Capitolo III

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***

Era tutto bianco, completamente bianco.
L'unica cosa che stonava era forse proprio la sua presenza.
Draco si guardò intorno stordito e confuso, non riusciva a capire come fosse arrivato lì.
Cominciò a camminare in quel "vuoto" sperando di trovare un uscita o una fine. Eppure sembrava che quel luogo non volesse finire.
Draco cominciò a camminare, fino ad arrivare a correre. Quel posto lo angosciava, si sentiva scoperto, vulnerabile, come con il presentino che qualcosa sarebbe andato male.
Quasi inciampò quando sentì qualcosa tirargli la gamba.
Si fermò e quando spostò lo sguardo sul suo piede spalancò gli occhi.

Il suo piede sembrava fosse stato inghiottito da un strana poltiglia appiccicosa, leggermente densa e completamente nera.
Il primo pensiero di Draco fu che gli ricordava tanto del catrame.

Cominciò a tirarla sperando di riportarla su ma quella melma nera sembrava allargarsi inghiottendolo sempre di più.
Draco cominciò a tirare ancora più forte con l'unico risultato di inciampare perdendo l'equilibrio cadendo così a terra.
La melma iniziò ad espandersi sempre più veloce e Draco, ormai nel panico, continuava a dimenarsi.
Iniziò ad urlare con tutta l'aria che aveva nei polmoni mentre alcune lacrime cominciavano a scendergli dagli occhi mischiandosi poi alla poltiglia nera.
Nessuno poteva però sentirlo urlare lì.

Era solo.

Urlò ancora una volta con la voce ormai tremante e spezzata dai singhiozzi prima di essere completamente ingoiato in quella pozza scura e...

«AH!» urlò Draco con il cuore a mille e il viso cosparso dalle lacrime.
Cercò di calmarsi provando a regolarizzare il suo respiro.
Chiuse gli occhi facendo entrare più ossigeno possibile nei polmoni.
Lo butto poi fuori mentre si strofinava gli occhi arrossati dalle lacrime.
Succedeva sempre così, sognava sempre quella scena: lui, il vuoto e quella strana sostanza.
Eppure ogni volta si svegliava nell'esatto momento in cui la melma lo stava per ingoiare completamente.

Draco si alzò controvoglia dal letto ma comunque tranquillo, era ormai abituato a quella situazione.
Appena fu però uscito dalla sua camera vide la sua valigetta ancora a terra dalla sera prima gli fece riaffiorare alla mente i ricordi della sera prima. Per un attimo credeva di aver dimenticato.
Si incupì a quei pensieri e sul suo viso si formò una smorfia, ma non una di quelle di disgusto che faceva di solito, era più un modo per ignorare gli occhi che cominciavano a pizzicare come la sera precedente.

Smise di guardarla e si avviò verso la cucina con la consapevolezza che sarebbe stata una lunga giornata.

*

«Quindi dovrai lavorare con Potter?»

«Si Theo...» disse Draco roteando gli occhi al cielo, stanco di sentire quella domanda, mentre metteva i suoi ultimi oggetti personali all'interno di uno scatolone.

«...e per un po' andrò nel reparto degli auror o almeno finchè non troveremo il colpevole di questo omicidio.»

finì di dire chiudendolo con lo scotch.

Theo sbuffò guardando l'amico mentre si sedeva dietro la sua scrivania .
«Allora ti auguro buona fortuna» disse ridacchiando tornando alle sue scartoffie.

«Me ne servirà...» disse Draco in un sospiro uscendo dall'ufficio e dirigendosi verso il terzo piano con lo scatolone in mano.

Theo era quel tipo di persona che non prendeva quasi nulla sul serio.
L'unica persona che forse riusciva a metterlo un po' in riga era Blaise, suo fidanzato da ormai sette anni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 18, 2022 ⏰

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~Drarry~ Filophobia [AGGIORNAMENTI LENTI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora