Capitolo 13

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Kendall appena uscì decise di fare una passeggiata e andò nel cortile della scuola, si sedette sull'erba inspirando quel profumo di fresco, visto che da poco aveva piovuto.

«Kendall» Disse una voce alle sue spalle.

Si girò e vide Rosalind correre verso di lei.
Si sedette vicino a lei.

«Ehi, com'è stato?» Chiese lei sorridendo.

«Sono tutte delle troie, tranne una ma non parla con nessuno e studia troppo» Disse Rosalind schietta sbuffando.

«I ragazzi sono tutti anche loro dei puttanieri che si credono Dio e tra loro c'è il cosiddetto leader: Jack, non puoi immaginarti che stupido, si da troppe arie.»

Kendall rise ma lei continuò a stare imbronciata.

«Ti hanno detto qualcosa?» Chiese lei.

«No, tranne quel Jack che pensava fossi una troia e ci ha provato con me» Disse in un'alzata di spalle.

«Ma come va di cognome?» Chiese lei dubbiosa.

«Se non mi sbaglio, Colter»

Lo conosceva molto bene, ci aveva provato pure con lei.

«Lo conosco, anche a me ha rotto le palle molte volte» Disse Kendall sbuffando.

«Mendles» Disse ancora una volta una voce alle sue spalle mentre camminava tranquilla verso l'uscita della scuola.

«Ma che avete tutti che mi chiamate per cognome» Disse sbuffando infastidita.

Si girò e vide Niall.

«Ehi, scusa» Disse Niall ridendo e alzando le mani in segno di arresa.

Kendall rise.

«Scusa» Disse lei.

«Allora, com'è stato avere Harry in classe?» Disse Niall nascondendo un sorrisino.

«Tremendo!» Esclamò quasi disperata.

«Non faceva altro che dire cretinate per i primi dieci minuti, prima di essere mandato in presidenza» Continuò schietta.

Niall scoppiò a ridere.

«E la cornacchia della professoressa la fatto sedere vicino a me»

Niall continuò a ridere.

«E poi con quella sua voce: signorino come-»

Stavo per continuare ma vidi Niall guardarmi quasi a tapparmi la bocca.

«Niall, non ti scandalizzare tanto, sai che la professoressa è stupida di suo. Non ti manda a vivere in Indonesia, però sarebbe bello lì» Disse pensierosa.

Niall cercò di fermarla ma lei continuò.

«Nemmeno ci sta ascoltando, che hai?»

«Girati» Disse in un colpo di tosse finto.

Kendall si girò confusa, quando vide la professoressa guardarla severa e infuriata rimase pietrificata.

«Professoressa come va?» Chiese sorridendo e ridacchiando nervosa.

«Mendles! Come si permette, vedo che non le è bastato vedere che ho mandato l'alunno Benson dalla preside, vuole accompagnarlo ad ogni costo. Allora lo aiuterà a pulire tutte le aule oggi, veda di sbrigarsi, l'alunno Benson sta già pulendo la seconda sezione D.» Disse andandosene ma si fermò di colpo girandosi.

«E anche i bagni, buona giornata!» Disse sorridendo malvagiamente.

Era sicuramente più che soddisfatta della punizione, un po' meno Kendall che avrebbe dovuto passare delle ore con Harry a pulire ma non era che doveva pulire, il problema era Harry. Si lamentò infastidita.

Andò nell'aula e trovò Harry seduto comodamente concentrato a messaggiare sul telefono.

«Harry Benson!» Gridò Kendall autoritaria.

Harry sobbalzò  girandosi verso Kendall.

«Ancora tu» Disse lamentandosi.

«Cosa vuoi?» Chiese irritato.

«La professoressa mi ha detto che devo pulire con te quindi tu ora ti alzi il culo e mi aiuti a pulire» Disse lei scandendo bene le parole.

Harry si alzò e si avvicinò a lei minaccioso.
Kendall indietreggiò finché non sbatté con il muro.

«Tu non mi dai ordini e poi oggi che sei tutta in tiro come mai pulisci? Non hai paura che ti si rompa un unghietta» Disse ironico.

Kendall gli sputò senza rendersi conto in faccia.
Harry si allontanò pulendosi il viso.

«Ma tu vuoi proprio morire allora!» Disse arrabbiato.

Kendall iniziò seriamente ad avere paura.
Si avvicinò velocemente a lei e le prese i polsi attaccandola al muro.
La guardò o meglio fissò per dei minuti che a lei sembrarono indeterminati prima di poggiare le sue labbra su quelle di Kendall.
Era un bacio passionale, aggressivo e pieno di rabbia.
Kendall si staccò tirandogli uno schiaffo.

Secondo sbaglio.

«Come ti permetti?» Ringhiò Harry.

Le diede uno schiaffo.

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