Chapter 1

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Cavolo.

Scrivere una storia è più difficile di quello che si crede; lì per lì pensi 'Non è nulla di sconvolgente, basta che metti nero su bianco ciò che ti frulla per la testa e sei a posto.' Beh, mi duole il cuore ammetterlo ma non è esattamente così.

Rileggo quello che ho scritto e non posso fare a meno di inorridire davanti al mio fallito tentativo di 'mettere nero su bianco i miei piensieri'. Cancello immediatamente questo scempio.

Riproviamo.

Suona la sveglia che mi strappa dai miei bellissimi sogni accompagnati da Taylor Lautner, ed ecco che inizia un ennesimo e triste giorno di scuola.......

Sul serio?! Da quando sono così banale? La sento, sento la crisi isterica in procinto di espandersi per il mio corpo. Devo placarla, come mi ha insegniato sensei Akio. "Plendi lespilo plofondo, poi buttalo fuoli. Ploplio come un ploiettile." Lo faccio, funziona, mi sto calmando. Sono calma, ok posso riprendere a scrivere la storia.. per la quale non ho uno stralcio di idea. Mi sto di nuovo agitando.

"Ciao bella bionda, beato chi ti sfonda."

"Mi sfonda il mio ragazzo attaccati a sto cazzo! Steve arrivi nel momento peggiore e migliore!"

Mi giro verso la finestra alle mie spalle, dalla quale è appena sbucato fuori lui, Steven. Il mio compagno di scuola dai tempi dell'asilo, purtroppo continua ad esserlo anche ora alle superiori. Ma ovviamente è anche il mio compagno di sbronze e complice negli scherzi, il mio migliore amico, il mio primo bacio e si, la mia prima volta come anche io sono la sua.

So cosa potrebbe sembrare, due amici, un ragazzo ed una ragazza, entrambi etero che si sono scambiati tutto, compreso la loro verginità. A tutto si può pensare, meno che ad una semplice amicizia. Mi dispiace deludervi, ma è esattamente quello che c'è tra di noi, una solida, semplice e duratura amicizia.

Ok, ammetto che forse in passato abbiamo provato ad essere qualcosa di più, ma non ha funzionato. Non siamo fatti per essere una coppia, ma per essere migliori amici, per essere i due idioti che siamo e che si sopportano dai tempi dei pannolini.

"Che succede stellina? Ennesima crisi isterica?"

Afferma tranquillamente accomodandosi, o per meglio dire, stravaccandosi sul mio letto. Vi si sdraia sopra con tutte le scarpe.

"Fisher! Le scarpe, razza di babbuino!"

Strillo cercando di evitare che il mio adorabile piumone viola venga insudiciato dalle sue luride scarpe sporche.

"E si, ho una piccola crisi isteria. Ma è davvero minuscola, così piccola che non si può nemmeno definire tale. Sai com'è, ci sono delle grandezze da rispettare, ed il termine 'crisi isterica' mi sembra esag-"

Continuo a blaterare e a divagare, finchè non vengo interrotta da una scarpa che mi arriva in faccia.

"Brutto bastardo. Ma che cazzo hai in testa? Un criceto in prognosi riservata? Potevi farmi male sul serio, lo sai?"

Affermo infuriata.

"Per lo meno non sono più sul letto."

Rifletto in fine, mentre lui si toglie anche l'altra e mi fissa.

"Scusa Scar, ma non la smettevi più di sparare minchiate. Non sapevo come fermarti."

"Un semplice 'Scarlet, vuoi chiudere il becco?' Lo avrei preferito ad un bernoccolo."

Lo guardo allibita, certe volte è proprio un idiota.

"Hai ragione, peccato che non ci abbia pensato prima."

Afferma lui allegramente, con una piccola scrollata di spalle ed un sorrisino idiota che gli conferisce una perfetta faccia da schiaffi.

Ora capite perchè ho aggiunto 'purtroppo continua ad esserlo anche ora alle superiori'? Spero di si.

"Stevee." Piagniucolo avvicinandomi a letto, dove lui si è appena spostato più a sinistra per permettermi di coricarmi al suo fianco.

"Dimmi tutto bimba. Chi ha causato questa brutissima rughetta al centro della fronte della mia piccola Scar?"

Chiede toccando con l'indice la mia fronte e usando una voce da perfetto rincoglionito. Un po' la stessa che si attua con i bambini piccoli.

Lo guardo in cagnesco per poi rispondere arrabbiata:

"È stato il signor Turner. Qual maledetto bastardo. Mi ha assegnato di scrivere una storia, senza darmi una misera traccia, l'unica certezza che ho é che la devo consegnare a fine mese. Ovvero tra poco più di una settimana! Non ce la farò mai."

Ormai la disperazione si é impossessata di me, tutto ciò che mi resta é passare questi pochi attimi tra le braccia di un perfetto coglione, ma che io amo come un fratello. Lui di riflesso mi stringe a se ed io mi corico letteralmente su di lui.

"Ma per quale motivo ti avrebbe dato questo compito?"

"Perché a detta sua 'stavo bellamente russando da più di un'ora sul banco, durante la sua lezione.' Ma sappiamo entrambi che non é possibile."

Affermo convinta mentre lui gira la testa verso di me e mi guarda dubbioso.

"Cosa? Non guardarmi così. Sai perfettamente che io non russo."

L'idiota scoppia a ridere, il suo petto trema e sono letteralmente costretta a ridere pure io.

Una delle miglior qualità di Steven, è la sua adorabile risata, super contagiosa.

*************
So che tutto farai men che meno leggermi.
MA FERMATI.

Ciao mondani (si, sono una fan di Shadowhunters) questa è la mia prima storia, quindi siate buoni con me.
Vi pregherei di dirmi se doveste trovare degli errori o se qualsiasi cosa non dovesse andare.
Grazie mille.
Perfetto, senza ulteriori indugi vi augurerei il benvenuto nel mio mondo, e che la fortuna sia con voi!
Ci si sniffa

Staresti meglio senza di me.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora