Seulement rouge

By sofi_bi19

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Rosso cuore, rosso passione, rosso Ferrari. Cosa accade se ti innamori del tuo migliore amico ma per paura d... More

Dannato resoconto.
Sophie.
Confidenze.
Rottura.
Cena.
Incontri.
Chiarimenti.
Cuore leggero.
Mi sei mancata.
Presentazione.
Pensieri in viaggio.
Monte Carlo.
Passeggiate e...
Ritorno.
Test e parole taglienti.
Scontri.
Sushi e mazzi di rose.
Ho bisogno di te.
Buio e luce.
Dolci.
Incomprensioni.
Australian gp.
Cercare risposte.
Mille volte si.
Bahrain GP.
Guai pt.1
Guai pt. 2
Basta così.
Vuoti.
Confusione.
Lei.
Chiamate.
Tempesta
Abbracci.
Scelte.
Rosso.
Felicità.
Momenti difficili.
Destino.
Curarsi.
-
Inquietudine

Cos'ho fatto?

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By sofi_bi19

Charles

"Cos'ho fatto!?"
È la frase che continuo a ripetermi da ieri sera, che continua a ronzarmi dentro la testa da tutta la notte. La frase che non mi ha fatto chiudere occhio e che mi ha fatto tirare calci a ogni cosa mi passasse sotto tiro, che fosse una sedia o un mobile.
Ho rovinato ogni cosa, di nuovo, come sempre. Ciò che tocco distruggo e adesso non ho nemmeno voglia di alzarmi da questo maledetto letto per andare nel posto che preferisco al mondo.
La sveglia però non è dello stesso parere e mi obbliga ad alzare il culo per prepararmi ad un'infinita giornata.

Lo specchio del bagno riflette le mie occhiaie violacee e gli occhi più gonfi e più scuri del solito, come se fossero un mare in tempesta. O forse anche loro sono in collera con me. Mi viene voglia di prendere a pugni questo oggetto che mi fa vedere quanto sono idiota, ma le mani mi servono ed è ciò che mi trattiene dal romperlo.
Egoista Charles ecco cosa sei, con tutto ciò che stai facendo e che hai combinato tu pensi solo a salvare le tue mani. Quando dovevi salvare la tua relazione però a cosa pensavi?
Scuoto la testa e apro l'acqua della doccia infilandomi dentro, sperando che si porti via con se anche questa malinconia, ed infatti un po' prendo coraggio: in fondo Sophie deve essere nello stesso luogo dove devo recarmi, sono ancora in tempo per salvare il salvabile, penso.
Ed è con questa ritrovata forza che velocemente faccio colazione ed esco con la macchina in direzione Maranello.

Guardo l'ora sul cruscotto dell'auto che sto guidando: le 10. Questo significa che è quasi ora del caffè di metà mattina per lei. Potrei manipolare Sebastian e portarglielo io, almeno avrò una scusa per parlarle.
Arrivo all'ingresso della sede e parcheggio l'auto, scendendo praticamente di corsa per arrivare in orario e fermare Seb con la merenda di Sophie. Saluto le ragazze all'ingresso prima di avviarmi verso l'ala dell'edificio riservata agli uffici degli ingegneri del reparto corse. Nel tragitto incontro qualche componente della mia squadra e qualcuno di quella di Seb, che mi lanciano strane occhiate, ma di sicuro sarà una mia impressione. Quando non dormo vedo cose che non esistono durante il giorno.
Cammino verso la sala comune per prendere il caffè e una merendina e mi preparo mentalmente a rivedere l'uragano Sophie che di sicuro tenterà in tutti i modi di mandarmi via. Non che abbia torto, dopo ciò che ho fatto e che ci siamo detti

Appena entro noto che stranamente ci sono pochissime persone sedute ai tavoli e tra queste, in un tavolino in disparte, c'è il mio compagno di scuderia, ed è a lui che mi avvicino cercando di nascondere il mio malumore.
"Ciao Seb!" Gli dico, ma ciò che ricevo è un'occhiata disgustata e potrei giurare di aver visto degli occhi lucidi.
"Va via Charles non posso permettermi di prenderti a pugni qui, ma credimi lo vorrei tanto".
Mi si gela il sangue, ha già parlato con Sophie! Eppure dovevamo incontrarci con gli altri più tardi è strano che sia arrivato così presto questa mattina.
"Sebastian non so cosa ti abbia detto, ma sono qui per chiarire con lei" gli rispondo tranquillo.
"Non ha detto niente Charles. Davvero sparisci dalla mia vista" prosegue con tono estremamente duro, che non pensavo potesse uscire dalla sua bocca.
"Senti, posso portarle io la colazione?" Chiedo ancora, rischiando davvero di prendermi delle botte. Lui fa un sorriso amaro prima di voltarsi verso di me.
"Sophie non c'è" dice
"Seb so che è la tua migliore amica, ma ho davvero bisogno di parlarle quindi..." non riesco a finire la frase che il tedesco si alza e si avvicina pericolosamente a me
"Te lo ripeto Charles, Sophie non c'è, se n'è andata"
"Cosa stai dicendo Sebastian? È adulta deciderà lei se mandarmi via o meno" gli rispondo piccato: non puó di certo impedirmi di vedere la mia ragazza!
A questo punto mi prende per il braccio trascinandomi fino all'ufficio di Sophie, che ha la porta chiusa.
"Prego, accomodati" mi dice Seb.

Apro la porta titubante, preparandomi già alla reazione di Sophie appena mi vedrà, ma quando mi affaccio all'ufficio lo trovo vuoto. Ma vuoto davvero, mancano i milioni di fogli sparsi sulla sua scrivania e per terra, manca il suo computer, mancano le cornici con le foto che aveva messo qua e la. Rimangono solo dei pezzi di vetro a terra e il rumore del pc acceso di Eva nella scrivania opposta a quella di Sophie.
Sento le lacrime che mi pungono gli occhi ma non piangerò qui, non davanti a tutti. Stringo i pugni fino a conficcarmi le unghie nei palmi delle mani mentre resto in silenzio a fissare quella postazione ormai vuota.
"Adesso mi credi?" Mi chiede Sebastian da dietro le mie spalle. Il suo tono si è addolcito rispetto a prima, è quasi compassionevole.
"Cos'ho fatto!" Pronuncio di nuovo, prima di sentire la mano del mio compagno appoggiarsi sulla mia spalla.
"Vieni, abbiamo ancora un po' di tempo. Aiutami a capire cos'è successo" mi dice, mentre fa forza sulla mia schiena per spingermi verso la sala dov'eravamo prima. Sento le gambe di gelatina e mi muovo senza rendermene conto
Cos'ho fatto?

"Questo é tutto quello che é successo negli ultimi giorni Sebastian" concludo il mio monologo, lasciando al mio compagno il tempo di pensare.
"Quindi la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la tua amica di Monaco. Però Charles, le ha viste con me quelle foto mentre eravamo sull'aereo, le ho viste io stesso. E nonostante io abbia provato a non crederci quelle immagini sono chiare" pronuncia lui, difendendo ovviamente e giustamente Sophie
"Te lo giuro Seb, non è successo nulla con lei, é una vecchia amica e le ho chiesto di prendere un caffé e fare un giro. Ero geloso per Lewis e pensavo fosse da lui e lo stesso é successo prima del Bahrain perchè li avevo sentiti scherzare al telefono" dico disperato passandomi le mani sugli occhi.
"Ma ieri le hai fatto credere che fossi stato a letto con lei..." risponde confuso, facendomi rimanere in silenzio. È vero non ho smentito quando mi ha accusato di quello, e non so il motivo.
"Ero arrabbiato per ciò che stava dicendo senza neanche chiedere la mia opinione" dico dopo qualche istante
"Perchè tu cos'hai fatto a Barcellona Charles? O prima del Bahrain? O quando era da me?" Chiede di nuovo il tedesco, ammutolendomi definitivamente.

È inutile cercare di capire, è inutile parlare con questo o l'altro. Niente di tutto ciò mi assolverà da quello che ho fatto, perchè la colpa è solo ed esclusivamente mia. Me ne rendo conto man mano che passano i giorni, mi sono comportato da egoista, ho fatto solo ciò che pensavo servisse a me stesso, le cose che mi tenessero lontane dal gossip per paura di venire accusato di favoritismi. Ma poi favoritismi di cosa Charles, che Sophie è qui dentro da più tempo di te!
Vorrei prendermi a pugni, di nuovo come qualche ora fa. Vorrei che Sebastian non si fosse trattenuto prima, vorrei provare solo un po' del dolore che starà provando Sophie.
I miei pensieri vengono interrotti da Seb che mi tocca un braccio e mi indica con la testa un punto dietro di me. Mi volto e incontro gli occhi di Mattia che mi lanciano segnali di odio.
"Charles vieni nel mio ufficio. SUBITO" pronuncia il mio capo con un tono che non ammette repliche, prima di voltarsi e sparire nel corridoio. Non so neanche cosa mi aspetta perchè Seb non ha voluto dire nulla della mattinata di Sophie.
Mi alzo a rallentatore implorando il mio compagno di venire con me, ovviamente ottengo solo una risposta negativa e un "tu hai fatto il casino tu risolvilo".

Arrivo davanti l'ufficio del capo ed entro timoroso. Correre a 300 km/h non fa paura. Un Mattia Binotto arrabbiato invece fa molta paura. Succede raramente ma quando succede...
"Chiudi la porta e siediti" dice senza guardarmi in faccia, altro buon segno! Faccio come mi dice ed aspetto che sia lui a parlare per primo, mentre mi torturo le mani.
"Cosa ti avevo detto Charles?" Mi chiede dopo un silenzio lunghissimo. Non rispondo anche perchè non saprei cosa dire e tengo gli occhi bassi
"Allora?" Continua lui, ma ottiene solo il mio silenzio.
"Te lo ricordo io. "Non è un problema che stiate insieme basta che non siate troppo distratti" giusto?" Dice con tono troppo calmo per la situazione e io annuisco.
"Bene, quindi non l'ho sognato! Allora mi spieghi perchè stamattina Sophie si è presentata nel mio ufficio a dare le dimissioni dopo aver lavorato tutta la notte? E come se non bastasse si è presentata ubriaca Charles! Alle 9:30 del mattino cazzo!" Pronuncia stavolta urlando, facendomi sbarrare gli occhi a sentire le sue parole.
"Lei cosa?" Ho il coraggio di chiedere, allucinato dalle sue parole
"Quello che hai sentito Charles! Ha dato le dimissioni, ubriaca alle 9:30 del mattino" Mi dice di nuovo rimarcando quel fatto. "Vorrei conoscere il motivo"
"Perchè sono un coglione e ho rovinato la ragazza migliore che esista" dico rassegnato mentre appoggio la fronte sulla scrivania per nascondere le lacrime.
Cos'ho fatto!

Mattia si alza dal suo posto e si siede nella sedia affianco alla mia, appoggiando la mano sulla mia gamba mentre alzo la testa rivelando i miei occhi lucidi. Mi guarda stranamente comprensivo e quando comincia a parlare di nuovo si é giá calmato.
"Potreste entrambi essere miei figli Charles, sono stato giovane anche io e ho fatto le mie stronzate anche io, anche se guardandomi non si direbbe" dice facendomi sorridere leggermente "non ho accettato le dimissioni di Sophie, le ho concesso un congedo di tre mesi." Continua, mentre riesco quasi a tranquillizzarmi. "Hai quindi 90 giorni di tempo per risolvere il casino che hai fatto, perchè non possiamo permettere che una mente brillante come la sua vada alla concorrenza o, peggio ancora, non voglia più far parte del nostro mondo." Annuisco poco convinto, lui non conosce la Sophie in preda ai momenti di crisi. Io si.
"E in tutto questo tu devi stare concentrato al 150% sul mondiale perchè, anche costo di rimetterci il mio posto, giuro che ti sbatto fuori da qui." Continua lui convinto.
"Ok" dico solo.
"Adesso vai che siete in ritardo per il meeting con gli sponsor"
Mi alzo per raggiungere Seb, ma prima mi volto di nuovo verso il capo:
"Grazie per aver fatto ciò che non sono riuscito a fare io"
Mi guarda confuso, non capendo le mie parole
"Non l'hai fatta andare via" mi asciugo l'ultima lacrima solitaria ed esco di li per raggiungere Seb in sala riunioni.

"Allora cosa ti ha detto?" Mi chiede il tedesco appena entro
"Ti basta sapere che se non risolvo il casino che ho combinato l'unica macchina che potrò guidare sarà quella dell'autoscontro alla sagra del tortellino" dico, provocando una grassa risata a Seb che poi trascina anche me.
Mi godo l'unico momento di leggerezza della giornata sapendo che una volta fuori da qui mi aspetta uno scenario di guerra.

Cos'ho fatto!


Ciao a tutti🤗 ho fatto il primo capitolo con il punto di vista di Charles. Volevo farvi capire anche le sue emozioni dopo i fatti successi nei capitoli scorsi.
Spero che la storia vi stia piacendo e vi avviso che adesso entriamo nel pieno della vicenda tra questi due testoni!
Un abbraccio virtuale 🥰

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