Scossi la testa. «Non credo sia il caso. Non vorrei mai rovinare un foglio con la mia faccia.» dissi spontaneamente.

Risi, lui invece mi guardò allo stesso modo della prima volta. Su questo non era cambiato, continuava a farlo spesso, meno delle prime volte però.

«Perchè dici così?» mi chiese.

Odiavo quella domanda. Avrei voluto rispondere "Perché sono brutta, non mi piaccio." ma non credevo che fosse il caso. Era vero, non mi piacevo, e questo era anche il motivo per cui stavo alla larga dai ragazzi. Avevo paura di essere giudicata male, anche se poi non mi importava tanto. Voglio dire, ci sono sempre i soliti stronzetti che lo fanno per ferirti. Harry mi ripeteva sempre che ero bella ma ero sempre convinta che lo dicesse per farmi sentire così. Lui, Louis ed Hope non sapevano di questo, ho sempre voluto apparire una ragazza forte e strafottente, ma non lo ero poi così tanto. Ero Taylor, ma pur sempre una ragazza. Quello era un mio piccolo segreto.

«Taylor?» mi richiamò il moro di fronte a me. «Perchè dici così?»

Il mio tono di voce cambiò, mi si formò un nodo in gola. «Mi sembra ovvio.» abbassai lo sguardo.

Mi costrinse a guardarlo negli occhi. «A me no.»

Mi venne da ridere. «Certo, parli tu ch...» mi fermai.

«Cosa? Cosa c'entro io?» mi chiese.

Stavo per dirgli che era bello. Era vero e non c'era niente di male, ma non volevo che intendesse qualcos'altro... Cioè...

«Niente...»

«Io cosa?» insistette. «Taylor?»

Scossi la testa. «Niente, lascia perdere.»

La conversazione si era concentrata su di me e mi dava fastidio. Magari l'avrebbe capito.

«Scusa se sono insistente, ma voglio che tu ti sfoghi come io ho fatto con te. Sento che c'è qualcosa che non va.»

Cavolo, era il primo che lo aveva capito.

«Non ti piaci?» mi chiese.

In quel momento sentii una fitta allo stomaco. Questa domanda era anche peggio. Chiusi gli occhi e lottai contro le lacrime, che volevano scendere sulle mie guance.

Mi prese il viso tra le mani. «Taylor, tu sei bella.»

Mi trovava bella? No, sicuramente lo aveva detto per farmi sentire meglio, ma non lo pensava veramente. Lo apprezzai comunque.

Scossi la testa. «Non c'è bisogno che tu mi dica così. Ho due occhi con i quali posso guardarmi.»

«Li ho anche io.» mi disse e lo guardai. «Non faccio mai complimenti, credo che questo sia il primo che faccio in tutta la mia vita, quindi devi credermi.»

Sorrisi. «Grazie, ma non credo che questo possa cambiare la mia opinione.»

«Sei insicura, ragazza della libreria.» mi disse, imitando il suo soprannome.

Risi. «Ragazza della libreria

Sorrise. «È il soprannome adatto a te: sei sempre in libreria e ti ho vista lì per la prima volta.»

«Come hai fatto a ricordarti di me, quella sera da Niall?» chiesi.

«Non si dimentica facilmente una ragazza che stava rischiando di rompersi la testa con qualcosa che ama.» scherzò e sul suo viso spuntò di nuovo uno di quei suoi bellissimi sorrisi.

Scoppiai a ridere. «Dico sul serio!»

«Sei una ragazza interessante, per questo sei diventata la mia migliore amica.» spiegò.

Il ragazzo della libreria.Where stories live. Discover now