-" Quindi domani vai via?" Siamo appena arrivati
davanti casa di Jimin; Jungkook si è appoggiato alla portiera dell'auto e ha iniziato a fumare una sigaretta -" già domani mattina, siamo in macchina e dobbiamo partire presto" ispira il fumo portando lo sguardo sul cielo e io lo seguo incantato dalla sua bellezza -" Taehyung" rimane con lo sguardo fisso in alto e io mi avvicino mettendomi di fianco a lui e appoggiando la testa sulla sua spalla -" tu credi che un giorno la luna e il sole si incontreranno?" La sua lettera mi torna in mente e cerco in tutti i modi di non scoppiare di nuovo a piangere -" io credo di si" sorride amaramente e butta il mozzicone sull'asfalto -" quando succederà sarà un casino " una lacrima mi sfugge e alzo il capo per mettermi davanti a lui. Lo guardo con gli occhi appannati dalle lacrime, mentre lui inizia ad avvicinarsi tracciando con il pollice il mio labbro inferiore -" sarà un casino bellissimo" i nostri nasi si sfiorano e il suo respiro accelerato, si unisce al mio. Chiudo gli occhi facendo un ultimo passo finché le nostre labbra non si incontrano.
Ci stacchiamo lentamente producendo uno schiocco dolce, il fiato corto, ma il cuore pieno. -" devi andare si è fatto tardi" chiudo i pugni tenendolo per la giacca di pelle e appoggio la testa sul suo petto nascondendo il viso -" torna con me" mi avvolge anche lui, tenendomi la vita, mentre le mie spalle iniziano a tremare -"Taehyung" il suo tono è quasi disperato. Mi sta sta supplicando di non dire niente, perché anche lui non riesce a lasciarmi andare. Scuoto il capo ancora appoggiato a lui e stringo di più la presa sulla sua giacca -" non ti sto chiedendo di partire domani ma torna da me a casa" alzo finalmente la testa fregandomene di farmi vedere ancora così debole -"casa tua non è più qui Koo, casa tua è da me" si morde il labbro e la presa sui miei fianchi si fa più forte -" io mi sento ancora così in colpa per tutto quello che è successo io ti faccio del male e-" gli prendo il viso unendo le nostre labbra per zittirlo . Non voglio sentire stronzate. -"Se tu non sei con me mi fai male" gli sussurro queste parole sulle labbra facendolo sorridere leggermente -" sei incredibile sai?" Un sorriso si dipinge anche sulla mia bocca ma l'unica cosa che riesco a pensare adesso, è la voglia matta che ho di baciarlo. Con ancora le mani sulle sue guance, mi fiondo di nuovo su quelle labbra che mi hanno sempre incantato. Le sue mani stringono possessivamente il mio corpo e le nostre lingue si rincorrono velocemente, come se avessero paura di perdersi nuovamente. Mi morde il labbro facendomi uscire un gemito -" mi mancava questo lato della tua voce" mi lecca giocosamente la guancia rossa causata dall'imbarazzo e in risposta gli tiro un pugnetto sul petto -" stronzo" ride così naturalmente da farmi sciogliere ma la mia mente si fa piena di quelle parole che vorrei urlare al mondo intero. -" Ti amo Jungkook e non ho mai smesso di farlo" si blocca fissandomi talmente profondamente da farmi bruciare -" aspettami Taehyung" mi asciuga le lacrime dandomi poi un bacio sul naso -"Aspettami perché come la tua luce non ha mai smesso di illuminare il mio buio, io non ho mai smesso di amarti."


Dopo essere tornato a Seoul, avevo parlato con Jimin ed a malincuore, gli avevo confessato che non volevo più partire per Tokyo. Ovviamente il mio amico, non mi aveva fatto sentire per nulla in colpa. Sapeva benissimo che la mia priorità era Jungkook e vederlo così felice per me anche se lo avevo lasciato da solo ad affrontare la prima carriera lavorativa, mi aveva fatto capire che si, Jimin sarebbe stato per sempre con me e che un migliore amico come lui, non poteva esistere, ed io ero immensamente grato alla vita per avermelo fatto incontrare. Jungkook mi aveva detto di aspettarlo, e io così stavo facendo da ormai una settimana. Sapevo che doveva mettere in ordine un po' di cose nella sua vita. Doveva parlare con il datore di lavoro che fortunatamente gli aveva concesso uno spostamento in uno dei suoi ristoranti qui a Seoul. Doveva raccontare a sua cugina tutta la nostra, complicata ma incredibile storia, e io avevo deciso di non pressarlo più del dovuto. Gli avrei lasciato i suoi spazi, con la sicurezza che lui, comunque, sarebbe tornato da me. Io invece, avevo scritto all'agenzia pubblicitaria di Tokyo scusandomi profondamente e loro, avendo visto delle potenzialità, mi avevano promesso che se avessi aspettato un mese circa mi avrebbero fatto entrare in una loro sede qui in città. Jimin, aveva deciso invece di partire per il Giappone; mi aveva detto che voleva staccare ma che sarebbe tornato con tanti regali sottolineando il fatto che mi avrebbe chiamato tutti i giorni. Con il lavoro al locale, invece, avevo deciso di continuare finché quell'agenzia non mi avrebbe fatto sapere qualcosa in merito alla mia assunzione, e come sempre, Sejin si era dimostrato super disponibile e mi aveva fatto le congratulazioni per la mia eccellente laurea. Tutto si stava piano piano aggiustando, e avevo anche programmato un viaggio a Daegu per presentare Jungkook come mio fidanzato. Non ne avevamo ancora discusso ovviamente, ma la sola sicurezza, che lui avesse scelto di tornare da me, anche se si sentiva ancora così sbagliato e soffriva per quello che mi era successo, mi aveva dato la spinta di presentarlo ai miei. Alla fine non abbiamo bisogno di etichettarci come fidanzati o meno, perché noi siamo e saremo sempre il "tigrotto" e il "ragazzo misterioso".




Tiro fuori dalla tasca le chiavi di casa cercando di non far cadere la spesa appena fatta sul pavimento. Con un po' di fatica e con qualche imprecazione, riesco a trovare la chiave giusta e la giro nella toppa mentre sento il peso delle buste sul braccio -" e andiamo cazzo" cerco di aprirla usando il gomito,  ma una risata così cristallina ma maledettamente familiare, mi fa congelate sul posto. Sbatto le palpebre velocemente e le buste mi cadono a terra  facendo uscire fuori tutta la spesa -" Jungkook" si avvicina e la sua mano mi accarezza la guancia facendomi saltare un battito -" ti sono mancato tigrotto?"





Voglio precisare una cosa verso la fine anche se spero che voi l'abbiate già capita. Taehyung non è un "sottone". Lui ha sempre avuto idee chiare e ha passato la sua vita a mettere un po' da parte l'amore ed a concentrarsi sulla carriera. Ha capito, conoscendo Jungkook, che prima non era mai stato innamorato veramente. Ha trovato in Jungkook qualcosa di talmente potente e passionale che gli ha scombussolato tutte le idee. Ha capito che ne vale la pena combattere per amore e mettere la loro relazione al primo posto. Anche sua nonna glie l'aveva detto che aveva bisogno di un tipo d'amore forte, passionale, che ti entri dentro le ossa e soprattutto nell'anima. Lui l'ha trovato in Jungkook, ci è cascato completamente dentro e non ne vuole più uscire. Quindi no, Taehyung non è debole e sottone, Taehyung ha semplicemente trovato la sua metà. E Jungkook lo ama con tutto il cuore ma per problemi passati, per insicurezza ha sbagliato tante volte. Non è per niente facile uscire dalla droga, ti cambia il modo di pensare e anche di agire ma lui c'è l'ha fatta e lo ha fatto si per se stesso ma anche per Taehyung. Detto questo ci vediamo all'epilogo 💜

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