one - drunk -

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Dovevo vomitare e c'era una fila interminabile per il bagno, che non avrei retto mai e poi mai. Così scesi le scale di corsa e mi feci strada tra la gente ubriaca, dirigendomi alla porta principale.

Andai a sbattere contro una ragazza dai capelli corvini, che ahimè stringeva un cocktail tra le mani, che cadde in men che non si dica, facendole quasi uscire il fumo dalle orecchie. Mi scusai sottovoce per poi continuare a correre verso la porta d'ingresso, per poter uscire il più veloce possibile e rigettare tutto l'alcool ingerito.

Stavo male da fare schifo, ero veramente troppo ubriaca. Avevo una nausea pazzesca e la testa mi girava vorticosamente, facendomi barcollare e portandomi a non capire quasi nulla.

Il mio ragazzo, Jahseh, era sparito nel nulla ed avevo provato a chiamarlo decine e decine di volte, senza ricevere però risposta. Decisi che non m'importava e varcai finalmente la soglia dell'uscita, fermandomi fuori, cercando di visualizzare la mia macchina.

Sapevo di non dover guidare in quelle condizioni, ma non vedevo altra soluzione per andare via, così mi diressi verso quella che sembrava la mia auto. La raggiunsi, inserendo la chiave ed aprendo lo sportello, sedendomi poi al posto del guidatore.

Ma prima di poter mettere in moto, mi legai scompostamente i capelli in una coda e vomitai.

« Cazzo! Chi cazzo è?! » sentii una voce provenire dalla macchina accanto alla mia, ma non riuscivo a fermarmi, continuavo a rigettare. Volevo Jahseh lì con me, ma non c'era nessuno che poteva aiutarmi.

« Non lo so, aspetta qua. » disse una voce profonda, poi udii l'apertura di uno sportello e dei passi. Mi stavo pulendo la bocca con un fazzoletto di carta delicatamente, tentando di calmarmi e non vomitare ancora.

Lo stimolo non era più tanto forte, perciò il peggio era passato. Chiusi gli occhi per qualche secondo, rilassando i muscoli e portando due dita su entrambe le tempie, massaggiandole piano.

« Va tutto bene? » mi chiese la stessa voce di qualche minuto prima ed aprii gli occhi di scatto. Al buio non vedevo molto, poi avevo la vista annebbiata dalla sbronza.

Era un ragazzo alto, ma non riuscivo ad identificarlo. Lo squadrai da capo a piedi, nonostante la fioca luce della luna e riuscii ad intravedere dei capelli a caschetto, colorati di due colori diversi.

« Sì tutto bene, grazie. » mi affrettai a rispondere, salendo in macchina e inserendo la chiave nel quadro. Avanzò di qualche passo verso di me e si sostenne sullo sportello.

« Quanto hai bevuto? » mi domandò, come fosse realmente interessato. Ma perché gli importava?

« Parecchio, ma ora sto meglio, non preoccuparti. » lo rassicurai, cercando di andarmene. Non volevo intrattenere una conversazione con uno sconosciuto in quelle condizioni, poi anche lui puzzava di alcool, quindi suppongo fosse nella mia stessa posizione.

Accese la torcia dell'IPhone a causa del buio. « Ma tu non sei la ragazza di X? » chiede aggrottando le sopracciglia, osservandomi più dettagliatamente.

« Sì, sono io. Ma per caso l'hai visto da qualche parte? » speravo in una risposta positiva, dato che non lo vedevo da circa tre ore. Sorrise ed io lo guardai interrogativa.

« Era con una bionda sul divanetto, non l'hai visto? » mi sfotté ed io gli tirai un leggero pugno sul braccio. « Non lo farebbe mai. » risposi seria, sapendo che era la verità e che avevo una persona meravigliosa al mio fianco.

« Comunque no, non l'ho visto, perciò vuoi che ti accompagni io a casa? »

Ci pensai un attimo, provando a capire quale fosse la scelta migliore da prendere. Non sembrava inaffidabile, ma era pur sempre un tipo ubriaco che stava scopando in un Benz.

« No dai, sto già meglio, vado da sola. » decisi, girando la chiave e mettendo in moto l'auto. Dovevo andarmene al più presto, anche se la testa girava ancora come una trottola.

« Sei sicura? » sembrava seriamente preoccupato per me. Forse perché ero la fidanzata di Jahseh, che era suo amico e lo faceva per lui.

Annuii e chiusi la portella, ringraziandolo e facendogli un cenno con la mano. Mi osservò per qualche secondo, poi ricambiò il cenno e chiese gentilmente di portare i suoi saluti a Jah.

Chissà dov'era e cosa stava facendo in quel momento.

Riprovai a chiamarlo mentre facevo retromarcia, ma ancora nessuna risposta.
Ignorai le mie paranoie, guidando nel miglior modo possibile fino a casa.

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spazio autrice
non è una storia seria e non mi sto realmente impegnando, ma spero vi piaccia ugualmente. i capitoli non credo saranno lunghi e la trama non è delle migliori, ma fatemi sapere cosa ne pensate.

benz truck - Lil Peep - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora