╰☆☆ Last Mission╰☆☆

By taekookitaly

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*completa* Trama ispirata al kdrama "Angel last mission: love" Jungkook è un angelo mandato sulla terra per... More

Trama
chapter 2
chapter 3
chapter 4
chapter 5
chapter 6
chapter 7
chapter 8
chapter 9
chapter 10
chapter 11
chapter 12
chapter 13
chapter 14
chapter 15
chapter 16
chapter 17
chapter 18
chapter 19
chapter 20
chapter 21
Epilogo
Speciale

chapter 1

876 75 16
By taekookitaly


Tracklist che consiglio:

Blue and grey
My time
Sweet night
Your eyes tell
Someone you loved
Before you go

Poi dal kdrama a cui mi sono ispirata

Welcome rain ( ost angel's last mission)
Oh my angel (ost angel's last mission)
Pray ( ost angel's last mission)
Stay ( ost angel's last mission)
can't live without you ( angel's last mission)
In your light ( ost angel's last mission)

E infine:

My universe









Se qualche decennio prima gli avessero detto che sarebbe sceso sulla terra per rimediare alle sue scelte sbagliate, Jungkook non ci avrebbe minimamente creduto.

Ora invece era lì, senza le sue ali e con i piedi che toccavano la terra per la prima volta. Aveva una missione da portare a termine: riuscire a trovare l'amore ad un ragazzo di Daegu.

Jungkook credeva che non esistesse niente di più facile, soprattutto per un angelo che, tempo fa, guardava da lontano le persone innamorarsi ogni giorno. Ne aveva viste parecchie di storie d'amore tra esseri umani nei suoi millenni, e pensava che riuscire a darne una, ad un semplice ragazzino, non fosse troppo complicato.

Aveva accettato senza esitazione e aveva promesso al suo superiore che non avrebbe mai più ripetuto gli errori commessi in passato, e che ne sarebbe uscito vincitore. Per lui era un'occasione, un'opportunità unica, per evitarsi le fiamme dell'inferno, e non voleva sprecarla. Questa volta non si sarebbe affezionato a nessun vivente e, soprattutto, non si sarebbe innamorato di nuovo di un essere umano, non quando in gioco c'era la sua stessa vita e le sue amate bianche ali. Non avrebbe permesso più a quegli stupidi sentimenti umani di far colorare ancora le sue ali grandi e maestose di nero.

Non più, non di nuovo.

Si sentiva spaesato a camminare per le strade della piccola cittadina di Daegu. Che diamine, lui era un angelo, non camminava mai, ma l'assenza delle sue amate ali e la consapevolezza che adesso non era più invisibile all'occhio umano, lo costrinse a sbuffare, mettendo le mani in quegli strani pantaloni stretti che il suo superiore gli aveva fatto indossare, e camminare per minuti interi fino ad arrivare davanti al posto segnato su una mappa che gli avevano dato prima di spedirlo sulla terra. Il Daegu National Museum. 

Jungkook era stato un minimo informato prima di essere spedito sulla terra: il ragazzo che doveva far innamorare era un giovane pittore al quale, grazie alle sue doti, dopo l'accademia d'arte era stata concessa l'opportunità di lavorare ed esporre le sue opere in un ala dedicata ai nuovi talenti in uno dei musei più importanti della nazione, che fortunatamente si trovava anche nella sua città natale.  

Ce la puoi fare Jungkook. Entrò nel museo senza esitazioni e, dopo aver sorpassato il corridoio interno di quell'enorme edificio, si bloccò guardando i vari dipinti che aveva davanti. Erano così belli, e tanto colorati. I tratti di ogni dipinto erano stati fatti con precisione e cura. Ma uno su tutti aveva catturato l'attenzione di Jungkook, ma non riuscì a spiegarsi il perché. Si avvicinò, e rimase senza parole. Rappresentava solamente un cielo di notte, pieno di stelle luminose, ma l'eleganza e la raffinatezza che quel dipinto gli suscitava lo aveva fatto rimanere a bocca aperta.

È così che gli umani vedevano il cielo?
Come un posto che sprigiona serenità?

Lo scorrere dei suoi pensieri venne disturbato da un rumore. Si girò alla sua destra e vide un ragazzo con il basco e gli occhiali raccogliere la tavolozza caduta a terra. Appena i loro occhi si incontrarono, Jungkook lo riconobbe. Era lui. Era Kim Taehyung, il ragazzo che doveva aiutare.

Sorrise tra sé e sé, avvicinandosi velocemente al pittore. "Ti do una mano." Si abbassò ed iniziò a raccogliete i pennelli che erano caduti.

"Tieni" gli sorrise per essere gentile e per far buona impressione, ma il ragazzo spalancò gli occhi e si alzò di scatto.

"Stai bene?" Voleva sentirlo parlare, voleva iniziare una conversazione, voleva che il ragazzo facesse qualsiasi cosa per fargli capire che lo aveva visto.

Taehyung spalancò la bocca e fece un passo indietro. Quel tipo era troppo vicino per i suoi gusti, e Taehyung odiava chi entrava nel suo spazio personale, nel suo spazio sicuro.

"Sei il pittore vero? Piacere, io sono Jungkook" L'angelo ci riprovò e stese la mano. Aveva visto parecchi umani presentarsi così e allora provò ad avere un primo contatto fisico con quel ragazzo. Ma non sapeva che Taehyung odiava quando qualcuno lo toccava, e lo vide indietreggiare con uno sguardo che pareva quasi spaventato, facendo capire a Jungkook che quella vicinanza non era gradita.

"Sei Kim Taehyung giusto?" Per la prima volta, dopo minuti interi, Jungkook vide il ragazzo annuire spaesato. I suoi occhi girovagavano per tutta la stanza senza mai fermarsi in quelli dell'angelo, e Jungkook non capiva il perché. Sono strani questi umani pensò.

"Volevo comprare un tuo dipinto, posso?" Stava eseguendo parola per parola quello che gli era stato suggerito dai suoi superiori per approcciarsi al ragazzo terrestre, ma non sembravano funzionare. Stava forse sbagliando qualcosa? 

Taehyung aprì la bocca ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Abbassò il capo e iniziò a cercare nella sua tracolla qualcosa.

Tirò fuori un biglietto e lo diede a Jungkook. "Cos'è?" Il pittore non rispose e dopo un veloce inchino scappò via con la sua attrezzatura tra le mani.

Jungkook rimase a fissare quel pezzo di carta, e cercò davvero di capire ma, caspita, lui non sapeva cosa c'era scritto lì sopra. "Diamine, dovrò farmi dare dal Signore anche la capacità di leggere queste cose oltre a quella di capire la loro lingua.."

Taehyung era tornato di corsa nel suo piccolo appartamento. Stava tremando. Non riusciva a calmare l'attacco di panico che si era presentato subito dopo la sua uscita dal museo.

Era da qualche anno che gli attacchi non gli venivano più, precisamente da quando aveva finito l'università, ma dopo l'incontro con quello strano ragazzo, erano tornati, e quello che lo stava attanagliando in quel momento era molto più forte dei precedenti. Le mani tremavano troppo, gli occhi erano umidi e Taehyung sentiva la gola chiusa, e non riusciva a respirare. Ci provava, ci provava davvero, aprendo il più possibile la bocca, ma l'aria non entrava, si bloccava sullo sterno e sentiva il cuore battere all'impazzata.

Aiuto, aiuto, continuava a ripetersi nella mente, ma non c'era nessuno lì con lui. Non c'era più nessuno da quando, all'età di sette anni, i suoi genitori lo avevano lasciato in una casa famiglia perché era troppo complicato e costoso da tenere con loro. Taehyung era stato abbandonato perché aveva una forma di autismo, e le cure e le terapie erano troppo care per i suoi genitori.

Era solo da sempre e in casi come quello, quando le crisi si presentavano così forti da destabilizzarlo come se si stesse dissociando dal proprio corpo, lui si tagliava. Andava in bagno, apriva il primo cassetto e prendeva la lametta. In qualche modo, doveva tornare in lui, doveva sentirsi vivo. Doveva tornare a collegare la sua mente con il suo corpo.

Depersonalizzazione.

Così si chiamava, diceva il suo psicologo. Una persistente sensazione di scollegamento dal proprio corpo o dai propri processi mentali, come se si stesse osservando la propria vita dall'esterno. Così si presentavano i suoi attacchi di panico. Lo psicologo diceva che era causato dal trauma dell'abbandono e forse era davvero così, e Taehyung, dopo aver finito la scuola e dopo essere stato liberato dagli insulti e dalle violenze che riceveva per il suo autismo, pensava di aver risolto il suo problema.

Invece, per colpa di un ragazzo qualunque che si era avvicinato un po' troppo, i suoi tormenti riaffiorarono. Gli ritornò la consapevolezza di essere 'diverso', si ricordò che lui non era un ragazzo come gli altri, ma che aveva dei forti problemi a relazionarsi col mondo circostante. Gli tornarono alla mente tutte le brutte cose che gli venivano dette all'accademia dagli altri ragazzi. E insieme a tutto ciò gli tornò la voglia di sentirsi normale, e per questo andò in bagno e con le lacrime agli occhi si tagliò il polso. Doveva tornare metaforicamente nel suo corpo, e questa sembrava essere l'unica soluzione. 

Non avrebbe mai più rivisto quel ragazzo. Non poteva. Avrebbe detto alla sua assistente di vendere il quadro richiesto ma lui non lo avrebbe più rincontrato, anche se gli occhi grandi e luminosi di quel ragazzo avevano smosso qualcosa dentro al suo cuore protetto da una corazza. Una corazza che dopo l'abbandono dei suoi si era costruito, una corazza che lo proteggeva dalla cattiveria umana, una corazza che doveva rimanere lì, per sempre.





Eccomi qua con una presentazione/prologo di questa nuova storia, la mia prima storia fantasy.

PER FAVORE LEGGETE:

Come ho scritto nella trama, questa storia tratta di argomenti delicati e sto cercando di aggiornarmi e informarmi per no sbagliare nulla ma mi scuso in anticipo se dirò qualcosa di sbagliato, soprattutto sull'autismo, perché non è di mia conoscenza e competenza, non sono un medico e non ho mai studiato ne disturbi mentali, ne psicologia.

Un piccolo pezzo sulla depersonalizzazione l'ho preso da internet. Volevo spiegare meglio cos'era per farvi capire che davvero esiste e bhe, su questo posso anche approfondire in privato perché io l'ho passato. Ho "sofferto" di depersonalizzazione per tanti anni e a volte mi ricapita quindi su questo argomento specifico qualcosa posso dire.

Ricordatevi sempre che è una storia e per quanto può sembrare vera non lo è.
I bts fanno SOLO da presta volto. Non ha nulla a che fare con la realtà.

Spero di riuscire a trasmettervi le emozioni giuste e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!

Aggiornerò il venerdì e il martedì (salvo imprevisti)

- alla prossima @taekookitaly ♡

Revisione a cura di BlueMeri___

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