Come ogni lunedì mattina, trascino i piedi fino alla classe di management solo cinque minuti prima che la lezione inizi. Dio, mi sento morta. Ho sonno, sono di cattivo umore, ho gli occhiali appannati a causa del freddo e per poco non sbatto contro qualcuno mentre mi dirigo al mio solito posto. Non ci credo che ho lasciato che Jaemin mi convincesse a segnarmi ad una lezione del lunedì, che inizia alle 8 di mattina.
Crollo sul posto che mi ha tenuto accanto a lui e dopo aver sentito il rumore che le mie ossa hanno prodotto, una volta riaddrizzata la postura, mi lascio sfuggire un lamento. Jaemin mi accoglie con un breve sorriso e poi riporta l'attenzione sulla fotocamera che ha in mano. Immagino stia guardando le foto della casa di riposo, per metterle nel resoconto del club entro la fine di questa settimana e per fortuna non sono io ad occuparmene.
"Ho intenzione di uccidere Donghyuck." Jaemin mormora, senza guardarmi.
"Buffo, di solito sono io a dire questa frase." Allungo le braccia e mi avvicino a Jaemin per vedere cosa c'è sulla fotocamera. "Cosa ha fatto?"
"Ricordi che ho dovuto partecipare all'ultima attività durante la giornata passata alla casa di riposo? Ecco perché gli ho dato la mia fotocamera e gli ho detto di fotografare qualcosa di bello. Con questo, intendevo dire, le nonnine che si incoraggiavano a vicenda, o le foglie che cadevano mentre giocavamo alla corsa a tre gambe. Ma..."
La voce di Jaemin svanisce lentamente, quando intravedo cosa sta guardando. È una mia foto. Scattata alla casa di riposo, mentre ridevo e applaudivo, indossando i vestiti di Donghyuck. Spinge un bottone e tutte le foto successive, sono mie foto di quel giorno. Nella maggior parte sono rivolta verso la fotocamera, faccio il segno della vittoria con le dita, mostrando la mia lingua. In quel momento sapevo che mi stesse fotografando—ma non sapevo che stesse fotografando solo me.
"...non ha fotografato nient'altro a parte te."
Mi schiarisco leggermente la gola, cercando di fare l'indifferente. "Forse perché sono bella."
"O forse perché gli piaci." Jaemin propone con disinvoltura. Lo dice con talmente tanta naturalezza, da far sembrare che ci stia pensando da parecchio tempo.
Spalanco gli occhi e scuoto velocemente la testa. "Cosa? No! Impossibile. Donghyuck? Io gli piaccio? Non credo proprio.
"Sai cos'è davvero impossibile?" Jaemin mi sorride. "È impossibile che voi abbiate trascorso questo intero mese fingendo di frequentarvi, senza lasciarvi coinvolgere sentimentalmente."
Deglutisco.
"Cosa stai cercando di dire?"
"Sto cercando di dire che entrambi avete ottenuto molto più di quanto patteggiato."
Proprio quando sto per balbettare una risposta riluttante, il professore entra in classe e Jaemin mi zittisce drammaticamente, allontanando il mio viso. Sprofondo sulla mia sedia e cerco di radunare l'essenziale per la lezione, mentre il mio cervello sta ancora cercando di rimettere insieme quello che Jaemin mi ha appena detto.
Ora che ci penso, ha ragione. Quando Donghyuck ha ipotizzato che fossimo l'abbinamento perfetto per fare una cosa del genere, credevamo che tutti quegli anni di litigi ci avrebbero impedito di innamorarci facilmente, come accade nelle finte coppie dei film-sinceramente non so quando sia accaduto. Solo ora mi accorgo che Donghyuck non è più un nemico.
È un amico.
È l'idea che possa essere più di un amico, mi terrorizza. Non perché si tratta di lui, ma a causa del mio trauma passato e della mia paura di avere di nuovo una pessima relazione. Mi piace che siamo amici e questo dovrebbe bastarmi. Non posso innamorarmi di lui, non dopo tutto quello che ci è voluto per raggiungere questa tappa amichevole.
Ma quando esco dalla classe e lo vedo sorridere e sento le farfalle nello stomaco, non sono più così sicura dei miei sentimenti. Mi dico di darmi una calmata e che è qui solo per vedere il suo migliore amico. Non me. Venirmi a prendere dopo la lezione non era in programma. Perciò, lo saluto con la mano e vado via, rabbrividendo a causa del battito accelerato del mio cuore.
"Peach!" Uh oh. Mi giro e vedo che Donghyuck mi ha seguita. Aggrotta la fronte, guardandomi con un'espressione confusa.
"Sono dieci minuti che ti aspetto e tutto ciò che fai è salutarmi con la mano?"
"Tu... tu stavi aspettando me?"
Donghyuck alza gli occhi al cielo. "Non penso ci fosse qualcun altro di importante in quella classe."
Alzo un sopracciglio. "Na Jaemin è in quella classe."
"Na Jaemin non è carino quanto te."
Merda. Sento il calore nelle mie guance. È imbarazzante quanto facilmente riesca a farmi agitare.
"Ad ogni modo, l'allenamento di oggi è stato annullato, perciò stavo pensando di venirti a prendere dopo la tua lezione del pomeriggio e di portarti fuori a cena."
Aspetta un attimo. Non ha lezione il lunedì e viene al campus solo per gli allenamenti. Se l'allenamento è stato cancellato, cosa diavolo sta facendo qui? Non può essere... È venuto solo per vedermi?
No no no. Mantieni la calma. Moon Haeyi!
"Ho già dei piani per cena." Spero non sembri una scusa. "I miei genitori sono in città. Ceneremo a casa di mio fratello."
"Va bene." Donghyuck scrolla le spalle. "Ti verrò a prendere e ti accompagnerò a casa sua allora."
Prima che possa rifiutare, Donghyuck mi fa l'occhiolino e si gira verso la classe, dove vedo Jaemin che lo sta aspettando e sembra essere pronto a rimproverarlo per aver sprecato l'intero rullino.
Sto cercando con tutte le mie forze di non innamorarmi di te, Lee Donghyuck. Ma tu me la stai rendendo così difficile.
"Dico sul serio, non devi farlo." Dico a Donghyuck mentre salgo con riluttanza nella sua macchina. La casa di Taeil è piuttosto lontana dal campus, questo vuol dire che è ancora più lontana dalla casa di Donghyuck. Pensare che dovrà fare avanti e indietro, mi turba la mente. E il mio cuore, suppongo.
"Voglio farlo." Risponde, inserendo l'indirizzo che gli ho inviato sul suo navigatore.
"Perché?" Mormoro. Non l'ho detto affinché mi sentisse, è più una domanda retorica per me stessa. Perché deve fare delle cose così gentili e dolci e soprattutto, perché mi lascio impressionare così facilmente?"
"Terzo favore, Peach." Donghyuck dice dolcemente, mentre inizia a guidare, senza guardarmi. "Voglio reclamare il mio terzo favore."
Stringo gli occhi. Piuttosto inaspettato.
"Così all'improvviso. Qual è?"
"Questa è l'ultima settimana che dovremo fingere di stare insieme." Donghyuck mi fa notare e io cerco di ignorare il dolore al petto che mi ha provocato quel promemoria. "Il mio terzo favore è che tu mi permetta di trattarti come si deve per il resto della settimana."
"Cosa?"
"Per il resto della settimana, voglio trattarti come meriti. Lascia che ti mostri come dovrebbero trattarti, così che tu la smetta di frequentare stronzi e che tu esca solo con bravi ragazzi." Donghyuck mi guarda brevemente. "Posso fare questa cosa per te?"
Guardandolo, mi rimane difficile digerire le sue parole, ma il modo in cui mi sta guardando-quel fottuto sguardo che mi provoca questa sensazione di formicolio per tutto il corpo-mi fa annuire in segno di approvazione. Donghyuck sorride dalla soddisfazione, poi toglie una mano dal volante e intreccia le sue dita con le mie. Mi giro per guardare fuori dal finestrino, mordendomi con forza il labbro inferiore, per impedire a me stessa di sorridere.
Sono pronta per schizzare fuori dalla sua auto, non appena rallenta all'entrata dell'appartamento di Taeil. Ma Donghyuck supera l'entrata ed entra nel parcheggio riservato agli ospiti.
"Credevo che mi avresti semplicemente accompagnata." Mormoro.
"No. Ti accompagno fino alla porta, piccola."
Meeerda. Non può essere vero. Questa non è la realtà. Respiro ancora? Penso di essermi dimenticata come si respira. Di questo passo, non mi farà solo smettere di uscire con degli stronzi, ma alzerà talmente tanto i miei standard, che nessun altro sarà in grado di raggiungerli. Morirò da sola per colpa di questo ragazzo.
Chiacchieriamo come facciamo sempre, mentre camminiamo fianco a fianco. L'appartamento di Taeil è al quattordicesimo piano, di solito mi lamento per quanto è lontano, ma con Donghyuck accanto, la camminata mi sembra troppo breve. La semplice vista di questo ragazzo, che mi sorride dolcemente, mi annebbia la mente, a tal punto da non riuscire a ricordare il codice per entrare a casa del mio stesso fratello. Con le dita tremanti, decido di suonare il campanello.
"Me ne andrò, dopo che ti avrò vista entrare." Donghyuck mi assicura. Deve proprio farmi questo?
Prima che possa simulare la drammatica scena dei film in cui la ragazza entra dentro casa e sbircia fuori, solo per vedere il ragazzo guardarla mentre se ne va, la porta viene aperta e mia mamma mi strilla nelle orecchie. Mi illumino immediatamente e l'abbraccio, dimenticandomi che Donghyuck è ancora qui.
"Oh, è lui chi è?" Mamma chiede e dalla sua espressione capisco che è rimasta ammaliata da lui. Papà si avvicina alla porta, mi dà un bacio sulla fronte, mentre scansiona con diffidenza Donghyuck dalla testa ai piedi. L'unico ragazzo che ho fatto conoscere alla mia famiglia e che è piaciuto a mio padre è Renjun e solo perché entrambi hanno scoperto di avere una passione in comune, quella di insultare le figure politiche corrotte.
Donghyuck si inchina con rispetto di fronte ai miei genitori. "Sono Lee Donghyuck. Un amico di Haeyi. È un piacere conoscervi."
"Mi ha dato un passaggio fin qui e mi ha accompagnata alla porta, perciò ora... sta andando via." Aggiungo inutilmente.
"Perché non ti unisci a noi per cena?" Mi lamento interiormente. Ma certo, mia mamma ama adottare i miei amici come se fossero i suoi. Soprattutto se il suddetto amico è affascinante quanto Donghyuck.
"Sì, Donghyuck unisciti a noi!" Fantastico, ora anche Taeil sta partecipando alla conversazione. E questo bastardo non rifiuta l'offerta; entra dentro l'appartamento di Taeil persino prima di me.
Va bene. Non importa. Donghyuck è un mio amico ed è normale che gli amici conoscano la tua famiglia.
La cosa che non è normale, è che la tua famiglia presti più attenzione al tuo amico che a te, dopo soli dieci minuti di cena. Mi aspettavo una bella chiacchierata con i mie genitori, invece sono troppo occupati a guardare Donghyuck con gli occhi a cuoricino. Mia mamma continua ad aggiungere cucchiai di cibo nel suo piatto e in qualche modo è riuscito anche a rompere la parete di pietra di mio padre, ora stanno parlando di calcio e stanno ridendo per qualcosa che hanno fatto dei calciatori. Vorrei poter dire che sono gelosa dell'attenzione che Donghyuck sta ricevendo dalla mia famiglia, ma in realtà, mi fa rabbia che vadano così d'accordo. Non fa altro che alimentare le fantasticherie della mia testa e non voglio che si sviluppino ulteriormente . Ora immaginerò i pranzi familiari della domenica con Donghyuck al mio fianco.
Troppo impegnata a riempirmi la bocca di tofu con un broncio sul viso, per poco non mi accorgo che Donghyuck ha afferrato la mia ciotola quasi vuota, per riempirla di stufato di Kimchi. Poi poggia la ciotola accanto al mio piatto, senza neanche sapere che questo piccolo gesto mi ha lasciata senza respiro e mi ha fatto dimenticare come si mastica. Oh, Lee Donghyuck. Come farò a trovare un ragazzo migliore di te?"
LOOK AT THIS MAN!!!!!!!!!!!!!!!
Oggi capitolo piuttosto breve. Ma ci rifaremo con il prossimo.
Molte di voi mi hanno detto che si riescono ad impersonare in Haeyi. Dopo questo capitolo posso dire che è così anche per me. Come ha detto lei, MORIRÒ SINGLE PER COLPA DI QUESTO RAGAZZO!
Se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina e un commento. ❤️