Capitolo 11

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Continuavo a pensare che non era stata una buona idea accettare tutto questo. Accettare di preparare una festa a sorpresa per Justin. Non era stata una buona idea continuare a fingere sulla nostra relazione alla madre. Ma intanto, incollai l'ultimo palloncino e sistemai i bicchieri sul tavolo imbandito di patatine e rustici. Mi sistemai i capelli dietro l'orecchio e andai verso Pattie. Con noi c'era: suo zio Josh, suo cugino Herl e Pattie aveva insistito nell'invitare mio padre e Sarah. "Oddio." E intanto continuavo a pensare che l'idea non era stata per niente buona. 

  «Sta venendo!» Sussurrò Pattie, sentendo il rumore della sua auto spegnersi. Ci mettemmo tutti dietro al muro, spegnemmo le luci e aspettammo. Sentimmo la porta aprire velocemente, e sbatterla subito dopo. «Sorpresa!» Urlammo all'unisolo.
Ma quello a sorprendersi qui, non era solo Justin ma anche noi. Una volta sbucati fuori scovammo Kristen e Justin che stavano per fare l'amore davanti ai nostri occhi. Lei era praticamente mezza nuda fra le sue braccia, Justin con il suo rossetto sbavato sulle labbra e la maglia a mezz'aria, e il pantalone sbottonato e visibilmente eccitato.. Sbiancai.
  «Porca puttana.» Sussurrò a denti stretti. Risistemandosi il pantalone e la maglia in un nano secondo. Incrociò i miei occhi e notò il mio disagio.
  Indietreggiai, uscendo dal raggio di tutti quei occhi puntati verso di me e verso di Justin, prima l'uno e poi l'altro.
  «E tu saresti il ragazzo di mia figlia?» Mio padre con voce offesa incominciò a proferire parola e a spezzare quel silenzio così lungo e straziante.
  «Posso spiegare.» Mormorò Justin, Kristen si rivestì subito e si sistemò i capelli. «Meglio che io vada.» Disse per poi lasciare la casa. "Stronza." Avevo voglia di spezzarla in due, ma che schifo di 'sorella' che avevo.
  Pattie con le lacrime agli occhi stava per esplodere.
  «Aspetta.. fermi tutti.» Dissi, catturando nuovamente gli occhi su di me. Mi avvicinai a Justin, ero pronta a dire a tutti che fra di noi non c'era mai stato niente. Che era stato tutto finto sin dall'inizio.
   «Papà, Pattie.» Mi riferii soprattutto a loro. «Tra me e Justin non c'è mai stato niente. Mai.» Enfatizzai.
  «Che significa!?» Sbottò Pattie,
 «Quello che ho appena detto, Justin mi ha chiesto di far finta. Non voleva deluderla e portare a casa un'altra ragazza che non le sarebbe piaciuta.» Spiegai a Pattie.
  «Quindi ci avete mentito.» Aggiunse mio padre.
  «Esatto, e ci dispiace.» Disse Justin.
Mio padre prese per mano Sarah e si avviò alla porta.
Josh e gli altri uscirono fuori. Rimanemmo solamente io, Justin e Pattie. «Justin.. prendi pure le tue cose. Vai via da qui.»
  «No!» Urlai, e Pattie mi uccise con lo sguardo.
  «Non provare a proteggerlo!» Mi urlò. Mi ammutolii.
 «Selena.. va via.» Disse Justin salendo le scale, con lo sguardo arrabbiato e deluso allo stesso tempo. E intanto.. io continuavo a pensare che non era stata una buona idea.

Ritornai a casa, mio padre era incazzato con me. Per averlo mentito doppiamente. Infatti avrebbe passato la notte da Sarah, addirittura.
  Avevo chiamato Ariana, e l'avevo fatta venire a casa mia.
Le avevo spiegato tutto, avevo lasciato scorrere le lacrime, le urla. Mi ero liberata di tutti i pesi che mi tenevano incollata al suolo.
  «Ci sono io qui.» Mi aveva sussurrato Ariana, per poi abbracciarmi dolcemente. «Ti ringrazio.» Risposi per poi calmarmi.
  Sarebbe rimasta a dormire da me, almeno così non sarei rimasta sola. «Buona notte.» Disse per poi addormentarsi sulla branda che avevo sistemato accanto a letto. «'Notte.» Mormorai, per poi sprofondare nel letto anch'io.

Il rumore di botte sul vetro mi fece svegliare. Aprii piano gli occhi e il buio della mia camera mi avvolse. Ariana dormiva, riuscivo a sentire il suo respiro regolare. E quel rumore al vetro era ancora lì, stavolta più forte. Scesi dal letto e per poco non mi venne in colpo. Mi avvicinai alla finestra e la aprii, facendo attenzione a non svegliare Ariana. «Cosa cazzo ci fai qui!?» Esclamai in un sussurro.
  Justin non rispose. Si teneva stretto un fianco. Lo strascinai in bagno, chiusi la porta e accesi la luce.
  «Oh santo cielo!» Esclamai stavolta ad alta voce. «Cosa cazzo hai fatto Justin!?» Chiesi, lo guardai. Era tutto sudato, stava soffrendo troppo. Le sue mani erano praticamente rosse del suo stesso sangue, gli alzai la maglia e il mio respiro mi si bloccò in gola. «Oh mio dio.»
  Il fianco di Justin aveva un graffio profondo che partiva dal ventre fin dietro la schiena. «A-aiutami.» Balbettò, con la voce rotta dal dolore.
  «Come te lo sei fatto!?» Chiesi, non rispose, non riusciva a parlare. Mi vestii in un secondo e lo trascinai in macchina. Scrissi un veloce messaggio ad Ariana e mi diressi all'ospedale. "Menomale che non c'era mio padre in casa". Pensai, una volta che ero in sala d'attesa. Poco dopo venne l'infermiere.
  «Il tuo amico sta bene, gli abbiamo messo 13 punti, è un taglio un po' profondo ma fortunatamente non ha toccato gli organi interni.» Spiegò l'infermiere. Tirai un sospiro di sollievo.
  «Posso vederlo?» Chiesi, lui annuì e mi portò in stanza.
Justin era sul letto. Con gli occhi socchiusi, ma sembrava stare meglio. «Hey.» Mormorò salutandomi.
  «Justin..» Sussurrai, cercando di non piangere. «Mi spieghi cos'è successo?» Domandai, sedendomi su un lato del letto.
  «Grazie per avermi salvato la vita.» Mormorò.
 «Io non ti ho salvato la vita, ti ho solamente portato all'ospedale.»
  «Hai pur sempre fatto qualcosa per me.. tu per me ci sei sempre.» Disse, con ancora la voce tremante. «Mark si è rifatto vivo.» Aggiunge dopo un po'. Sbiancai.
 Mark, quel pezzo di merda che mi aveva rapita.
  «Cos'è successo di preciso?» Domandai.
Lui sorrise e abbassò lo sguardo. «Avevi ragione, cazzo..» Borbogliò.
  «Che vuoi dire? Justin spiegati!» Sbottai.
 «E' solo una stronza..» Aggiunge. «Solo una stronza.» Ripeté.
E capii che si stava riferendo a Kristen. «Ho scoperto che era ritornata con me perché voleva trascinarmi nella trappola di Mark. Volevano uccidermi.» Strinse i pugni. Ed io deglutii rumorosamente. Sentii brividi pesanti lungo la schiena.
  «Il ragazzo per cui mi ha lasciata, quel mio 'amico'.. sta nella banda di Mark. Lei si voleva vendicare assieme a loro per aver fatto del male a Mark e a Steph.» Spiegò. «Hanno usato lei come esca perché sapevano che sarei andato con lei. Che sarei ricaduto fra le sue braccia..» abbassò lo sguardo e spirò forte. «Avevano ragione cazzo, lei era stata così importante per la mia vita.. non potevo lasciarla andare via di nuovo. Comunque lei mi ha portato dietro ad un parcheggio, poi sono sbucati Mark e Steph con dei coltelli e..» si fermò.
  «E cosa Justin?»
  «Hanno tentato di uccidermi, Mark mi ha preso quasi subito, Steph invece è scappato via con Kristen. Mi sono accasciato a terra non riuscivo a muovermi.. però poi Mark è scappato via e mi ha lasciato lì.» Concluse.
  «E sei venuto da me.» Aggiunsi io.
Lui annuì. «Non sapevo dove altro andare.» Mormorò.
   «Tranquillo.» Lo calmai, avvicinandomi al suo volto lasciandoci una carezza. «Non riesco a capire come hai fatto a trovare le forze per salire sul mio tettuccio.» Ridacchiai, per sdrammatizzare.
  «Tu. Tu sei la mia forza. Sapevo che mi avresti aiutato, questo mi ha dato carica.» Sussurrò sorridendo.
  «Cosa sono io?» Chiesi e il secondo dopo fecero irruzione nella stanza Pattie, Sarah e mio padre. Ariana avrà letto il messaggio e li avrà avvisati. "Sono la sua forza." Pensai "La sua forza." Sorrisi fra me e me. Forse un briciolo di speranza c'è ancora.

#Spazio Autrice:
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