Capitolo 1 - Jason Voorhees

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Jason se ne stava seduto sotto un albero in riva al lago, pensieroso. La luna si rifletteva sull'acqua leggermente increspata dal vento. Una scena molto rilassante, ma lui era parecchio preoccupato per la sua amica Jasmine.

Da quando questa storia della pandemia globale era iniziata e tutti erano stati costretti a chiudersi in casa, uscendo solo per questioni di vitale importanza, la ragazza era entrata in uno stato di agitazione che non la lasciava mai. Anche se cercava di nasconderlo, Jason lo percepiva.

Ogni occasione era buona per andarlo a cercare. Dopo aver passato decenni in solitudine, all'energumeno faceva piacere avere compagnia, e Jasmine era la persona migliore che poteva capitargli. Si conoscevano da meno di un anno però, e lei era passata dal lasciargli suoi spazi, essendo abbastanza introversa anche lei, all'essere la persona più estroversa e affettuosa di tutte. O almeno questo era quello che gli sembrava, non avendo avuto esperienze precedenti in campo di amicizia.

All'inizio Jason era contento di passare più tempo con lei, e si era sentito di grande aiuto nell'esserle di conforto in un brutto periodo. Essendo suo padre un medico, ed essendo spuntati un paio di casi di questa strana e pericolosa malattia a Crystal Lake, la ragazza era parecchio preoccupata. Lo vedevano poco, e la madre era anche più nervosa della figlia, essendo anche lei costretta a restare casa, visto che il locale dove lavorava era temporaneamente chiuso.

Fortunatamente abitavano in mezzo alla foresta, non troppo lontani dalla cittadina ma neanche troppo vicini. Così Jason la accompagnava spesso a fare lunghe passeggiate, o semplicemente si sedevano in riva al lago a chiacchierare, Jasmine a voce e lui scrivendo su un quaderno che lei gli aveva regalato per lo scopo. Era da parecchio che non scriveva e all'inizio faceva un sacco di errori di grammatica, ma adesso stava migliorando anche la sua calligrafia con tutto quell'allenamento.

Adesso però, dopo tre mesi di lockdown, a causa di una malattia di cui non ricordava neanche il nome dato che lui è immune anche a quelle, Jasmine era diventata alquanto...appiccicosa.

Jason non sapeva come comportarsi. Da un lato gli faceva piacere, ma dall'altro si sentiva a disagio, non era abituato a tutti quegli abbracci. Non lo comprendeva bene, ma la pandemia e la lontananza da persone "normali" avevano tirato fuori il lato da fangirl della sua amica.

Non potendo uscire con i suoi nuovi amici del posto e non potendo neanche invitarli a casa, Jasmine passava tutto il tempo con Jason. E questo era anche uno dei motivi per il quale non voleva stare troppo in compagnia di sua madre. Se non era preoccupata per suo marito, in prima linea nella lotta contro la pandemia, era preoccupata per la figlia, che passava giornate intere in compagnia di un serial killer immortale vecchio di chissà quanti anni che, a detta della ragazza, era "così buono che non farebbe male ad una mosca". Ad una mosca forse no, ma agli adolescenti si. E c'erano dei veri e propri massacri a dimostrarlo.

Tutti questi discorsi mettevano a Jasmine ancora più ansia, così fuggiva nella foresta a cercare il suo B.K.F.: Best Killer Friend.

Aveva anche iniziato a parlargli in modo diverso, che confondeva e incuriosiva Jason. Che diavolo significa "LOL"? E perché Jasmine continuava a dirlo ogni volta che qualcosa la faceva ridere? E poi gli parlava quasi come si parlerebbe ad un bambino, continuando a ripetergli quanto fosse adorabile per ormai neanche lui sapeva più cosa. Lui? Adorabile? Ma da quando? Ne era ben consapevole, nessuno lo avrebbe mai trovato "adorabile" e non solo per il suo aspetto, con o senza maschera e machete.

Come se non bastasse, la ragazza gli aveva pulito casa da cima a fondo, e ovviamente lo aveva costretto ad aiutarla. Avevano riordinato ogni singola stanza, eccetto quella di sua madre. Jason non le permetteva di andare lì, e almeno su questo punto lei rispettava la sua privacy. Effettivamente adesso poteva dire di avere una casa, non un magazzino/discarica che serviva da abitazione. Aveva un aspetto decisamente migliore, meno inquietante. Sua madre apprezzava, e lui pure, doveva ammetterlo.

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⏰ Last updated: Nov 28, 2020 ⏰

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Villains in Lockdown - Raccolta di Pandemic!AU ispirate alle mie storieWhere stories live. Discover now