Dirty life

By guns82roses

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Mötley Crüe, Guns and Roses... Può bastare? More

Nota introduttiva
Video Trailer
Mötley Crüe
Bodies
The curlie guy
Parte II - Living on the road -
Alabama, 2 Novembre 1987 - Parte uno -
Alabama, 2 Novembre 1987 - Parte due-
Alabama 3, Novembre 1987
Alabama, 3 Novembre 1987 - Parte due -
Nella tana del lupo
Into the dark of your eyes
Lost
Albany, 4 Novembre 1987 - Parte prima -
Albany 5 Novembre 1987 - Parte Seconda -
Albany, 5 Novembre 1987 - Parte tre -
Sogno o realtà
6 Novembre 1987, Lafayette.
Lafayette, 6 Novembre 1987 - Parte prima-
Shadows
Dirty
Huntsville, 10 Novembre 1987
Huntsville, 10 Novembre 1987 - Extra -
Just thinking about you.
The truth.
Birmingham, 11 Novembre 1987
Epilogo
Epilogo, parte prima.
Epilogo - Lucy-

Huntsville, 10 Novembre 1987 - Extra part 2

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By guns82roses

- Sul serio?- ridacchio mentre inalo il crack dalla bottiglia modificata  passatami da izzy. Rido ancora tossicchiando e la passo a Slash che fa altrettanto.

- Sì! Abbiamo preso a sputi il pubblico e loro hanno risposto con pronto vigore. Una sorta di tutti contro tutti...-

- Solo che noi siamo in 4, tolto Steven alla batteria, e loro erano un esercito- ridacchia Slash, terminando la frase di Izzy con la sua a effetto. Posa la bottiglia sul tavolinetto davanti al divano sul quale siamo seduti e poggia la schiena contro lo schienale, divaricando tutti e quattro gli arti e chinando la testa all'indietro prima di schizzare in piedi come una molla.

Lo guado e rido. Il crack ha fatto effetto ma non solo su di lui, anche su noi altri. Izzy é logorroico e io ho bisogno di fare e fare, anche se non so cosa. Slash batte i palmi insieme e punta il dito verso la tv

- Guardiamoci un film...-

- Ok. Ci sto!- esclamo e mi sollevo rapida dalla seduta per andare ad accendere la TV ma non arrivo a compiere mezzo passo che Izzy mi agguanta trascinandomi sopra di se.

- Lascia fare a lui che ha sempre ottimi film dietro... vero Slasher?-

Il chitarrista riccio annuisce puntandoci  l'indice contro e schioccando la lingua mentre si avvia barcollando verso la televisione. China il busto in avanti e armeggia con quella che noto essere una videocassetta.

- Metti un film?-

- Oh sì baby. Uno di quelli belli belli-

Ho voglia di altra droga. Un altro po'. Con un balzo sono sul tavolino ma il mio sedere é rimasto quasi incollato al divano. Torno indietro con la bottiglia e mi servo, passandola poi a Izzy.

- Fammi spaventare Slash- esulto e il ragazzo mima sul posto il movimento pelvico del rapporto mentre ora sta osservando con attenzione chirurgica il telecomando.

- Come cazzo funziona sta roba?- sbraita rigirandolo tra le mani.

- Dai qua- lo raggiungo e osservo il telecomando cercando di venirne a capo. Troviamo il canale e finalmente Il film parte dopo solo pochi secondi di attesa.

Inarco le sopraccia e scoppio a ridere mentre la stanza si riempie di gemiti  e grugniti... e siamo solo alla pubblicità iniziale.

- Mi vuoi far vedere un porno? Ma sul serio? - rido e lo spintono mentre torno a sedere accanto a Izzy, che fuma una sigaretta con folle sguardo puntato verso la TV.

- Questa tipa fa cose assurde. Potresti replicarle, no?- sorride con quella sua espressione da paraculo sfattone e lo mando a quel paese. - Sono serio. Sapessi fin dove riesce a divaricate le gambe... Voglio una fidanzata pornostar!- indica la tv e si lancia sul divano concentrato sul film che sta alle prime oscene battute.

Sollevo gli occhi al cielo e mi alzo puntando verso la porta.

- Vai via?- mi volto verso Izzy che pare non trovare pace, impossibitato a star seduto tranquillo su quel divano.

- Vado a cercare gli altri. I porno mi annoiano -

L'effetto del Crack é passato.
Anche l'effetto della cannabis é passata.
Non so quanto tempo sia trascorso da quando ho lasciato la stanza di Slash ma so di per certo di aver bevuto e pomiciato con Steven... forse anche con Duff, ma non ricordo bene; ho solo istantanee decontestualizzate nel cervello che si susseguono l'una e l'altra senza un vero filo conduttore.

Se potessi usare un termine appropriato per descrivere come mi sento in questo momento utilizzerei Zombie.
Sì, mi sento uno zombie. Uno step successivo al sentirsi una merda.

Ignoro persino che ore siano, anche se probabilmente é quasi l'alba. So solo che sto vagando. Cammino come un automa per il corridoio dell'hotel, con ragazze che sghignazzano ubriache e clienti indispettiti sulla soglia delle loro stanze.

Mi fermo davanti a una porta lasciata accostata. La riconosco. É la stanza di Slash, la stessa che ho lasciato mentre il porno andava avanti. Entro e l'odore di droga é pungente. La camera é immersa nella penombra artificiale delle piantane da terra e voci attutite provengono da dietro un muro. Percorro la stanza e mi fermo davanti alla porta di quella che so essere un salottino, comunicante con altra stanza, annesso alla piccola camera da letto.

Un dejavu.

Poso il palmo contro la superficie della porta e accarezzo il legno fresco. Risate smussate provengono da dietro. Chiudo gli occhi e affino i sensi stranamente sviluppati per le condizioni in cui verso. Voci femminili si mescolano a quelle maschili ma con toni calmi, quasi parlino sottovoce. Scendo con la mano sulla maniglia e la spingo, aprendo uno spiraglio.

C'è fumo. Un denso fumo acre. Una vecchia canzone rock fa da sottofondo a questo quadro tra il decadente e il marcio.
E il dejavu si ripresenta ancora.
Mi sento spaesata, spiazzata e stranamente non a mio agio mentre varco l'ingresso osservando la scena che si dipana davanti ai miei occhi guardinghi.

L'alienazione ha lasciato il posto alla confusione... alla paraoia: un crescente bisogno di fuggire per evadere da quell'incubo che so di aver gia vissuto. Ma allora non fu un incubo, ne conservo bei ricordi nella mente.

I divano sono disposti a L e davanti alle sedute vi é il tavolinetto, lo stesso sul quale tempo prima vi era adagiata la pipa homemade di plastica per fumare il crack. Guardo davanti a me e i ricordi mi inondano la mente lasciandola annegare nelle immagini di un passato gia vissuto.

Ecco lo stesso dejavu tornare a bussare contro l'anticamera del cervello.

Mi stringo nelle spalle e osservo il gruppetto di tre ragazze che, sedute attorno a un tavolino, sghignazza passandosi una canna. Sono strafatte. Una pare dormire sopra la superficie scura del tavolino, la guancia posata contro il legno e i capelli biondi aperti a ventaglio dalla spalla al braccio teso sul tavolo. L'altra il mento posato contro il palmo della mano; il gomito a sostenere quella pesante parte del corpo. La giovane porta la canna alle labbra e aspira con occhi semichiusi.
La terza giocherrella con la fiamma dell'accedino e ha stampato in volto un sorrisetto idiota.

- Hey, che fai? Ti unisci a noi o cosa?-

Volto la testa verso la voce che so appartenere a Izzy e rimango congelata sul posto. Immagini si sovrappongono un l'altra in modo confuso, lasciandomi ancora piu spaesata di quel che sono.

- Io... io... -

Ho già visto tutto questo...

- Vieni, dai che la smezziamo- aggiunge mostrando la canna ma i miei occhi sono fissi sul ragazzo, che svaccato sul divano, si accarezza l'addome coperto da cotone nero con lenti movimenti della mano ingioiellata.

Muovo un passo per avvicinarmi mentre le immagini alla rinfusa iniziano a trovare giusta collocazione all'interno del ricordo.

***

Solo un posto è ancora libero, quello accanto a un giovane mezzo svenuto che, con una mano infilata dentro i jeans chiari, fuma rilassato una canna.

Sposto lesta lo sguardo da quelle stramaledette carezze al pacco e lo guardo in viso, o almeno ci provo. Strizzo le palpebre, mi concentro ma nulla: il volto del ragazzo è nascosto da una nuvola di folti e scuri capelli ricci che ricadono tutt'intorno, oscurandogli il viso. L'unico particolare che si scorge è la bocca... e che bocca.

Osservo quelle labbra che si aprono lente solo per accogliere la canna e, non so il perché, il cervello si mette a lavoro proponendomi immagini tutt'altro che caste, con quella bocca come protagonista indiscussa.

- Hey, chiudi quella porta-

Sposto lo sguardo dall'animale preso dal suo gioco di mano a un moretto pallido e con il volto affilato sbucato da dietro la spalliera del divano che ho di fronte. Mi volto giusto quel poco per chiudere la porta con un leggero calcio, lasciandomi definitivamente alle spalle la possibilità di tornarmene da dove sono venuta

***

Era lui...
Il ragazzo dei miei ricordi era Slash.

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