365 Sterek (2021) vol.1

By Blu992

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365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno. More

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By Blu992

*continuo*

Stiles evita sapientemente Derek per tutto il giorno successivo. E, maturamente, evita anche David. 

Si alza tardissimo, fingendo di dormire fino ad ora di pranzo. Pranzo che fa comunque in camera, inventando la scusa di una videochiamata con Lydia. Quando David lo raggiunge, dopo aver mangiato, per riposare insieme, Stiles gli dice che ha dormito abbastanza e che preferisce fare una passeggiata. Controlla che la spiaggia sia vuota, apre l'ombrellone e si stente all'ombra. Sta lì qualche ora, cercando di non lasciarsi sopraffare dai pensieri, ma quando sente la voce di Jack da lontano, si alza di scatto a guardarlo. Il bambino sta correndo verso la spiaggia. 

"STILES! FAI IL BAGNO CON ME?" urla. 

Stiles lo guarda terrorizzato, vedendo che è seguito da Derek e afferra il cellulare. 

"HO UNA CHIAMATA URGENTE DA FARE!" risponde, avviandosi verso il bagnasciuga. Comincia a passeggiare, il telefono fintamente appoggiato all'orecchio. Ovviamente non ha minimamente voglia di camminare sotto il sole, quindi si ferma appena raggiunge il lido lì vicino, entrando nel bar. E' così distratto, che si ritroova ad ordinare un caffè, alle cinque del pomeriggio, mentre è già agitato. Di tanto in tanto si affaccia, per controllare se Derek è ancora in spiaggia, fino a quando non decide di uscire dal bar dal lato della strada e tornare in casa. Si chiude direttamente in bagno per fare una doccia, poi si lascia cadere sul letto. La testa che sta per scoppiare. 

"Ehi, piccolo, non ti trovavo da nessuna parte. Scappi oggi?" 

David entra in camera, tutto sudato e la sabbia nei capelli. "Abbiamo giocato a pallavolo con Derek e Paige, ti cercavo per fare un doppio, ma eri sparito." 

"Ero al telefono con Scott e ho perso la cognizione del tempo" mente, mettendosi seduto, quando David appoggia un ginocchio sul letto e si sporge verso di lui. Poggia una mano sul viso di Stiles, attirandolo a sé per baciarlo. 

"Sei sudaticcio" gli dice il ragazzo, dopo un bacio a stampo. 

"Beh, potrei finire di sporcarmi e poi potremmo fare la doccia insieme" propone David, sporgendosi ancora, avvicinandosi al suo collo. 

Stiles si tira indietro, sorridendo isterico quasi. 

"Dai, io la doccia l'ho appena fatta e sei pieno di sabbia." 

David mette un finto broncio. "Mi aspetti qui?" chiede. 

Stiles gli sorride. "Ordino anche la cena, così ceniamo a letto!" 

"Quindi ora sei finalmente tutto mio o trovi un'altra scusa?" 

Hanno appena finito di cenare, le scatoline del cibo cinese ancora sul letto, quando David spinge Stiles a stendersi, accarezzandolo con la punta del naso contro il collo. Stiles rabbrividisce, istintivamente, quello è il su punto debole. 

"Non-non trovo scuse..." risponde, mentre David infila una gamba tra le sue, sfiorandolo. 

"Mh, okay...Allora baciami." 

E Stiles sconnette il cervello. 

David è crollato e Stiles, dopo essersi ripulito, si alza perché sta come sempre morendo di sete. Dà un'occhiata al corridoio, controllando non ci sia nessuno, poi va in cucina in punta di piedi. PEr fortuna anche quella è libera. Beve a grandi sorsi, poi, sempre cercnado di non fare rumore, torna incolume fino alla porta della sua camera, riuscendo anche ad aprirla, la mano sulla maniglia. 

Solo che l'altra mano gli viene presa e stretta in una presa calda, ma non prepotente. Solo una leggera trattenuta. Stiles si volta, incontrando ovviamente gli occhi verdi di Derek. Derek che non parla, ma lo guarda solo con uno sguardo che a Stiles sembra una preghiera. Sembra chiedergli Seguimi, senza proferir parola. Stiles abbassa la maniglia, e richiude la porta. 

Derek non lascia la sua mano, Stiles sente il battito del proprio cuore battere contro il suo palmo, per quanto è agitato. Segue l'uomo fino al portico sul retro e poi fino alla spiaggia. Quando sono di fronte al mare, i piedi che quasi toccano l'acqua, Derek si ferma e lascia la presa. Stile cerca di non concentrarsi sul freddo che ha sentito quando la pelle dll'altro l'ha abbandonato. 

"Volevo scusarmi" dice Derek. "Mi stai evitando e non era mia intenzione infastidirti, quindi volevo scusarmi per ieri. Ho frainteso o comunque ho esagerato. Non era mia intenzione." 

Stiles non sa cosa rispondere. Derek sembra così dispiaciuto, mortificato e non ne  ha nessun motivo. E Stiles ne è terrorizzato. 

"Non devi scusarti" dice, in un sussurro. 

"No, Stiles, davv-" dice l'uomo, ma Stiles lo interrompe. 

"Non hai frainteso" continua Stiles. "Sei innegabilmente bellissimo, Derek e non è solo questo. Sei un uomo interessante, intelligente, simpatico. Sei un uomo..." 

"Cosa intendi?" 

Stiles sbuffa un sorriso. 

"Che sono sempre stato con ragazzi della mia età, due in realtà. Tu invece sei tutt'altro. Mi trasmetti sicurezza, ti ascolterei parlare per ore, e..." 

"E?" lo incita Derek. 

"E questa cosa mi eccita. Molto. E mi imbarazza allo stesso tempo e mi confonde, perché, beh, ho un ragazzo io." 

Derek sta in silenzio qualche secondo, poi fa un passo e si mette di fronte a Stiles. 

"Un ragazzo che sai non essere quello giusto." 

Stiles sbuffa un sorriso. "E saresti tu quello giusto? Ti stai proponendo?" dice, con una punta di acido sarcasmo. 

Derek abbassa lo sguardo. "So di essere molto più grande di te, che forse abbiamo vite totalmente diverse, ma...Ti corteggerei, vorrei provare a conoscerti e a conquistarti. Vorrei uscire con te, sentire i racconti delle tue giornate e..." 

"E?" chiede Stiles, come ha fatto lui poco prima. 

"E anche tu mi ecciti. Molto. E so che hai un ragazzo, lo rispetto e non voglio metterti pressioni, non voglio che tu lo tradisca. Voglio solo che tu sappia che io sono qui, che mi hai colpito e che mi piacerebbe provare a corteggiarti come si deve." 

Stiles, che ha tenuto tutto il tempo lo sguardo basso, finalmente si fa coraggio e lo guarda negli occhi. Derek ha l'espressione serena, un accenno di sorriso, su quel viso così perfetto. 

"Ho troppa voglia di baciarti" dice, esponendosi, ma sincero come forse non è mai stato. "Abbiamo parlato solo qualche notte, ci siamo conosciuto otto giorni fa e dobbiamo stare qui altri sei giorni e io ho troppa voglia di baciarti, perché mi piaci." 

Il sorriso di Derek si allarga, fino a diventare una lieve risata. 

"Quindi questo significa che mi devo allontanare di qualche passo ed evitarti per otto giorni?" 

Stiles si passa le mani sul viso, ridendo istericamente. 

"Dio, che casino assurdo!" dice. "Non succedono solo nei film queste cose?" 

Derek non risponde, ma si rimette al suo fianco, poi si siede sulla sabbia, indicando a Stiles il posto al suo fianco. 

"Parlami di te" dice. "Mi hai raccontato qualcosa, ma non mi hai detto come sei, cosa ti piace fare nel tempo libero, qual è il tuo colore preferito." 

Stiles scuote la testa, sorridendo arreso. 

"Allora, il mio colore preferito è il rosso..." 


Il sole li sorprende lì, alle sei e mezza del mattino, ancora a chiacchierare. 

"L'alba? Già?" Stiles fissa l'orizzonte, una riga arancione accesa di colore. Si stringe le braccia intorno, un brivido gelido lo percorre. 

"Hai freddo? Possiamo rientrare." 

"Non ho mai visto l'alba al mare" sussurra. 

"Allora vieni qui...?" 

Stiles si gira appena verso Derek, vedendo che ha alzato un braccio, permettendogli di appoggiarglisi contro. Stiles prende un lungo respiro, poi si sposta un po', appoggiandosi appena. Derek, gli avvolge le spalle col braccio, stringendoselo contro. 

"Sei molto caldo tu." 

"E tu profumi di buono" risponde Derek, il naso immerso nei suoi capelli. Stiles lo sente inspirare, poi sente un lieve bacio sul capo. Si crogiola nel calore di quel mezzo abbraccio, cercando di non pensare, godendosi solo il momento. Gli piace così tanto starsene lì, dopo aver parlato tutta la notte. Gli piace conoscere Derek. 

"Stai iniziando a corteggiarmi?" chiede. 

Derek sorride. "Già da qualche giorno. Non fare il finto ingenuo, ragazzino." 

Stiles si concede di abbracciarlo a sua volta, arrendendosi per un momento all'istinto. Le braccia di Derek sono accoglienti ed avvolgenti. 

"Quando Paige si sveglia, le dirò tutto e diremo ai bambini che ho avuto un'emergenza e devo tornare a lavoro." 

Stiles si stacca di colpo. 

"No!" esclama. "Derek, no! Questa è la vostra vacanza da famiglia, non...tu non puoi andare via. Non puoi lasciare i tuoi bambini qui!" 

"Tu puoi stare tranquillo qui, nella stessa casa con me e il tuo ragazzo, per altri otto giorni?" chiede. 

"No, questo è ovvio, ma la tua soluzione fa schifo. Troviamone un'altra. Ce ne andiamo noi!" 

"E con quale scusa?" chiede l'uomo. 

"Quando lascerò David, non vorrà stare altri otto giorni con me qui..." dice, abbassando lo sguardo. 

"Tu... tu vuoi lasciarlo?" 

"Certo, Derek. Non posso aspettare ancora, non posso fingere sia tutto okay. Quindi non rovinerai la tua vacanza, rovinerò io quella di David..."

Derek gli prende il mento tra le dita, facendogli alzare lo sguardo. 

"Sei sicuro?" 

Stiles annuisce. "A prescindere da tutto, non posso stare con lui se ho anche solo pensato di stare meglio qui con te qualche giorno che tutto un anno con lui. Se ho pensato tutto il tempo di baciarti e non solo. Quindi sì, sono sicuro, qualsiasi cosa mi riservi il futuro." 

Derek gli accarezza una guancia, poi lo lascia andare. "Penso sia la scelta giusta."

Stiles annuisce. "Lo dirai davvero a Paige?" 

"Sì, è praticamente la mia migliore amica e già mi ha lanciato qualche frecciatina, quando mi ha beccato a fissarti in spiaggia." 

"Tu mi fissi?!" 

"Ragazzino, hai idea dell'effetto che fai in costume? La tua pelle bagnata, che mi fa solo venire voglia di mordert-" 

Stiles scatta in piedi. "Direi che vado a preparare la colazione!" dice, arrossito, ma sorridendo. Corre in casa, mentre Derek ride alle sue spalle, ancora seduto in spiaggia. 

Quattro ore dopo 

"Okay, sono andati via. Spero che il viaggio vada bene." 

Paige si siede sul divano di fianco a Derek, ha appena salutato Stiles e David. "Questa partenza improvvisa ha qualcosa a che fare col fatto che siete stati fino all'alba seduti in spiaggia?" 

Derek la guarda inarcando un sopracciglio. 

"Ehi, ho solo visto che non c'eri e mi sono preoccupata. Mi piace Stiles, approvo. Quando torniamo a casa correrai da lui, quindi?" 

Derek scatta in piedi. 

"Che succede?" chiede Paige. 

"Non ho il suo numero! Ho dimenticato di chiederglielo!" 

Paige scoppia a ridere, le lacrime agli occhi. "Derek, sei un idiota." 


Dieci giorni dopo 

"Lo sai che arrivare qui solo con l'indicazione Il bar sotto casa mia è totalmente rosa, anche i bagni, è stato faticoso, vero?" 

Stiles si volta, la mano ancora sulla maniglia del portone di casa e quasi urla. 

"TU! ODDIO, TU SEI QUI!" urla, saltando letteralmente in braccio a Derek. 

"Ci avrei messo due giorni in meno, se ci fossimo scambiati i numeri, ma si, sono qui" risponde Derek, sorridendo e guardandolo dal basso, tenendolo in braccio. 

Stiles gli mette le mani sulle guance. 

"Dio, tu sei meravigliosamente e indecentemente bello!" dice, per poi scoccargli un bacio a stampo sulle labbra. 

Derek scoppia a ridere, facendogli appoggiare i piedi a terra, ma senza sciogliere l'abbraccio. Stiles gli avvolge le braccia intorno al collo. 

"Ciao, ragazzino." 

"Ciao, Derek." 






So che qualcun* si aspettava un po' più di "rosso", ma la parte romantica ha preso il sopravvento. E questa è anche l'ultima parte di questa mini long che ho adorato scrivere. Mi piacciono un sacco in questa versione. 

Vi comunico che non ci sentiremo per un po', in maniera estremamente serena, a differenza delle altre volte. Ve lo scrivo col sorriso sulle labbra, perché ho accettato il dolore e il fatto che non sembra voler andare via. Non so cosa farò, cosa succederà, ma sono serena. Sto male, è vero, ma ormai non posso farci più nulla. 

Anche se molt* di voi non l* conosco, vi voglio bene, in qualche modo. 

Blu. 


Per sterek293 che è diventata zittetta. E perché se lo merita.

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