Capitolo 20

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Dopo aver passato il primo cancello attraversai una discesa che mi collegò a un altro portoncino, ricitofonai,

"Secondo piano, porta centrale" disse Francesco prima di far aprire il secondo portone che conduceva all'interno della palazzina.
Era tutto buio, appoggiai il palmo della mano sul muro freddo in cerca dell'interruttore della luce, per mia fortuna lo trovai subito, lo pressi, quando il latrio si illuminò scrutai l'ascensore, che mi portò al piano dove abitava Fra.

Stavo per bussare, ma lui mi precedette ed aprì la porta.

Aveva gli occhi rossi, lo sguardo assonnato, una coperta rossa sulle spalle che gli copriva la schiena e parte del petto, poi teneva nella mano un fazzoletto che continuva a passarsi sul naso,

"Accomodati, come stai?" chiese con voce rauca

"Io bene, tu piuttosto, come ti senti?" dissi sedendomi sul divano accanto a lui

"Ho solo un po' di raffreddore, niente di che"

feci una smorfia, mi avvicinai alla sua fronte, gli presi il volto fra le mani e appoggiai delicatamente le mie labbra sulla sua fronte per sentire la temperatura, non mi convinceva quello che diceva,

"Solo un po' di raffreddore? Ma scotti!" lo avvertì

"Dove tieni il termometro?" continuai

"Ho già provato la febbre, ho 38,5, ma stai tranquilla ho già preso l'antibiotico prescritto dal dottore" mi rassicurò, di seguito alzò la coperta che lo riparava per invitarmi a sdraiarmi accanto a lui, lo guardai stranita

"Non ti trasmetto l'influenza, promesso" disse alzando le mani, io sorrisi e mi rifugiai sotto la coperta a guardare la televisione, ma ero così stanca che dopo poco gli occhi si chiusero e mi addormentai cullata dal suono dei battiti del cuore di quel ragazzo fantastico.

POV ABBY

"Quando torni a casa?" mi chiese Alessio

"Se tutto va bene, domani mattina mi lasciano libera" risposi sorridendo

"Ale, in questi 2 giorni ho pensato all'incidente e a come ha fatto la capanna a prendere fuoco, insomma era separata da tutto e non avevamo nè torce nè candele accese e in più, nessuno dei due aveva un accendino con sè... quindi il fuoco è stato appiccato a posta" continuai con aria spaventata

"Ma non è possibile, intanto perchè fare una cosa così brutta? Per quale ragione? E poi, se davvero è come dici tu avremmo visto o per lo meno sentito qualcosa" mi tranquillizzò lui con scarsi risultati, purtroppo

"Non lo so Ale.."

"Dai non ci pensare, chiudi gli occhi e riposati, io devo andare, i miei non sanno che sono qui" mi disse facendomi l'occhiolino, poi mi diede un bacio sulla punta del naso e se andò.

*****

Non passai una nottata tranquilla, riuscì a dormire solo 5 ore, mi svegliai alle 8:00 ed esattamente un'ora dopo piombò in stanza il medico che mi avvissò del fatto che stavo bene e che potevo tornare a casa oggi, all'ora che volevo.

Decisi di prendermela con comodo, mi alzai dal letto mi avviai al lavandino posto difronte a me e mi sciacquai la faccia, mi lavai i denti, dopodichè tolsi il camice da ospedale, misi i miei pantaloni e la mia maglietta, verso le 11:30 avvisai i dottori che stavo andando, li ringraziai ed uscì.

Arrivata davanti casa aprì la porta con le mie chiavi

"Tesoro come stai? Ti hanno fatta uscire? Perchè non ci hanno chiamati?" incominciò a farmi domande mia madre appena mi vide entrare

"Calma mamma, una domanda per volta. Sto bene, ma non vi hanno chiamati perchè volevo farvi una sorpresa" risposi guardandomi intorno in cerca di mia sorella, ma niente ad un certo punto sentì urlare

"Abby Abby" guardai nella direzione in cui veniva la chiamata e vidi Angie corrermi incontro a braccia aperte

"Ciao piccola mia" la presi in braccio e le stampai un bacio sulla sua guancia paffuta, metre mettevo giù la piccola mi accorsi della presenza di mio padre che mi salutò, poi mi fece sedere sul divano in mezzo fra lui e mamma

"Tutto okay?" chiesi

"Abby dobbiamo parlarti..." disse mio padre

"Abbiamo scoperto quello che è successo la notte dell'incidente, tanto per cominciare sono molto delusa dal fatto che ci hai mentito" continuò mia madre

"Ma tralasciando questo, io e tua madre abbiamo preso una decisione, per il tuo bene... Ti proibiamo di rivedere ancora quel ragazzo" ricominciò mio padre, quelle parole mi rimbombarono nella testa, persi la pazienza mi alzai ed iniziai ad urlare

"Cosa? Ma perchè? Lui non centra niente, non è stata colpa nostra ne tanto meno sua se la capanna ha preso fuoco! E comunque andiamo nella stessa classe, non potete separarci"

"Proprio per questo ti abbiamo iscritta in un'altra scuola ed Andrea ti accompagnerà e ti verrà a prendere ovunque andrai, così sapremo sempre dove sarai" mi informò mio padre

"Voi cosa?! Non ci posso credere non potete farmi questo, ma cosa sono una bambina? Non farò niente di tutto questo!" risposi ancora più infuriata di prima

"Questa è la decisione che abbiamo preso e questo è tutto, argomento chiuso." disse con tono più forte e arrabbiato mio padre, girai i tacchi e corsi in camera, le lacrime, per quanto avevo cercato di trattenere, uscirono bagnando il cuscino sul quale avevo appoggiato la testa e puntualmente a peggiorare la giornata arrivò un messaggio...

Ehi ragazze! Eccomi con un nuovo capitolo, vi chiedo un favore... Potete scrivere qualche commento, sono curiosa delle vostre opinioni!

Un bacio grande grande<3

Alla prossima!!!

Tu sei il mio RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora