17 - Punto e a capo

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«La prego, non mi prenda per stupido! Vi ha fatto comodo che fornisse quelle indicazioni, vero?» lo interruppe a sua volta, Moses.

«Come, prego?»

«Chi mi assicura non abbiate usato deliberatamente mio nipote come esca per raggiungere il vostro obiettivo, cioè arrivare all'eliminazione di Demorius?» insinuò lo scienziato, sfidando Garius faccia a faccia.

«Professore! Noi non siamo quel genere di individui...» cercò di discolparsi il Comandante.

«No... Siete quel genere di individui che ordinano di distruggere una nave con a bordo la persona che dovreste salvare!» ribatté Moses, fissando il deoliano dritto negli occhi.

L'alieno non riuscì a sostenere lo sguardo e abbassò mortificato il capo, girando la testa di lato e allontandandosi di un passo dal terrestre.

«Mi dispiace, Professore» ammise con gran fatica, «quella direttiva è un imperativo categorico, imposto dal nostro Supremo Consiglio. In quel frangente non avevamo scelta, noi...»

«C'è sempre una scelta» fece, duro, Moses.

«Talvolta si è obbligati a prendere le decisioni più dolorose, il sacrificio di uno per la salvezza di un popolo, o dell'Universo stesso...» si giustificò il Comandante.

«Nel nostro accordo non c'era nessuna clausola che prevedesse il sacrifico di mio nipote, mi pare!» ringhiò rabbioso lo scienziato.

«Ha ragione, ma deve credermi se le dico che un'eventualità del genere non era assolutamente prevista. Le circostanze ci hanno messi con le spalle al muro.» Garius si riavvicinò a Moses, affrontando il suo sguardo, nel tentativo di convincerlo almeno della propria buona fede.

«Comunque sia, Professore, ci tengo a ribadire che non abbiamo usato suo nipote come esca né abbiamo fornito di proposito informazioni a Demorius per farlo cadere in trappola. Non saremmo mai e poi mai capaci di una cosa del genere. Su questo ha la mia parola d'onore.»

«Dovrò rivalutare attentamente il giusto valore della sua parola» rispose Moses, poco convinto.

«Tuttavia... Anche lei non è stato del tutto onesto con noi, Professore» insinuò Garius.

«Come?»

«Ci dica... Perché Demorius, che credevamo intenzionato a impadronirsi del dispositivo inserito nell'automa, invece si è dimostrato così interessato a suo nipote?»

«Come faccio a saperlo?» ribatté, secco, il terrestre.

«E perché» proseguì il Comandante incalzandolo, «da quanto mi è stato riferito, suo nipote è stato in grado di stabilire un contatto telepatico?»

«Non lo so!»

«Professore!» Garius ormai sentiva di aver ribaltato la situazione a proprio vantaggio, mettendo l'uomo alle strette. «Che cosa non ci ha rivelato riguardo Roy?»

«Niente! Io...»

«Cos'ha di tanto speciale suo nipote?» continuò pressante il deoliano, «com'è possibile che abbia poteri telepatici? Lei deve senz'altro saperlo!»

«Ah, sì? Crede?» ribatté Moses, visibilmente alterato. «E lei allora deve senz'altro sapere perché quello stramaledetto dispositivo funziona utilizzando delle destinazioni che sono frutto di pura fantasia! Non me lo ha voluto dire, perché? Me lo vuole spiegare adesso? Sono tutt'orecchi!»

I due sembravano ormai ai ferri corti. Entrambi avevano forse tenuto per sé cose che non volevano o non potevano confessare, ma ora la situazione stava degenerando. Fortunatamente, Stephanie prese l'iniziativa intromettendosi tra i due.

Roy Rocket - La vera storia - Vol. 1Where stories live. Discover now