-" sto per morire di infarto" mi asciugo le mani sui pantaloni sentendo un'ansia pazzesca -" calmati Tae e torna il Taehyung sfacciato che non si fa mettere i piedi in testa fallo penare" mi mordo il labbro inferiore continuando a muovere le gambe -" mi ha visto piangere come una femminuccia ieri Chim chi voglio prendere in giro" scuoto la testa sconsolato sotto le risate del mio amico -" non dico che devi essere freddo ma lascia che sia lui a spiegarti e non partire in quinta con le paranoie okay?" Annuisco per poi abbracciarlo ringraziandolo per i buoni consigli e appena mi stacco il campanello mi fa sobbalzare -" oh cazzo" scuoto le mani e prendo dei respiri profondi prima di afferrare il cappotto più leggero e la piccola borsa tracolla. Mi giro verso il mio amico che mi incoraggia con un " fighting" per poi aprire la porta e scendere le poche scale che mi separano dal moro. Rimango quasi scioccato di vederlo appoggiato ad una macchina nera e lentamente mi avvicino -" Ei" mi saluta con quel dolce sorriso da coniglietto e titubante gli sorrido alzando una mano. -" hai la macchina?" Mi apre la portiera invitandomi ad entrare e così faccio aspettando che anche lui salga dalla parte del guidatore -" è di Sana me la impresta quando devo uscire o andare al lavoro" annuisco sentendo di nuovo quel peso al letto fastidioso e cerco di cambiare argomento -" dove andiamo?" Mette in moto dopo che entrambi ci siamo messi la cintura e mi guarda prima di partire -" non fa così freddo ma è pur sempre fine febbraio quindi pensavo di andare in qualche locale a bere" annuisco e mi lascio andare allo schienale quando lui parte. Dopo circa dieci minuti di viaggio, ci fermiamo in una via in centro Busan stracolma di persone e scendiamo dall'auto pagando il parcheggio -" vieni pure di qua" mi appoggia una mano dietro la schiena per farmi prendere la direzione giusta e poi apre la porta di un pub -" Ei Mark" saluta con un abbraccio un ragazzo per poi chiedergli il tavolo che ha prenotato. Questo Mark ci scorta fino al tavolino con dei divanetti di pelle bianca e ci lascia due menù -" io devo guidare quindi prenderò un cocktail leggero ma tu prendi pure quello che vuoi" alzo lo sguardo sul moro davanti a me e nego con il capo -" quello che prendi tu va bene, ho già bevuto parecchio ieri sera" un luccichio appena infastidito si fa spazio nei suoi grandi occhi ma poi annuisce richiamando quel ragazzo e ordinando per entrambi. La musica non è troppo alta, ma tra di noi cala un improvviso silenzio mentre iniziamo a consumare i nostri drinks -"allora" Jungkook fa un sorso prima di prendere parola -" io vorrei spiegarti tutto ma non so da dove iniziare" mi sposto il ciuffo dagli occhi e mi avvicino di più al tavolino -" beh potresti spiegarmi il perché di una lettera? Non potevi chiamarmi o bho aspettare che mi svegliassi dall'incidente e magari dirmi queste cose a voce?" Il mio tono accusatorio lo fa irrigidire per un attimo e dopo aver preso un ultimo sorso dal suo bicchiere, si alza sedendosi sul mio divanetto facendo toccare le nostre cosce -" mi dispiace sono un codardo e come ti ho scritto in quella lettera, questo mio allontanarmi da te era necessario" una risata amara mi sfugge dalle labbra -" necessario? No Jungkook tu non mi hai neanche dato la possibilità di scegliere, hai deciso tutto tu e mi hai spezzato il cuore" l'ultima frase mi esce strozzata ma mi impongo di rimanere lucido e di non far uscire le lacrime -" tu non mi avresti mai lasciato andare Tae e io mi sentivo così in colpa, anzi mi sento ancora in colpa, per quello che ti è successo che-" lo blocco alzando una mano e mi sistemo meglio girando completamente il mio corpo verso il suo -" ho deciso io di prendere quella pallottola al tuo posto, ho deciso io di entrare nella tua complicata vita, l'unica cosa che non ho deciso ma che comunque non cambierei è stata quella di innamorarmi di te" contro tutte le mie forze, una lacrima sfugge dal mio occhio e Jungkook mi passa il pollice sulla guancia -" ti ho rovinato Tae, tu come mi hai sempre detto avevi degli obbiettivi e traguardi ma la mia comparsa nella tua vita ti è stata di intralcio" abbasso lo sguardo e chiudo i pugni sentendo la collera espandersi nel mio corpo -" no smettila non è vero cazzo sono riuscito a laurearmi con la lode, i miei genitori sono orgogliosi di me e tra pochi giorni avrò il mio primo tirocinio in Giappone c'è l'ho fatta comunque è se tu fossi stato lì con me, forse sarei stato più felice il giorno della mia laurea e invece no!" Mi alzo di scatto facendolo spaventare -"ho passato le settimane e disperarmi ad avere crisi di panico ed a piangere" cerco di abbassare la voce ma l'unica cosa che riesco a fare è piangere, sfogarmi con lui -" Tae" si alza prendendomi le mani e per quanto vorrei scappare via in questo momento, il suo tocco mi fa rimanere fermo -" non piangere ti prego" cerco di calmarmi tornando seduto per poi scolarmi tutto di un sorso il mio cocktail -" chi è quella ragazza Kook?" Questa domanda era quella che per tutto il tempo mi frullava in testa e non sono più riuscito a tenerla per me -" Sana?" Annuisco e lui ridacchia facendomi infuriare ancora di più. Nota il cambio nello sguardo e alza le mani -" è mia cugina Tae è la figlia della sorella di mio papà" un enorme peso scivola via dal mio petto e lui se ne accorge -"non sarei comunque riuscito ad avere altre relazioni così presto" mi accarezza prima la guancia e poi scende verso le mie labbra passando delicatamente il pollice -" io scusa ma ero geloso perché-" mi prende il mento tra due dita bloccandomi e si avvicina pericolosamente -" è tutto okay anch'io avrei reagito così" deglutisco al suo timbro più basso e una scarica di brividi percorre la mia spina dorsale -" io domani devo partire Kook" annuisce e chiude gli occhi allontanandosi -" poi quindi vai in Giappone?"  La sua voce trasuda tristezza facendomi stringere il cuore e questa volta sono io che mi avvicino a lui appoggiando la testa sulla sua spalla -" si ma se tu tornassi con me a Seoul io sceglierei sempre e comunque te"




••• CAPITOLO PIÙ LUNGO DEL SOLITO PERCHÉ NON SAPEVO COME SPEZZARLO...

CHE FATICA RAGA CHE FATICA...






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