Capitolo 16- Disenchanted~

2.3K 182 48
                                    

Jack si era nascosto fra la nebbia e le tenebre poco prima che le luci blu e rosse dell'ambulanza illuminassero il volto stremato di Lilith. Era così strano vedere due torrenti di lacrime gemelli infrangersi contro il sorriso della ragazza...

Teneva le ginocchia a terra, e la testa di Natalie poggiata sulle cosce. Jack aveva finalmente trovato quel dettaglio che le accumunava: La fragilità. E non era un difetto.

A pompar sangue in quelle gambe tutte curve tipiche delle ballerine, c'erano due cuori che battevano su frequenze simili. E forse era stata la loro similitudine a creare una faida fra loro. Entrambe avevano trovato un modo di autodistruggersi, ma Natalie non aveva trovato alcun clown emo pronto a salvarla, quindi aveva deciso di salvarsi da sola.

E chissà se aveva realmente creduto che un'altra identità l'avrebbe tratta sulla sponda sicura."Esther" era solo un nome, e dietro questo nome c'era una Natalie affranta e avvelenata. Ma, come insegna il caro vecchio Shakespeare, i nomi servono a poco, e talvolta sono solo un ostacolo per i sentimenti.

Ma ce l'avevano fatta. Quella siringa di narcan iniettata appena in tempo non aveva fatto rivivere solo Natalie, ma aveva reso tutti un po' più vivi, un po' più veri.

E, mentre il corpo esanime di Natalie aveva ripreso a respirare, Jack aveva capito l'errore più grande di tutta la sua vita...

E tutto si era svolto lì; uno scenario che aveva come uniche spettatrici le magiche ed evanescenti luci di Londra, con il sorriso grato di Lilith che traspariva dai vetri opachi dell'ambulanza.

Jack uscì dal suo nascondiglio d'ombra con l'intento di seguire il veicolo e, come Whitechapel gli aveva già visto fare, si dissolse in uno stormo di farfalle nere, e si librò leggero fra la fitta foschia inglese.

Fuori pericolo.

I medici e gli infermieri si erano congratulati con Lilith per il soccorso immediato, nonostante lei avesse loro ripetuto decine di volte che non era stata lei a salvare Natalie. Ed aveva ragione: Era stato Jack.

Laughing Jack, lo spietato killer di Londra, aveva salvato Natalie.

Aveva combattuto il rancore per quello che le aveva fatto, era riuscito a perdonare, ed era la dimostrazione d'affetto più bella che Lilith avesse mai ricevuto.

Fuori pericolo.

Natalie era stabile.

Avevano vinto.

-Ci potrebbero volere ore prima che si risvegli...-

Lilith era rimasta tutto il tempo in attesa davanti a quella stramaledettissima porta, ma i medici non le avevano quasi mai rivolto la parola, nemmeno per sapere da dove avesse preso la siringa di narcan. Jack probabilmente le rubava dagli ospedali, così come gli anestetici che le aveva conficcato più volte nella carne.

-Sarebbe meglio se tu tornassi a casa. Domani passerai a vedere come sta. Sul serio, faresti meglio ad andartene, ragazzina.-

Le aveva detto l'infermiere, prendendola un abbraccio per convincerla ad alzarsi. Lilith aveva accettato l'aiuto, e, stordita dal sonno, si era recata all'entrata dell'ospedale.

E il sorriso che si lasciò scappare quando vide Jack fuori ad aspettarla non bastò a sottolineare la sua felicità. Ogni centimetro del suo corpo fremeva di gioia, e il cuore prese a batterle forte in petto quando le sue labbra si congiunsero a quelle di Jack.

-L'hai salvata...-

Sussurrò la ragazza. Jack la strinse forte a sé, mentre le braccia di lei gli cingevano il collo.

Era perfetto. Era magico.

-Ho fatto tanti sbagli, Lilith...-

Il modo in cui Jack pronunciò il nome della ragazza causò in lei dei forti brividi, ma se gli sbagli di cui parlava equivalevano al numero della sue vittime, allora sì, aveva peccato parecchio.

-Ma ne ho commesso uno ancora più grave, più grave anche della morte...-

Lilith incrociò compassionevole lo sguardo di Jack e, carezzandogli una guancia, sussurrò:

-Quale, Jack?-

Lo sguardo di Lilith si spostò dalle labbra di Jack agli occhi del ragazzo, e i loro fiati divennero un unico respiro.

Ma quella notte... Quella notte Jack aveva scoperto qualcosa migliore dell'uccidere, e questo lo aveva segnato per sempre. Ogni suo peccato gli era stato perdonato perché, in quella fragile e nebbiosa notte, Jack aveva trovato qualcosa di più forte della morte...

La vita.

E, lì dove aveva creduto di essere spacciato, quando aveva pensato di essere condannato ad una vita di sangue ed omicidi, così buia che nemmeno l'amore era riuscita a correggere, aveva commesso il peggiore dei suoi sbagli...

-Mi sono disilluso...-

A quelle parole, le labbra di Lilith sfiorarono le sue, e i loro cuori furono più vicini che mai, tenuti in vita dall'incommensurabile peso della libertà.

Perché, in quella nebbiosa e magica notte, sotto le luci di Londra, lo spietato Laughing Jack aveva scoperto che la salvezza non è mai negata a nessuno, e che la sua riposava in due occhi blu e in un dolce cuore da ballerina.

Disenchanted~Where stories live. Discover now