57.Incondizionatamente.

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Poi vidi il suo petto muoversi e sentii dei leggeri singhiozzi.

Stava piangendo.

Mi avvicinai e la strinsi in un abbraccio.

Ero felice di essere riuscita nel mio intento.

Farli riavvicinare era servito a tutti.

La strinsi, finché non mi accarezzó una guancia, come se fossi sua figlia, e mi sorrise.

Tornai al mio posto, proprio mentre entrò in cucina Jamie.

Era una ragazza davvero carina, sembrava gentile, umile e brillante.

"Buon giorno tesoro.." disse Elizabeth.

"Ciao Ely.." le rispose lei sorridendo, poi voltò il viso verso di me e mi sorrise salutandomi.

"Buon giorno Jocelyn.." mi disse mentre si sedeva vicino ad Elizabeth.

"Ciao Jamie, chiamami pure Jo.. cosa vuoi per colazione? - le dissi mentre mi giravo e aprivo le ante della dispensa - ti posso offrire delle brioches alla ciliegia, biscotti, latte, caffè.." iniziai ad elencarle quello che avevo.

"Ummh una tazza di latte e due biscotti mi vanno più che bene.." Mi disse sorridendo.

Le scaldai il latte e le presi i biscotti nel mentre lei mi fece alcune domande.

"Che facoltà frequenti?" Mi chiese curiosa.

"Arte e Psicologia.." risposi sorridendo mentre le posavo davanti la tazza di latte.

"Wow deve essere interessante.. io vorrei frequentare legge, quando sarà ora, la giustizia mi sta molto a cuore"

"Complimenti.. " le dissi.

Ci avevo visto giusto, era proprio una ragazza brillante, ero sicura che avrebbe avuto un ottimo futuro.

Mentre finivamo la colazione la conobbi meglio.

Giocava a scacchi, amava leggere e suonare il pianoforte..

A scuola andava bene, ed era anche molto popolare.

Anche Chris ci raggiunse in cucina subito dopo insieme a William.

Appena William mise piede in cucina, Elizabeth si alzò e gli andò in contro, gli strinse la mano come se non lo vedesse da anni.

Non sembrò un gesto ecclatante agli occhi degli altri, ma per me fu un gesto importante.

Dimostrava quanto lo amava, quella stretta di mano emetteva così tanto potere ai miei occhi che mi vennero i brividi.

Il suo viso apparve nella mia mente, i suoi occhi, le sue labbra e il suo sorriso.

Sorrisi e poi diedi la colazione anche a loro.

Quando furono a posto, decisi di andare in camera a svegliare Ash.

Infondo erano quasi le 10 di mattina.

Entrai in camera e vidi tutto ciò che non si sarei mai aspettata.

Ash non stava dormendo, non era proprio a letto.

Era appoggiato con la schiena al muro e guardava dritto davanti a sé il mio quadro.

Lo fissava con i gomiti sulle ginocchia piegate, lo sguardo era rivolto esattamente al centro del quadro.

Sapevo quale foto stava guardando.

"Ehy.." dissi piano.

Il suo viso si spostò verso di me lentamente, e l'unica cosa che Ash fece fu battere la mano delicatamente sul pavimento al suo fianco per invitarmi a raggiungerlo.

Drogata di te. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora