IX Hogsmeade

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Le settimane seguenti i corridoi brulicavano di Auror. C'erano in ogni momento:durante il pranzo, la cena, in Sala Grande, in Sala Comune e persino durante le lezioni.

Era il giorno di Halloween, il che significava una sola cosa:Hogsmeade. La fuga dei Mangiamorte non aveva influenzato infatti l'accesso al villaggio.

Harry, Ron ed Hermione si svegliarono di buon ora per mangiare qualcosa prima di partire.

Ovviamente tutti i ragazzi erano scortati dagli Auror.

Harry aveva buoni ricordi di Hogsmeade, dove 4 anni prima aveva scoperto tante verità scomode grazie al fedelissimo Mantello dell'Invisibilità.

«Harry, io ed Hermione andiamo a fare un  giro da Mielandia, ti raggiungiamo presto.»

Cercavano un po' d'intimità , Harry lo aveva capito, e tranquillamente  annuì.

«Devo cercare Ginny?  pensò o forse è meglio stare un  po' in tranquillità? Optò per la seconda opzione, e entrò ai "Tre manici di scopa". Si sedette al tavolo e ordinò una burrobirra.

Rifletté sulle parole della preside «avranno sicuramente un appoggio dall'esterno.»

«sono stato io stesso ad uccidere Voldemort» pensò «L'ho visto decomporre con i miei stessi occhi. Non può sicuramente essere lui, e i mangiamorte sono stati tutti catturati.»

Stava pensando ai nomi dei Mangiamorte sulla lista della Gazzetta del Profeta quando si sentí chiamare da dietro.

«Harry»

Di scatto si voltò. Era Cho Chang. La ragazza della quale  si era innamorato il 4°anno.

«Cho, che piacere rivederti. Cosa ci fai qui ad Hogsmeade?»  chiese  Harry.

«Ero di passaggio e sapevo che ti avrei trovato qui.» rispose Cho.

«devo dirti una cosa» aggiunse.

«dimmi»

«Come sai ho frequentato il corso da Auror e come matricola sono stata indirizzata ad Azkaban per fare tirocinio, sotto la guida di Dawlish.

Il giorno  della  fuga  dei Mangiamorte io ero li,ma non ho visto niente. Nessuno ha visto niente. Inizialmente nemmeno c'eravamo accorti che il muro 562 era distrutto. E c'erano 39 Auror di guardia.

Mi era capitato di leggere la lista dei Mangiamorte  rinchiusi nella prigione. Ma ne mancava solo uno. Lucius Malfoy, Harry. E quel giorno trovai il suo bastone su uno scoglio, vicino la porta ovest. Guarda»

Aprí la borsa ed estrasse un bastone da passeggio. Harry riconobbe il serpente d'argento con gli occhi di smeraldo. Era sicuro. Era di Lucius Malfoy.

«Cho,non so come ringraziarti. Ma io all'interno di Hogwarts non posso fare niente. Devo aspettare  i M. A. G. O per interessarmi di questi casi  in prima persona.

«Scappiamo. Io e te. Lontano» Esclamò  Cho.

Harry era incredulo.

«Io ti ho amato sin dal primo giorno, ma non so dimostrare i sentimenti che provo. Credimi Harry, ti prego.

Harry non aveva parole... Avrebbe voluto dire 1000 cose, ma dalla sua bocca uscì un sibilio incomprensibile.

Cho si avvicinò timidamente alle sue labbra e lo baciò

Gli venne in mente il primo bacio dato nella Stanza delle Necessità.  Ricordava che era stato"umido".

Quella volta invece era completamente diverso. Sentiva le scintille.

«Scusa, Scusa Harry . Non dovevo» disse piangendo e uscì dal locale. Harry non ebbe neanche il tempo di dire ciò che provava.

IL RITORNO AD HOGWARTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora