Chapter 9.

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Adam mi aprì la porta, mi disse che Justin si stava facendo la doccia. Salii le scale ed entrai in camera sua.
C'erano fogli sparsi ovunque: la sua tesi di laurea.
Non avrei dovuto guardare ma una sbirciatina non mi avrebbe fatto male, no?
Non è vero. Una sbirciatina mi ha ucciso, letteralmente. Lessi freneticamente i fogli. Non poteva essere.
Lui mi ha usata.
Ma che mi aspettavo?
Che stupida.
Ecco cosa ero: la cavia del suo esperimento per la sua merda di tesi. Il mutamento del carattere di una persona. Altro che mi serve la foto perché sei bella. Lui aveva bisogno di me perché doveva studiarmi.
Mi aveva fatta parlare con lui non perché io stessi meglio, ma perché gli servivano le informazioni da mettere nella ricerca.
Il mio corpo tremò più volte di seguito, mi sentii male. Dovevo vomitare. Iniziai a piangere, ero così indifesa. Justin era una persona schifosa. Ma infondo chi non lo è?
Siamo tutti uguali, animali che si credono superiori, che vivono massacrandosi l'un l'altro pur di non essere inghiottiti dalla società moderna, per non essere schiacciati dai nuovi modelli antropologici.
Singhiozzai.
Come avevo potuto lasciare che scavalcasse i muri costruiti con tanta cura? Ero andata a Barcellona proprio perché non volevo nessuno. E poi era arrivato lui.
Uscì dalla porta del bagno con pantaloni della tuta e una canottiera nera. Si avvicinò a me preoccupato e mi prese in braccio, sedendosi sul letto e tenendomi come una bambina, baciandomi i capelli. Ero troppo debole per reagire, non potevo oppormi.
"Cassiopea perché piangi?"
"Puoi anche smettere di fingere adesso, so tutto. Non far finta che ti importi" indicai i fogli sulla scrivania.
Rimase zitto. Non provò a difendersi.
"Perché eri venuta qui?"
"Volevo dirti che volevo partire. Volevo andare dalla madre di Drew. Tu avevi ragione, il problema è che io non gli ho mai detto addio. Andrò al cimitero e poi chiederò della lettera."
"Vai allora. Quando torni?"
"Avevo intenzione di tornare per la tua laurea. Ma ora non so se ne ho più voglia."
Rise amaramente.
"Tutto quello che ti ho detto era vero Cassiopea. Si era iniziato perché mi sembravi un bel soggetto da sudiste e cazzo, non puoi immaginare quante volte abbia desiderato cambiare persona, che non capisci quanto tu sia insopportabile. Ma merda, tu mi attiravi. Avevi proprio quel qualcosa di insopportabile che mi attirava. E soprattutto quelle tonalità di freddo. Avevo deciso di essere il tuo sole, perché prima o poi anche gli iceberg più grandi si sciolgono. Io posso ancora esserlo, ho solo bisogno di sapere se tu vuoi che io lo sia."
"Non ne sono più sicura Justin.
La vita è strana, non ti pare? Proprio quando credi di aver calcolato tutto, quando finalmente cominci a fare progetti, ti senti elettrizzato e credi di sapere quale strada prendere, proprio allora quella strada devia, i punti di riferimento cambiano e tu resti fottuto. Ho solo bisogno di un po' di tempo. Mi sono rotta il cazzo di restare sempre fottuta."
"Allora è un addio?"
"No, un arrivederci."
Uscii da casa sua ancora in lacrime, non volevo che finisse, ma probabilmente era meglio così.


Bussai. Erano 2 anni e 3 mesi che non entravo in quella casa. Erano 2 anni e 3 mesi che non vedevo la madre di Drew. Faceva freddo a Liverpool.
La porta si aprì.
"Cosa ci fai qui?" Chiese freddamente la donna dai capelli dorati.
"Ho bisogno di parlarle riguardo Drew e la lettera."
"No, non voglio sentire un cazzo. Mi hai rotto. Non mi sei mai andata a genio dal primo momento in cui sei entrata nella vita di mio figlio, non..."
"Ora mi ha rotto i coglioni. Finalmente posso parlare mandandola a fanculo perché lei non è più niente per me. Lei lo sapeva della malattia di Drew eh? Lo sapeva? Perché non me l'ha mai detto."
"Non meritavi di saperlo. L'avresti tradito. Lo so. Lo so che sei una poco di buono."
"Dove l'avete sepolto?"
"Non te lo dirò mai, non meriti di piangere sulla sua tomba."
"Dove l'avete sepolto?" Urlai in lacrime dando un pugno contro la porta. La mano si screpolò e iniziò a sanguinare. La porta di chiuse.
Mi diressi verso la chiesa principale dove si tennero i funerali, avrei chiesto a padre Joy se lei non voleva dirmelo.

"Hey amore mio. Ho letto la tua lettera solo ora. Sei un cretino. Lo so, sono stupida anche io a non aver capito del finto incidente ma andiamo, come potevo? Sei sempre stato un pessimo guidatore. Non ce la faccio più senza di te. Ho perso la mia guida, come vado avanti? E Justin? Lo odio. Colpa tua. Prima mi convinci ad andare con lui e poi scopro che era una presa per il culo. Io non volevo.
Cazzo Drew ti prego. Torna in vita. Ti scongiuro. Ti ho amato così tanto che quando sei morto, sono morta con te. Ti prego. Che se no m'ammazzo io."
Rimasi a piangere sulla sua tomba per non so quanto tempo, continuando ad accarezzare la sua foto.
Poggiai un tulipano bianco e uno nero sulla sua tomba, mormorando "addio".
Entrai nella mia auto stringendo il volante e chiedendomi cosa fare.
1 nuovo messaggio
Da: Justin
Mi laureo tra 30 minuti.

Risposi:
Sappi che non ci sarò. Buona fortuna comunque.

Da:Justin
Non era così che avevo immaginato la mia laurea. Quando torni?

Risposi:
Justin, non torno.

Da: Justin
Non puoi, stai scherzando vero?

Risposi:
No, era un addio. Avevi ragione tu. Su vai, spacca il culo a tutti i professori... Come sempre.

Da: Justin
Cazzo Cassiopea mi manchi. Sono due giorni, e già mi manchi. I polmoni sono più neri, le labbra più secche, le mani più fredde. Torna.

Risposi:
Non torno, addio. Magari un giorno torno. Ma per ora addio. Smettila di distrarti coglione.

Da: Justin
Io devo entrare. Arrivederci, io t'aspetto comunque.

AYEEE.
NO RAGAZZE NON È FINITA, NON È L'ULTIMO CAPITOLO, STIAMO CALMINI.
L'ho scritto tutto di getto. Non c'era stata molta tensione in questa storia così mi era venuta questa ideuzza della tesina, che fa cagare ma vabbi ja.
Spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile, vi amo.
Ps: commentino o stellina? :c🙏😍✨

Shades of cool  [j.b]Where stories live. Discover now