Saved 2. || Harry Styles.

By Luisslovesu

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<< Harry Styles è libero. La pena di dieci anni è stata ridotta ai cinque. L 'udienza è sciolta. >&g... More

Prologo.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15.
Capitolo 16
Capitolo 17
COMUNICAZIONE
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20.
Capitolo 21.
avviso.
I'M BAACK
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
spazio autrice.
Capitolo 34.
Epilogo.
spazio autrice

Capitolo 22.

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By Luisslovesu

Meredith' s pov. ( rappresentata da Nina, ovviamente aw)

" Non posso davvero credere che tu sia qui. " Entrai in salotto e vidi davanti a me lui. Louis.

Lui mi sorrise per poi aprire le braccia ed invitarmi a raggiungerlo. Mi era mancato davvero tanto quel ragazzo. Non ci ebbi un rapporto da considerare davvero, davvero importante ma era comunque Louis, fece parte della mia vita e sapere che era lì mi fece davvero molto felice.

" Ho avuto del lavoro da fare qui così, sapendo che eravate tutti qui sono passato a salutarvi. Sono solo di passaggio. " Disse per poi staccarsi. Nel frattempo vidi Liam e Niall sedersi sul divano. Harry invece si mise di fianco a me portando la sua mano intorno alla mia vita.

" Mi dispiace che stia così poco. " Dissi io invitandolo poi a sedersi. Lui non esitò e lo stesso facemmo io ed Harry.

" Anche a me. Però sono contento di.. vedervi insieme. Insomma, non so molto ma.. state insieme." Disse gioendo Louis facendo segno con entrambe le mani sia verso me che verso Harry.

" Già, sono successe molte cose." Dissi quasi in imbarazzo, per tutto quello che era successo.

" Lo so. " Ammise lui. Notai Harry guardare per terra, non sapendo cosa dire. Mentre gli altri due erano a guardarci senza proferire parola.

" Volete un caffè? O qualcos'altro? " Chiesi a tutti i presenti.

" No, grazie. " Nessuno accettò di prendere qualcosa, eccetto una persona.

" Io vorrei qualcosa da mangiare. " Ammise Niall. Io sorrisi per poi alzarmi e andare in cucina per vedere cosa avrei potuto dare al biondo.

Dopo nemmeno qualche secondo sentii qualcuno dietro di me. Mi ritrovai davanti Niall con un sorriso da ebete stampato in volto.

" Cosa vuoi da mangiare? "

" Non lo so, cos'hai? " Chiese guardandosi intorno. Iniziò a toccare di tutto. Dal primo all' ultimo oggetto spostandolo dà dove era e mettendolo in tutt'altra parte.

Lasciai perdere ed aprii il frigorifero.

" Da sgranocchiare nel frigorifero non ho nulla ma.. oh, sì ho del gelato. Ti va? " Chiesi voltandomi verso di lui.

Non sapevo se lo avrebbe accettato o meno dato che non era proprio il periodo adatto per il gelato.

Ma non appena lo vidi sorridere ed annuire aprii il freezer prendendo un cono e dandoglielo.

Ad un tratto sentii Louis urlare dal salotto. " Lo voglio anche io il gelato, Meredith! " Risi per quelle parole per poi prenderne uno e andare in salotto, mentre Niall era ancora in cucina.

Intanto sentii Harry parlare. " Come cazzo fai a mangiare il gelato in questo periodo? Siamo a fine febbraio."

" E tu quando hai cominciato a rompere di nuovo i coglioni? " Chiese Louis in tutta risposta, per poi scoppiare a ridere.

" Dov'è Marie, Liam? " Chiesi al ragazzo che era intento ad ascoltare i due ragazzi davanti a noi.

" È a casa. Aveva da fare delle cose, ma avrebbe voluto essere qui, per poterti vedere."

" Dille pure che potrà venire quando vuole."

" Certamen-" Fu subito interrotto da Niall che urlò dall' altra parte della cucina.

" Meredith! Ho fatto cadere tutto il gelato, dio canguro. " Mi scusai con Liam per poi andare in cucina e vedere un Niall intento a raccogliere la parte del gelato, che faceva parte del cono, tutta spappolata per terra.

" Dio canguro? Sul serio?" Chiesi soffocando una risata.

" Si, proprio lui. Adesso smettila di ridere ed aiutami. " Non smettendo comunque di ridere presi dei fazzoletti e lo aiutai a sistemare i casini che aveva combinato.

" Ecco fatto. " Dissi buttando l' ultimo fazzoletto nella spazzatura. Mi voltai verso di lui che in quel momento era rimasto solo con un misero cono gelato in mano.

" Che me ne daresti un' altro? " Chiese innocentemente, per così dire. Annuii sorridendo per poi prenderne uno nel freezer e darglielo, proprio come feci poco prima.

" Sai, ti trovo decisamente meglio." Disse morderlo il gelato freddo. Mi vennero i brividi nel vedere quella scena, come faceva a morderlo.

" Grazie, anche io mi sento decisamente meglio." Ammisi poggiandomi al frigorifero.

" Ho fatto bene allora ad intromettermi in tutto ciò. "

" Penso di si, sai? " Ed era vero. Fu così insistente a farmi incontrare Marie, a parlarle e a chiarire la situazione. Poi vidi Harry, quella dannata sera, e tutto cambiò. Cambiò fino a quando decisi di perdonarlo e di iniziare, dimenticando tutto, una vita con lui. Alla fine, era proprio lui quello che volevo e, sapere di dover stare senza di lui quando ce lo avevo davanti a me, speranzoso e con il bisogno di tenermi accanto, non ce l' avrei fatta a dirgli di no.

" Quindi con Harry va tutto bene? "

" Sì, va tutto alla grande." Dissi sorridendo e pensando al ragazzo riccio che era dall' altra parte della stanza.

" E con Marie? " Annuii facendogli capire che anche con lei le cose andavo bene.

" Sto cercando di avere di nuovo un rapporto con tutti, proprio come prima. So di aver sbagliato e quindi sto cercando di farmi perdonare. "

" Sono felice che tu pensi questo e.. devo essere sincero. Ho sempre creduto in te. Nonostante tu sia andata via, non ci abbia mai scritto nulla o chiamato, nonostante non hai mai risposto alle nostre chiamate e ai nostri messaggi, ho sempre creduto in te. Nonostante rifiutavi di vedere Marie e di ricominciare, nonostante tutto questo io ho sempre saputo che saresti tornata da noi, perché anche se siamo tutti un po' incasinati, siamo sempre stati noi la tua casa, la tua famiglia."

" Oh.. " rimasi senza fiato. Quelle parole erano così dolci. Così vere, mio dio.

" Beh, credo anche che probabilmente se non fosse tornato Harry ci avremmo messo molto di più a farti tornare da noi, forse avremmo ricevuto qualche insulto in più, ma alla fine ne è valsa la pena di aver fatto tutto quello che abbiamo fatto. "

" Hai ragione, perfettamente." dissi sorridendo e andandogli vicino per abbracciarlo. Fui attenta a non toccare il suo gelato e lo strinse forte a me. Mi era mancato così tanto.

" Oh, merda. " Lo sentii dire staccandosi da me.

" Che succede? " Lo guardai confusa per poi portare lo sguardo sul suo braccio per poi postarlo sulla sua mano. Vi era stretto tra le sue mani un cono gelato, senza gelato. Nuovamente.

" Non è che me ne dai un altro ancora? "

***

" Dai, non è andata tanto male. " Ammisi dopo aver chiuso la porta principale di casa nostra. Harry era ancora seduto sul divano con lo sguardo puntato sulla tv, avendo quindi intenzione di guardare qualcosa. Ma non appena mi rivolsi a lui posò immediatamente lo sguardo su di me . I suoi smeraldi puntarono i miei con una velocità assurda. Mi sorrise dolcemente per poi annuire.

Era così dannatamente bello. Ed era solo mio.

" Sai, credo che dovremmo andare al cinema questa sera. Giusto per fare qualcosa di diverso. " Disse Harry guardandomi e facendomi segno di andare a sedermi vicino a lui. Feci come mi disse per poi scuotere il capo alla domanda che mi fece.

" Io non ne ho molta voglia. Poi, sono già le otto e mezzo. Sono stanca, dato che oggi ho lavorato. "

" Va bene, come preferisci. Ma questo fine settimana voglio portarti in un bel posto. Ti voglio tutta per me e non accetto un no come risposta, che sia chiaro. "

" Oh e dove mi porti? Sentiamo. " Mi guardò alzando un sopracciglio per poi scuotere la testa.

" Non ti dirò un bel niente. E' una sorpresa e deve rimanere tale. "

" Oh ma adiamo, un indizio? ti prego. " Mi aggrappai a lui porgendo il mio labbro inferiore sbattendo gli occhi in modo da assumere una faccia dolce, dolce. Ma non appena feci ciò lui sorrise e portò lo sguardo sulle mie labbra.

" Sappi che con questa espressione mi ecciti solamente. "

Cosa?

" Oh.. beh.. insomma. " Avvampai per le parole che disse. Con me, a volte era molto provocatorio, ma mai nulla di così esagerato, o almeno così... spinto.

" Oh.. ti sei imbarazzata? Non dovresti. " Portò una sua mano sulla mia guancia accarezzandola dolcemente. Chiusi gli occhi per quel tocco paradisiaco per poi trovare, poggiate sulle mie labbra, le sue. Aprii per poco gli occhi e notai appunto il suo volto vicino al mio. Si avvicinò un po' di più per poi posizionare la mano che era solo poco fa sulla mia guancia, dietro la mia nuca. Chiese accesso alla mia bocca, e tutto ciò non tardò. Portò l' altra mano sul mio fianco e con un rapido gesto mi fece mettere a cavalcioni su di lui. Portai le mie mani intorno al suo collo, iniziando a baciarci con passione, foga e desiderio di uno dell' altro.

" Non ne avrò mai abbastanza di te. " Disse tra un bacio e l' altro. Risposi, istintivamente con un gemito dato che posò le sue labbra sul mio collo lasciandoci una scia di baci a tratti delicati e a tratti dolci e seducenti.

" Ho bisogno di te nella mia vita. " Continuò, ora sussurrando, portando la sua mano sul mio seno iniziando a toccarlo e a palparlo in modo dapprima dolce, poi fugace e ricco di voglia, voglia di me.

" Ho bisogno di essere amato, Meredith. " Disse infine, puntando il suo sguardo sul mio. Lo guardai con occhi dolci e un po' lucidi per le parole che disse . Poi sorrisi e portai le mie labbra sulle sue.

" Mi hai nella tua vita, e sappi che ti amerò con tutta me stessa. " Lo vidi sorridere alle mie parole per poi avventarsi su di me facendomi distendere sul divano. mi iniziò a baciare il collo con foga, mi strappò via la maglia facendola cadere sul pavimento. Si posizionò sui miei seni, uno iniziò a baciarlo e a succhiarlo mentre l' altro lo teneva stretto nella sua possente mano. Il piacere che riusciva a provocarmi era indescrivibile. Volevo di più. Lo volevo dentro di me, come non mai.

" Harry.. "

" Ades-" Ad un tratto, proprio mentre stava per parlare, sentimmo il campanello suonare. Harry mi guardò sorpreso.

" Ma che coglioni. Proprio ora? Chi cazzo è che rompe il cazzo? " Harry si alzò da me e mi diede la maglia che mi misi all' istante. Lui rimase seduto sul divano ed io mi precipitai alla porta urlando un " Arrivo!"

Non appena aprii la porta mi ritrovai davanti Ashton. Aveva un qualcosa in mano.

" Ciao, disturbo? "

" No no, figurati. " Dissi subito, mentre alle mie spalle sentii Harry borbottare un " Chi altro poteva essere se non Afron. "

Fortunatamente Ashton non sentì ed iniziò a parlare.

" Poco fa è venuta a farmi visita mia madre e mi ha portato, come sempre, un dolce che fa lei. Però a me non è mai piaciuto quindi ho pensato di darlo a te. Ovviamente se non ti piace puoi tranquillamente buttarlo via, non mi offendo mica. " Mi diede infatti un vassoio coperto da una piccola tovaglia.

" Grazie mille. La proverò subito. Che ne dici di entrare? "

" Oh no, grazie. Adesso devo andare a fare delle commissioni. Sarà per la prossima volta. " Mi salutò facendomi l'occhiolino per poi andare nel suo appartamento. Io chiusi la porta alle mie spalle e guardai Harry che, proprio come una decina di minuti prima, si era messo a guardare la televisione.

Spostò lo sguardo su di me e poi sul vassoio.

" Che cos' è quella merda? "Chiese inarcando un sopracciglio.

" Un dolce. Lo ha fatto la madre di Ashton. A lui non piace così ce lo ha dato a noi. Ti va di provarlo? " Mi avvicinai a lui.

" Non ci penso nemmeno, potrebbe essere avvelenato. " Dissi puntando nuovamente lo sguardo sulla televisione.

" Lo farò io allora. " Mi alzai per poi andare in cucina. Presi un coltello e dopo aver scoperto il dolce , levando quindi la piccola tovaglia, ne tagliai una fetta.

Era al cioccolato, interamente. Lo addentai per poi masticarlo.

Inizialmente era buono ma non appena lo ingoiai sentii uno strano sapore.

" Merda. " Andai dritta verso il frigorifero prendendo una bottiglia d' acqua. L' aprii per poi berne la maggior parte che ne era nella bottiglia.

Nonostante il bellissimo aspetto, aveva un sapore terribile.

Quando mi voltai vidi Harry poggiato allo stipite della porta con un sorriso sghembo in faccia.

" Buona, eh? "

" Oh ma vattene a fanculo. " Gli tirai lo straccio che avevo alla mia destra, sul tavolo. Lui rise prendendolo al volo e avvicinandosi subito a me.

" Ti sembra normale che non appena iniziamo a scopare ci deve interrompere quell' Arfon di merda? " Si avvicinò al mio collo, scansando i capelli ed iniziando a baciarmi ogni parte di pelle.

" Oh ma andiamo, non poteva saperlo. " Dissi beandomi del suo tocco.

" Mmh. " Mugugnò solamente per poi afferrarmi e sbattermi, poco dopo, sul tavolo della cucina.

Mi tolse nuovamente la maglia facendola cadere a terra, stava per fare lo stesso con i pantaloni ma suonarono nuovamente alla porta.

Lui posò immediatamente lo sguardo verso di me.

" Oh ma che cazzo. " Si allontanò da me uscendo dalla cucina, ma prima mi parlò. " Aspettami qui, torno subito." Mi disse serio, chiudendo la porta della cucina per poi andare in salotto.

Sentii delle voci dall' altra parte e notai che era Niall.

" Avevo dimenticato la giacca. " Sentii dire.

Ad Harry non lo sentii parlare affatto.

" Oh... uhm.. Meredith dove sta? " Chiese Niall.

" Senti Niall, sto cercando di avere un rapporto sessuale con la mia ragazza. Te ne puoi gentilmente andare? "

Non poteva averlo fatto davvero.

" O-okay, sparisco. " Ad un tratto sentii solo il silenzio, poi la porta chiudersi e dei passi avvicinarsi sempre più alla cucina. Spalancò la porta e portò lo sguardo su di me, quest' ultimo era molto difficile da decifrare.

" Giuro che se ci disturbano ancora vado a staccare la corrente. "

***

Ero in macchina con Harry, stava guidando per portarmi a casa.

" Ti sei divertita questa sera? " Mi chiese Harry mentre era intento a guidare.

Annuii semplicemente per poi guardare fuori dal finestrino cercando di capire dove eravamo. Quelle strade non sembravano essere quelle di Londra, no non eravamo decisamente a Londra.

" Ma dove siamo ? " Chiesi al ragazzo di fianco a me che a quella domanda corrugò la fronte guardandomi in modo strano.

" In che senso? " Ma che gli prendeva?

"Ti ho chiesto semplicemente dove siamo. "

" Siamo a York, Meredith. Il tuo paese, dove sei nata e cresciuta. che domande fai? " Lo guardai male, mi stava prendendo in giro?

" Harry se è uno scherzo non è divertente, okay? "

" Ma che dici? Penso che tu abbia bevuto un po' troppo, sai? "

" Senti, io e te ci siamo conosciuti al college, non qui. Tu non sei mai venuto qui. "

" Ma non è affatto vero. Anche io sono nato qui, Mer. Ci siamo conosciuti qui. Smettila di fare la bambina perchè non sei affatto divertente. " Lo guardai confusa per poi spostare lo sguardo sulla strada, notando effettivamente casa mia in lontananza. Come poteva essere possibile? Un attimo prima ero a Londra, nel mio appartamento con Harry, e l' attimo dopo mi trovavo a York, con Harry, diretti a casa mia. Che diavolo stava succedendo?

" Siamo arrivati. " Mi disse scendendo dalla macchina venendo ad aprire la mia.

" Grazie, ma perché sei vestito in questo modo? " Lo guardai e notai che aveva addosso una camicia bianca con sopra una maglione chiaro, tendente al marroncino. Aveva dei pantaloni un po' larghi alla fine, quasi dello stesso colore del pezzo di sopra, solo poco più scuri. Infine aveva dei mocassini ai piedi, marroni.

Era davvero impossibile da guardare, non era da Harry.

" Come dovrei vestirmi, scusami? Mi sono sempre vestito in questo modo. " Disse sorpreso della mia domanda.

" Oh.. ehm.. okay ma tu adesso dove vai? " Chiesi cambiando discorso.

" Io vado a casa. Domani dobbiamo andare a scuola. Ricordi? " Annuii fingendo di capire ciò che aveva detto ma in realtà non sapevo davvero che cosa stesse succedendo.

Mi incamminai con passo molto lento verso quella che doveva essere la mia casa attuale. Notai l' orario e vidi che erano solo le nove di sera.

Perché Harry mi aveva portato così presto a casa? Non era da lui. Scossi la testa per poi frugare nella mia borsa le chiavi di casa. Non appena le ebbi tra le mie mani sorrisi, ricordando tutti i momenti in cui tornavo a casa, prima di andare al college, e non trovavo mai le chiavi.

Aprii la porta immaginando che mamma era sveglia e che era probabilmente ad aspettarmi dato che erano solo le nove.

Ma non appena aprii la porta di casa mi ritrovai davanti, proprio nel salotto, mia madre, mio padre e Simon.

" Ma cosa diavolo.. " La mia borsa cadde a terra procurando un piccolo rumore che, ad ogni modo, fu l' attenzione di tutti.

" Finalmente sei a casa, ti abbiamo lasciato la cena. " Disse mia madre che in quel momento era accoccolata a mio padre, sorridendo. Non appena la vidi un vuoto si impossessò di me, un vuoto incolmabile. Non la vedevo da così tanto tempo, e mi mancava così tanto.

" Com' è andata con Harry? Dove ti ha portata? " Mi chiese mio padre. Papà che mi chiede di Harry? No, non può essere. L' ultima volta che lo avevo visto era per dirmi che avrebbero chiuso Harry in prigione.

" Oh.. ehm.. bene. Tutto bene, sì. " Ammisi non sapendo davvero in che situazione ero finita.

" Io e tuo padre abbiamo pensato di invitarlo domani sera a cena, dato che il giorno dopo sarà sabato e non avrete scuola. " Annuii non sapendo più cosa rispondere.

" Posso andare in camera? "

" Non fai cena? " Scossi la testa e mamma, infine mi lasciò andare. Andai lungo le scale diretta verso la mia camera. Quella casa non è mai cambiata, ogni cosa era al suo posto. Proprio come ricordavo. Vedere quella scena, di tutta la mia famiglia felice e contenta mi mise a disagio. Poi, Simon non mi rivolse nemmeno uno sguardo. Era così strano vederlo lì, dopo tutto quel tempo.

Aprii la porta della mia camera sorridendo un po' nel notare come ogni cosa era al suo posto, come tutto quello che lasciai quando me ne andai al college era rimasto intatto. Mi vennero i brividi nel vedere ancora delle foto di me e Marie sulla scrivania. Eravamo così piccole, eppure siamo sempre state amiche. Mi sedetti sul letto non smettendo di guardarmi intorno, fino a quando vidi la porta della mia camera aprirsi. La testolina di Simon sbucò e, solo dopo essere entrato ed essersi avvicinato a me, iniziò a parlare.

" Allora? Che cosa ne pensi? " Mi chiese indicando tutto ciò che ci circondava in modo vago.

" Che vuoi dire? " Chiesi non capendo a cosa si riferisse.

" E' molto realistico come sogno, tutto questo, no? Cioè sembra davvero essere la realtà. " Ammise non distogliendo minimamente lo sguardo dal mio. Rimasi pietrificata nel sentire quelle parole.

" Ma tu.. tu come.. " Mi zittì scuotendo la sua piccola e minuta mano davanti alla mia faccia.

" Adesso ti spiego tutto, ma devi farmi parlare altrimenti non si capisce nulla. " Annuii anche se vagamente dato che ero fin troppo confusa.

" Come puoi aver immaginato questo è un sogno quindi io non sono reale, mamma non è reale e nemmeno papà, ovviamente. E' solo tutto ciò che è racchiuso nella tua testa, quindi eccomi qui. Devi anche ricordare che non mi sogni da davvero molto, non credi? " Chiese con voce fin troppo sottile e dolce.

" Simon io.. "

" Non interrompermi per favore, vorrei finire il discorso, almeno ci capisci qualcosa. " Annuii per poi fargli segno di continuare. Lui si schiarì la voce per poi parlare.

" Non mi hai più sognato e va bene. Ma non ti sei accorta in questi giorni, di quanto tutta la tua vita sia cambiata. Di quanto solo qualche settimana fa eri terribilmente nei casini, mentre ora sei con Harry, hai un lavoro ed un appartamento. Ma non credi che manca qualcosa? " Mi chiese alzando un sopracciglio. Io lo guardi confusa non capendo davvero a cosa stesse parando.

" Intendo dire, hai chiarito con tante persone, Niall, Marie, Louis e perfino Harry, ma chi manca tra tutte queste persone? " Lo guardai per poi posare lo sguardo i un punto vuoto. Quando alzai lo sguardo vidi, sulla scrivania, una foto che raffigurava me e mia madre. Allora capii.

" Mia madre. " Dissi io. Lui annuì e poi parlò.

" Hai chiarito con tutti, sorellina. Tutti tranne che con tua madre che hai allontanato anni fa, proprio come tutti gli altri. " Non parlai, non ne avevo il coraggio.

" Quindi questo sogno di ha fatto capire che dovresti riallacciare i rapporti mamma, devi cercare di andare avanti ma soprattutto coinvolgendo tutte le persone che ami. " Concluse per poi sorridermi. Un sorriso fin troppo vero, fin troppo ingenuo. Un sorriso accompagnato da degli occhi verdi, verdi come quelli di Harry, verdi come l' amore della mia vita, che in quel strano sogno era tutto l' opposto di quello che era in realtà.

" Ma perchè Harry era conciato in quel modo? Insomma, non è tipo da vestirsi così, non lo ha mai fatto. Io non capisco. Spiegami. "

" Meredith, non posso mica sapere cosa ti passa costantemente nella tua testa. Forse, per quanto riguarda il comportamento di Harry, sai solo tu darne una risposta. " Mi sorrise dolcemente per poi andare verso la porta.

" Adesso dove te ne vai? " Chiesi al mio piccolo fratellino.

" Vado via. " Lo guardai dolcemente per poi alzarmi e andargli vicino.

" Almeno un abbraccio me lo vuoi dare? " Chiesi dolcemente. Lui sorrise per poi saltarmi addosso. le sue braccia furono intorno al mio collo, le sue gambe intorno alla mia vita, io invece avvolsi il suo corpo minuto stringendolo a me. Quanto mi mancava.

" Mi manca così tanto poterti abbracciare, poter parlare con te. Mi manchi da morire Simon. " Soffocai un singhiozzo, non volevo farmi vedere triste da lui, non potevo.

" Anche tu mi manchi, Meredith. Mi manchi così tanto. " Lui invece scoppiò a piangere, stringendosi ancora più forte a me.

Spalancai gli occhi non appena capii e soprattutto percepii che fu tutto un sogno. Mia madre, mio padre, mio fratello, un Harry diverso.. era tutto un sogno. Soffocai un piccolo singhiozzo ricordando l' ultimo pezzo del mio sogno. ' ultima conversazione con Simo, perché sapevo che quella conversazione sarebbe stata l' ultima. Non avrei voluto lasciarlo, non avrei voluto lasciar andare mio fratello, quella piccola persona così intelligente quanto dolce. Mi mancava, da morire, e sapere che non lo avrei visto più, nemmeno in sogno, mi distruggeva.

Mi alzai senza far svegliare Harry, che dormiva beatamente, e andai in cucina a prendere un bicchiere d' acqua. Avevo la gola secca e le mani mi tremavano davvero troppo. Bevvi tutto d' un fiato per poi posare il bicchiere nel lavello.

Avrei dovuto parlare con mia madre, avrei dovuto dirle che mi mancava e che volevo ricominciare ad avere nuovamente rapporti con lei. Dovevo solo trovare il momento e il coraggio per poterlo fare.

Poi, rivedere mio padre fu davvero strano. Rivedere la mia famiglia in generale fu come un colpo al cuore, ma alla fine fu anche bello, fu bello vedere davanti ai miei occhi una famiglia normale. Ma ad ogni modo non sarebbe ai stato così. Avrei sempre avuto nella mia vita un padre andato via di casa anni prima, un fratello morto e una madre con cui non avevo rapporti. Quella era la mia vita, ma almeno una cosa potevo gestirla e migliorarla.

Il rapporto con mia madre.

Me ne andai in camera a passo svelto. Ero a piedi nudi e il freddo delle mattonelle mi procurò brividi lungo tutto il corpo. Mi misi sotto le coperte e mi voltai verso il ragazzo che era di fianco a me.

Era così bello mentre dormiva.

Gli accarezzai il volto iniziando a pensare a come me lo ero immaginato in sogno. Quello non era il vero Harry, non era colui di cui mi ero innamorata, non era colui che mi rendeva felice. Tutto ciò fu solo un sogno e fui felice di tale sogno perché volevo con me solo il vero Harry, e vale a dire quello che mi ritrovavo davanti.

Per quanto fui immersa nei miei pensieri non mi accorsi di lui, che in quel momento aprì gli occhi.Si stropicciò la faccia con le sue mani per poi guardarmi con gli occhi ancora mezzi chiusi.

" Non riesci a dormire? " Era così tenero, con quella voce impastata dal sonno.

" No. " Dissi solamente. Non volevo parlargli di quello che avevo sognato, era fin troppo calmo e sereno e non volevo rovinare tutto ciò facendolo preoccupare ulteriormente.

" Vieni qui. " Portò il suo braccio intorno alla mia vita attirandomi a lui con una forte e possente presa.

" Cerca di dormire. " Mi disse infine.

Ed infatti in meno di pochi minuti caddi, subito dopo di lui, in un sonno profondo.

// spazio autriceee

ed eccomi qua, a distanza di pochi giorni con un capitolo che devo dire è abbastanza lungo. Ci ho messo tre ore per scriverlo hahaha.

spero che abbiate capito questo capitolo e soprattutto la parte del sogno. Dove appunto lei non sa esattamente di sognare, pensa che sia tutto uno scherzo, fino a quando nota Simon che le fa domande sul sogno, appunto, e ricollega tutto ciò che le è parso davanti, come ad esempio i genitori ed Harry, totalmente diversi dalla realtà. A me è piaciuta molto la parte in cui i due fratelli si abbracciano capendo che sarà l' ultima volta che si vedranno, per così dire.

questo è quanto. spero che vi piaccia e come sempre se siete arrivati fin qui votate e commentate dicendomi cosa ne pensate.

alla prossima, e chiedo scusa per gli errori che avrete visto ma non ho tempo per correggere.

obiettivo: 400 voti e 100 commenti.

FORZAAA

-Luisa.

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