"Bitch!" (Una storia dall'aldilà!)

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Era una gelida mattina d'autunno lì a Fanficcinopoli. Le strade deserte erano illuminate solo dalla luce dei lampioni. E solo una persona si aggirava per quelle strade.

Erano da poco passate le sei del mattino quando Mattheus, finito di svolgere le sue mansioni da guardia notturna al Freddy Fazbear's Pizza, stava tornando a casa, ripensando a quella notte da incubo. Non che le precedenti fossero state diverse, ma, anche se ormai sapeva come comportarsi con ogni animatronico per evitare che gli facesse del male, era sempre un'esperienza agghiacciante. La melodia ripetitiva del carillon che teneva a bada il Puppet, la risata inquietante di Freddy e la voce del Balloon Boy risuonavano nella sua testa anche durante il giorno.

"Forse dovrei cambiare lavoro..." pensò mentre attraversava la strada illuminata a intermittenza dalla luce dei lampioni e il respiro gli si condensava in nuvolette bianche.

Una volta entrato in casa e chiusa la porta d'ingresso a chiave, si sentì finalmente al sicuro. Si recò in camera sua e, guardando fuori dalla finestra, notò il cielo tingersi delle prime luci dell'alba... e anche un biglietto sulla sua scrivania. Accesa la lampada da tavolo, lesse.

"Oggi non ci sarò tutto il giorno. La prossima recensione tocca a te. Buon lavoro." recitava il biglietto, che era da parte di Evgenij. Sul biglietto era segnato anche il titolo della storia da recensire.

Mentre il recensore sospirava, pensando a quale genere di tortura sarebbe stata leggere e recensire una fanfiction con un tale nome, si accorse che la casa non era totalmente silenziosa, come si aspettava che fosse

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Mentre il recensore sospirava, pensando a quale genere di tortura sarebbe stata leggere e recensire una fanfiction con un tale nome, si accorse che la casa non era totalmente silenziosa, come si aspettava che fosse.

C'era un rumore costante, come di passi.

Ma non di passi normali.

Un rumore simile a quello prodotto dalle unghie di un cane.

Un rumore prodotto da più zampe... e che proveniva dal soffitto.

Lentamente, in preda al panico, girò la testa per guardare dietro di sé e alzò lo sguardo al soffitto. Quello che vide gli fece sgranare gli occhi.

C'era un grande occhio giallo che brillava nell'oscurità... e che lo stava fissando. Accanto a questo occhio c'era un puntino bianco luminoso, sempre puntato su di lui, e poco distante c'era un altro occhio dorato, più piccolo, ugualmente puntato sul recensore.

Mattheus, spaventato, indietreggiò fino ad urtare la scrivania. A quel punto, gli occhi scomparvero e una figura cadde dal soffitto e atterrò sul pavimento, per poi alzarsi in piedi e avvicinarsi a lui.

-Ciao! - esordì la figura che, una volta entrata nel cono di luce della lampada, parve essere una ragazza. Il vestito, pieno di fiocchi e altri fronzoli, le calze parigine e le scarpe basse, tutto in tinte rosa e fucsia... era decisamente un abbigliamento da ragazza.

Ma le orecchie da animale, da cui spuntavano cavi elettrici, l'occhio cieco e nero, la coda da volpe, gli altri cavi che le avvolgevano le braccia e le gambe e la seconda testa meccanica che spuntava da dietro la schiena facevano chiaramente intendere che non era una ragazza.

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