Capitolo 49-Primi indizi

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-Ma non farebbe mai quello che fa il Signor Kim, di questo possiate esserne certi-.

Jungkook abbassò la testa riflettendo su quelle parole, più volte infatti si era chiesto se mai il marito avrebbe fatto come il padre? Eppure, per qualche assurdo motivo, non riusciva a dare una risposta positiva a quell'interrogativo, forse perché alla fine non lo vedeva capace di compiere cose del genere, ma poteva esserne sicuro? Insomma si conoscevano da tre settimane.

-Non possiamo parlare per gli altri e in aggiunta utilizzando il futuro- commentò Seokjin un po' amaramente.

Furono proprio quelle parole e l'espressione di Jungkook dopo averle sentito, attonito come se stesse soppesando quelle informazioni, a far decidere a Jimin di raccontare ciò che aveva da dire.

-Sapete, io provengo da una famiglia non molto ricca, anzi nemmeno agiata, diciamo che facevamo fatica ad arrivare a fine mese, ma questo a Tae non era mai importato- sorrise rammaricato il biondo perso in ricordi ormai lontani.

-Tuttavia importava terribilmente al Signor Kim, suo figlio non poteva permettersi di uscire con uno come me...e come sempre aveva impedito a Tae di vedermi, ma potete immaginare come alla fine non abbia seguito quell'imperativo- si morse il labbro - per qualche anno siamo riusciti a fargliela sotto il naso, grazie anche a Namjoon, ma alla fine ci ha scoperti-.

-Sapete...- Jimin posò il suo sguardo sui rimasugli nel piatto-  mio padre cercava sempre di non farmi mai mancare niente, aveva persino venduto la macchina per permettermi di iscrivermi a danza perché era ed è il mio più grande sogno. Finalmente avrei potuto ripagarlo grazie ad una borsa di studio che davano agli studenti liceali se seguivano una professione d'arte...-.

Cominciò a giocare con le bacchette e con il cibo - Era estate ed ero contentissimo perché ero rientrato, finalmente i miei duri sforzi erano stati ripagati e poi così potevo pesare meno su mio padre, corsi il più che potevo per dirlo agli altri, erano felice per me...-.

Jimin si interruppe contenendo forse quello che sarebbe stato un singulto. Jungkook istintivamente gli prese la mano stringendola forte e desiderando che smettesse quel racconto, infondo non gli interessava sapere il suo passato, non perché non volesse conoscere il biondo ma perché non era rilevante, a lui interessa come è il Jimin di adesso.

Ma Jimin continuò prima che il castano potesse dire qualcosa - Non la tiro sulle lunghe...Il signor Kim ci scoprì e proibì a Tae e Nam di incontrarmi, interrompendo anche le loro vacanze prima del previsto ed eliminando il mio nome dai riceventi la borsa di studio...-.

-Cosa?- esclamarono sorpresi i due ragazzi. Sì sapevano della cattiveria del Signor Kim, ma addirittura mettere in mezzo Jimin togliendoli quello per cui aveva lottato era da malati!

Jimin annuì - Quel periodo stavo malissimo avevo perso i miei migliori amici e il mio sogno tutto in un unico minuto...- i due ragazzi furono tristi per lui, sì gli dispiaceva ma sapevano che non avrebbero dovuto compatirlo, nessuno lo voleva davvero.

-Però...- catturò di nuovo l'attenzione - quando ormai pensavo che sarebbe tutto finito che non c'era più niente da fare se non iscrivermi ad una scuola pubblica e lasciare la danza per aiutare mio padre lavorando part-time...- si lasciò sfuggire un sorriso - ecco che mi ritrovo Taehyung davanti alla mia fermata dell'autobus-.

Quelle parole ebbero l'effetto di mettere sull'attenti Seokjin maggiormente, ma anche Jungkook che si sporse leggermente in avanti, come se non volesse perdersi nessuna parola.

-Quello scemo si era fatto da Seoul a Busan in treno all'insaputa di tutti, dio quante volte gli diedi dell'incosciente- sorrise Jimin al ricordo - ma quel giorno ritornai a respirare- lasciò finalmente cadere le bacchette sul piatto - Mi disse che avevo ottenuto una borsa di studio a Seoul, ovviamente a nome Kim, che potevo andarci già dalla settimana dopo e che non c'era bisogno che mi cercassi un appartamento o altro, sarei stato con lui o con Nam e nemmeno dei soldi perché oltre alla borsa di studio avrei lavorato alla Kim-.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now