We're falling together, together again

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Nota: vi ricordo che potete trovare le storie anche su AO3 (seaweedhenry) e, ora, anche efp (seaweedhenry). In più, se volete, seguitemi su twitter (seaweedhenry).

La canzone da cui è tratto il titolo di questa storia è Never Say Never dei The Fray che associo al personaggio di SImon. Le storie con il POV di Isabelle hanno tutte un titolo tratto dalla canzone Mirrorball di Taylor Swift; infine, il titolo della raccolta "You are / the only exception" viene dalla canzone "The Only Exception" dei Paramore.

TRAMA: Simon decisamente non si inginocchia.

Disclaimer: tutti i personaggi e i soggetti sono di proprietà di Cassandra Clare. Questo è un lavoro di pure fanzine e riferimenti a fatti o persone reali sono puramente casuali

Quando si era svegliato quella mattina, le gambe intricate con quelle di Isabelle, sotto un lenzuolo leggero, non avrebbe maiimmaginato che si sarebbe trovato sul ponte di Brooklyn con la sua ragazza, coperti di sangue di demone e non si sarebbe mai aspettato di dire quelle parole.

Non era nemmeno consapevole del fatto che volesse farlo. Certo, era convinto che Isabelle fosse la sua persona, quella con cui avrebbe passato il resto della sua vita, non aveva alcun dubbio su quello. Ma non aveva mai riflettuto sulle implicazioni di quella convinzione: matrimonio, famiglia, figli, proposta. Aveva sempre pensato che ne avrebbero parlato, poi. E quel poi era arrivato quella mattina del 12 agosto, una delle giornate più calde di New York, una delle poche volte che era stato nella città in cui era nato per più di qualche settimana, da quando era diventato uno Shadowhunter.

Avevano inseguito il demone Shax per tutta Brooklyn, correndo nei vicoli semibui e per le strade leggermente affollate. Come sempre, non venivano minimamente considerati, non esistevano agli occhi dei mondani (era strano anche definire gli altri, le persone "normali", come mondani, quando neanche due anni prima lui stesso era un mondano). Ma tutto quello era diventata la nuova vita di Simon e non sarebbe potuto esserne più felice. Si sentiva avere uno scopo, si sentiva forte e sicuro.

Il demone insetto, con la sua corazza, era orribile. Fiutava l'aria alla ricerca della sua preda e si aggirava per un parco di Brooklyn, quando avevano ricevuto l'ordine (di Jace e Clary, i capi dell'Istituto di New York) di rimandarlo da dove era venuto. Erano arrivati in poco tempo, Isabelle aveva la sua frusta attorcigliata sul braccio, un vestito nero che lasciava scoperte le gambe e i tacchi a spillo. I lunghi capelli neri si muovevano in sincronia con il leggero vento caldo che tirava. I marchi risplendevano sulla sua pelle soffice. A Simon appariva sempre incredibile, una principessa guerriera, fragile e forte contemporaneamente. Non importava da quanto tempo stessero insieme, da quanto la conoscesse: Isabelle era sempre la stessa agli occhi di Simon, sempre bellissima e lui si innamorava nuovamente di lei ogni giorno che passava.

«Allora, tu vai alla sua sinistra. Io alla sua destra. Prendi la spada angelica, cercherò di tenerlo fermo con la frusta, così che tu possa ucciderlo» aveva pianificato la ragazza, mentre osservavano il demone da poco lontano.

I demoni Shax, però, erano ottimi fiutatori e quello non era da meno. Aveva avvertito la loro presenza, annusando il loro odore da Shadowhunters (un odore che Simon, quando era vampiro, aveva associato ai Raggi di Sole). E, quindi si erano trovati a inseguirlo per la città Natale di Simon, facendo zig-zag tra le persone ignare di quello che stesse accadendo e le loro urla e continui tentativi di fermare l'avanzata del demone.

«Simon! È così complicato riuscire a centrarlo?» chiedeva spazientita Isabelle ogni due minuti, quando l'ennesima freccia di Simon mancava il suo bersaglio.

Il ragazzo era un ottimo tiratore, lo era sempre stato, da quando aveva seguito un corso di tiro al campo estivo, e le sue doti erano solo migliorate all'Accademia Shadowhunter. Ma riuscire a centrare il punto perfetto per uccidere un demone Shax, sotto la sua corazza da carapace, mentre in movimento, era un tantino complicato. Isabelle cercava di fermalo, frustrando l'aria e facendo scintille in tutte le direzioni, ma anche lei, nonostante tutti gli anni di allenamento, non riusciva a fermare il demone.

You are / the only exceptionWhere stories live. Discover now