Seulement rouge

By sofi_bi19

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Rosso cuore, rosso passione, rosso Ferrari. Cosa accade se ti innamori del tuo migliore amico ma per paura d... More

Dannato resoconto.
Sophie.
Confidenze.
Rottura.
Cena.
Incontri.
Chiarimenti.
Cuore leggero.
Mi sei mancata.
Presentazione.
Pensieri in viaggio.
Monte Carlo.
Passeggiate e...
Ritorno.
Test e parole taglienti.
Scontri.
Sushi e mazzi di rose.
Ho bisogno di te.
Buio e luce.
Dolci.
Incomprensioni.
Australian gp.
Cercare risposte.
Mille volte si.
Bahrain GP.
Guai pt.1
Guai pt. 2
Basta così.
Vuoti.
Cos'ho fatto?
Confusione.
Lei.
Tempesta
Abbracci.
Scelte.
Rosso.
Felicità.
Momenti difficili.
Destino.
Curarsi.
-
Inquietudine

Chiamate.

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By sofi_bi19

Charles

Le settimane tra un gran premio e l'altro sono infinite per me. Domenica abbiamo gareggiato in Austria. Secondo posto immeritato.
Per un momento, un piccolo attimo, ho sperato di vedere Sophie al circuito, avevo davvero bisogno di lei in quel momento. Mi manca terribilmente. Mi manca come compagna e mi manca come migliore amica.
Cerco di scriverle tutti i giorni anche se so di non ottenere risposta da lei, voglio che sappia che nonostante tutto io ci sono, anche se probabilmente preferirebbe che fossi sparito di nuovo, dopo come mi sono comportato.

Sto frequentando Charlotte, in leggerezza senza nessun impegno. In realtà neanche mi interessa sul serio ma lei evidentemente la pensa in maniera diversa visto che si è praticamente trasferita a casa mia sebbene io fossi contrario a questa cosa
"Non voglio ufficializzare nulla Charles, vorrei solo passare il mio tempo con te prima di iniziare l'università" mi aveva detto qualche mese fa, tranne poi autoinvitarsi ai gran premi, presentarsi con me all'ingresso e sfilare davanti alle telecamere. Abbiamo litigato tante volte per questo motivo ma Char sa come farsi perdonare, purtroppo.
Spero solo che Sophie mi odi così tanto da non vedere tutte queste cose in tv.

Stasera sono da solo perchè la mia pseudo amica ha dovuto partecipare ad una cena con suo padre, il famoso Sinè che dirige i locali di mezzo principato. Probabilmente ci sarà anche Mathis, il padre di Sophie. Lui e il padre di Charlotte collaborano da sempre.
Essendo da solo ho ordinato una pizza, anche perchè non saprei cucinare altro che un piatto di pasta e non ne ho voglia anche questa sera, e la sto gustando giocando alla play station. Almeno una sera di tranquillità senza persone appiccicose attorno.
È vero, me la sono cercata io questa situazione ed ora non riesco più a liberarmene senza sembrare uno stronzo senza cuore.

"Charles sono a casa" urla Charlotte dall'ingresso. Che gioia
"Sono alla play Char, un attimo" le rispondo, disattivando il microfono per non far sentire nulla ai miei amici
"Devo andare" dico poi a questi. Man mano tutti si scollegano mentre io, cercando di temporeggiare rimango solo con Riccardo.
"Charles devi risolvere" mi dice il mio amico. Ci conosciamo da una vita e ho raccontato tutto a lui e alla sua ragazza. "Non puoi continuare a prenderla in giro, non fare lo stesso errore che hai già fatto in passato" continua poi.
Sbuffo, perchè so che ha ragione. Eppure non ci riesco, perchè Charlotte è la mia distrazione, colei che mi aiuta a non pensare a Sophie. Che idiota che sono.
"Sono uno stronzo Ric, vero?" Chiedo rassegnato
"Penso solo che tu sia innamorato di un'altra persona ma allo stesso tempo stai cercando la strada più facile. Pensaci bene a ciò che vuoi"
Sto per rispondere quando sento dei passi lungo il corridoio, quindi saluto il mio amico e mi preparo mentalmente al resto della serata.

"Com'è andata la cena?" chiedo a Charlotte stesa sul letto a fianco a me
"Abbastanza bene" risponde vaga.
Lascio morire il discorso, anche perchè non me ne frega molto, mentre lei si avvicina languida.
Inizia ad accarezzarmi i capelli, poi il collo e le braccia. Vorrei dirle di fermarsi, che non è lei che voglio, ma non ci riesco. La lascio fare finchè non prendo io le redini del gioco, sovrastandola con il mio corpo.
Non mi riconosco più, di solito sono dolce, passionale mentre con lei sono rude. A volte ho quasi paura di farle male ma questo non riesce a frenarmi. È il mio sfogo: se non ho una macchina da guidare mi sfogo su di lei. Dentro la mia testa una voce mi dice di smetterla, che così facendo ferisco tre persone diverse, me compreso.
Sento Charlotte gemere sotto di me, ma sono distante che quasi non me ne rendo conto. La stringo, la graffio e lei fa lo stesso con me, finchè non cado sfinito fisicamente e mentalmente al suo fianco.

"È stato... wow" mi dice lei, mentre si accoccola sul mio petto
"Già" rispondo con la mente altrove.
Charlotte si stacca, mettendosi a sedere contro lo schienale del letto mentre mi guarda
"Sai, prima ho conosciuto una persona..."
"Ah si? E chi?" Dico svogliato, con gli occhi chiusi
"Sophie"
Spalanco gli occhi e mi giro sconvolto, mentre lei mi sorride amaramente
"Avevo capito che.. insomma, non sono niente per te. Però una spiegazione la meritavo"
"Non c'è nulla da spiegare, è acqua passata Char" mento "Vieni, spegni la luce e mettiamoci a dormire".
La ragazza annuisce poco convinta e, al buio si stende al mio fianco mantenendo però le distanze. E io di certo non le annullo.

Mi sveglio nel mezzo della notte, faticando a capire il perchè io abbia aperto gli occhi all'improvviso. Poi mi concentro e sento la vibrazione del cellulare sul comodino. Cerco di abituarmi alla luce che emana lo schermo per capire cosa succede e, quando leggo il nome del mittente, mi viene voglia di chiudere la telefonata.
Poi però desisto: se Max Verstappen mi sta chiamando alle 3 e mezza di notte dopo aver litigato appena tre giorni fa significa che qualcosa non va.
"Max" rispondo apatico, per nascondere l'agitazione. Dall'altra parte del telefono sento solo una gran confusione e qualche parola sconnessa che non comprendo
"Max non sento un cazzo, che vuoi?" Chiedo, stavolta alterato.
"Charles... So...Bud...vien..." è tutto quello che riesco a captare ed inizio veramente a scaldarmi. "Aspetta" dice poi
Resto in linea penso per un paio di minuti, fin quando sento finalmente silenzio.
"Charles ci sei?" Mi chiede l'olandese
"Da mezz'ora, cosa vuoi?" Chiedo
"Senti, non so se dovrei dirtelo ma sono al Buddha. C'è Sophie appiccicata ad un tipo e..."
"Non dire altro, arrivo" chiudo la telefonata in fretta e mi alzo, cercando sulla sedia qualcosa da mettermi addosso, mentre cerco di svegliare la ragazza sul mio letto
"Char...Charlotte!" Ma non ottengo risposta
"Charlotte devi andartene" le dico praticamente urlando.
"Charles ma che dici?" Mi chiede confusa
"Hai mezz'ora per uscire di casa, porta via tutte le tue cose, ti spiegherò" dico in fretta, mentre esco di casa correndo verso il garage.

"Ti prego rispondi, rispondi" sto guidando come se fossi in pista, se omettiamo di dire che ho il cellulare in mano e sono in centro città. Rimpiango di non abitare in place du Casinò, in questo momento
"Charles" risponde finalmente Max
"Dimmi qualcosa"
"Sono ancora qui, ma Sophie si è accorta che li sto fissando, muoviti"
Se possibile accelero maggiormente, sperando di non prendere troppe multe anche se in questo momento potrebbero dirmi qualsiasi cosa che me ne fregherei.

Sono finalmente a qualche centinaio di metri dal Buddha, quando ricevo un'altra chiamata
"Sono qui Max, 30 secondi ed entro" rispondo senza guardare il mittente
"No, stai fuori, stanno uscendo. Li seguo anche io"
Cazzo! Lascio la macchina in mezzo alla strada, lanciando le chiavi al parcheggiatore mentre urlo un "arrivo subito".
Non so neanche se fosse il posteggiatore a dire la verità, potrei aver appena consegnato le chiavi di una Ferrari ad uno sconosciuto ma poco mi importa.
Vado verso l'entrata, rendendomi conto solo ora di essere in tuta e felpa, mentre tutti qui sono eleganti. Per una volta sfrutto il cognome che porto per saltare la fila ed entrare subito nel giardino. Inizio a guardarmi intorno, cercando Sophie, oppure Max ma non riesco a vedere nessuno dei due. In più mi si è scaricata la batteria del telefono. Benissimo.

Sto quasi per arrendermi quando sento qualcuno chiamarmi, e spero con tutto me stesso che non sia qualche fan.
"Charles! Charles è la!" Mi volto giusto in tempo per capire che Max mi sta indicando il parcheggio. Corro spingendo la folla, guadagnandomi più di qualche insulto, ma me ne frego.
Arrivo vicino ai due poco prima che vadano in macchina.
"SOPHIE!" Si ferma, con un piede già dentro l'abitacolo, mentre si volta piano.
"Charles!"
La vedo per la prima volta dopo quasi 3 mesi. Non sembra più lei e mi sento in colpa per tutto. È dimagrita, ha cambiato taglio di capelli e, nonostante abbia cercato di nasconderle, ha il viso segnato da due occhiaie profonde.
"Andiamo?!" Le dice spazientito il ragazzo al suo fianco, mentre mi avvicino a lei. I nostri occhi sono come incatenati e io mi sento rinascere.
Ad un tratto interrompe il contatto visivo e si volta per salire in macchina.
"Sophie aspetta"
Mi avvicino ancora, mentre il tipo avanza verso di me, sbarrandomi la strada
"Senti, non mi interessa chi sei, lei sta con me" pronuncia infastidito. Le sue parole non mi fanno alcun effetto e semplicemente lo sposto, prima di raggiungere finalmente Sophie, che mi guarda con gli occhi che sembrano annebbiati.
"So che ti ho fatto male, ma sono io! Sono Charles! Vieni via con me, ti prego" le dico porgendole la mano, ma lei mi fissa, sospettosa.

Per fortuna siamo leggermente defilati rispetto l'entrata del pub, perchè ciò che succede nel momento successivo a quelle parole sarebbe stato un ottimo scoop per i giornali di gossip.
Il ragazzo che accompagnava Sophie mi strattona all'indietro poco prima che lei possa prendere la mia mano. È leggermente più alto di me, ma ha le spalle che sono il doppio delle mie e mi spinge poco delicatamente addosso alla recinzione del parcheggio.
"Non me ne frega un cazzo se sei il pilota famoso, lei sta con me stasera. Lasciaci stare!" dice a un centimetro dal mio viso mentre si prepara a tirarmi un pugno. Vedo Sophie che si avvicina velocemente per tirarlo via da me ma questi, forse involontariamente, la spinge con l'altro braccio facendola cadere, per poi tornare a me. Sono ancora distratto dalla caduta di Sophie quando sento la presa su di me allentarsi fino a lasciarmi libero.

Mi precipito da Sophie, che si sta rialzando a fatica, complice forse l'alcool che deve avere ingerito durante la serata.
"Stai bene?"
Pronuncia un flebile si, ma vedo che ha il ginocchio e il gomito sbucciati. Lo ammazzo quel figlio di puttana.
Mi giro per tornare su quello ma lo vedo alle prese con Max, che lo sta trattenendo sull'asfalto.
"Io vi denuncio, pensate di essere i migliori perche guidate delle fottute macchine ma io ve la rovino la carriera, coglioni" lo sento, urlare mentre Max gli ride in faccia
"Fai pure, nessuno ti crederebbe."
Mi avvicino ancora per fare ciò di cui ho bisogno ma Sophie mi prende un braccio sussurrandomi di lasciare stare. Vedo gli occhi lucidi e le difficoltà che ha a stare in piedi. Le accarezzo la mano e torno verso il mio collega.

"Max andiamo via"
Si gira verso di me e noto un taglio sotto lo zigomo che si sta già gonfiando, indice che ha preso lui il pugno destinato a me e me ne dispiaccio.
"Mi sa che la denuncia te la becchi te, idiota" pronuncio verso l'altro ancora steso per terra. Aiuto Max a rialzarsi prima di tornare verso la mia macchina con Sophie per mano.
"Grazie, ti devo un favore" dico all'olandese "Vuoi un passaggio?"
"Sono con degli amici. Non mi devi alcun favore e questo..." dice indicando l'occhio "Compensa la vittoria che ti ho fregato domenica" risponde, alludendo allo scontro che abbiamo avuto in gara.
Annuisco alzando gli occhi al cielo spazientito, prima di andare verso l'auto: ovviamente doveva rimarcare il fatto di avermi battuto al limite della regolaritá.
"Ah, Leclerc?" Mi richiama, facendomi voltare.
"Tientela stretta la tua ragazza, perchè la prossima volta ci provo io" mi dice sfacciato.
In fondo è sempre Max, di certo non potevo aspettarmi troppa gentilezza nei miei confronti!
Rido alla sua battuta (spero) prima di girarmi verso Sophie, che sta tremando. Le appoggio la mia felpa sulle spalle, prima di prenderla sotto braccio e aiutarla a salire in macchina.
"Andiamo a casa"

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