10| Mental breakdown

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Lo schermo del pc si illumina per l'ennesima volta, producendo il suono di notifica per le email. Un istinto, forse un po' masochista, la spinge ad andare a controllare. La casella di posta elettronica continua ad aggiornarsi senza sosta, ma sono due i messaggi che attirano la sua attenzione.

Apre il primo, il mittente è il suo avvocato, ovvero sua zia, che con parole delicate cerca di comunicarle che al più presto dovranno dirigersi in commissariato per rispondere dell'accusa riguardante le corse clandestine. Le dice anche che non avendo prove certe e non avendola colta sul fatto non potranno accusarla di niente. É solo semplice prassi, una semplice prassi che dovrà affrontare senza mettere le mani addosso al suo ex, proprio davanti al commissario.

In quel momento Eva vorrebbe non averlo mai incontrato, non essersi mai innamorata di lui o perlomeno non essersi fatta trasportare a tal punto da essere nella situazione in cui si trova in questo momento.

La seconda mail è di gran lunga peggiore, una botta nello stomaco che forse non era pronta a ricevere. Il team McLaren chiede di vederla al più presto per discutere degli eventi degli ultimi giorni. Suo padre l'aveva avvertita, un passo falso e l'avrebbe buttata fuori dal team. Peccato che questa volta il passo non l'abbia compiuto lei. Ma d'altra parte una squadra che sta risorgendo proprio quest'anno non può permettersi di controllare anche una ragazzina come lei. 

Continua a scorrere sulla pagina delle email, mordendosi le unghie in modo frenetico. Molti riguardano i messaggi dei social, altri i brand che disdicono la collaborazione, altri ancora giornalisti fastidiosi che richiedono un'intervista. Uno di loro possiede addirittura una foto di lei e Charles sul monte dei Cappuccini. Resta immobile a fissarla, a pensare a che meravigliosa giornata abbia trascorso prima che il mondo le crollasse addosso, ma anche al monegasco. Non vuole rovinargli la vita, figuriamoci la carriera, eppure sente che oramai è troppo tardi per rimediare, che in un modo o nell'altro lo tirerà giù a fondo con lei ed è per questo che vorrebbe che lui la odiasse, ma a quanto pare non è quello che lui vuole.

Tra loro non ci potrà mai essere alcun tipo di rapporto, neanche amicizia, perché anche se un giorno il mondo dovesse dimenticarsi di questa brutta storia, cosa che probabilmente accadrà nel giro di qualche mese, Charles non potrebbe mai gestire i momenti come questi. Quelli in cui Eva vorrebbe non esistere, dormire per sempre, lasciare il mondo fuori. Tutta la sua instabilità mentale.

D'improvviso dei colpi alla porta la fanno sobbalzare. Per un millesimo di secondo si illude che possa essere Charles e invece è la voce di Clara che le chiede di aprire. La sua migliore amica è sempre stata pronta ad esserci in questi momenti ed Eva vorrebbe esserle infinitamente grata, ma tutto ciò che riesce a provare è rabbia. Se le persone l'abbandonassero, per lei sarebbe più facile piangersi addosso e invece ora si sente solo una stupida. Stupida per aver dato vita a tutto questo quattro anni fa, stupida per continuare ad allontanare le persone che la amano incondizionatamente e per dar loro solo preoccupazioni inutili e stupida per non riuscire a controllare niente. Assolutamente niente. Lei che vorrebbe avere tutto sotto controllo. Una volta era così, era quasi un'ossessione, poi qualcosa è cambiato.

«Ho capito che non mi aprirai né ora né tra due giorni e non serve neanche dire che ti darò un abbraccio non appena ne avrai bisogno, ma sappi che là fuori nessuno ha il diritto di giudicare la tua vita. Nessuno. Escine a testa alta come solo tu sai fare e chiamami quando lo vorrai.»

Clara è l'unica che si comporta diversamente quando Eva ha le sue crisi. Lei non la compatisce, la rimprovera. spesso le dà quello scossone di cui ha bisogno per rialzarsi. Ma ora non è ancora pronta. É vero che le persone non hanno nessun diritto di giudicare la sua vita, ma questo non impedisce loro di farlo. Solo che questa volta non riguarda solo lei, ma tutti quelli che le stanno attorno.

In mezzo alla polvere // Charles LeclercDonde viven las historias. Descúbrelo ahora