Da nessuno al mio Tutto || Ba...

By KatakuBakugou

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(T/N) (T/C) è una ragazza riservata, con alle spalle un'infanzia dura e ricca di brutti ricordi. Ha pochi ami... More

Introduzione
Capitolo 1: Il mio passato
Capitolo 2: Todoroki Shouto (Il mio passato)
Capitolo 3: Todoroki Shouto (Il mio passato) pt.2
Oddioooo😍😍😍
Capitolo 4: La U.A. (il Presente)
È UNA PRESA PER I FONDELLI?!
Capitolo 5: Prima Prova
AVVISO
Capitolo 6: Nuove Sfide
Capitolo 7: Villains
Capitolo 8: Programmi
Capitolo 9: Ritrovamenti e Nuove Sensazioni
Capitolo 10: Allenamenti
Capitolo 11: Allenamenti pt.2
Capitolo 12: Il Festival Sportivo - Prima Prova
Capitolo 13: Il Festival Sportivo - Seconda Prova
Capitolo 14: Il Festival Sportivo - Terza Prova
Capitolo 15: Il Festival Sportivo - Terza Prova pt.2
Capitolo 16: A Casa Bakugou
Capitolo 17: A Casa Bakugou pt.2
Capitolo 18: Il Nome da Hero
Capitolo 19: Lo Stermina-eroi
Capitolo 20: Dichiarazione
Capitolo 21: Gli Esami Finali
Capitolo 22: Shopping!
Capitolo 23: Al Mare
Capitolo 24: Wild Wild Pussycats
Capitolo 25: Pericolo
Capitolo 26: Rapimento
Capitolo 27: Salvataggio
Capitolo 28: Salvataggio pt.2
Capitolo 29: Salvataggio pt.3
Capitolo 30: Ti Amo
Capitolo 31: Dormitori
Capitolo 32: La Licenza Provvisoria
AVVISO IMPORTANTE
Capitolo 33: I Big Three
Capitolo 34: Il Tirocinio
Capitolo 35: Incontro
Capitolo 36: Eroi vs Bambini
Capitolo 37: Il Festival Della Cultura
Capitolo 38: I'm So Sorry...
Capitolo 39: Confusione
Capitolo 40: Ti Amo...e Scusami
Epilogo
RINGRAZIAMENTI
AVVISO (eh eh)
Speciale 1: Primi Passi
Speciale 2: Quirk
COPYRIGHT!!
ANCORA RINGRAZIAMENTI

Speciale 3: Primo Amore

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By KatakuBakugou

Altri dieci anni erano trascorsi e i due gemelli Bakugou frequentavano lo stesso liceo che aveva formato i loro genitori e che aveva visto il loro rapporto nascere ed evolvere. Frequentavano proprio il liceo Yuei, prestigioso in tutto il paese nipponico e assai selettivo. Se c'era qualcosa che andava detto, però, era che nessuno dei due era entrato su raccomandazione. Avevano studiato e faticato per entrare su ordine del padre. Lui si era dovuto fare il culo, in gergo bakughiano, per arrivare dove in quel momento si trovava e non voleva di certo servire la via spianata ai due figli.

Tra i due, però, solo Mei si era iscritta al corso per eroi e la sua sezione era proprio la A. La gioia dei genitori quando ricevettero la lettera d'ammissione della figlia fu immensa e il primo a essere orgoglioso di lei fu proprio il gemello. A fin fine le era stato lui accanto più di tutti, era lui che l'aveva rassicurata più volte e la aiutava negli allenamenti. Naturalmente c'era qualche differenza fisica tra i due: anche il piccolo Akio era cresciuto e aveva ereditato tutta la struttura del genitore, con spalle muscolose e larghe, alto e fisico asciutto. La forza non gli mancava e, sebbene il suo Quirk non fosse proprio adatto al combattimento, la sua fisicità lo permetteva.

E, sempre parlando del figlio maschio, lui si era iscritto alla sezione ordinaria. All'inizio era molto insicuro della sua scelta perché sapeva che i famigliari avevano grandi aspettative anche su di lui. Quindi il desiderio di non iscriversi al corso per eroi avrebbe potuto causare seri problemi in quell'equilibrio. Fortunatamente, sia Katsuki che (T/n) avevano compreso il desiderio del figlio e gli avevano promesso di impegnarsi il più possibile per garantire anche a lui una strada in salita. Ma quindi, quale era il sogno? Ciò che Akio più desiderava al mondo era quello di diventare un eroe in corsia, un dottore. Il suo Quirk gli permetteva di controllare i fluidi e, durante operazioni, poteva essere di vitale importanza in caso di emorragie o di interventi gravi. Quando lo comunicò ai suoi genitori, la madre lo strinse a sé, sebbene tra i due fosse la più bassa, mentre il padre sorrise soddisfatto.

"Non sarai un eroe che combatte contro dei criminali, ma sarai lo stesso un eroe che salverà le vite delle persone in pericolo". Questo fu ciò che Bakugou gli disse come incoraggiamento.

Anche Bakugou era cambiato. Il suo linguaggio, soprattutto, si era fatto più moderato e la ragione principale era il loro terzo figlio, Hiro. Quando nacque, (T/n) patì un travaglio davvero pesante ed ebbe dolori postumi per più tempo di quanti ne ebbe con un parto gemellare. Già da quel momento compresero entrambi che sarebbe stato tosto, molto tosto. E così poi si rivelò. A dieci anni, Hiro, possessore del Quirk del vento della madre e fisicamente uguale a lei, era un bambino più basso della media e anche più minuto, ma il suo carattere era talmente focoso che si scontrava addirittura con i bimbi più grandi di lui e non si faceva intimorire da alcun bullo. Proprio come il padre. E sempre da lui aveva ereditato quella passione di rispondere male alla figura più autorevole e di liberare parolacce ai quattro venti. I rimproveri erano qualcosa di spassoso per i due gemelli, vista la botta e risposta che avveniva tra i due, ma non era lo stesso per la madre.

<<Non ero pronto no a diventare il padre di un fottuto mostro! Io volevo un bambino, no un piccolo criminale!>>
<<Ma, papà, nonna Mitsuki ci ha sempre raccontato che eri anche te così>> rise Akio
<<Quella vecchia strega dice solo cazzate! Staccati dalla mia gamba dann-AHIA! Per quale cazzo di motivo mi mordi, dannata pulce!>>
<<È divertente>> commentò Mei
<<Invece no>> scosse la testa (T/n), disperata e stanca dopo una giornata di intenso lavoro in agenzia <<Hiro, vieni con me. Lascia stare il papà>> si avvicinò ai due e, al sentire la sua voce, il piccolo abbedì e affiancò la figura materna

L'espressione che dipingeva il volto di Bakugou era qualcosa di unico in paura e in divertimento.

I due figli più grandi si alzarono dal divano dove, comodamente, ammiravano lo spettacolo, e andarono vicini al fratello più piccolo, il quale stava facendo una linguaccia al genitore.

<<Smettila di fare il coglione!>>
<<Tu sei un coglione!>> gli rispose indietro
<<Non osare parlarmi in questo modo>> lo ammonì
<<Io parlo come cazzo voglio!>>
<<Hiro!>> lo riprese <<Va bene, se tu mi parli così, io mi prendo la mamma. Questa notte lei sta con me anziché venire a dormire con te>> gli rispose, afferrando il braccio della compagna e tenendosela stretta a sé, dandole alla fine un lungo bacio sulle labbra che fece disgustare non poco il terzogenito
<<Mamma!>> si lamentò, ma fu prontamente afferrato dai due più grandi che lo presero per mano e lo portarono nella sua stanza

Nonostante i vari lamenti e i suoi tironi, raggiunsero tutti e tre la camera e Akio si sedette sul letto di Hiro, battendo una mano sul materasso come invito ad affiancarlo.

<<No. Voglio la mamma>> mise il broncio
<<Hiro, la mamma è stanca>> gli disse Mei <<Lasciala un po' tranquilla con papà. Stai con noi te, okay?>>
<<No. Non voglio che la mamma stia con papà. Poi fanno quella cosa schifose di prima e non mi piace>>
<<Vedrai che ne darai anche te di baci, fratellino>> ridacchiò Akio, guardando gli occhi (c/o) del più piccolo sgranarsi per l'orrore
<<Bleah! Che schifo!>>
<<Guarda che anche tua sorella dà i baci>>
<<Infatti fa schifo anche quello>>
<<Hiro, non è vero! È un segno di forte affetto>>
<<E allora perché Akio-nii non li dà?>>
<<Perché tuo fratello è stupido come pochi. Ci sono tante ragazze che vorrebbero dargli un bacino, ma lui non vuole nessuna>> e a tali parole, la ragazza indirizzò un'occhiata al fratello
<<E fa bene! Fanno schifo!>>
<<Non è tanto per quello>> si unì al discorso anche il terzo fratello <<Dare i bacini non è disgustoso. Io non lo faccio perché sto aspettando la giusta persona a cui darli>>
<<Ma così sarai come Mei-nee!>>
<<Cos'hai contro di me, piccola pulce? Ti diverti un sacco quando Nakano viene!>>
<<...sì...>>
<<E poi Nakano rende felice la tua Mei-nee>> fu il turno del ragazzo di guardare la sorella <<E tu vuoi vederla felice, vero? O mi vuoi vedere triste?>>
<<Felice...>>
<<Allora adesso torniamo da mamma e papà e tu chiedi scusa a papà>>
<<Pff. Va bene>>

Aprirono la porta e, per mano, lo portarono giù per le scale. Raggiunto il soggiorno, i due genitori seduti vicini in divano lì osservarono e, con un piccolo colpetto sulla schiena, Akio esortò Hiro a scusarsi.

<<Scusa papà...>> abbassò il capo
<<Vieni qua>> gli disse Bakugou

Con passo timoroso, il bimbo delle elementari si avviò verso il divano e, non appena fu davanti all'uomo, questo lo sollevò di peso e iniziò a fargli il solletico sulla pancia, al che il terzogenito scoppiò a ridere, rasserenando la madre.

<<Grazie, ragazzi>> sorrise debolmente
<<Vuoi vedere un film, piccola peste?>>
<<Sì! Un film violento!>>
<<Bravo, ometto! Sono i miei preferiti>>
<<Oh no, voi ve lo scordate>> rispose (T/n)
<<Mamma! Non fare la guastafeste!>>
<<Eh, (T/n). Non fare la guastafeste quando andiamo d'accordo per una volta>> ghignò il marito
<<Giuro che non so dire se vi preferisco in pace o in conflitto>> sbuffò lei

Intanto i due gemelli erano ritornati nella stanza che condividevano e si erano seduti ciascuno sul rispettivo letto, uno di fronte all'altro.

<<Devi lasciarlo, Mei. Ti fa solo stare male>>
<<Non è vero...>>
<<Sì e lo sai anche te. Quante volte ti ho trovato a piangere a letto con il cuscino in volto? E mamma e papà non sanno niente. Ogni volta stai male a causa sua. Sei sempre timorosa e hai paura che ti sostituisca. E di stare male>>
<<Stiamo assieme da un bel po' ormai...mi avrebbe già lasciato se non gli piacessi>>
<<E che stia ancora con te perché ha un secondo fine? Sorellina, i ragazzi non sono tutti così nobili come credi. Anzi, sono molto più terra-terra>>
<<Stai dicendo che mi vorrebbe solo per il fisico? Ma se no->>
<<Non dirmi che non avete fatto niente perché i preservativi in cestino li ho visti. E di certo non li uso io>>
<<Ma se li hai nel cassetto!>>
<<Mica li uso in casa>>
<<Akio...>> lo ammonì
<<Tutto ciò resta tra noi. E ora argomento chiuso>>
<<...E chi è?>>
<<Mei! Ti ho detto che l'argomento è chiuso!>>
<<Ma dai! Sono curiosa!>>
<<...È una senpai del terzo anno>>
<<Ma pensa! Addirittura una senpai! E vi piacete o è solo una cosa fisica?>>
<<Fisica. Non ci sono sentimenti>>
<<Oh, capisco>>
<<Non dirlo a mamma e papà>>
<<Nemmeno tu>>
<<Bene. Detto ciò, stai attenta a Nakano. Non voglio tu stia male>>
<<Certo. Ma tranquillo, sto molto bene>>
<<Il primo amore, eh?>>
<<Eh sì...>> sospirò felice lei, prima di venir richiamati dai genitori per unirsi alla visione del film

Non fu mai "gufato" qualcosa di più grande.

La mattina tutto sembrava essere al suo posto. La coppia si era aspettata all'ingresso  dell'istituto come faceva tutti i giorni mentre delle occhiate di sfuggita saettavano tra i due amanti silenziosi. Si recarono tutti nelle rispettive aule e l'illusione di normalità e tranquillità li pervase fino a che la Crudeltà non si fece avanti nella pausa pranzo.

Mei e Nakano frequentavano rispettivamente la sezione A e quella B e, di conseguenza, si potevano incontrare solo durante la pausa pranzo.

Lei, tutta gioiosa e con il suo bento il mano, si recò verso la sezione B del corso per eroi, quando sentì la voce del suo ragazzo. Con il sorriso in volto, svoltò l'angolo che l'avrebbe portato da lui, ma di certo non si sarebbe minimamente aspettata succedesse qualcosa come ciò che passò.

<<Quanto ancora vuoi andare avanti a giocare con lei?>>
<<È la figlia di Dynamight e di (T/c), ha un corpo spettacolare e scopa da dio. Ti pare che ci rinuncio? Però mi dispiace quasi doverla illudere. È così sincera quando dice che mi ama>>
<<Non è vero che ti dispiace. Altrimenti non lo staresti ancora facendo>> rise l'amico del ragazzo
<<Hai ragione. Dove la trovo un'altra così accondiscendente e che fa tutto ciò che voglio? E di buona famiglia>>
<<La vuoi solo scopare te, non cercare altre scuse>>
<<Sì>> rise anche Nakano

Mei non voleva credere a ciò che aveva sentito. Stavano parlando di lei e le parole del suo ragazzo erano state più taglienti di una lama. Del resto, la ferita più profonda era proprio nel cuore.

Senza dire una parola, la ragazza fece dietro front e corse il più lontano possibile da quei due ragazzi e la sua fuga fece attirare su di sé l'attenzione, a tal punto che lo studente della B la richiamò a gran voce e, successivamente, imprecò.

Spintonava le persone per i corridoio. Tirava loro spallate, si faceva spazio tra la folla fino a raggiungere la sezione ordinaria e l'aula dove suo fratello seguiva le lezioni e pranzava in compagnia degli amici.
E fu proprio tra una chiacchiera e un'altra che una ragazza ancora in classe notò la Bakugou correre verso tale direzione e andò a richiamare il gemello.

<<Bakugou-kun>> attirò la sua attenzione <<Tua sorella sta venendo qua...non capisco se abbia qualcosa o meno>>
<<Eh?>>

Akio si alzò dalla sedia e raggiunse lo stupite della porta. Questione di secondi che la furia di sua sorella si abbatté contro di lui e, senza dire una parola, iniziò a singhiozzare.
In un primo momento il ragazzo fu spiazzato, ma successivamente la strinse a sé ed iniziò ad accarezzarle il capo, nella speranza di tranquillizzarla come lei aveva sempre fatto quando erano bambini.

<<Mei, che succede?>> le chiese dolcemente, ma lei non rispose
<<Mei?>> riprovò <<Perché piangi?>>
<<Io>> singhiozzò <<ho sentito qualcosa che non avrei voluto sentire...>>
<<Ossia? Me lo dici?>>
<<Nakano e un suo amico...parlavano di me>>

Solo all'udire tale nome, la mascella di Akio si contrasse e la stretta del corpo di sua sorella più forte.

<<Cos'hanno detto?>> domandò con tono minaccioso
<<Lui non mi ama...non l'ha mai fatto. Ha detto che mi voleva solo per il mio corpo...e perché sono una Bakugou...Lui mi ha illuso per tutto questo tempo...Avevi ragione te, l'hai sempre avuta...>>

Akio era furioso. Chi era quello per giocare con sua sorella? E voleva diventare un eroe? Prima avrebbe dovuto capire cosa significa aiutare gli altri e no danneggiarli.

Le diede un lieve bacio sul capo e poi si staccò da lei. Iniziò a camminare con passo veloce e pesante e percorse tutto lo spazio, in corridoi, che lo separavano da quel 'coglione' (a detta sua) mentre la sorella lo inseguiva e richiamava a gran voce. Quando fu dinanzi alla sua aula, lo trovò fuori di essa con le mani nei capelli e, senza esitazione, vi si avvicinò. Lo fece voltare e lo afferrò per il colletto della divisa, sbattendolo contro una delle finestre dell'istituto.

<<A-akio...c-cosa sta->>
<<Risparmia il fiato. Pensi non lo sappia cosa hai fatto a Mei?! È venuta in lacrime da me a raccontarmi ciò che ha sentito uscire da quella tua bocca di merda>>

Linguaggio ben poco colorito sapendo che era figlio di Bakugou Katsuki, ma proprio il fatto che usasse parole così volgari metteva in evidenzia la sua rabbia. Se le utilizzava era solo in tale contesto. E se lui si arrabbiava, erano seri problemi.

<<Io non volev->>
<<Ma stai zitto! Se non avessi voluto farle male, porca di quella puttana, non l'avresti nemmeno illusa! Ora chiudi la tua fogna. Parlare con te mi fa perdere tempo>> e detto ciò lo lasciò andare.

Nakano cadde a terra e il gemello raggiunse Mei, stringendola a sé e facendo il terzo dito a colui che più di tutti se lo meritava. La accompagnò nella sua classe e si sedette al suo posto, facendola sedere sulle sue gambe. Lasciò che si sfogasse e aspettò si sentisse meglio.

<<N-non dirlo alla mamma>> tirò su con il naso
<<No, io non dirò niente. Ma te dovresti farlo. Può aiutarti molto di più di quanto possa fare io>>
<<Ma non voglio...>>
<<Perché no?>>
<<Non lo voglio...>>
<<D'accordo, non dirò niente>>
<<Grazie>>

La concentrazione per le successive ore fu scarsa in entrambi i ragazzi a causa della mente invasa dalle preoccupazioni o dagli ultimi accadimenti. A fine giornata Mei non sembrava nemmeno più lei: cupa, silenziosa, con lo sguardo basso. Secondo Akio, i genitori avrebbero capito che qualcosa non andava solo perché non sprizzava energia come sempre.

Giunti a casa, per la gioia di lei, la madre era già in salotto a leggere un libro. Quando alzò il capo per salutarli, gli occhi gonfi e rossi della figlia non le sfuggirono.

<<Mei, tutto bene?>>
<<Sì>> rispose in maniera secca
<<Non mentirmi. Vuoi parlarne con papà?>>
<<Non ho niente>>
<<Te lo avevo detto>>
<<Stai zitto anche te!>>
<<Mei! Mi vuoi dire che succede?! Hai pianto a scuola? Che è successo?>>
<<Io e Nakano ci siamo lasciati, okay?! Ho scoperto che non gli è mai importato niente di me e mi ha solo voluto per il nome e il mio corpo! Come dovrei sentirmi?!>>
<<Tesoro...Vieni qui...>> le disse il genitore, aprendo le braccia per accoglierla

La ragazza vi si fiondò dentro e riprese a singhiozzare come aveva fatto per l'intera mattinata. Il fratello si sedette accanto a lei e le accarezzò la schiena debolmente. Raccontò tutto a (T/n), la quale poté solo concederle ascolto e tranquillità per sfogarsi ed esternare tutto ciò che si teneva dentro.

<<Mamma, ma come mai oggi sei a casa così presto?>> chiese Mei, resasi conto solo in un secondo momento dell'orario presto a cui era a casa
<<Io e vostro padre volevamo andare a prendere Hiro a scuola e poi andate al parco. Ma se non te la senti, posso capire>>
<<Mi dispiacerebbe molto invece...vi siete organizzati per uscire tutti assieme per una volta e sarei io a rovinare tutto...Più che altro non voglio che papà mi veda così>>

Quasi chiamato in causa, la porta di ingresso si aprì e una furia (c/c) entrò in casa e saltò addosso alla madre, seguito da un biondo con l'umore alterato.

<<Dannata pulce, portati via il tuo zaino>> disse Katsuki, posandolo a terra, togliendosi giubbotto e scarpe e avvicinandosi al resto della famiglia

L'aura poco positiva del gruppo, però, non gli sfuggì e, come prima cosa, si avvicinò a chiese direttamente quale fosse il problema, ma non ottenne risposta alcuna. Al riprovarci, gli esiti non cambiarono e tutti continuarono a tacere. Sapeva che qualcosa non andava, lo percepiva, e il fatto che nessuno gli dicesse niente lo fece irritare non poco. Lui voleva sapere. Lo pretendeva.

<<Mei-nee, perché piangi?>> chiese il piccolo Hiro con tutta l'innocenza del mondo (almeno in quel quel caso), commettendo proprio l'errore che la sorella sperava non venisse fatto

Bakugou puntò lo sguardo verso la figlia, la quale aveva allora alzato lo sguardo, e notò chiaramente le lacrime solcare il suo viso e il rossore attorno agli occhi. Si inginocchiò davanti a lei e ripeté la fatidica domanda per la terza volta, solo in maniera più diretta.

<<Mei, che succede?>>
<<Nakano...>> iniziò non senza singhiozzare e sempre evitando gli occhi rossi rubino del genitore <<mi ha sempre illuso...non ha mai provato niente per me...voleva stare assieme a me solo perché sono vostra figlia e perché...perché gli piace il mio corpo...>> dirlo era un boccone amaro da digerire e le faceva male ripeterlo ogni volta ad alta voce; era quasi come dover ammettere la scomoda verità e non poter più barricarsi nelle sue realtà illusorie

Il volto del biondo si trasformò completamente. Pura rabbia. Non c'era traccia d'altro. Strinse i pugni fino a far diventare bianche le nocche e assottigliò gli occhi. La mascella era contratta e le vene sul suo collo e sulla sua fronte si erano fatte più evidenti. Le sue spalle pure erano più rigide. Tutta la sua postura lo era. Qualcuno aveva osato far male alla sua bambina. Qualcuno aveva approfittato di lei fisicamente e dal punto di vista mentale, illudendola. Quella persona, per lui, non avrebbe dovuto vivere un secondo in più. Nel momento in cui si era fidanzato con lei, il suo destino era segnato nel caso l'avesse ferita.

Si alzò e si andò a mettere di nuovo le scarpe. Fu fermato dalla moglie poco prima di indossare il cappotto. Lei lo prese sotto braccio e, forzatamente, lo fece sedere. Gli accarezzò il volto e gli diede qualche lieve bacio, sperando di poter attutire anche solo in minima parte il desiderio di omicidio che lo attanaglia. Desiderio, tra l'altro, più che palese.

<<Andiamo al parco?>> chiese Hiro tutto felice, apparentemente ignorando la tensione che c'era nell'aria
<<Sì, andiamo>> gli rispose la sorella, asciugandosi le lacrime e prendendo un fazzoletto con cui soffiarsi il naso, provando a sorridere in minima parte al fratellino

Si rivestirono tutti e a piedi, trascinati dal più piccolo, raggiunsero il parco. Camminarono una decina di minuti o poco più e, quando furono giunti, liberarono il mostro per lo spiazzo verde.

I genitori si sedettero su una panchina mentre lo controllavano e i due gemelli si stanziarono accanto a loro in silenzio. Ma quel silenzio per Mei valeva più di un sacco di parole. Era il modo di suo fratello di lasciarle spazio.

<<Dannazione>> si grattò il capo Akio <<Mi sembra di sentirlo dovunque da che l'ho picchiato. Come una rognosa mosca>>
<<È vero...è qui...>> disse solo Mei, lo sguardo puntato verso una parte non molto lontana del parco
<<Cosa?!>>

Akio si guardò attorno e, più avanti, lo notò giocare a pallone con degli altri ragazzi a lui familiari. Si girò a guardare la sorella e si stupì di come fosse riuscita a udire proprio la sua voce tra tutte quelle lì presenti. Ma cosa più importante, si preoccupò di capire come effettivamente stesse lei alla vista di quello che era il ragazzo per cui provava un forte sentimento amoroso.

<<Vuoi andare a casa...?>>
<<No...non voglio rovinare il pomeriggio a Hiro...>>
<<Ma->>
<<Mei, ma quello non è Nakano?>> si immise nel discorso la madre
<<Eh?! C'è quel coglione?! Dov'è?!>> si alzò subito in piedi Bakugou
<<Katsuki>> gli afferrò la vita (T/n) <<Non fare stupidate>>
<<Oh no, io le faccio eccome. Voglio uccidere quel figlio di puttana che ha spezzato il cuore a Mei>>
<<Lascialo stare, dai. Sei un supereroe in pubblico, non fare stupidaggini>>
<<Col cazzo! Ci vado a parl- Oi, pulce, dove cazzo vai?!>> urlò a Hiro nell'esatto momento in cui lo vide allontanarsi

Hiro se ne stava andando per conto suo e non diede minimamente retta ai genitori, avviandosi proprio nella direzione dove stava Nakano, a passo spedito e convinto. Le urla di suo padre non lo toccavano minimamente.

Alcuni dei ragazzi del gruppo lo notarono e, credendo volesse unirsi al gioco anche il bambino, gli passarono il pallone e il più piccolo corse verso la porta che i ragazzi avevano improvvisato, facendo goal. Esultò felice, alzando le braccia al cielo, e osservò il portiere con uno sguardo di vittoria e sfida.

<<Ma che bravo! Chi sei?>>
<<Hiro, come mai qua?>> si fece avanti Nakano, sorridendo al bambino
<<Nakano-san>> lo salutò <<Sono qui con mamma, papà, Mei e Akio. Mamma e papà me lo avevano promesso>>
<<Oh...ci siete tutti?>>
<<Sì>> sorrise felice
<<E dimmi, Hiro...tua sorella...come sta?>>
<<Male. Ha pianto tutta oggi>>
<<Oh...mi dispiace>>
<<Sì. Sei un coglione>> gli rise in faccia il piccolo <<La sorellona Mei è fantastica e tu una testa di cazzo. L'ha detto anche papà>>

Dicendo tali parole, il piccolo di casa Bakugou si allontanò dall'ex ragazzo della sorella, lasciandolo non poco sorpreso per quanto aveva sentito con le sue stesse orecchie. Quel bambino con cui aveva sempre giocato gli aveva appena dato del coglione e della testa di cazzo? Ebbene sì, lo aveva fatto. Sfortunatamente i suoi familiari non poterono udire tali insulti, ma video chiaramente quando il bambino tornò indietro e tirò un calcio sul cavallo di Nakano, facendolo accasciare, mentre gli diceva "Questo è per quello che hai fatto a Mei-nee".

Cercarono più o meno tutti di trattenersi dal ridere, ma l'ilarità divagò e si trovarono tutti quanti a trattenersi la pancia per le troppe risate. Mei era forse quella che rideva più di tutti, felice di vedere che il suo fratellino aveva dato una bella lezione al ragazzo che le aveva infranto il cuore.

<<Oi, campione, andiamo a prendere un gelato. Ti prendo tutti i gusti che vuoi>> gli disse Bakugou, una volta calmate le risa, prendendolo in braccio e mettendoselo sulle spalle
<<Evvai!>>

ANGOLO AUTRICE
Mamma mamma...pensavo non ci sarei più riuscita a finire questo fatidico speciale.

Sebbene con un po' di ritardo, ecco a voi il terzo e ultimo capitolo sulla vita di Mei e Akio, nonché il capitolo conclusivo della storia!

Ma a parte questo, come ve la passate miei cari lettori? Io, come avrete letto dal messaggio che avevo postato, sono messa davvero da schifo con lo studio e i compiti e ho crolli nervosi uno dietro l'altro.

Parlando di cose più allegre, volevo dirvi che pubblicherò a parte i ringraziamenti (andate a leggerli please) e l'ultima cosa è, come ho già fatto, ricordarvi dell'esistenza della mia Dabi x Reader se ve la siete persa!

Ci vediamo nei nuovi RINGRAZIAMENTI!

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