Prologue.

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Shades of cool

Prologo

Abbraccio il cuscino. Lo stringo a me. Respira. Respira. Respira. No. Non lasciarti sconfiggere ancora. Respira. Tentativo vano di frenare le lacrime. Era andato. Via. Finito. Non sarebbe tornato. Morto. E io? E io restavo sola. Senza di lui. Non è giusto. Dove è Dio? Esisti davvero o ti diverti e ti prendi gioco del mio dolore? Prendo il telefono e rileggo a la nostra chat. Scrivo.

"Hey, ti prego. Dimmi che non è vero. Su. Connettiti. Voglio vedere quell' "ultimo accesso" diventare un "online" e ricereve un tuo messaggio "Hey, mia madre scherzava. Era uno scherzo, haha stupida."

Cosa si fa quando chi vuoi bene sparisce? Cosa si fa quando la notte hai solo un cuscino da abbracciare? I calci allo stomaco aumentano, come le palpitazioni, inizi a sudare freddo, scomparire, ecco, vorresti solo scomparire. C'è chi lo chiama male di vivere, c'è chi la chiama tristezza, io la chiamo solitudine, perchè in quelle notti dove scaleresti le montagne ti ritrovi da solo, e da solo non sei buono a niente, perchè quando vorresti raccontare una storia, quando vorresti esternare i tuoi sentimenti, sei l'unico a gridare.

Non avevo nemmeno avuto il coraggio di andare al funerale. Io non riuscirò mai ad andare avanti senza di lui. Avevo scritto l'elogio, ma non sarà mai letto. Prendo il foglio umido, sul quale scrissi l'elogio. Lo rilessi.

"Non so, forse è troppo presto per dirti che mi manchi, sono passati solo due giorni. Troppo presto per fare l'innamorata disperata con il cuore distrutto. Ma mi manchi sai? E tu mi conosci. Io ci provo a nascondere le cose e spesso ci riesco pure. E poi passa. Ma mi manchi. E come si fa a nascondere una cosa del genere? E non mi passa. E adesso potrei fare la lista delle cose che mi mancano di te e magari dirti che questo e questo mi mancano più di quello e quell'altro. No. Non lo faccio. Niente paragoni con qualsiasi altro tipo di mancanza. Mi manchi e basta. Ti disprezzo, per avermi fatto dormire due notti da sola, con tra le braccia un cuscino pieno di piume con ancora il tuo profumo imprigionato in quella morbida stoffa. Quel cuscino che più volte ho stretto a me, immaginando fosse qualcuno pronto a salvarmi da quella notte troppo silenziosa. No, non sono arrabbiata con te. Il risveglio non è uno dei momenti migliori della giornata a prescindere, pensa poi se non hai più nessuno accanto a cui augurare un buon giorno. Non è davvero necessario che io ti dica quanto sia diverso e strano pranzare, fare merenda, dormire, fare la doccia, lamentarmi, guardare la tv, giocare alla playstation, andare a guardare il mare, fare la spesa, fare una passeggiata, andare a correre, guardare le stelle, ridere e piangere senza di te? Devo davvero elencare tutte le cose che facevamo insieme e che adesso non so con chi fare? Non ce n'è di bisogno. Lo sai già. Sai, l'amore è cosi. Non si fa sentire e vedere. Ti hanno portato via da me, e non voglio credere che tu sia morto, e lo dico senza mezzi termini, perché addolcendo le parole non riuscirei a cancellare quello che è successo. Preferisco fingere che tu sia andato via, e che ti sia scordato di me. Quindi, forse un giorno, le nostre cicatrici si rimargineranno e saremo pronti ad amarci di nuovo, nel frattempo, scusami se ti amo e mi manchi."

Penso di aver pianto anche l'anima.

Non è giusto. No. Perché per un uomo ubriaco deve pagare lui, che era sobrio? Io non ce la faccio e non ce la farò mai a restare qui, ho bisogno di andare via e di cambiare vita. Devo cancellare tutto quello che ci univa, tutto quello che mi ricorda di lui. Non andrò mai avanti. Era la mia ancora in mare aperto, stavo affogando di nuovo. Ora annegavo, e avevo toccato il fondo. Il 13 settembre. Data da dimenticare, asssolutamente. Presi le nostre foto e le bruciai una ad una, nel caminetto. Mi slacciai la collana che mi regalò, la guardai e ricominciai a piangere. Una semplice catenina d'argento, con inciso la sua iniziale. Me la rimisi, quella la volevo tenere. Avrei potuto eliminare tutto quello che mi parlava di lui, ma come avrei fatto a cancellare i ricordi? I ricordi. Quelli no, quelli non li cancelli, quelli si attorcigliano al cuore e ogni volta che provi a toglierli ti graffiano. No, i ricordi no. No, il mio Drew era morto e io non ci credevo.

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