Quella fu l'ultima estate in cui vide il suo migliore amico e la sua città natia,nella quale sarebbe tornato solo occasionalmente per vedere i suoi genitori,per poi smettere completamente all'età di ventuno anni. 

[...]

<<PSSST,Joyce!>> 
Aveva ventidue anni e andava all'università. Lo conoscevano tutti come il grande genio,perchè era riuscito a laurearsi in medicina generale in soli tre anni rispetto ai sei che normalmente servivano. Si era iscritto a pediatria perchè non aveva ancora abbandonato il sogno di insegnare ai bambini a volare,anche se ora che era cresciuto gli sembrava una stupidaggine ogni volta che ci pensava. 
<<Cosa?>> chiese,mentre uno dei suoi amici e compagni di corso gli tirava diverse gomitate seduti al tavolo della mensa per richiamare la sua attenzione. 
<<L'hai vista la nuova arrivata?>> 
<<Ci sono almeno un mezzo migliaio di matricole ogni anno,chi sarebbe la nuova arrivata?>>
La porta della mensa sembrò aprirsi con un suono più soave del solito. 
Tacchi a spillo rossi,vestiti sobri ed eleganti,capelli rossi legati in una coda di cavallo e una collanina che rifletteva la luce del sole, sembrava che il ciondolo raffigurasse foglie di alloro. 
Inutile dire che quella vista lo colpì più di quando non avesse nemmeno realizzato all'inizio. 
<<Chi è?>> chiese con finta aria indifferente,il suo amico ridacchiò.
<<Alighieri. Era nel dipartimento di giurisprudenza fuori città,ma si è trasferita qui a lettere>>


Alighieri. Dipartimento di lettere. 
Salvò queste informazioni nel cassetto 'importanti' del suo palazzo mentale,senza nemmeno accorgersi che il ragazzo accanto a lui le aveva fatto cenno con la mano e che il rumore dei tacchi a spillo si era avvicinato fino ad essere troppo vicino per essere semplicemente passata lì affianco. 
<<Ciao,Eugenio! Non ci vediamo dalle elementari!>> lo salutò lei con un sorriso smagliante. 
Alzando lo sguardo,l'irlandese se la trovò praticamente davanti ed ebbe un mezzo infarto sul momento. 
Il suo silenzio sembrò divertire la ragazza. 
<<Il mio amico pietrificato dalla tua bellezza è Joyce,ne avrai sentito parlare. Specializzando in pediatria>> 
James,sentendo il suo nome,si forzò a riscuotersi e salutare educatamente. 
<<Ehm.. piacere di canoscerti...>> balbettò.
Montale scoppiò a ridere. 
<<"Conoscerti" James,non canoscerti>>
Lui si fece paonazzo in viso. 

Dante si sedette lì con loro a pranzare quel giorno e i giorni successivi,presto divennero un bel gruppo di amici. 
In particolare Dante e Joyce sembravano trovarsi d'accordo su praticamente tutto,tranne che per il fatto che lei era completamente negata in matematica e James non riusciva proprio a capire come funzionasse l'italiano. 
Decisero perciò di aiutarsi dandosi ripetizioni a vicenda e quello fu per l'irlandese uno degli anni di università più belli che avrebbe ricordato per sempre. 

[...]

<<Ascoltami,non è difficile!>> sbottò James puntando la matita sul quaderno <<se x più due è eguale a quattro..>>
<<"Uguale" non "eguale">> ridacchiò lei. 
Lui sbattè la testa sul tavolo borbottando un "ci rinuncio". 
Erano entrambi seduti a terra davanti al tavolino basso nella camera di Dante,che era perfettamente ordinata se non per a miriade di libri sparsi in giro. 
<<Forse dovrei accompagnarti nei bar,sai? Potresti volere un caffè e uscire con un milkshake alla carota>> lo prese in giro,lasciando perdere il libro e appoggiandosi con la schiena al bordo del letto. 
<<Milkshake è una parola inglese,nel fratetempo>>
<<"Frattempo", so che vuoi sembrare colto ma usa parole semplici per inizia->>
Un cuscino arrivò dritto in faccia a Dante,facendola cadere stesa per terra. Quando se lo levò davanti vide il biondo che la fissava trattenendo le risate. 
<<Brutto..!>> gli saltò praticamente addosso cercando di soffocarlo con il cuscino,lui riuscì a fermarla gridando <<ho gli occhiali! Ho gli occhiali!>> al che lei gettò via il cuscino e scoppiarono a ridere insieme. 

Quella sera si baciarono per la prima volta. 

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora