Soukoku - The Anchor

By en_pathy

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AU SOUKOKU "L'ultimo dettaglio di questo ricordo che Dazai esplorava -amava infatti tenersi il meglio per ult... More

Prologo
1 - Brutte lettere per lo zio
2 - Allegra maratona in salotto
First fall
3 - Due lagne al porto
4 - Alto un metro e un chiuaua
5 - Quando senti le voci
Second fall
18 years ago
6 - Il mondo è pieno di lenzuola deludenti
7 - L'ansia fa tutti prodigi
8 - Hotel a gratis
9 - I primi segni di follia: parlare con la carta
10 - Akutagawa nella bibbia
Third fall
11 - Indicazioni da una vecchietta malefica
17 years ago
12 - Abiti da sposa, pigiami e grembiulini di pizzo
13 - Poco alcool per Chuuya
14 - 193º tentativo di suicidio fallito
Fourth fall
15 - Flirt sulla carta
16 - Medici inquietanti
17 - Dubbi sulla propria eterosessualità
Extra
18 - Buono e delizioso come un procione
14 years ago
19 - Corrompo un dottore per la disperazione
Fifth falling
20 - Qui
10 years ago
21 - Niente mucche, solo gatti ciccioni
8 years ago
22 - Chuuya è più interessante della pioggia
23 - Un veterinario per Chuuya-Kun
24 - Detective ficcanaso e stivali gialli
25 - Chuuya best principe azzurro
27 - Lieto fine per la bella addormentata in manicomio
Epilogo
Addio amici addio

26 - Passeggiattina romantica al cimitero

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By en_pathy

Chuuya accarezzò la lapide che aveva davanti pensieroso. Erano stati giorni tanto agitati che ancora adessso, a pensarci, dopo la distanza di mesi, gli parevano surreali.

Un giorno dovrò visitare la sua tomba, si era detto mesi prima e ora lo stava veramente facendo.

Si guardò attorno, stava ancora aspettando. Sbuffò seccato poi tornò ad appoggiarsi alla lapide, ingannando l'attesa con i ricordi.

Dopo che se n'era andato dalla stanza si Dazai, non senza aver raccomandato più volte al suo quasi-ragazzo di non gettarsi nel fuoco sul serio per suicidarsi, il piano aveva avuto inizio.

Ricordava chiaramente l'odore di fumo che riempiva sempre di più i corridoi del manicomio e l'allarme che cominciava a suonare. Si era infilato nella stanza in cui avrebbe poi aspettato Dazai cercando di non venire travolto dal via vai generale.

C'erano medici, pazienti, segretarie che correvano ovunque cercando di far evacuare l'edificio e mettersi in salvo, in breve la stanza si era svuotata, dopo poco era arrivato Kenji con Dazai che correva allacciandosi la camicia azzurrina.

- Chuuya di qua.

Aveva esclamato Kenji passando quasi di corsa. Chuuya aveva preso a camminare dietro di lui accanto a Dazai.

Appena erano usciti Chuuya aveva preso il suo casco dalla moto e l'aveva ficcato in testa a Dazai.

- L'importante è che non ti riconoscano.

Poi entrambi erano montati sulla moto sotto lo sguardo di Kenji, un po' spaventato, ma soprattutto esaltato per quella situazione.

Chuuya aveva alzato gli occhi sul manicomio, se tutto era andato per il meglio non ci sarebbe stata alcuna morte, solo qualche danno al manicomio. Ma citando le parole di Dazai mentre preparavano il piano "un po' di fuoco fa solo bene a questo posto di merda" non doveva essere troppo in problema.

Le sirene dei pompieri si stavano avvicinando, ci avrebbero pensato loro a limitare i danni.

Chuuya ricordava chiaramente (e l'avrebbe ricordato più o meno per sempre) il fuoco che divorava l'edifico, creando uno spettacolo allo stesso tempo spaventoso e magnifico.

Dei passi che si avvicinavano lo fecero riscuotere dal ricordo. Un secondo dopo trovò una mano tesa davanti a lui. Alzò gli occhi blu verso l'alto con un verso stizzito:

- Oh, finalmente.

- Dai, non sono così in ritardo.

- Almeno di dieci minuti.

- Poi che accidenti di punto di ritrovo è la mia tomba? Non credi che sia un pochino macabro?

- Macabro al punto giusto.

Rise Chuuya afferrando la mano di Dazai e lasciandosi tirare su.

- Mi vuoi morto, per caso, Chuuya-Kun?

- È una domanda stupida dopo che ho dato fuoco a un manicomio per salvarti la vita. Perché fai sempre domande stupide?

Dazai scrollò le spalle e si incamminarono fianco a fianco attraverso le tombe in una vera e propria passeggiata romantica.

- È tutto sistemato dal notaio?

Chiese Chuuya. Dazai era appena stato lì per sistemare alcune... Faccende legali.

- Tutto. Ora la casa è mia legalmente e miei genitori non usciranno di prigione per un po'. Possiamo starcene tranquilli.

- Ottimo direi.

Sorrise Chuuya. Poi dopo un attimo di silenzio disse:

- Senti mi ha chiamato Kunikida quando ero a casa poco fa.

- Ah e che voleva?

- Credo che si sia ricordato che noi ci siamo dimenticati di restituirgli un certo libro.

- Oh, merda. Con tutto quello che è successo è passato proprio in secondo piano. Da quanto ce lo abbiamo?

- Quel tanto che bastava per farlo urlare come un deficiente e farmi innervosire. Per fortuna è arrivata Eri che ha preso in mano la cornetta del telefono e la situazione e sta sera lo ha invitato a cena così si riprende il libro.

- Eri, eh?

- Già.

- Credo che tra tua sorella e Kunikida stia nascendo del feeling.

- Tu dici?

Dazai rispose con un'alzata di spalle. Ormai erano usciti dal cimitero e stavano camminando verso il parcheggio dove Chuuya aveva lasciato la sua moto. Camminando Dazai gli diede una spintarella giocosa rischiando di farlo finire in una pozzanghera.

- Ma sei scemo?

- Tu di più, Chuuya- Kun.

Rise Dazai e, dopo aver controllato che nessuno li stesse guardando, gli lasciò un bacio sulle labbra facendoli arrossire. Erano stati fortunati, in un periodo storico come quello, avevano amici davvero tranquilli riguardo alla omosessualità, anzi... Quelli erano amici che lì avevano supportarti fin dall'inizio.

Arrivati alla moto ci salirono sopra e Chuuya partì, negli ultimi mesi quello era diventato un gesto abituale e quotidiano, ma non aveva ancora perso quel pizzico di magia che lo rendeva meraviglioso.

Dopo un po' arrivarono all'enorme casa dove Chuuya si era intrufolato di nascosto praticamente una vita prima.

Questa volta però, differentemente da mesi prima, entrarono insieme dal cancello principale. Kai, che stava giocando nel grande giardino, venne loro incontro di corsa e si arrampicò in braccio a Dazai.

- Posso dirti un segreto?

Mormorò il bambino all'orecchio di Dazai con fare cospiratorio.

- Dimmi tutto piccolo.

Rispose Dazai divertito da tutta quell'aria misteriosa.

- Mamma è così felice che ha invitato tutti a cena. Ora sta cucinando con Lucy e cantano.

Disse il bambino cercando di tenere un suono basso, ma senza riuscirci molto. Dazai alzò le sopracciglia e guardò Chuuya con fare complice:

- Che ti avevo detto? F e e l i n g.

Chuuya rispose con un sorrisetto:

- Mi basta che Eri sia felice.

Kai diede una pacca a Dazai sulla guancia per reclamare tutta la loro attenzione su di lui.

- Cosa c'è Kai?

- Cosa vuol dire filin? O com'era la parola che avevi appena detto?

- Feeling?

Il bambino annuì.

- Lo capirai quando sarai grande.

Rispose Dazai dandogli una pacca sulla testa, il bambino a sentire quelle parole lo guardò tutto imbronciato:

- Ma io sono già grande, zio Dazai. Sono cresciuto tantissimooo.

Chuuya scoppiò a ridere nel vedere quei due. Adorava come i suoi nipotini avessero preso in simpatia Dazai quasi subito, nonostante fosse un inguaribile dispettoso. Ogni volta che lo chiamavano zio sentiva il cuore sciogliersi dalla tenerezza cosa che di solito non gli succedeva molto spesso.

- Ehi, Dazai-San, Chuuya-San ciao.

Lì salutò da lontano Atsushi alzando in segno di saluto la mano che teneva stretto l'annaffiatoio che stava usando per dare da bere a dei bellissimi fiori sotto un albero.

Ora che la casa apparteneva a Dazai era rimasta solo gli inservienti che voleva restare (venivano pagati quasi il doppio di prima).

Dopo che Chuuya era stato da Ranpo e Fukuzawa i due investigatori avevano iniziato una serie di indagini e avevano portato alla luce prove schiaccianti le quali dimostravano che i genitori di Dazai si occupavano di traffico illegale di droghe e armi.
Dopo essere stati arrestati i signori Dazai non erano (per fortuna) riusciti a cavarsela con i loro soldi ed ora, dopo due mesi di processo, erano finalmente stati messi al fresco per un po'.

Tutti i loro averi dopo una serie di complicazioni legali erano passati al figlio. Dazai viveva ora quindi nella grande casa dei suoi in compagnia di Chuuya ed Eri.

Tutto (stranamente) si era risolto per il meglio.

A. A.

La storia sembra finita qui ma non lo è. (:

Mancheranno circa due tre capitoli anche perché ci sono ancora alcune cosette in sospeso.

Spero di poter aggiornare il prima possibile, ma non prometto nulla perché i prossimi giorni sarò abbastanza impegnata. Ma dai credo in me.

Bye bye

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