Chapter 6

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"Sean?"

Chiede ancora Steve seduto a terra, mentre tira sul parquet della sua stanza una pallina da tennis gialla, facendola poi rimbalzare sul muro e riprendendola al volo.
A ripetizione.

"È fidanzato." Rispondo annoiata, coricata sul suo letto mentre gioco con i suoi capelli, dato che con la schiena é appoggiato ai piedi del materasso.

"Allora Mike!" Afferma lui convinto, continuando con quello stupido gioco.

"É gay." Sospiro io, sconsolata dall'idea di non aver ancora capito chi fosse lo sconosciuto che mi aveva scritto poche ore fa.

Si, dopo qualche altro minuto passato nel giardinetto della scuola, abbiamo deciso che se dovevamo fare un cazzo era meglio farlo a casa, coricati comodamente su un letto.
Così adesso siamo qui, a casa Fisher.

Ed é da quando abbiamo messo piede in macchina, per dirigerci nella sua umile dimora, che lui non la smette di sparare nomi. Cercando, con scarsi risultati, di trovare qualcuno che potesse anche solo avvicinarsi alle poche informazioni che avevamo.

Ma purtroppo sapevamo soltanto che lui era a conoscenza della mia fissazione per Channing e tutti a scuola, volente o nolente (credo più la seconda), sapevano del mio amore per quel ragazzo.

Quindi eravamo al punto di partenza.

"E da quando sarebbe gay?!" Strilla lui.

Qualcosa mi fa pensare che non se lo aspettasse.

"Mmh.. Non lo so, forse dal primo anno di liceo?" Domando retoricamente a quella zucca vuota.

Smette di giocare con quella pallina, finalmente, e gira il viso verso di me.

"Ma se a quel tempo ti veniva dietro!" Sbuffa lui, ancora scioccato.
"E purtroppo continua a farlo." Borbotta poi a bassa voce per non farsi sentire da me.

Il mio cesto della spazzatura preferito è geloso! Aw.

Ok, sti cazzi.

"Si, per chiedermi dove comprassi le borse che trovava favolose."-continuo-"O come direbbe lui: FA-VO-LO-SE." Concludo la mia arringa, convinta della mia ipotesi.

La capra davanti a me rimane perplessa.

"Sai, non ti facevo così." Sospira lui deluso.

Deluso? E per quale assurda ragione?!

"Così come?" Chiesi appunto confusa.

"Superficiale." Mi rimprovera.

"Perché mai scu-." Lampo di genio. "Aaaaah! Ho capito!" Esclamo.

Steve inarca un sopracciglio invogliandomi a continuare, mentre ricomincia a tirare la pallina.

Odioso rumore.

"Dici così perchè non l'ho imitato benissimo. Posso capirlo, ma lui a fine frase fa sempre un urletto che solo i cani riescono a sentire, per quanto è acuto; non voglio rovinare la mia bella voce da usignolo per una stupida imitazione." Spiego tranquilla continuando a tirargli i capelli.

Lui tra un lamento e un altro riesce a dire: "Allora vorrei proprio che venisse Fiona in questo momento per farti esplodere. Non ti sopporto più." Accenna irritato.

Gli faccio il verso a bassa voce per non farmi sentire.

"Ti ho visto." Mi blocca.

Stupida zecca.

"Rompi ovaie." Borbotto, alzando gli occhi al cielo.

Passano pochi minuti carichi di silenzio, a parte il continuo rimbalzare della pallina, impiegati a riflettere. Almeno Steven sembra stia facendo questo, ma essendo certa che quell'essere non é dotato di cervello, lo trovo impossibile.
Io invece continuo a tirargli qualche ciocca mentre penso.

Staresti meglio senza di me.Where stories live. Discover now