6. L'imboscata

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Iniziò a piovigginare. Mason e Jesse erano ancora scioccati dall'accaduto. –Merda! C'è mancato poco- esclamò Jesse che aveva assistito alla vicenda da dietro un mobiletto di legno marcio. Mason, seduto sulla cassa, stava contemplando il cielo nuvoloso mentre alcune gocce gli bagnavano il viso. Era sconvolto.

Ad un tratto arrivarono anche Eddie ed Eric, -che diavolo è successo qui? - domandò il primo.

-Un moccioso con un lanciarazzi stava per mandare a puttane la missione- rispose Jesse.

Eddie lo guardò stupito -Merda! l'hai ucciso? - affermò guardando Mason. Lui scosse la testa senza dire una parola.

-Sei sicuro che era da solo? - chiese Eric attirando l'attenzione del gruppo.

A questa affermazione un'esplosione seguita da una pioggia di proiettili si abbatterono sul convoglio. Tutti i soldati nella stanza sobbalzarono.

-Merda! - esclamò Jesse.

-Dobbiamo andarcene da qui! - gridò Eddie.

I quattro abbandonarono velocemente la stanza mentre i soldati del convoglio corsero ai ripari. Trevor li aspettava fuori la porta con Franklin, Jin e Brock che erano stati allertati dall'esplosione. -Ha chiamato il sergente, da quella posizione non hanno una visuale sui bersagli. Abbiamo l'ordine di eliminare la minaccia- affermò ad alta voce Trevor.

-Ancora non sanno che siamo qui. Dobbiamo aggirarli- esordì Jin.

-Muoviamoci allora! - esclamò Mason.

Tutti i soldati si disposero in una fila ordinata e si diressero verso l'uscita sul retro dell'edificio. Più si avvicinavano ai nemici e più, ad ogni rimbombo di un'esplosione, cadeva dell'intonaco. Ad un tratto, arrivati al piano terra dall'altra parte del palazzo, Trevor alzò il pugno per segnalare alla squadra di fermarsi. Sporse la testa dalla soglia della porta e si assicurò che la zona fosse libera. Subito dopo sventolò la mano per far avanzare il resto dei soldati. Camminarono silenziosamente e con circospezione dietro l'edificio per aggirare gli iracheni. –Eccoli! - sussurrò Trevor. C'erano due camionette blindate dell'esercito iracheno e dieci nemici che stavano concentrando il fuoco sul convoglio.

Mason identificò altri quattro uomini sul tetto. Uno di loro aveva un RPG -lassù, sul tetto- indicò alla squadra.

-Ok... mmh... Mason, vai con Eddie lì sopra ed ammazza quei bastardi. Noi pensiamo agli altri vicino alle camionette- ordinò Trevor.

I "Men Hunters" si prepararono ad assaltarli. Era la loro prima battaglia e tutti gli uomini erano emozionati ed impauriti allo stesso tempo. Erano fermi dietro un muretto ed un piccolo cumulo di macerie. Attendevano il momento giusto per attaccare. -Si va in scena! - esclamò Mason mentre rientrava nell'edificio seguito da Eddie.

I due salirono le scale impolverate con cautela accompagnati dal rumore di spari ed esplosioni. Mason andava avanti mentre Eddie lo seguiva e gli copriva le spalle.

Quando i soldati nemici cessarono il fuoco per ricaricare, la VF-84 iniziò a sparare. Con i loro ARK180 perforarono le portiere delle camionette blindate. Al convoglio, gli altri soldati, notarono che i nemici avevano cambiato bersaglio, perciò iniziarono ad avanzare.

-Ci siamo quasi- esclamò Mason mentre continuava, con passo spedito, a salire le scale.

Arrivato al terzo piano si fermò davanti alla porta che dava sul tetto. Eddie, che lo stava seguendo, scivolò su una mattonella rotta delle scale e cadde emettendo un tonfo sordo. I nemici dietro la porta furono allertati dal rumore ed uno di loro iniziò a sparare sulla porta di legno riducendola a brandelli.

Mason si accovacciò e si mise dietro al muro per ripararsi, ma, quando si voltò per assicurarsi che Eddie fosse vivo, lui non c'era più. –Eddie! - gridò soffocato dai proiettili che lo costrinsero a spalmarsi contro il muro.

Quando il soldato iracheno cessò il fuoco Mason aveva il braccio sanguinante, ciononostante, appena il nemico si avvicinò per accertarsi di averlo ucciso, Mason gli saltò addosso con furia e lo uccise con una coltellata al petto.

Gli altri nemici iniziarono a sparargli. Mason si nascose dietro un muretto di mattoni e fece il giro del tetto arrivando alle spalle dei soldati iracheni. Quando ebbe una visuale sui bersagli, corse verso di loro e li attaccò. Un soldato iracheno gli stava puntando il fucile e in un movimento perfettamente coordinato, Mason, glielo strappò dalle mani con una facilità estrema e gli diede una botta sullo stomaco utilizzando il calcio dell'arma. Il soldato si piegò e Mason, velocissimo, gli salì sulla schiena e lo scavalcò mollando un calcio all'altro nemico che si stava avvicinando verso di lui. L'ultimo iracheno gettò a terra l'RPG e si arrese a Mason che, finita quella sua esibizione, gli stava puntando un M20 in faccia.

Eddie stava uscendo dal palazzo. Aveva uno sguardo vacuo e arrancava a camminare –cosa ho fatto? - disse tra sé mentre sostava sulla soglia della porta di ingresso tenendo una mano appoggiata su di essa.

Sia i "Men Hunters" che il resto dell'esercito cessarono il fuoco. –Fermi dove siete. tawaquf hayth 'ant- esclamarono alcuni soldati europei a due iracheni che si arresero. Eddie si incamminò verso i suoi commilitoni un po' esitante. Vide cadaveri ovunque ed alcuni soldati europei impegnati a ciondolare in giro in attesa di ulteriori ordini.

Un gruppo di uomini, tra cui gli altri "Men Hunters" ed il sergente Brooks, si erano disposti in cerchio attorno a qualcosa. Avvicinandosi di più, Eddie, comprese che quel qualcosa era un cadavere di un soldato europeo del secondo plotone. –Oggi sarebbe diventato padre- commentò un suo commilitone mentre alcuni scuotevano lentamente la testa come per denunciare l'ingiustizia della vita.

-Povero bastardo- esclamarono alcuni con il volto pieno di malinconia.

Eddie rimase senza parole. Quella fu una delle prime volte in tutta la sua carriera militare in cui non sdrammatizzò l'accaduto con qualche battuta.

Quando il gruppo di uomini si congedò e i medici militari portarono nel fuoristrada il corpo senza vita di quel poveretto, Mason uscì dal palazzo sul cui tetto si era appena consumata una strage –Eddie! - urlò camminando a passo spedito verso di lui. Eddie non si voltò, ma rimase a guardare fisso il vuoto con i suoi occhi spenti che solitamente erano pieni di gioia. Mason lo raggiunse e lo afferrò per la divisa facendolo girare dalla sua parte –ma che diavolo ti prende? Sarei potuto morire! -

Per un momento alcuni soldati nella zona si voltarono verso di loro attirati dalle urla di Mason. –Eh? Rispondi cazzo! -

-Non lo so ok?! Non ce l'ho fatta- rispose lui con grande tristezza e dispiacere.

-Che significa "non ce l'ho fatta"? - continuò ad urlare Mason.

-Io non voglio morire Mason-.

The DefenderWhere stories live. Discover now