Dirty life

By guns82roses

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Mötley Crüe, Guns and Roses... Può bastare? More

Nota introduttiva
Video Trailer
Mötley Crüe
Bodies
The curlie guy
Parte II - Living on the road -
Alabama, 2 Novembre 1987 - Parte uno -
Alabama, 2 Novembre 1987 - Parte due-
Alabama 3, Novembre 1987
Alabama, 3 Novembre 1987 - Parte due -
Nella tana del lupo
Into the dark of your eyes
Lost
Albany, 4 Novembre 1987 - Parte prima -
Albany 5 Novembre 1987 - Parte Seconda -
Albany, 5 Novembre 1987 - Parte tre -
Sogno o realtà
6 Novembre 1987, Lafayette.
Lafayette, 6 Novembre 1987 - Parte prima-
Shadows
Dirty
Huntsville, 10 Novembre 1987
Huntsville, 10 Novembre 1987 - Extra -
Huntsville, 10 Novembre 1987 - Extra part 2
Just thinking about you.
The truth.
Birmingham, 11 Novembre 1987
Epilogo
Epilogo - Lucy-

Epilogo, parte prima.

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By guns82roses

- No - spengo la sigaretta nel bicchiere di plastica affondandola nella poca birra ormai calda che contiene.

- Oh che rottura palle di sei, Mia! Cosa non ti va bene sta volta? - sbuffa spazientita Sandra, mentre sposta lo sguardo dalla sua cavia da make up struccata gia due volte in venti minuti.

- Sembra una scolaretta, truccata così. Non la faranno entrare mai al Whiskey, nemmeno se scende Gesù Cristo a intercedere per lei -

- Allora, prego. Fai tu - risponde acida mia sorella, possandomi la matita con la quale stava definendo gli occhi di Lucy. - Voglio vedere che capolavoro sei capace di fare tu -

Afferro la matita e mi siedo di fronte alla ragazza bionda, che in silenzio ascolta il nostro fraterno battibecco. Non ci vuole chissà che diploma per risaltare la bellezza della giovane che mi fissa con quei strepitosi occhi azzurri, e neanche chissà che magia per renderla più donna e meno ragazzina.

Le sorrido e verso del latte detergente sul dischetto di cotone che friziono prima di posarlo sulla candida pelle di Lucy. - Eliminiamo questo trucco da innocente verginella e vediamo di farti più grande dell'età che hai - le dico passandole il cotone sugli occhi e portando via le ultime tracce di ombretto rosa sopra le palpebre.

- Io vado a prendere una birra - brontola Sandra alle mie spalle e ne chiedo una per me. La mia sorellina ha perso le staffe.

Lucy ha una bellezza eterea, una di quelle che si vedono solo sui giornali di moda ma la sua é pura, naturale, senza contaminazione di luci e trucco: é bella per davvero. Ha carnagione pallida, la pelle sembra ceramica, e le bellissime labbra di una gradazione tra il rosa e il rosso sono della giusta misura per il suo viso; ma ciò che la rende unica, di una bellezza invidiabile sono i capelli che si sposano alla perfezione con l'intera figura. Biondissimi, lunghi fin sotto le scapole e lisci, e risplendono alla luce del giorno.

- Io non credo che riuscirò a farla franca. Si vede che non ho diciassette anni, Mia. E tu rischi il lavoro - dice lasciandosi passare un velo di fondotinta sul viso.

- Basta valorizzare determinati tratti del viso e sarai una perfetta diciassettenne. Non serve esagerare col trucco, Lu. Fai fare a me. L'ho fatto su me stessa anni fa, quando avevo anche io sedici anni e nessuno si é accorto del trucchetto -  rispondo cercando ora la gradazione di ombretto più consono al nostro fine - Hai speso una fortuna per la tua ID falsa. Con un leggero Smokey sarai perfetta e pronta per la festa di compleanno della cagacazzi di Sandra -

Chiude gli occhi e si prepara al terzo round di trucco.

- Alla festa di Mary, Lucy troverà un fidanzato e finalmente scoperá- sentenzia Sandra esaltando alla vista dell'amica finalmente pronta per la serata. Rido e finisco mia birra mentre scelgo la divisa della serata: pantalone nero di pelle e camicetta anch'essa scura allacciata in vita con mezza mercanzia in mostra, come da copione. Al Whiskey non rompono le palle per come ti vesti, l'importante é lavorare e vestire in modo consono alla serata.

- Ricordatevi le vostre carte d'identità o niente festa per le minorenni - sentenzio e infilo chiavi, portamonete, trucchi e sigarette in borsa prima di raggiungere le altre alla porta. Delle quattro ragazze una sola avrebbe il diritto di varcare il locale perché unica a compiere oggi 17 anni mentre le altre, Lucy, Tory e mia sorella Sandra, dovrebbero attendere ancora un anno. Ma i piani non sono questi.

Lascio le ragazze al cospetto dei controlli fuori dal locale ed entro dalla porta secondaria, quella riservata ai dipendenti, quando ormai manca veramente poco all'apertura e all'inizio del servizio.

- Hey Mia-

- Ciao Olga! Come siamo messi qua? - indico i bicchieri allineati sul bancone e in attesa di essere sistemati sulla mensola opposta, di spalle alla postazione del barman.

- Oggi serata tranquilla, tesoro. Suonerà un gruppo di emergenti ma che nessuno si fila e...- batte le mani assieme- ci sarà il compleanno di tua sorella! Valanghe di alcol in arrivo!-

- Come se non avesse mai bevuto prima dei diciassette - ridacchio e la raggiungo per velocizzare l'operazione, cercando di evitare il discorso età della festeggiata.

- Hey, ragazze. Avete sentito della zuffa tra Guns e Mötley?- Nicholas appare dietro di noi fermandosi davanti alla cassa che apre per contare i soldi come fondo della serata, e la mia testa scatta nella sua direzione bloccandomi sul posto. Sono passate settimane dall'ultima volta che li ho visti, tantomeno ho avuto notizie sul tour e sul suo andamento. Facile, mi sono messa in testa di dimenticarli e voltar pagina al complesso libro della mia vita, anche se la verità é un'altra: non é passato un singolo giorno da quel 10 di novembre che non abbia ripensato ai ragazzi, a Tommy e sopratutto a Slash.

Mi erano giunte voci di esibizioni dei Guns tanto acclamate da non essere piu considerate gruppo spalla ma vera e propria band emergente. Sono sulla bocca di tutti. Slash é sulla bocca di tutti.

Scaccio i ricordi e mi rivolgo a Nicholas, cercando di mascherare la curiosità più che palpabile nella mia voce.
- Cosa è accaduto, di preciso?-

- So solo che il chitarrista ritmico ha cercato scoparsi la fidanzata di Vince- ride e scuote il capo - fottuti pazzi fuori di testa. Forza, si comincia -

Guardo verso il fondo e I primi avventori iniziano a prendere posto, chi ai tavoli e chi avvicinandosi al bancone. Cerco Sandra e le ragazze e tiro un sospiro di sollievo nel vederle raggiungere il tavolo a loro designato. Se lo meritano un po di sano divertimento.

- Cosa ti do?- domando ai due ragazzi al bancone intenti a chiacchierare tra loro.

- Due birre, favore-

- In arrivo-

Guardo l'orologio. Sono circa le dieci e il locale ha raggiunto già tre quarti della sua capienza, ma si lavora ancora bene tutto sommato. Le ragazze sono gia alla seconda bottiglia di Jack e finiranno la serata abbracciate alla tazza del cesso, se continuano con questo ritmo.

La spillatrice della birra é ormai vuota e stavolta tocca a me cambiare il fusto sotto al bancone,anche se non ho capito ancora come fare. Troppo pensate. Troppo complicato.
Accucciata sui talloni osservo la tanica, che piu che tanica assomiglia a una bombola del gas, toccando il tubo che corre verso la parte superiore della spillatrice.

- Dai, faccio io-

Olga compare al mio fianco e tiro un sospiro di sollievo.

- Grazie mille; io intanto servo-

Spalle al bancone, sistemo i bicchieri separando quelli di plastica da quelli di vetro incurante della bolgia alle mie spalle, segno che la band della serata sta per esibirsi.

- Hey, mi dai una birra per favore?-

- Certo. Subito- mi volto e rimango inchiodata sul posto, il respiro spezzato in gola e il cuore che spicca il volo nel petto.

- Slash...-

Mi sorride e si sporge evitando cosi di urlare per farsi sentire.

- Ciao-

- Sei tornato?-

- Ieri sera. Come stai? Non ti ho più vista e, chiedendo in giro, ho saputo che hai mollato per tornartene qua- dice umettando le labbra.

- Più o meno...- prendo una birra e la stappo - Come stai?-

- Io bene. Ma tu? Tutto ok?- afferra la bottiglia e le nostre dita si toccano per un istante che pare infinito - Ho saputo che ti avrei incontrato qua. Ed eccomi- dice portando la birra alle labbra senza staccare gli occhi da me.

É sempre lui. Il solito Slash. Nonostante sia già abbastanza ubriaco, raramente lo ho visto sobrio in tour, scatena in me il solito vortice di farfalle nello stomaco e il bisogno prepotente di sentirlo sopra di me, dentro me. Se non stessi lavorando, lo avrei condotto seduta stante in qualche anfratto per darci dentro fino allo sfinimento.

- Quanto tempo rimani?- domando servendo birra sui vassoi destinati ai tavoli e prendendo altre ordinazioni da Olga, che nel frattempo scruta il riccio ragazzo da dietro la folta frangetta.

- Rimarrò qualche altro giorno - porta ancora la birra alle labbra e si volta verso la sala, lasciandomi libero accesso al suo profilo. - Parto il tre -

- Nuove date?-

- Apriremo il concetto di Alice. Senti, chi sono quelle tipe la in fondo? Alla mia destra? - indica con il collo della bottiglia il tavolo di Sandra, Lucy e Tory.

Sorrido e mi chino in avanti, sfiorando con le dita il suo avambraccio adornato di bracciali.

- Andiamo, te le faccio conoscere -

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