2. Expectations

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« Hold

Hold on

Hold on to me

'Cause I'm a little unsteady

A little unsteady

Mama, come here

Approach, appear

Daddy, I'm alone

'Cause this house don't feel like home. »

Unsteady, X Ambassadors.


Sul capo arricciato di Francis sosta ancora una nuvola nera, latrice di cattivo umore e tedioso nervosismo, poco propensa ad esaurirsi per lasciar spazio a un ciel sereno, e bensì determinata, con sua grande insofferenza, a protrarsi a lungo termine.

L'ipocrisia, nelle ultime ore trascorse, l'aveva favorito nel banale tentativo di occultarla, tra creanza e belle maniere, ma non era stato semplice, tuttavia, seguitare quella recita e sforzarsi d'apparire quieto e lieto, quando tutto quel che l'espressività dei propri gesti auspicava a fare non aveva nulla a che vedere con un effettivo sentimento di felicità.

Contento non è, Francis, men che meno rilassato, o disposto a trovar pace. La situazione venutosi a creare è per lui ragione di irrequietezza e notevole tensione fisica — e fingere d'esservi favorevole, come se non bastasse, non potrebbe che corrispondere ad una stanchezza maggiore, e ad uno stress duplicato.

A furia di obbligarsi a simulare contentezza, i muscoli del suo viso si direbbero essere indolenziti, oramai.

Non lo aggrada imporsi un atteggiamento forzato, specie se in un ambiente quale la propria casa, dove, in fin dei conti, dovrebbe trovarsi a proprio agio ed esser libero di comportarsi come più gradisce. Ma dall'arrivo di Mary Stuart, curiosamente, i ruoli paiono essersi invertiti: la giovane si allieta, muovendosi tra le mura della maison come siano quelle di casa propria, mentre egli si irrigidisce, quasi sia ora divenuto un estraneo in un luogo a lui ignoto.

La osservava, l'altra sera, seduta a tavola e ben composta, socievole, ma mai di troppo, lungi dall'essere indiscreta; serena contro lo schienale della sedia, sorridente nonostante la spossatezza del lungo viaggio ed il pasto serale in compagnia di volti nuovi. La osservava e non capiva come facesse a non mostrare un minimo di disagio alla vista di una circostanza così inesplorata.

Perché non osava esitare, almeno un po'? Perché si presentava tanto sicura, od abituata a quanto la attorniava?

Al giorno successivo ancor vi rimugina, Francis, senza esser capace di giungere ad alcuna conclusione. Più vi riflette, semmai, più gli interrogativi aumentano, e le risposte stentano ad arrivare.

Dal canto proprio egli la scruta, e in lei non riesce a rilevare altro che una mera sconosciuta.

Perché per lei sembra non esser lo stesso?

Il tempo vissuto insieme da bambini, per quanto lo concerne, non aveva segnato alcunché di memorabile — Francis aveva saputo rimuoverlo facilmente dalle proprie memorie, ne rammentava qualche piccolezza, qualche piacevole episodio, ma nessuno al tempo d'oggi gli è abbastanza da riscoprirsi oltremodo affezionato alla suddetta ospite.

Una vecchia conoscenza, ecco cosa potrebbe definirsi Mary, una delle tante persone incontrate nel proprio percorso esistenziale di figure andirivieni; una folata di vento che l'aveva sfiorato anni addietro, e che adesso ripiomba, ma sotto forma di bufera, travolgendolo e dissestando il suo equilibrio quotidiano.

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