Logan (Red Moon Saga 3)

By Elle_Jenny

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Ryan era sempre stato l'anima della festa. In qualsiasi posto lui si trovasse, riusciva a fare sempre un gran... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Epilogo

Capitolo 24

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By Elle_Jenny

"Quale verità devi dire a mio fratello?" ripeté Diana.

Logan balzò in piedi, svegliando Lucky che sussultò, Ryan, ancora seduto, guardava il paramedico con occhi preoccupati.

Cercò di pensare velocemente a cosa dire alla ragazza per farlo uscire dai casini. Guardò poi Lucky e gli si accese una lampadina nella testa

"La verità è che io e Logan stavamo pensando di adottare Lucky appena sarà possibile!"

Logan con occhi ancora più sgranati guardò Ryan, Ryan guardò Logan come per fargli capire con la telepatia: è stata la prima cosa che mi è venuta in mente, stai al gioco, cazzo.

Diana li fissò entrambi prima di fare loro un grosso sorriso. "Davvero? Ma è una notizia bellissima! Per quale motivo dovresti trovare il coraggio per dirlo a Toby?" si rivolse a Logan.

Logan aveva la fronte sudata.

Oddio, adesso va nel panico e combina un casino, pensò Ryan, iniziando ad agitarsi.

"Beh..." iniziò a dire, occhieggiando nervosamente Ryan. "Perché non credo di stare tanto simpatico a Toby, magari preferirebbe un padrone diverso per il cane che ha salvato, rischiando anche la vita."

Ryan spostò gli occhi su Diana e ad un primo impatto sembrò che avesse creduto alla cazzata che le aveva detto Logan.

Perché, davvero, avrebbe potuto inventarsi una storia migliore di quella.

Diana agitò per aria entrambe le mani e disse: "Non essere stupido e lascia perdere quel deficiente di mio fratello. Lucky starà benissimo con voi. Vado a dirlo a papà!"

"No, Diana. Aspetta..." tentò di fermala Logan, ma fu tutto inutile perché la ragazza guizzò via come un fulmine.

Ryan strinse una spalla del suo ragazzo. "Dài, alla fine è andata bene. Certo, avresti potuto inventarti una storia migliore, ma non ci lamentiamo."

Logan appariva ancora un po' pallido e decisamente sull'orlo di una crisi isterica. Risacchiò nervosamente per poi abbassarsi ad accarezzare Lucky.

"A quanto pare, amico mio, tra qualche giorno diventeremo coinquilini," parlò al cane, sembrando ancora più pazzo.

Poi fissò Ryan. "Se mi cagherà sul letto, pulirai tu," gli disse ed era maledettamente serio.

Ryan scoppiò a ridere. "Gli insegneremo che non si fa la pupù sul letto di papà."

Logan sospirò pesantemente. "Mi caccio sempre in qualche guaio nuovo. È una maledizione, la mia."

•••

"Ehi, sorellina?"

Ryan fece capolino nel cubicolo di Angel; sua sorella stava premendo velocemente i tasti sulla tastiera del computer e vedeva i codici che si susseguivano, riflettersi sulle lenti anti riflessi blu dei suoi occhiali da nerd.

"Cosa c'è, Ryan? Non devi revisionare quel nuovo software insieme a Eddie che ci è stato inviato dai piani alti?" rispose Angel, continuando a smanettare alla velocità della luce sul il suo pc che a fine anno molto probabilmente sarebbe esploso.

Ryan appoggiò le mani sullo schienale della sedia girevole di sua sorella per poi farla ruotare fin quando non si ritrovò il suo viso truccato e perennemente infastidito davanti.

"Stasera usciamo," la informò.
Angel fece un'espressione strana. "Esci con Logan, io non ho voglia."
"Logan stasera ha da fare. Usciamo io, te e Joel tutti insieme appassionatamente come i vecchi tempi."

Angel si rigirò con la sedia. "Non mi va, Ryan," rispose, burbera.

"Pettinerai le tue bambole voodoo un'altra sera. Hai bisogno di cambiare aria, Angel. Passi troppo tempo davanti al computer."

Angel si rigirò nuovamente con la sedia. "Cosa hai detto che deve fare Logan?" gli domandò, gli occhi attenti.

Dannazione, sua sorella era troppo sveglia.

Ryan si grattò dietro la nuca nervosamente. "Deve uscire con un'amica."

Angel incrociò le braccia al petto. "Un'amica?" ripeté, poco convinta.

Ryan annuì. "Sì, un' amica."

Angel lo guardò con condiscendenza, quella ragazza lo conosceva troppo bene. "Vuoi pedinarlo, vero? E non vuoi andarci da solo quindi hai deciso di trascinarti dietro me e Joel."

Ryan sbuffò, alzò gli occhi al cielo e iniziò a gesticolare animatamente con le mani. "Che palle! E va bene, è così! Logan ha incontrato Katie Thompson. Sì, quella Katie Thompson. Hanno parlato e Logan ha scoperto che la ragazza non prova alcun odio o rancore nei suoi confronti. Stasera andranno a cena insieme e io voglio controllarlo. Okay? Anche se mi ha promesso che me l'avrebbe presentata, ma quei due hanno fatto sesso insieme al liceo, cazzo! Sei contenta adesso che ho vuotato il sacco? Tanto alla fine non riesco mai a nasconderti qualcosa."

Angel si tolse gli occhiali e lo guardò con un sopracciglio viola inarcato verso l'alto. "Tu hai bisogno urgentemente di un TSO."

•••

"Sei sicuro che sarebbero venuti proprio qui?" domandò Joel.

"Non è che ti ha detto un posto diverso per depistarti perché sapeva che lo avresti pedinato come uno stalker?" aggiunse sua sorella.

Ryan guardò male entrambi. "Sono sicuro che verranno a cena qui perché Basilico's è la tavola calda preferita di Logan. Per di più, Logan ha anche scopato con Alessio!"

I tre moschettieri erano seduti nella macchina di Ryan ad osservare l'entrata del locale per vedere arrivare Logan e Katie. Ryan aveva parcheggiato distante, così il suo ragazzo non avrebbe riconosciuto la sua Ford.

"E chi diavolo sarebbe Alessio, ora?" domandò sua sorella.

"Ma è il figlio della proprietaria del posto, ovvio!" rispose Ryan.

"Ovvio un corno," contestò Joel. "Sento un profumino ottimo e mi sta venendo fame," replicò, ignorando completamente i drammi esistenziali di Ryan.

"Certo che Logan con il suo seme ha arato molti campi," sghignazzò Angel, come se avesse appena fatto la battuta più simpatica del mondo.

Ryan gli fece una smorfia. "Sei proprio una stronza."

"Ehi, ragazzi, eccoli!" esclamò Joel.
Ryan si mise sugli attenti e vide perfettamente Katie e Logan chiacchierare e sorridersi mentre entravano nella tavola calda.

"Sembra che vadano d'accordo," affermò sempre Joel.

"Forse troppo," aggiunse quella strega di sua sorella.

Ryan emise un verso di stizza e sbatté la testa contro il volante della sua auto.

Lui si fidava di Logan, ma non si fidava ancora di Katie perché non la conosceva. Ryan le corna sulla testa come i cervi non le voleva, non ci sarebbe stato bene di sicuro.

"Perché non ci avviciniamo e li spiamo dalla finestra?" propose Joel.

Ryan alzò di scatto la testa. "Cazzo, sei un genio. Andiamo!"

Ma Angel lo fermò prima che potesse scendere dall'auto. "Ma siete cretini?! Non vedete il via vai di persone in quella tavola calda? Ci prenderanno per malati di testa se ci appostiamo lì fuori."

"Allora cosa cazzo devo fare?!" sbraitò Ryan.

Angel e Joel si scambiarono uno sguardo,
poi Joel iniziò a ridacchiare mentre Angel posò una mano sulla sua spalla.

Quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima, pensò, guardando gli occhi ambrati e truccati di nero di sua sorella minore.

"Katie non mi conosce, adesso entrerò dentro per ordinare qualcosa d'asporto e lancerò uno sguardo ai due. Però, in cambio voglio qualcosa," disse sua sorella.

L'anima.

"E cosa vorresti?" domandò cautamente Ryan.

Angel gli porse la mano con il palmo all'insù. "Per il momento i soldi per la cena poi mi farò venire in mente qualche altra cosa. Joel, tu cosa vuoi?"

Ryan sospirò e prese il suo portafoglio. Poteva andargli decisamente peggio.

•••

"Come mai hai deciso di andare a studiare proprio in Inghilterra?" gli domandò Katie.

Logan prese una forchettata della sua pasta. "Perché mio padre mi ha dato due opzioni: o l'esercito o andare a studiare in Europa. Io ho preferito l'Europa. Il mimetico non mi avrebbe donato."

Katie annuì. "Beh, avrei optato anche io per l'Europa. Io, invece, alla fine non mi sono mai laureata, però, al posto della laurea adesso ho un figlio."

Non era amareggiata, agli occhi di Logan sembrò davvero felice di essere una giovane mamma.

Era stata Katie stessa a chiedere a Logan di uscire e lui in un primo momento ne era rimasto molto sorpreso.

In realtà, poi la ragazza aveva detto lui che la madre l'aveva spinta ad uscire perché diceva che passava tutto il suo tempo a lavorare e ad accudire Lucas, che si stava riprendendo benissimo dall'operazione. Così, Logan era passato a prenderla ed erano venuti a cena da Basilico's.

Il paramedico si aspettava di vedere la ragazza bella agghindata come faceva quando aveva diciassette anni, invece, non era minimamente truccata di nuovo, indossava dei semplici pantaloncini di jeans, una canotta bianca anonima, delle converse nere e i capelli legati in due trecce che partivano dall'alto del capo.

Era... semplice e stava bene.

"Lucas è un bel bambino, devi essere orgogliosa di lui."

Katie accennò un sorriso. "Grazie. Lucas ormai è diventato il centro del mio mondo. Per questo mamma mi ha obbligata ad uscire. Solo che..."

Logan la guardò attentamente, era diventata triste di colpo. "Solo che...?"

Katie sospirò e rigirò la pasta al ragù rimanente nel suo piatto. "Quando sono rimasta incinta di Mike nessuna delle mie cosiddette amiche mi è rimasta accanto. Quindi non ho molte occasioni di uscire in compagnia," gli confessò.

"E July?" chiese Logan.

Katie scrollò le spalle. "Non ho idea di che fine abbia fatto. Forse il prof Williams l'avrà fatta chiudere in un convento."

Logan rise. "Molto probabile." Poi allungò una mano sul tavolo per stringere quella più piccola e magra di Katie. "Non hai bisogno di amicizie false nella tua vita. L'ho capito anche io quando me ne sono andato da Rockford."

"Però, adesso hai il fidanzato," ribatté Katie, sogghignando.

Logan si sentì improvvisamente in imbarazzo, ma non perché si vergognasse di essere fidanzato con un ragazzo, non lo sapeva nemmeno lui perché le sue guance gli stavano per andare a fuoco.

"Sono sempre stato bisessuale, Katie, anche al liceo. Però, non lo accettavo e facevo il bullo omofobo con chi esternava la sua sessualità senza farsi i miei stessi problemi."

"Beh, da ragazzino eri una gran testa di cazzo, Spears. Per fortuna, sei migliorato."

Logan scoppiò a ridere. "Sei davvero gentile, Katie."
La ragazza gli fece un occhiolino. "Lo so."

Mentre continuava a chiacchierare con Katie come non aveva mai fatto da ragazzino, Logan notò una testa viola familiare. Aggrottò la fronte. "Angel?"

Strano. Logan non l'aveva mai vista lì prima di quella sera.

"Chi è?" domandò Katie.

"La sorella del mio ragazzo," le rispose.

Katie aprì la bocca in una "o" di sorpresa. "Chiamala. Voglio conoscerla, forza, forza," lo esortò. Poi si girò con il busto. "Dov'è?"

"La ragazza con i capelli viola, vestita di nero che sta ordinando in questo momento."

Katie la osservò bene prima di affermare: "Molto carina."

"Come?" disse Logan, confuso.

Katie lo guardò con la coda dell'occhio. "Non sei l'unico ad essere sceso a patti con la propria sessualità, Spears. Credo di aver fatto più sesso con July che con te e Mike."

Logan sgranò gli occhi. "Oh, porca puttana."

La ragazza scoppiò in una risata scrosciante e Logan notò Angel voltarsi proprio verso il loro tavolo. Le fece un cenno con la mano: "Ehi, Angel!" attirò la sua attenzione.

La sorella di Ryan si allontanò dal bancone e si incamminò verso di loro. Quando arrivò dinnanzi al loro tavolo disse: "Ciao, Spears. Che coincidenza."

Logan, invece, aveva il presentimento che quella non era per nulla una coincidenza.

"Già, voglio presentarti Katie."

Logan vide le due ragazze osservarsi, si squadrarono dalla testa ai piedi, in realtà.

"Piacere di conoscerti, Angel," affermò Katie per prima, porgendole la mano.

Angel la guardò un istante prima di allungarle la sua. "Ciao, sono la sorella del suo ragazzo."

Stava per caso marchiando il territorio per conto di Ryan?

Katie accennò un sorriso di lato. "Lo so. Logan me lo ha detto," rispose, poi aggiunse: "Mi piace il colore dei tuoi capelli."

Angel inarcò un sopracciglio. "Solitamente mi dicono di assomigliare ad una melanzana."

Katie negò con il capo, poi fece di nuovo la radiografia ad Angel. "Non assomigli affatto ad una melanzana. Fidati."

Sta flirtando, cazzo!

Logan spostò gli occhi su Angel, aveva del lieve rossore sulle guance. Poi guardò subito fuori dalla finestra.

Cristo, è arrivato il fatidico giorno dell'Apocalisse?

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