Quel magico viaggio a Disneyl...

By RomanticHeartFangirl

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La giovane Ines ha due grandi passioni: il Paris Saint-Germain e i parchi divertimento. Come regalo per i suo... More

Introduzione
Capitolo 1 - Arrivo a Disneyland Paris
Capitolo 2 - I ragazzi misteriosi
Capitolo 3 - L'incontro
Capitolo 4 - Posso chiederti un favore?
Capitolo 5 - La promessa
Capitolo 6 - Ci sarai?
Capitolo 7 - Sogno a Occhi Aperti
Capitolo 8 - Shopping Compulsivo
Capitolo 9 - Phantom Manor
Capitolo 11 - Un nuovo inizio
Capitolo 12 - Disneyland Hotel
Capitolo 13 - La Confessione
Capitolo 14 - Fuochi d'Artificio
Capitolo 15 - Abbandono
Capitolo 16 - Paparazzi
Capitolo 17 - Una Visita Inaspettata
Capitolo 18 - In Vino Veritas
Capitolo 19 - Acqua e Sale
Capitolo 20 - Champ de Mars

Capitolo 10 - È la fine?

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By RomanticHeartFangirl

Ciaooooooo RomanticCiurmaaaaaa ❤️  Eccomi col nuovo chappyno della settimanaaaaa 😍
Vi ho fatto friggere un po' col cliffhanger dell'altra volta?🤭 Beh, non preoccupatevi, finirà a cavolo anche questo capitolo OPS SPOILER😱 ahahaha noooooooo scherzoooooo (forse no) bwahaha😂

Ok, bando alle ciance, come al solito amo alla follia le mie topolicchie unsaidfrisbee, ayoitzmart1, TheAngelica93, Nesrin_1201 e Gloria-ioia per i loro sempre presenti commenti amorosi VI AMOOOOOO 💕
Tanti baci anche agli stellinatori che ogni volta le notifiche si portano via, BATTETE UN COLPO SE CI SIETEEE ahah almeno vi dico thank you 💝

Questo chappy lo dedico a X0stormi_z che con me è sempre stata molto gentile e carina, grazie teso tvb 😚

E adesso vi lascio al nuovo chappyno, a dopo!!

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Durante il tragitto, che percorriamo trafelati, Kylian cerca di tenermi su di morale; per un po' ci riesce pure, ma quando arriviamo al punto di incontro e trovo mio padre da solo, le mie paure cominciano a farsi realtà e vado nel panico.
"È successo qualcosa a Thomas?!" chiedo concitata, prima ancora che lui possa proferir parola.
Kylian fa un cenno garbato a papà, che ricambia con un lieve sorriso.
"Scusate se vi ho disturbati"
"Non si preoccupi" 
"Papà, ti prego!", interrompo i loro convenevoli, "Che cosa è successo? Dove sono Florence e Thomas??"
"Non agitarti, Ines. Sono qui dentro, nell'infermeria", apre un braccio e indica l'edificio alle nostre spalle, una porticina in particolare sotto il portico. "Non è successo niente di grave", mi anticipa, "mentre eravamo in fila per un'attrazione Thomas ha avuto un calo di pressione... lì per lì ci siamo spaventati, ma pare che abbia la febbre quindi probabilmente è stato per via di quello".
"La febbre?!" esclamiamo io e Kylian all'unisono; la coordinazione ci fa guardare negli occhi, poi torniamo a fissare mio padre.
"Sì... se ricordi questa mattina diceva di avere mal di pancia, probabilmente la temperatura stava già salendo ma non ce ne siamo accorti perché le varie distrazioni lo tenevano attivo. Ma ha vomitato poco fa, mentre lo visitavano, perciò il medico ipotizza anche un virus gastrointestinale".
Mi stringo nelle spalle, a quelle parole; non è niente di grave, ma so che quella notizia può voler dire solo una cosa: "Dobbiamo tornare subito a casa, non è così?"
Mio padre sospira. "Mi dispiace, Ines... so che è il viaggio per il tuo compleanno, ma..."
Le sue parole mi fanno trasalire: "Chi se ne frega del mio compleanno! Thomas era così felice di essere a Disneyland, sarà distrutto quando capirà che il viaggio è finito!" Rigurgito le parole tutto d'un fiato, senza nemmeno rendermene conto. Senza rendermi conto di aver messo il benessere del piccolo di fronte al mio; i suoi sorrisi, il suo entusiasmo, i suoi abbracci.
Anche mio padre ne rimane colpito, lo vedo nei suoi occhi spalancati. Lo stupore si tramuta lentamente in tenerezza, allora mi si avvicina e mi stringe tra le braccia.
Ricambio la stretta e solo a quel punto sento una fitta al naso, poi gli occhi mi si fanno umidi e non riesco a trattenere le lacrime.
"Torneremo, Ines" cerca di rincuorarmi.
"Quando? Tu e Florence siete sempre impegnati col lavoro, e anche-"
"Torneremo presto, te lo prometto".

Alla fine riesco a ricompormi e muovo un passo indietro. Mi strofino le mani sul viso cercando di asciugare le lacrime, col solo risultato di pasticciare tutto il trucco. In quel momento sento una mano poggiarsi sulla mia spalla e torno cosciente del povero ragazzo che, di fianco a me, sta subendo tutta questa scena patetica. Mi volto verso di lui e lo trovo con l'altra mano protesa che mi porge un fazzolettino. Mi sorride in silenzio, con tutta la dolcezza che può.
Sto per scoppiare di nuovo a piangere, ma lui mi avvolge il braccio attorno alle spalle e mi tira al suo fianco con fermezza, stretta che riesce a tenere insieme i pochi pezzi di me che ancora non si sono infranti. Mi asciugo gli occhi con il fazzoletto, poi tiro su col naso.
"Sono davvero mortificato, Kylian", sussurra mio padre.
"Possiamo intanto raggiungere la sua signora e Thomas? Forse sarebbe meglio se foste tutti insieme".
Il modo in cui riesce a gestire la situazione mi stupisce, e vedo che anche papà è ammirato.
"Immagino sia meglio salutarci, allora", sospiro con sforzo, "credo che dopo andremo subito in albergo, e..."
"Posso venire anche io?", incalza subito lui. "Sempre se non disturbo..."
Sono così stupita dalla sua proposta che guardo papà; lui, più sbigottito di me, si limita ad annuire. "C-certo, se vuoi... Thomas sarà felice di salutarti. Venite" e ci incita con un cenno della mano.
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⭐ STELLINA TIME ⭐ se il chappy ti sta piacendo... mettila ora e non pensarci più ✨
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Kylian dice alle nostre guardie del corpo di aspettarci fuori, poi seguiamo papà e ci ritroviamo nel piccolo ambulatorio per il primo soccorso. Il medico di turno sobbalza quando riconosce Kylian, ma resiste all'istinto e si sforza di rimanere professionale; ricomincia subito a fare il punto della situazione, ma non sembra preoccupato. Quando Thomas mi vede scoppia in lacrime, devo usare tutte le mie forze per non farlo anche io e mostrarmi anzi il più possibile tranquilla. 
"Ines, non è vero che sto male!", comincia a lamentarsi, "Voglio tornare nel parco, non voglio più stare qui, portami via!"
Mi siedo sul bordo del lettino e lo abbraccio per calmarlo, mentre Florence e papà si consultano ancora con il dottore: sento che lui li rincuora sulle condizioni di Thomas, ma dà loro delle pasticche e li consiglia di riportarlo subito a casa. Chiama poi due colleghi che ci aiuteranno a portare Thomas in albergo con un piccolo mezzo, così che non debba camminare. Mentre aspettiamo siamo costretti a dare la brutta notizia al piccolo, che purtroppo non la prende affatto bene; a niente servono le parole mie, di papà e della sua mamma.
"Ehi, campione", interviene Kylian sedendosi accanto a me. La sua voce calma subito Thomas, se non altro per lo stupore; il fatto di avere lì davanti nientemeno che Mbappé fa pur sempre un certo effetto. "Ti prometto che quando tornerai per finire questa vacanza tornerò anche io, e starò un'intera giornata con te. Cosa ne pensi?"
Il piccolo spalanca gli occhioni gonfi di lacrime, che smettono all'istante di moltiplicarsi. "Davvero?"
Kylian allunga una mano verso di lui, un sorrisone stampato sul viso. "Sì. Ma solo se ti calmi e torni a casa tranquillo". 
Lui si passa subito l'avambraccio sul volto, per asciugare ogni traccia di pianto, poi preme la sua manina sul palmo del calciatore e i due si scambiano una vigorosa stretta di mano. "Me lo prometti?"
"Hai la mia parola, campione". 
La scena scalda i cuori di tutti, ma Thomas ha ben altro in mente e ci sorprende: "Puoi farmi un favore?". Guarda me, poi di nuovo Kylian.
"Cosa?", lo incalza lui vedendolo titubante.
"Puoi stare tu qui con Ines, nei prossimi giorni?"
La sua domanda mi fa saltare un battito, vedo Kylian sbattere le palpebre; credo che un contropiede del genere non l'abbia mai subito nemmeno in campo.
"Eravamo qui per festeggiare il suo compleanno", continua a spiegarsi il piccino, "e sono tanto triste perché per colpa mia sarà tutto rovinato"
"Oh, Thomas, non preoccuparti per me, io..."
"Facciamo uno scambio: invece di tornare per me, resta con lei", prosegue lui imperterrito. "Ti prego, Kylian! Se me lo prometti farò il bravo".

Quel pensiero così dolce lascia tutti quanti di stucco; ci guardiamo l'un l'altro, un po' in imbarazzo. Per fortuna in quel momento torna il medico con i suoi assistenti, che si preparano per il trasferimento in albergo. Il mezzo a disposizione è piccolo, c'è posto solo per la barella e una persona, quindi lasciamo che sia Florence ad andare con Thomas mentre io e papà li raggiungeremo a piedi. Kylian saluta la donna poi dà un ultimo abbraccio al bambino; vedo che si sussurrano qualcosa all'orecchio, ma non riesco a sentire le parole. Qualsiasi cosa gli abbia detto Kylian, Thomas sorride e lo saluta felice, poi si lascia portar via a cuor sereno.
Ancora scossi, ma un po' più tranquilli, io e papà ci congediamo dal dottore, poi insieme a Kylian usciamo dall'ambulatorio; ci riuniamo alle guardie del corpo e ci fermiamo di fronte ai tornelli di ingresso. Alle estremità ce ne sono un paio che non hanno il lettore per i biglietti: sopra di loro, stampato a grandi lettere, un grosso cartello con scritto: "Exit/Sortie". 
Sento un tuffo al cuore: è proprio qui, ieri mattina, che ho visto per la prima volta Kylian - anche se allora ancora non lo sapevo; ed è sempre qui che sta già finendo tutto. 
È calato un silenzio imbarazzante, ma me ne accorgo solo quando papà si schiarisce la voce.
"Ehm... Ines, io intanto mi incammino verso l'albergo... ci raggiungi lì?"
Adoro la delicatezza con cui ha deciso di lasciarmi del tempo per salutare Kylian da sola. 
"Mhm, sì, va bene", biascico confusa. 
"Mi raccomando... dobbiamo chiudere le valigie e partire il prima possibile"
"Certo. Arrivo subito, non preoccuparti".
Papà si avvicina e mi bacia una tempia, poi stringe la mano a Kylian ringraziandolo ancora per tutto quello che ha fatto per noi; alla fine si raccomanda ancora di fare in fretta e attraversa i tornelli di uscita.

Resto lì, impalata, a fissare la sua figura che sparisce tra la fiumana di gente che va e viene. Forse, se non mi muovo, il tempo si fermerà in questo momento; se non mi muovo, niente potrà cambiare. Non voglio andare via, non adesso... non ancora.

"Non andare".

Ci metto un attimo a capire che non è la mia coscienza a parlare, l'attimo che mi ci vuole per riconoscere la voce di Kylian. Mi volto verso di lui, in uno scatto.
"Come?"
Lui mi fissa negli occhi, l'espressione seria, decisa.
"Non andartene, Ines", ripete. 
Ancora non capisco cosa stia insinuando, o per lo meno non posso crederci, e preferisco esserne certa prima di fare figuracce: "Non so quanto sia divertente rimanere qui da sola".
Lui, in tutta risposta, mi prende per le spalle e mi tira dolcemente, fino a che non ci fronteggiamo. "Oh, andiamo, non far finta di non aver capito", sorride beffardo.
"Lo hai promesso a Thomas quando vi siete salutati, giusto?"
Prima di rispondere, Kylian tira un profondo sospiro. "L'ho promesso a Thomas, è vero. Ma in tutto ciò sono solo felice che sia stata una sua idea, perché te lo avrei chiesto comunque... sì, Ines, l'ho pensato da subito, da quando ho capito che stava succedendo qualcosa e che forse tu avresti dovuto andartene... ma mi sarei sentito una merda a proporti di lasciarti alle spalle il tuo fratellino per continuare a divertirti. Io ho ancora dei giorni liberi dagli allenamenti e tu avevi già in programma di passare i prossimi giorni al parco, quindi non credo tu abbia impegni... adesso che so che Thomas ci tiene, è tutto più facile per me... e anche per te, non trovi?"
Sta cominciando a farfugliare, così decido di intervenire: "In poche parole...?"
Vedo Kylian deglutire, il pomo di Adamo si sposta sul suo collo nerboruto. "In poche parole il nostro sogno non è ancora finito. Anzi, è appena cominciato". La sua voce riporta i miei occhi nei suoi, passando per le labbra schiuse che stanno racimolando il coraggio per concludere il discorso.
"Ines... vuoi rimanere qui a Disneyland con me?"
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Eccoci amoriiiiiii allora cosa ne pensate? 🙈Cosa risponderà la nostra Ines? 🤔eheheh bohhh imprevedibile!!!😂

Lo scoprirete la prossima settimana, un abbraccio e bacini bacioni😚😚
la vostra RHF ♥️

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