Imbarazzo || 15

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"Ho paura un po' di innamorarmi, ho lasciato pezzi di cuore da tutte le parti"

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*Lili*

Rimasi in silenzio fino a che non vidi Camila venirmi in contro. Cole salutò entrambe per poi entrare tranquillamente nell'edificio;

"Che ci facevi con lui?" mi chiese Camila

"L'ho incontrato lungo la strada" dissi semplicemente

"Beh potevi dirmelo sarei venuta io" 

"Cami smettila con questa storia, non è pericoloso e non vuole farmi del male" sbuffai sonoramente, era diventata irritante questa storia

"Non puoi saperlo" aggiunse guardandomi storto incrociando le braccia al petto

"Quando sono stata male mi chiamava per tenermi aggiornata su quello che succedeva qui a lavoro, smettila di fare la bambina" la sorpassai sperando che non reagisse male

"Oh ora capisco perchè sapevi già tutto prima che te lo dicessi io" sbuffò 

"e' andata avanti per troppo tempo questa messa in scena e fino a che non mi dirai cosa ti fa preoccupare così tanto continuerò ad ignorarti" dissi passivamente sorpassandola; cos'è? gli piaceva Cole? che bisogno c'era di tenermi lontano da lui?

***

Entrai nella struttura dirigendomi verso il mio camerino. Durante il tragitto passai, come sempre davanti agli uffici: "Medelaine Petch", il famoso ufficio da cui ho visto uscire Cole il primo giorno, "chissà se Camila ha messo in guardia anche lei" pensai.

Entrai nel camerino senza guardare in viso nessuno. Trovai come al solito i vestiti sul tavolo, ma sta volta c'era qualcosa di diverso: il pezzo di sopra di un costume era fini tra le mie mani. Talmente in fretta ero entrata li dentro che non avevo neanche notato i nuovi set, paesaggi esotici. Mi vestì velocemente notando con gran piacere che c'erano anche dei pantaloni bianchi. Ero a disagio con il costume, pensavo di aver superato quel periodo ma evidentemente mi sbagliavo di grosso.

Salì sul set posizionandomi davanti alla fotocamera che Cole aveva in mano. Sentivo tutti gli occhi addosso, non era come le altre volte.  Solitamente davanti la macchina fotografica mi sentivo a mio agio, come se smettessi di pensare per un po', ma sta volta non ci riuscivo. 

Mi sentivo inadeguata, anche se infondo tra un bikini e un pezzo di intimo non c'era tutta questa differenza. Presi un bel respiro cercando di scacciare tutti i pensieri dalla testa e di concentrarmi sul set. 

Cole iniziò a scattare foto su foto, come sempre d'altronde, guardandomi di tanto in tanto sorridendo, quasi come se avessi qualcosa di diverso dal solito. Dopo qualche altro minuto passato a posare davanti all'obbiettivo mi alzai dalla postazione sgrullando la sabbia, che avevano inserito per rendere il tutto più realistico, dalle mani e dai vestiti allontanandomi velocemente dagli altri, non vedevo l'ora di togliermi quella roba di dosso;

"Lills aspetta" disse Cole afferrandomi il polso per fermarmi

"Justin non ora" dissi istintivamente liberandomi dalla sua presa

"Justin?" replicò confuso accennando un sorriso

"cosa?" sbiancai completamente realizzando solo in quel momento cosa avevo detto

"mi hai appena chiamato Justin" mi sorrise scuotendo la testa

"si, si... Io-... Scusa devo andare" balbettai in preda al panico. 


"Justin, l'ho chiamato Justin" pensai camminando velocemente verso casa. Ero entrata in uno stato di trans, non riuscivo a capire cosa fosse successo. Come mi era venuta in mente una cosa simile? 

Sentivo il cuore battere all'impazzata, penso che sarebbe uscito dal petto se non fosse stato per la gabbia toracica. Il respiro divenne irregolare, gli occhi mi impedivano di vedere nitidamente ciò che avevo davanti, stava accadendo di nuovo e non andava bene. Non volevo tornare al punto di inizio, non per lui, non potevo permettere una cosa del genere, eppure non riuscivo a trattenermi. La vista era appannata, la testa mi faceva male e i crampi allo stomaco diventavano sempre più forti, avevo perso il controllo un'altra volta. Questo vuoto dentro che non sentivo da appena metà mese era tornato: qualsiasi cosa mi capitasse davanti poteva riempirlo. Il mio raziocinio era come sparito, le gambe iniziarono a muoversi fuori dal mio controllo verso la cucina di casa in cui ero appena entrata. Aprì una scatola dopo l'altra: cereali, merendine, gelato, qualsiasi cosa poteva riempire questo vuoto. Il frigo che prima era pieno grazie,alla spesa che Camila aveva fatto il giorno prima, divenne quasi mezzo vuoto. 

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-spazio autrice-

BUONASERA GIACOMO, BUONASERA :D

Guess who is back??? Scusatemi per l'assenza, but ero LEGGERMENTE bloccata lol

Anyway soooo... Spero di tornare attiva come prima, mi manca davvero tanto scrivere.

Ci vediamo alla prossima <3

-Agnese

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 24, 2020 ⏰

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𝘛𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘰, 𝘥𝘪𝘮𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘢𝘮𝘪 || 𝐒𝐏𝐑𝐎𝐔𝐒𝐄𝐇𝐀𝐑𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora