365 Sterek (2021) vol.1

By Blu992

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365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno. More

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By Blu992


Stiles vorrebbe essere una persona sicura di sé, forte. Vorrebbe non aver bisogno di conferme costanti, di continue attenzioni. Vorrebbe sentirsi bene in una relazione che gli dà così tanto amore, lo sa, ne è certo.

Solo che non succede.

Al contrario, è costantemente insicuro, ha sempre bisogno di sentirsi dire dal suo ragazzo che non ha bisogno di cercare altro, ha la costante necessità di avere la conferma che Derek lo ami. E a volte le parole non bastano. E si odia per essere così debole e patetico agli occhi del suo compagno. Sa di essere pesante, sa che Derek farebbe bene a lasciarlo. Solo che non riesce a farne a meno.

E questo lo porta ad essere geloso. Spesso e anche in maniera inconscia. E litigano. Molto.

Stiles nota gli sforzi di Derek. Vede che lui ha capito la situazione e, quando Stiles ha i suoi momenti di crisi, lo rassicura o cerca di smorzare la tensione. Ma quel giorno è diverso.

Stiles è furioso. Derek lo è ancora di più.

Sono le cinque del pomeriggio della vigilia di Natale e tutto è iniziato alle dieci del mattino.

Si erano accordati per vedersi per poter comprare il regalo di Liam, ultimo della lista. Avevano semplicemente prenotato un gioco dell'xbox e dovevano ritirarlo. Ma ne avrebbero approfittato per fare colazione insieme. Derek sarebbe dovuto passarlo a prendere, ma non era successo.

Alle dieci meno quindici minuti, Derek gli aveva solo scritto un messaggio, per annullare l'appuntamento.

Ho un'emergenza con Braeden. Ci vediamo più tardi.

Stiles, pur avendo il cervello in tilt e il sangue alla testa, aveva provato a mantenere la calma. Se Braeden era lì dopo due anni, forse era davvero un'emergenza e, in quanto tale, lui aveva il diritto di sapere di cosa si trattasse, no?

Quindi aveva solo mandato un messaggio per chiedere di cosa si trattasse. E lo aveva mandato anche a Scott. L'alpha deve sempre sapere tutto.

Solo che Scott sembrava non saperne nulla e da Derek, per almeno due ore, non aveva ricevuto risposta. Aveva rischiato di perdere la testa per l'ansia e la preoccupazione.

Di conseguenza era uscito di casa e aveva cominciato a camminare senza una meta. E, dopo dieci minuti, si era ritrovato davanti una persona.

"Ciao, Stiles."

Braeden aveva accennato anche un sorriso di cortesia.

"E-ehi" aveva balbettato,per poi aggiungere "Derek mi aveva detto dell'emergenza. È tutto okay?"

Lei liquida tutto con una alzata di spalle.
"Ma si, in realtà era una cazzata, ma avevo per forza bisogno di un Hale per faccende lupesche e familiari. Sai, quelle cose che piacciono tanto agli emissari. Ma non età niente di che, ci abbiamo messo mezz'ora."

Stiles aveva sentito la testa girare. Mezz'ora? E Derek perché non era andato da lui dopo aver finito? Dov'è?

"Ah, o-okay" aveva detto, mogio, per poi salutarla e andare via.
Aveva trattenuto le lacrime solo fino a casa, dove si era lasciato andare in un pianto. Spaventato, nemmeno tanto deluso. Aveva solo avuto il terrore palpabile di aver definitivamente perso Derek. Che si fosse scocciato, che fosse solo sparito.

Era stato un'ora, da solo, a letto, prima di alzarsi e mettersi in auto, diretto verso il loft.

E ora è lì, che fronteggia Derek, le lacrime che premono per sorrergli dagli occhi e il suo ragazzo furioso, davanti.

"Dovevamo vederci stamattina e non ho potuto" sibila Derek. "Quindi, mi è sembrato semplice e scontato pensare che ci saremmo visti stasera, come avevamo già programmato, e che io oggi fossi libero. Non che tu arrivassi qui urlandomi contro."

Stiles è frustrato. Perchè Derek non capisce?

"Mi avevi detto di un'emergenza, ero preoccupato. E poi quella mi dici che ti ha rubato al massimo mezz'ora e tu invece sei sparito per ore!"

"Ero qui!" Urla Derek.

"E io non lo sapevo! Per me eri ancora con lei a fare chissà cosa di pericoloso ed ero spaventato!"

Derek si siede sul divano, le mani tra I capelli.

"Non ho avuto tempo di avvisarti."

"Ah, ma davvero?" Chiede sarcastico. "Non mi pare tu stia facendo chissà cosa qui dentro. Forse è più semplice dire che te ne sei dimenticato, che non l'hai ritenuto importante, che non ti è passato nemmeno per l'anticamera del cervello che io esistessi!"

Ora Derek si è alzato di nuovo, gli è di fronte e gli prende il viso tra le mani.

"Stiles, ascoltami bene. Stai degenerando, come sempre. Quello che hai detto non ha senso e non è vero. E lo sai anche tu. Non mi sono dimenticato di te, non è vero che non ti ritengo importante. Va bene se ne discutiamo, ma lasciamo la discussione su ciò che è successo, okay?"

Stiles lo guarda, le lacrime ormai scendono copiose.

"Ma io lo penso davvero che tu ti sia dimenticato di me..."

Derek accenna un sorriso.

"Impossibile. Anzi, ero così concentrato su di te che, si, ho dimenticato di avvisarti di aver finito e di questo mi dispiace. Perché anche io sarei stato preoccupato. Okay?"

Stiles annuisce.

"In che senso eri concentrato su di me?"

Derek gli bacia la fronte.

"Nel senso che il tuo regalo di Natale ha avuto un intoppo e ho dovuto rimediare. E ci tengo così tanto che mi ha rubato tutta la mattinata e l'attenzione."

Ora Stiles si sente anche in colpa. Derek sembra sempre capire tutto, però.

"Ehi, i sensi di colpa no, okay? So cos'hai passato, so perché sei così apprensivo e ne abbiamo parlato tante volte. E a me va bene ancorarti alla realtà. E so che stamattina, quando ti ho dato buca per stare con lei, senza spiegazioni, hai fatto del tuo meglio per non stare male. E lo apprezzo, perché so che tu lo sai che ti amo e che voglio stare con te. Solo con te. E ce la faremo insieme, prima o poi ne sarai anche tu così certo come me, che non avrai più paura."

Stiles non sa cosa dire. Si limita ad abbracciarlo forte, così forte che spera Derek possa capire da quell'abbraccio tutto l'amore che prova.

Si salutano, perché entrambi devono prepararsi per il cenone e si danno appuntamento al ristorante che lo sceriffo ha scelto per tutti.

Ed è proprio lì che Stiles arriva in perfetto orario, con le mani congelate per il freddo e saltellando per scaldarsi.

Manda un messaggio a Scott, per chiedergli quanto gli manca, poi un ragazzo lo raggiunge, uno dei camerieri.

"Signor Stilinski, può cominciare ad accomodarsi" dice e Stiles la segue. Lo conduce fino alla sala principale e il ragazzo si guarda intorno. È la vigilia di Natale, di solito quel posto è pieno di gente, e non c'è nessuno.

Al centro della sala c'è un tavolo, apparecchiato per due, con fiori  rossi e oro.

Stiles è così stranito, che vede Derek solo qualche secondo, quando gli cinge il Busto da dietro.

"Ciao, bellissimo" gli sussurra contro il collo, facendolo rabbrividire.

Stiles si rigira nell'abbraccio, incrociando il suo sguardo.

"Tu hai prenotato un intero ristorante per me?

Derek gli bacia la punta del naso.

"Semplicemente volevo cenare da solo con te, stasera. Ci accomodiamo?" 

Stiles annuisce.

La cena è perfetta e parlare e ridere con Derek lo è ancora di più. L'atmosfera è calda, il camino è meraviglioso ed è tutto così bello che Stiles non riesce a non sorridere. Quasi teme che gli possa venire una paralisi al volto.

Quando anche il dolce è finito e Derek gli prende la mano appoggiata sul tavolo, Stiles si perde nei suoi meravigliosi occhi verdi. Limpidi, sinceri. Sono quelli la vera certezza che Stiles ricerca ogni volta. Non le parole, non i gesti, nulla di tutto quello. Solo gli occhi di Derek.

Derek che sorride, come fa solo quando sono da soli.

"Posso darti il mio regalo? È mezzanotte" dice e Stiles annuisce.

Il mannaro prende una scatolina dalla tasca, e gliela porge.

Stiles la osserva, poi scioglie il fiocchetto e ne solleva un coperchio.

"Una chiave?" Chiede.

Derek sorride ancora.

"Ti amo" dice. "Sono sicuro di voler trascorrere tutta la mia vita con te perché so di non poter più fare a meno di te. E mi manchi sempre, ogni secondo. Quindi...ho pensato ad un modo per stare ancora più tempo insieme, se tu vorrai."

"Quale modo?" Chiede Stiles, già gli occhi lucidi.

"Ti va di trasferirti da me, definitivamente, ed invadere i miei spazi, di mettere in disordine la cucina, di svegliarti con me ogni mattina e baciarmi ogni sera come buonanotte?"

Le lacrime ora scendono copiose, mentre Stiles annuisce e Derek si alza, facendo il giro del tavolo.

Stiles lo stringe, steinge quella certezza, stringe quell'amore puro, semplice e senza drammi. Finalmente.






La parola era "CONSEGUENZA".


Non riesco a vedere i commenti, ma qualcun* mi aveva chiesto uno Stiles geloso. Spero sia piaciuta.

Blu.

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