-Idiota.- dissi trra me e me sedendomi nella macchina.

É lui.

Come ho fatto a non pensarci prima? è colpa di quello stalker! Si vendica della minaccia di chiamare la polizia?

Colpi con le mani il volante con rabbia. Non pensavo che sarebbe capace di una cosa cosi. Come si é permesso di fare una cosa così a mia zia? Non gli bastava che ieri per poco non morivo per infarto.

Appoggiai la testa al sedile facendo qualche resporo profondo. Non ci credo, che lui l'ha potuto fare, non voglio nemmeno crederci! Per la mia stupidaggine, la mia famiglia subiva le conseguenze?

In quello stesso momento suono il cellulare. Sapevo bene chi stava chiamando, quindi nella testa pensai a cosa dire allo stalker non permettendoli di dire una parola. La rabbia continuava a crescere, avevo voglia di ucciderlo non ostante non ne avessi la possibilità.

-Perfido bastardo! Come ti sei permesso di fare questo a mia zia?! Dato che mi odi così tanto prenditela con me, ma non con la mia famiglia? Pensi che ora la passerai liscia? Oh, non ci sperare, tra poco sarò al commissariato a fare denuncia, ti distruggerò, hai capito? Non te lo perdonerò, folle bastardo!- gridai seduta in macchina, chi passava mi guardava come una pazza.

-Caitlin calmati- rispose duro.

-Calmarmi?! Non ci contare, sei finito, capito? Non ti arriva questo? -

-NON SONO STATO IO- ringhio, comprimendo cosi le mie rimostranze.

Calo un momentaneo silenzio. Che mi diede da pensare.

-E perché dovrei crederti? - chiesi lievemente.

-Perché mai dovresti? - disse malinconico lo sconosciuto -Fino ad ora ho sempre confermato le azioni, che ho compiuto, perché ora dovrei negarli? Se l'avessi fatto l'avrei ammesso come sempre Caitlin. Pensa- disse senza rabbia, la sua voce sembrava più che fosse divertito dalle mie accuse e sospetti. Come se sembrasse assurdo, ma sembrava logico.

Si è intrufolato in casa mia, ha spento l'elettricità nel mio palazzo, ha trovato il mio numero di telefono dopo mezz'ora che avevo cambiato sim, e ora...

-Allora chi l'ha fatto? - chiesi sicura, con tono serio guardando dall'auto il paesaggio intorno a me.

-Come faccio a saperlo? Ti sembro wikipedia?- rispose coraggioso, ridendo.

-Sai su di me praticamente tutto- mormorai timidamente sentendo che il ragazzo aveva su di me il vantaggio. Continuava a dominare nelle nostre conversazioni, aveva su di loro il controllo assoluto, quando solo cercavo di controbattere lui faceva tutto perché la smettessi.

-Vero- disse -Ti osservò e i posti dove sei, ma non ai quali arrivarai tra un ora- chiarì, er mie mani iniziarono a tremare. Una di loro a stento teneva il cellulare, l'altra invece si stringeva al volante tendendo i muscoli, per controllare sui nervi.

Mi osserva

Qui

Ora

Morsi il labbro guardandomi intorno, ma non mi accorsi di nessuno sospetto. Mi girai di dietro guardando la strada vicino al bar, ma anche gi non c'era nessuno, che potrebbe attirare la mia attenzione.

Il mio corpo si abbasso sotto il sedile, affinchè la mia testa non si vedesse da sopra lo schienale. Con la mano tremolante abbassai lo specchietto superiore, per vedere il dietro della macchina. Continuavo a guardare avanti, sperando di vedere chiunque, un ragazzo con il cappuccio e un arma in mano, oppure un secchione seduto con il suo laptop su una panchina che mi fissava. Niente di niente.

Ombra//a.irwin (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora