata che ha dipinta in volto: «Last Boss?»
Last Boss si raddrizza senza fiatare, afferrando il manico della katana ed estraendo la lama, puntando ad Ann ma prima ancora che lui potesse avvicinarsi a lei, la mora d'istinto alza la mano.
Nel mentre, Eve aveva afferrato l'impugnatura di una delle sue daghe, pronta a mettersi in mezzo fra lei e Last Boss, ma quando ha visto l'amica alzare la mano e scuotere la testa leggermente, si è fermata.
Niragi emette una piccola risata, scuotendo la testa: «Vedi che i primi voti iniziano a fiorire?»
«Questa... non è democrazia e tu lo sai.»
«Ah! Invece sì... vince la maggioranza, no? E siete tutti liberi di votare...»
Si sposta per poter essere accanto al viso di Mira, puntandole la canna del fucile vicino al collo, facendo roteare le lingua fuori dalla bocca in attesa di una sua risposta.
Mira abbassa lo sguardo, facendo un respiro profondo e deglutendo per poi alzare la mano, votando per Aguni.
Niragi cambia il suo bersaglio, alzando gli occhi per puntare all'uomo accanto a loro: «E cosa mi dice l'ex numero due laggiù in fondo... qual è il tuo voto?»
Kuzuryū china il viso verso di lui, sospirando lentamente prima di alzare la mano, rassegnato da quella situazione.
Il moro armato di fucile, fin troppo soddisfatto del suo operato, si volta per osservare il giovane militante accanto ad Evaine che alza la mano, notando che invece la rossa abbia ancora le braccia incrociate, facendogli ben intuire che non abbia nessuna intenzione di essere collaborativa ma, quando i suoi occhi incontrano le fiamme d'ira che la ragazza ha al posto delle iridi... cambia traiettoria, puntando a Chishiya.
Nessie avverte un spasmo al labbro, come se stesse trattenendo un sorriso nel vederlo così spaventato dalla sua amica.
Afferra il fucile in una presa salda, superando Evaine e passando direttamente al biondo, puntandogli il fucile addosso, cosa che la sbuffare dal ridere, è più temuta di quanto immaginasse: «E tu che fai?»
Chishiya gira il viso lentamente ed Evaine non può fare a meno di osservarlo, percepire la sua calma fin dentro le ossa, desiderando di essere lui in questo momento.
La calma è una sensazione che sembra aver completamente abbandonato il suo corpo oggi... deve assolutamente riacquisirla.
Niragi abbassa il fucile, indispettito da questa sua espressione così disinteressata: «Chishiya... ci guardi come se fossimo un branco d'idioti.»
«Solo perché lo siete.»
Nessie, così come Evaine, devono usare tutte le loro energie mentali per non scoppiare a ridere, portandosi una mano sul viso e mordendosi la nocca di un dito per attutire quel piccolo sbuffo divertito che stava per uscire dalle loro labbra.
Il moro non sembra averla presa bene quanto loro, infatti, dopo un attimo di silenzio, si avvicina di più al biondo con passo veloce, bruciando quella poca distanza che c'era fra i due, la punta del fucile che ora si trova a contatto con la pelle del collo di Chishiya.
«Quello sguardo saccente comincia ad infastidirmi... tu sei un po' troppo spocchioso per i miei gusti.» - Rimbecca acidamente, senza nemmeno percepire su di sé gli occhi brucianti di Evaine che lo scrutano.
Chishiya invece sembra dominato dal suo stoico tedio, a tratti quasi divertito da questa sceneggiata, donandogli un sorriso accomodante ed alzando le mani davanti a sé, abbassando rapidamente gli occhi per guardare la sua arma da fuoco per poi risollevarlo all'altezza del suo sguardo: «Aguni deve diventare il nuovo leader... non vorrai mica perdere il mio prezioso voto?»
Il biondo lancia una veloce occhiata ad Evaine che sembra voler accoltellare il moro solo con l'ausilio della vista.
Niragi non sembra pienamente appagato da questa sua risposta ma decide comunque di allontanarsi, chinando la canna del suo fucile verso il basso: «Meglio che tu rifletta su come dovrai comportarti d'ora in avanti.»
Si gira del tutto, facendo ondeggiare il fucile e si sofferma sull'espressione di Evaine, espressione che di amichevole ha ben poco, eppure questo non lo desta dall'infastidirla, come al suo solito: «Evaine... mi guardi come se mi volessi accoltellare.»
«Sgozzare, prego.»
Emette uno sbuffo divertito mentre lei non si scompone di un millimetro, ancora con le braccia conserte e l'aria di una che non ha molta voglia di battutine fuori luogo.
Scuote la testa e con la coda dell'occhio, Niragi vede Arisu completamente spaesato, girandosi ed avviandosi verso di lui per continuare con il suo piano: «Ehy! Tu dormi o sei ancora tra noi?»
Arisu non gli risponde ma ricambia il suo sguardo, ma il moro, notando che non abbia alzato la mano, si incammina di nuovo, incombendo su di lui: «Non ti hanno insegnato a rispondere alle persone? Allora da che parte stai?»
Last Boss si lancia in avanti, la punta della lama che sfreccia pericolosamente davanti ad Arisu e Niragi scoppia a ridere nel vedere l'espressione che il ragazzo più giovane ha dipinta sul volto ma Nessie scatta in avanti, posizionandosi davanti a lui.
Niragi quasi ringhia disorientato ed indispettito da questa sua scelta, puntandole il fucile addosso: «Non osare, Ness. Ora siamo noi quelli al comando.»
«Io non prendo ordini da una sedia.»
Quasi emette un sbuffo divertito mentre Arisu la spinge indietro per allontanarla dalla punta del fucile del moro.
Niragi potrebbe farle prendere fuori solo con lo sguardo ma Evaine, per evitare l'ennesimo scontro in cui qualcuno finisce ferito, cerca di distrarlo.
«E a me non chiedi per chi voto?»
La voce battibeccante di Eve riecheggia per quella sala, interrompendo l'arrogante discorso che Niragi voleva iniziare mentre lui si avvicina di qualche passo a lei: «Perché dovrei chiedertelo, mi pare ovvio che voteresti per Aguni, sei la sua figlioletta e nuovo numero due.»
«Non ho nessuna intenzione di votarlo.»
«Non abbiamo bisogno del tuo voto, Aguni ha già vinto.»
La incalza Niragi, scandendo le parole con supponenza mentre continua a camminare fra di loro al centro della stanza, gongolandosi di questa vittoria conquistata disonestamente, come se a lui importasse qualcosa sul come abbiano ottenuto il potere, l'importante per lui, è possederlo: «Ed ora vedete di fare quello che vi diciamo, altrimenti giuro che vi cavo gli occhi, tanto per cominciare con gentilezza.»
«Minaccioso, davvero, quale sarà la prossima, tentare di stropicciare i cuscini dei loro divani?»
Nessie emette una risata squillante che però dura poco.
Niragi si volta di scatto, andandole incontro per indurla ad indietreggiare ma Evaine rimane impassibile davanti a lui, la bocca ridotta ad una linea sottile, l'espressione velata di freddezza ed un sopracciglio alzato.
Il moro si passa una mano fra i capelli, infastidito più che mai dal solito sarcasmo della rossa ma cercando di mantenere un'aria divertita, dopotutto, hanno vinto loro: «Dolcezza... dovresti essere felice per Aguni, come mai tutto questo astio?»
«Il Cappellaio non vorrebbe una cosa simile. Se lui fosse qui, probabilmente sarebbe deluso.»
«Ah ah ah, forse... ma temo che sia morto, Bambolina.»
Evaine lo vede allontanarsi da lei con un ghigno di pura perfidia sul volto, incamminandosi verso il copro del Cappellaio: «Ed i morti non si accorgono più di niente... e voi che ne dite?»
Colpisci Takeru con la parte finale del suo fucile, l'impatto che provoca un rumore assordante, in grado di far tremare di rabbia il corpo di Evaine: «Fermati!»
La rossa scatta, andando verso il tavolo e mentre Niragi sputa addosso al Cappellaio, Eve ricambia, sputandogli in faccia e la reazione del moro davanti a lei è immediata, si copre l'occhio tentando di pulirselo ma la cosa più sconcertante per lei è che Aguni se stia fermo senza fare nulla: «Fa schifo vero quando ti trattano come tu tratti gli altri, eh?»
«Lurida stronza-»
«Azzardati a toccare di nuovo Takeru e ti garantisco che io-»
«ORA BASTA!»
La voce di Aguni entra nella loro orecchie, facendoli sobbalzare, immobili sul posto mentre girano il viso verso lui.
Nashira inizia a provare un senso di vertigine e di ansia, l'idea che i militanti - nonostante lei faccia parte dei club - possano prendere il comando, non è una cosa che le va molto a genio.
Il mondo sembra essersi fermato in quell'esatto istante e Niragi non perde occasione per darsi un contegno e sistemarsi per essere al fianco di Aguni mentre Eve rimane ferma, ancora accanto al tavolo.
«Da adesso in poi... sarò io, il re della spiaggia.» - Conclude l'uomo, ancora velato dalla sua solita freddezza esterna, le mani in tasca e lo sguardo che non incontra mai quello di Evaine.
«Ne siamo tutti entusiasti, vero?» - Niragi inizia ad applaudire, tenendo il fucile sotto all'ascella mentre le persone intorno a loro rimangono in silenzio, il capo chino e lo sguardo perso nel vuoto.
Quando le sue mani smettono di sbattere fra di loro, si volta verso Aguni con un ghigno soddisfatto ed Eve continua a fissare il nuovo "𝑹𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒑𝒊𝒂𝒈𝒈𝒊𝒂" con un'espressione incredula sul volto.
«Non puoi dire sul serio... sono stati tutti obbligati a votarti...» - Obbietta la rossa e denti stretti, convinta del fatto che non sarà in grado di gestire un posto simile da solo, specialmente perché deve anche tenere a bada i suoi mastini: «E poi, perché non posso diventare io la regina della spiaggia?»
La risata che emette Niragi fa voltare tutti ed Evaine continua ad osservare un uomo davanti a lei che non è nemmeno in grado di ricambiare il suo sguardo: «Dolcezza, è molto semplice. Non puoi avere questo posto perché sei una donna, non saresti in grado di gestirlo.»
Evaine scuote la testa, storcendo la bocca in gesto disgustato, alzando poi un sopracciglio e sbuffando, facendo svolazzare qualche ciuffo che le erano ricaduti vicino al viso: «Certo, sono giovane ragazza inesperta, giusto? Allora, vedremo come gestirai tu questo posto... però mi sto chiedendo, pensi anche tu questo di me, Morizono?»
Il suo nome esce come un sussurro ed Aguni percepisce un brivido lungo la schiena, ricordandogli il modo in cui Takeru delle volte lo chiamava.
Niragi sogghigna divertito, spostando il suo fucile sopra alla spalla, chinandosi leggermente: «Ovvio, lo pensiamo tutti.»
«Riesci a darmi tu una risposta, Aguni, o vuoi continuare ad usare il tuo giullare di corte per parlare?»
«Ehy a chi hai dato del giullare!?»
Niragi fa un passo in avanti ma Aguni lo blocca, parandogli una mano davanti, costringendolo a tornare alla sua postazione.
Evaine sbuffa di nuovo, l'uomo davanti a lei che finalmente ricambia il suo sguardo: «Evaine, sono io ora il numero uno, sono io quello che d'ora in avanti darà gli ordini, stanne fuori.»
La rossa raddrizza la schiena, immobile, il viso atteggiato come se stesse studiando cosa dirgli, sembrando quasi divertita da quella sua tanto attesa risposta.
Afferra il manico si una sua arma bianca, estraendo una daga, i disegni sulla lama che non possano di certo inosservati, guadagnandogli dei sussulti per il gesto inaspettato.
La punta scava piano dentro al tavolo mentre lei cammina, graffiandolo e tagliando la tovaglia ma senza mai toccare il corpo del Cappellaio: «Sai, ho promesso a Takeru che mi sarei presa cura di questo posto, che avrei protetto tutti i partecipanti da voi lottatori... tu mi conosci, sai che io non smetterò mai di combattere... anche se, dopo la frase che hai appena pronunciato, pare che tu non mi conosca affatto.»
Si ferma, la lama affonda di più all'interno del legno pregiato, l'espressione di una persona determinata ed estremamente incazzata: «D'ora in avanti, io farò le veci del Cappellaio, non mi importa se sono il numero due, il mio compito è quello di mantenere sempre l'ordine... e poi dovresti saperlo ormai, io non prendo ordini da nessuno.»
Alza la lama della daga per poi affondarla con decisione all'interno del tavolo, provocando delle semi urla spaventate a causa del forte impatto: «Non ho intenzione di lasciare tutto questo nelle tue mani, Morizono... anche a costo di combattere ogni singolo istante della mia vita... e non ho di certo bisogno di un braccialetto di merda con su scritto "Uno" per dimostrartelo.»
Conclude, sfilando la lama e dirigendosi in modo brusco verso l'uscita, aprendo la porta con il palmo di una mano, avviandosi con passo svelto verso l'ultimo piano, ovvero il tetto.
Ha bisogno di prendere una boccata d'aria fresca, l'afa di quella stanza la stava opprimendo e soffocando.
Tutti i presenti rimangono sconvolti, si guardano intorno nell'attesa di qualcuno che dica o faccia qualcosa e Nessie ha quasi voglia di uscire per inseguirla... ma se che non è questo ciò che lei vuole al momento.
Ha bisogno di stare sola.
Il nuovo numero uno, non appena ha visto che Eve stesse per andarsene, ha tentato di avvicinarsi a lei, fermandosi però al centro della stanza, come se qualcosa lo avesse destato dal continuare ad inseguirla.
Aguni si passa una mano sul viso, cercando di asciugarsi il sudore, agitandosi per tutta la situazione che gli è completamente sfuggita di mano.
Niragi gli si avvicina con nonchalance, come se non fosse successo assolutamente nulla, sogghignando leggermente: «Capo... è il momento della cerimonia di successione... apriamo la busta nera.»
«Non senza Evaine.» - Esclama Aguni, il tono di voce che si alza, passandosi di nuovo una mano sul viso, puntando poi il dito contro Takatora: «Last Boss, valla a cercare.»
Senza pensarci due volte, Last Boss infila la lama della sua katana dentro al fodero, avviandosi verso l'uscita con una lentezza disarmante ma senza obiettare, la situazione è fin troppo tesa per concedersi alle lamentele.
«Perché non hai mai mandato me a cercarla, Capo?»
«Perché non ho voglia di appoggiare una targhetta ricordo con il tuo nome inciso sopra ed adornata con dei fiori davanti alla porta della tua stanza, Niragi.»
Niragi sbuffa mentre fuori, Last Boss sa esattamente dove trovare Evaine.
Nashira comprende che questa volta sarà molto, molto più dura di quello che si stava immaginando.
Da oggi la spiaggia non sarà più la stessa.
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