Soukoku - The Anchor

By en_pathy

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AU SOUKOKU "L'ultimo dettaglio di questo ricordo che Dazai esplorava -amava infatti tenersi il meglio per ult... More

Prologo
1 - Brutte lettere per lo zio
2 - Allegra maratona in salotto
First fall
3 - Due lagne al porto
4 - Alto un metro e un chiuaua
5 - Quando senti le voci
Second fall
18 years ago
6 - Il mondo è pieno di lenzuola deludenti
7 - L'ansia fa tutti prodigi
8 - Hotel a gratis
9 - I primi segni di follia: parlare con la carta
10 - Akutagawa nella bibbia
Third fall
11 - Indicazioni da una vecchietta malefica
17 years ago
12 - Abiti da sposa, pigiami e grembiulini di pizzo
13 - Poco alcool per Chuuya
14 - 193º tentativo di suicidio fallito
Fourth fall
15 - Flirt sulla carta
16 - Medici inquietanti
17 - Dubbi sulla propria eterosessualità
Extra
18 - Buono e delizioso come un procione
14 years ago
19 - Corrompo un dottore per la disperazione
Fifth falling
20 - Qui
10 years ago
21 - Niente mucche, solo gatti ciccioni
8 years ago
22 - Chuuya è più interessante della pioggia
24 - Detective ficcanaso e stivali gialli
25 - Chuuya best principe azzurro
26 - Passeggiattina romantica al cimitero
27 - Lieto fine per la bella addormentata in manicomio
Epilogo
Addio amici addio

23 - Un veterinario per Chuuya-Kun

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By en_pathy

Chuuya nei suoi abiti maschili (si era appena cambiato nel bagno del bar) uscì dal bar accompagnato da Kenji che tutto gasato e agitato com'era sembrava completamente un'altra persona.

Sia lui che Dazai ascoltando quello che Chuuya aveva in mente lo avevano aiutato a sistemare alcuni dettagli e dato vari consigli intelligenti (o almeno quasi tutti i consigli lo erano stati).

Cosa poteva andare storto?

Semplicemente tutto.

Era un piano decisamente rischioso che se non eseguito alla lettera poteva mettere in pericolo la vita di varie persone le quali con tutta questa sfortunata vicenda non centravano un tubo.

Chuuya aprì l'ombrello, il cielo gocciolava ancora anche se non come prima, la città emanava odore di pioggia e per qualche ora non si sarebbe sentito il cattivo odore di troppa presenza umana raggruppata in uno spazio troppo piccolo.

- Ti accompagno alla bicicletta Kenji-kun.

Disse Chuuya invitando il ragazzo biondo con le lentiggini a camminare accanto a lui sotto l'ombrello appena aperto.

- Grazie mille Chuuya-San. Non è molto lontana.

Sorrise Kenji indicando una direzione per poi incamminarsi per di là. Ad un certo punto però, all'entrata di un vicolo maleodorante nonostante la pioggia, il ragazzino si fermò di scatto e chiuse gli occhi come se fosse in ascolto.

- Hai sentito anche tu, Chuuya-San?

Chiese con una nota di preoccupazione in viso.

Chuuya scosse la testa, poi però tese bene le orecchie anche lui cercando di capire a quale suono Kenji si riferisse e poi lo sentì anche lui: un uggiolio sofferente che veniva proprio dal vicolo accanto a loro.

- Sì, ora ho sentito.

Kenji non aspettò nemmeno che Chuuya finisse la frase, si incamminò nel vicolo, dritto al punto dove aveva sentito venire il suono, spostò un paio di sacchi della spazzatura ignorando il cattivo odore e prima ancora che Chuuya potesse decidere se aiutarlo o fermarlo trovò l'esserino che stava emettendo versi tanto disperati.

Tornò poi rapidamente da Chuuya tenendo tra le mani un cagnolino ricoperto di sporco e di pulci, con gli occhi tanto ridotti male che riusciva a stento a socchiuderli. Aveva le zampe legate a due a due con del nastro adesivo grigio.

- Chuuya-San guarda com'è ridotto. Come si può essere così crudeli? Povera bestiolina.

Mormorò Kenji con un punta di panico negli occhi e la voce così tremante che Chuuya per un momento temette che sarebbe scoppiato a piangere in mezzo alla strada.

- Ora non disperiamoci per lui, cerchiamo un modo per salvarlo piuttosto. Sai dov'è la clinica veterinaria più vicina?

Kenji scosse la testa guardando Chuuya con crescente preoccupazione.
Chuuya sospirò, poi si guardò attorno quasi sperando che sarebbe comparso magicamente tra quelle due case grigie laggiù quello che cercava, ma purtroppo non ebbe questa fortuna quindi si accontentò di dirigersi in fretta verso la cabina telefonica più vicina e comporre il numero della Boutique del Porto.

Gli rispose dopo un paio di tu-tu la voce allegra e canzonatoria di Tachihara.

- Buongiorno qui è la Botique del Porto, come possiamo aiutarla.

- Ehi Tachi, sono Chuuya.

- Ohhh Chuuya-Kun. Che piacere, hai belle notizie vero?

- Per quanto riguarda Dazai direi di sì, dovrei riuscire a recuperarlo.

- Ohhh, fantastico. Forse con questa notizia farai addirittura sorridere Akutagawa.- Rise Tachihara poi l'unico neurone nella sua testolina si attivò e si ricordò di fare una domanda intelligente: - Ma se va tutto bene perché mi hai chiamato?

- Volevo chiederti se c'è una clinica veterinaria nella zona vicina al manicomio.

- Un veterinario? Oh, no cos'hai?

Scoppiò a ridere Tachihara facendo sospirare Chuuya esasperato, però quando rispose nella sua voce c'era una nota di divertimento.

- Che cretino che sei Tachi, la prossima volta inventati una battuta migliore invece di utilizzare quelle tanto vecchie da puzzare da anziano.

Dopo una risatina e un minuto di silenzio in cui probabilmente stava chiedendo a Gin indicazioni per il veterinario Tachihara rispose:

- Sì, c'è n'è uno in zona. Sentendo Aku e Gin è gestito da un carissimo amico di Dazai. Oh, Aku dice che è in gamba, ci ha portato una volta Rashomon, il suo gatto.

- Sì, okay. Grazie mille, ma ora puoi per favore dirmi dove si trova questa maledetta clinica?

- Sicuro. Allora vai nella piazzetta, da lì giri in direzione del parco, prendi la terza via sulla sinistra e poi la seconda sulla destra, dopo due case se arrivato. Hai capito? Vuoi che te lo ripeta?

- No, no. Ci sono, non è difficile.

Rispose con sicurezza Chuuya ripetendosi a mente le indicazioni.

- Perfetto allora ciao ciao, Gin dice di dirti di passare per cena uno di questi giorni.

- Oh, grazie mille. A presto allora, salutami tutti.

Chuuya riattaccò poi tornò da Kenji.

- Allora?

Chiese il ragazzino con gli occhi grandi di preoccupazione stringendo il cucciolo che aveva appena liberato dallo scotch, tra le mani.

- Allora ho trovato, seguimi Kenji-Kun.

Chuuya miracolosamente trovò la clinica al primo tentativo, per fortuna Tachihara era stato chiaro e preciso nel dargli le giuste indicazioni. Kenji appena vista la porta di vetro del negozio si precipitò dentro seguito a ruota da Chuuya.

Il veterinario che si trovava davanti alla porta e stava salutando con un sorriso gentile una cliente salutò Chuuya e Kenji con un cenno del capo. Appena la ragazza uscì si precipitò da loro e prese il cucciolo che Kenji gli stava porgendo senza troppi giri di parole.

- È un randagio?

Kenji annuì:

- L'abbiamo trovato in un bidone dell'immondizia, può salvarsi vero?

- Faccio del mio meglio.

- Faccia tutto il possibile per salvarlo, la prego. Pago tutte le cure io.

Esclamò deciso Kenji stringendo gli occhi con determinazione facendo sorridere Chuuya con tenerezza.

Il veterinario si incamminò in una stanza adiacente alla loro facendo cenno a Kenji di seguirlo.

- Sembri molto determinato, ragazzo. Vuoi vedere cosa gli faccio?

Kenji annuì tutto agitato.

- La ringrazio, dottore.

Quello accennò a un sorriso veloce e si mise al lavoro, Chuuya restò sulla porta della stanza a osservare quei due. Kenji in quel posto sembrava completamente un'altra persona: aveva un'espressione più rilassata rispetto a quando girava per il manicomio e un sorriso genuino.

Il veterinario nonostante l'aspetto un po' burbero dato dalla sua espressione seria e un po' di barba si stava dimostrando gentile e paziente con un Kenji super curioso e desideroso di aiutare.

- Sei un amico di Osamu Dazai?

Chiese Chuuya ad un certo punto al dottore ricordandosi delle parole di Tachihara.

- Sì, lo ero.

- Oh non è morto, dottor Odasaku. È ricoverato nel manicomio dove lavoro.

Disse Kenji sorridendo mentre accarezzava la testa del cagnolino, a quelle parole Odasaku corrugò le sopracciglia in un'espressione divertita.

- Sul serio?

- Sul serio.

Confermò Kenji. - E io e Chuuya-San lo salveremo.

- Beh, nel caso riusciste nel vostro intento ditegli di passare per un te, non capita spesso di fare merenda con i morti. E ovviamente siete invitati anche voi due.

Chuuya ringraziò con un sorriso: - Glielo dirò.

Odasaku sorrise e si rimise al lavoro, dopo dieci minuti buoni parlò di nuovo.

- Il cucciolo non è in pericolo di vita e ora è in buone mani, se volete andarvene fate pure.

Chuuya sorrise e si incamminò verso la porta, poi vedendo che Kenji non lo stava seguendo tornò indietro:

- Ehi, Kenji tu che fai?

Il ragazzino sorrise e indicò il cucciolo:

- Io resto ancora un po' se non è un problema, è bello qui.

- Nessun problema.

Chuuya allora salutò i due riconoscente ad entrambi e si incamminò augurandosi di non perdersi tra le vie della città mentre cercava il luogo dove aveva parcheggiato la sua moto.

A. A.

ECCOMI QUI GENTEH.

Speravo di riuscire ad aggiornare prima, ma partire per le vacanze è sempre impegnativo quindi come al solito mi scuso per il ritardo.

Ho avuto anche qualche problema a scrivere il capitolo perché subito volevo fargli trovare un gattino però poi mi sono detta: "eh no Angi, se no viene uguale all'altra storia, vuoi essere ripetitiva?" Così il gattino è diventato un cagnolino (wow che fantasia ora con questo cambio sparisce tutta la ripetitività).

Spero che comunque il capitolo vi sia piaciuto, non so ma Oda veterinario mi fa sciogliere di tenerezza.

Bye bye.

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