365 Sterek (2021) vol.1

By Blu992

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365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno. More

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By Blu992


Che Tommy sia il figlio di Derek è abbastanza evidente per Stiles, ora che lo sa. Ha praticamente gli stessi identici occhi, forma e colore. Così come il colore dei capelli, che però sono ricci. 

E Stiles è con la stessa consapevolezza che evita Derek per i due giorni successivi. Non che Derek si sia mai avvicinato o o l'abbia nemmeno guardato dopo l'ultimo sguardo, ma Stiles si sta autoconvincendo di esser elui quello duro che evita, ecco. 

Ha appena finito il turno pomeridiano e ha due ore prima della baby dance, quindi, sapendo che Derek non è al bar a quell'ora, va lì per poter approfittare di un aperitivo gratis. Adora i bambini, ma la baby dance non riesce proprio a farsela piacere. Si sente ridicolo a starsene lì a ballare, mentre quei poveri bambini lo seguono come robot. Almeno a loro sembra piacere, così non rischia di perdere il lavoro. 

"Ehi, Isaac!" saluta, vedendo il biondo seduto ad un tavolino da solo. 

"Ciao Stiles" ricambia. "Sei venuto anche tu a bere per dimenticare le urla assordanti?" 

Stiels sghignazza, poi si avvicina al bar per ordinare. A prendere le ordinazioni, stranamente, c'è Peter Hale. 

"Peter? Fai anche i drink?" 

"Lo so" sospira l'uomo, "Sono troppo ricco e bello per poter starmene dietro un bar, ma quell'idiota di mio nipote ha licenziato il barman del pomeriggio e non ho ancora trovato nessuno. E lui ovviamente deve stare con suo figlio, quindi tocca a me." 

Il cervello di Stiles è fermo solo su una cosa. 

"Derek...lui è tuo nipote?" chiede. 

Peter alza gli occhi al cielo. 

"Anche tu cotto di lui, eh? Qualcuno si renderà conto che è meglio un bell'uomo di quarant'anni, ricco, di un trentenne con un figlio a carico?!" 

Stiles balbetta qualche parola senza senso, ma l'uomo sembra continuare a borbottare tra sè, mentre comincia a mixare qualcosa in un bicchiere. 

"Tieni" dice. "So quanti anni hai, è analcolico. E ora fila via, che mi hai rovinato l'umore!" 

Stiles prende il bicchiere, ringrazia con tono sommesso, poi torna da Isaac. 

"Lascialo perdere, Peter si diverte a mettere in imbarazzo le persone. Stava scherzando" lo tranquillizza. 

"Lo conosci bene?" gli chiede Stiles, bevendo il primo sorso. Quel drink è buonissimo. 

"Sono uno dei migliori amici di Derek, in realtà. Prima venivo in vacanza qui con i miei, poi ho cominciato a lavorarci in estate." 

"E cosa fai durante l'anno?" chiede Stiles incuriosito. 

"Studio economia a NEw York."

"Davvero? Anche io andrò al college lì, in autunno!" risponde entusiasta. "Per questo sto cercando di guadagnare qualcosa." 

"Ehi!" Isaac sventola una mano, salutando qualcuno oltre le spalle di Stiles, che si volta per capire chi sia, quando viene praticamente investito. 

"Ci sei anche tu!" urla Tommy, saltellando per poi raggiungere Isaac e sederglisi in braccio. "Papà ha detto che mi fa fare un giro nella piscina dei grandi e faccio anche i tuffi!" 

"Papà ti ha detto solo che ti ci porta, non mi ricordo di aver parlato di tuffi." 

Stiles sente la voce di Derek alle proprie spalle, ma è così teso che non muove nemmeno un muscolo. Dopo due secondi lo vede al suo fianco, le braccia incrociate. 

"Non l'hai detto, quindi non è un no. E secondo me dovresti farmeli fare, devo fare le mie esperienze!" 

Stiles proprio non riesce a trattenenre una risata e gli scoppia a ridere in faccia, così come Isaac. Tommy li guarda entrambi con un cruccio adorabile. 

"Zio Isaac! Stiles! Non dovete ridere! Voi non le fate le vostre esperienze?" 

Isaac ride ancora più sonoramente, con la conseguenza di far imbronciare il bambino ancora di più. Tommy scende dalle sue gambe, avvicinandosi proprio a Stiles. 

"Tu non li fai i tuffi?" chiede. 

Stiles fa no con la testa. "In realtà mi fa pure un po' paura, sai?" 

"Quindi secondo te ha ragione papà?" 

"Solo perché sei ancora piccolo" risponde Stiles, arrischiandosi poi a guardare Derek che, inaspettatamente, lo sta guardando a sua volta. 

"Uffa!" dice Tommy, prendendo la mano di Derek. "Dai, fammi vedere almeno dove è il punto più profondo!" e se lo trascina dietro. 

Stiles li guarda allontanarsi. In realtà guarda il culo di Derek allontanarsi. 

"Fossi in te" lo distrae Isaac, "andrei tra un'ora nella sezione coperta della palestra." 

"Perché?" gli chiede. 

"Perché io ho capito tutto!" dice, allusivo, per poi bere l'ultimo sorso dal suo bicchiere e lasciarlo lì, da solo, con i suoi pensieri. 


Stiles, ovviamente, un'ora dopo sta passando casualmente dalle parti della palestra. Così come, sempre casualmente, passa di fianco alla vetrata. Inizialmente, non vede nulla, non capisce perché Isaac l'abbia mandato lì. Solo che poi, avvicinandosi un po' e guardando da un punto in cui il vetro non riflette la sua faccia ,riesce a guardare verso il centro della sala. Gli attrezzi sono disposti tutti ai bordi mentre, proprio lì nel mezzo, ci sono tre pali lunghi dal pavimenti al soffitto, alti. E, sul palo centrale, c'è Derek. 

Indossa solo dei pantaloncini, dei boxer a dire il vero, e dei polsini neri. E' a metà del palo, a testa in giù, le braccia distese oltre il proprio capo e le gambe in alto. Sembra una verticale. Stiles rimane incantato dalla sua schiena, dai muscoli tesissimi ed è così concentrato a non farsi venire un'erezione, che quando Derek apre lentamente le gambe, ancora nella stessa posizione, facendo una spaccata, quasi geme. Il suo culo sodo, in quella posizione, è ancora più perfetto. 

All'improvviso, Derek richiude le gambe e si muove così veloce che Stiles pensa sia caduto, ma in realtà poi arriva quasi alla fine del palo, che si regge solo con le gambe e inarca la schiena all'indietro. 

Un applauso proveniente dall'interno, quando Derek poggia i piedi sul pavimento, gli fa rendere conto che l'uomo non era solo, ma intorno a lui ci sono cinque donne. Dev'essere una lezione di pole dance. Una di loro si avvicina a Derek, sorridendo, nello stesso momento in cui Stiles sente una spinta dietro la schiena e si appoggia al vetro, cadendo diritto dentro la palestra, di faccia. 

"Oh, scusami!" sente alle sue spalle. Si gira, ancora schiacciato sul pavimento, trovando Erica. "Sono inciampata. Vuoi fare anche tu la lezione con Derek?" 

Stiles la guarda male, davvero molto ma molto male, rialzandosi. 

"Erica, cosa diavolo fai" bisbiglia, mentre lei, incurante, gli afferra un polso e lo trascina. 

"Può partecipare anche Stiles?" chiede a Derek che gli va in contro. 

"Questa lezione è per le donne, mi dispiace" risponde lapidario l'uomo. 

Stiles si scrolla Erica di dosso, decisamente umiliato. "Non volevo partecipare, sono solo caduto" dice, ed esce da dove è entrato, andandosi a preparare per il lavoro. 



I bambini quella sera l'hanno distrutto. Stiles si lascia praticamente cadere su un lettino a bordo piscina, fregandosene del divieto di entrarci di sera, tanto fa parte del personale. Ha tutte le intenzioni di svenire lì sopra.

E deve proprio essere svenuto, perché si sveglia di colpo, mettendosi a sedere, quando sente scuotersi una spalla. 

"Mi sembrava di aver capito ti avessere assegnato una stanza" gli dice Derek, in piedi al suo fianco. 

"Cazzo, devo essere crollato? Che ore sono? Dio, che freddo!" dice, alzandosi e stringendosi le braccia intorno. 

"L'una e mezza, il villaggio è praticamente già vuoto, domani deve ripartire un sacco di gente."

"Oh, beh, vado a dormire allor-" 

"Vieni con me" lo interrompe Derek, afferrandogli un polso. 

"Dove?" chiede Stiles, strattonandolo per liberarsi. 

"Non ti fidi? Non voglio ucciderti, tranquillo." 

L'occhiolino di Derek e il mezzo sorriso sono ottimi motivi per fidarsi. 

Stiles l'aveva pensato, forse ci aveva anche sperato, quindi non è molto sorpreso quando si ritrova ad attraversare l'ingresso della palestra. Derek lo lascia al centro della sala, accendendo solo uno dei faretti, quello sul palo, che illumina a malapena quella zona. 

"Spogliati" ordina il maggiore, prendendo quello che sembra del gesso e poi togliendosi la maglietta. Stiles rimane così imbambolato che si riscuote solo quando Derek gli si avvicina e afferra i lembi della maglietta. "Ho detto spogliati. Non puoi provare se sei così vestito, scivoleresti."

Stiles obbedisce, un po' impacciato, ma si ritrova in boxer, così come Derek, che gli va di fronte e gli prende i palmi delle mani. Gli sfrega su il gesso, facendo lo stesso con le proprie. 

"Proviamo l'arrampicata semplice. Hai qualche muscolo, dovresti riuscirci." 

Stiles la prende come una sfida, quindi parte spedito e, come ha detto Derek, gli risulta anche abbastanza semplice. Arriva non troppo in alto, quando Derek gli appoggia le mani proprio sul sedere e rischia quasi di cadere. 

"Piano" lo rimprovera. "Ora io ti reggo, tu prova a reggerti solo con le gambe e ad andare indietro con la schiena" dice, accompagnandolo nei movimenti. Le mani che dal sedere si spostano leggere sulla schiena di Stiles. 

"Bravo, così" lo elogia, continuando a reggerlo. "Ora provo a lasciarti andare, lentamente, tu fai forza con le cosce e prova a reggerti, apri bene le braccia, per mantenere l'equilibrio." 

Stiles esegue tutti gli ordini, sentendo i muscoli delle gambe bruciare, ma riuscendoci senza problemi. Derek, per fortuna, dopo qualche seconto torna a sorreggergli la schiena, riportandolo nella posizione iniziale. 

"Ora prova a fare tutto senza sostegno, potresti farcela" dice. 

"Tu però non ti muovere di lì che se casco mi faccio male." 

Derek alza gli occhi al cielo. "C'è il tappetino, ma va bene. Vai." 

Stiles fa tutto come la prima volta, piano e misurato. Riesce ad abbassarsi come gli ha spiegato Derek, sente gli stessi muscoli di prima contrarsi, ma qualcosa va storto. Quando prova a rialzarsi, si sbilancia, perde la presa e casca giù. Diritto su Derek. Aggrovigliato a Derek. 

Non sa nemmeno in che posizione è, sa solo che ha le gambe intrecciate a quelle dell'altro, che l'attimo prima i loro sguardi si sono incrociati e che quello dopo si stanno baciando famelici. Derek sembra aver capito come sciogliere il groviglio e, senza staccare le labbra dal bacio, Stiles se lo ritrova addosso, la propria schiena contro il tappeto. Le mani di Derek sono ovunque, comsì come quelle di Stiles corrono subito a stringere quel culo di marmo coperto dai boxer. 

Derek spinge il bacino contro il suo, facendo scontrare le nascenti erezioni e provocando un gemito di piacere in Stiles. 

"Mi hai evitato per due giorni" gli dice ansimando nell'orecchio. 

"Era solo stata una magnifica scopata" risponde piccato Stiles, continuando con l'esplorazione della schiena dell'altro, baciandogli poi il collo. 

Derke lo guarda, poi, senza rispondere gli sfila i boxer. 

"Non mi sembra ti dispiaccia essere scopato ancora" dice, prendendo il mambro di Stiles in mano e cominciando a segarlo. 

"No, è evidente" risponde Stiles. "Ma sono abituato a persone con un-AH, un po' più di tatto!" 

Derek gli porta un dito alle labbra, che Stiles lecca e bagna. Poi lo spinge dentro di lui, prima di rispondere. 

"Eppure mi sembra ti piaccia rude" risponde Derek, muovendo subito il dito veloce. Stiles è già durissimo e geme ancora. 

"Scopami, stronzo!" grida frustrato, reclinando la testa all'indietro. Derek si sporge, gli lecca il collo fino all'orecchio in cui gli sussurra. 

"Tutto quello che vuoi, ragazzino." 



"Dio, che scopata." 

Questa volta è Stiles a dirlo, mentre riprende fiato, appoggiato al petto ancora ansimante di Derek. uno sbuffo di una risata colpisce le sue orecchie. 

"Così come l'altra, ma ciò non esclude che tu possa essere una persona interessante da conoscere, piccolo ragazzino." 

Stiles alza la testa, per poterlo guardare. "Cosa?" chiede. 

"Ecco, vedi?" gli dice Derek, per poi baciarlo a stampo. "Sei così insicuro che subito hai pensato che io voelssi solo scoparti" spiega. "Ovvio sia stato il mio primo pensiero, ma conoscerti non mi dispiacerebbe. Piaci anche a mio figlio." 

Ora è Stiles a sporgersi per baciarlo, il sorriso sulle labbra. 

"Anche tuo figlio mi piace" risponde, con un ghigno. 

Derek ringhia quasi, ribaltando le posizioni, Stiles di nuovo sotto di lui. 

"Io non ti piaccio?" chiede, mordendogli il labbro. 

Stiles ride. 

"Non so, devo valutare ancora un po'" risponde, aprendo le gambe. "Mi dai la terza spiegazione del perché dovresti piacermi?" 

Derek ride, ma riprende a baciarlo. 







Ecco qui, mi avete chiesto tutt* il continuo e la cara Elisarella34 mi ha pure ispirata con la pole dance, come potevo non accontentarla? 

E sì, questa volta è conclusa! 

Blu. 

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