Parte quarta

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Per le tre settimane successive Zayn non  salta nemmeno uno degli allenamenti di Niall.  Si fa accompagnare da Harry, che ormai fa coppia fissa con Louis, e se ne sta sugli spalti con un album da disegno in mano, aspettando con pazienza che il biondino finisca le sue vasche extra, per poi andarci a cena. Harry lo prende costantemente in giro per questo, perché, nonostante passino tutto il giorno insieme, tra loro non è ancora successo niente. A Zayn, comunque, va bene così. Gli piace passare il tempo con Niall e, anche se per lui sta diventando molto più di un amico, non è sicuro di ciò che prova il nuotatore e… a dire la verità non sa nemmeno quale sia il suo orientamento sessuale. Diciamola tutta, sarebbe piuttosto imbarazzante se Niall fosse etero in realtà. Comunque, non ne hanno mai parlato e Zayn non ha intenzione di tirare fuori  l’argomento, almeno per un altro po’. Il problema principale del moro, però, è che non fa mai i conti con l’impulsività di Niall. Fregatura.

Un mese dopo il loro incontro, Niall lo fa.
Sono seduti al tavolino di un bar, con due belle fette di torta alla crema e pinoli e del tè,  e come sempre, parlano. O meglio, Niall parla, Zayn ascolta annuendo di tanto in tanto. Il nuotatore è dannatamente loquace, ma a Zayn piace ascoltare, gli piace il suono della sua voce, la sua risata squillante e quelle labbra. Quelle labbra un po’ screpolate gli piacciono da morire, e sono giorni che sogna di baciarle, torturarle, leccarle, sentirne la consistenza e il sapore.  Si sta affezionando a Niall in silenzio, e ciò lo spaventa. Escludendo Liam, non gli era mai successo di legarsi così in fretta e così profondamente ad una persona. Un mese, e la risata contagiosa di Niall ha già messo radici nel suo cuore. Un mese, e un paio di occhi azzurri gli hanno fottuto il cervello.
- Allora? –
-Zayn si riscuote dai suoi pensieri.
-Come? –
Niall avvampa, le sue guance si tingono di un bel rosso fragola.
-Ti andrebbe di uscire con me? –
- Noi usciamo già tutti i giorni, Nialler –
-Non in quel senso –
Zayn ci mette un po’ prima di capire, ma poi realizza che quello che gli sta chiedendo Niall è un appuntamento e beh…il fatto che  non svenga al momento è un vero miracolo.
-Si Nialler, si – asserisce infine con la voce tremante.
Niall si apre in un enorme sorriso, poi torna alla sua torta come se niente fosse accaduto.  

Harry sta bussando freneticamente contro la porta del bagno.
- Zayn cazzo, è un’ora che stai lì dentro, devo andare al bagno, per favore –  piagnucola.  Zayn troverebbe la cosa davvero esilarante se fosse un altro giorno, ma deve uscire con Niall, ha bisogno di tempo e… caffeina. E nicotina. E le sigarette sono sulla sua scrivania. E Harry gli sta davvero rompendo le scatole.
-Non sono ancora pronto, Harold! – urla.
-Dovete solo andare a fare un giro,  Zaynie,  dai! –  Zayn non risponde nemmeno, troppo preso dal sistemarsi i capelli. Ignora la tempesta di pugni contro la porta finché Harry non lo invita gentilmente ad andare a quel paese e lo avverte del fatto che Niall sia di sotto e lo stia aspettando. Allora scatta, sbatte furiosamente la porta e, senza nemmeno salutare corre a raggiungerlo. Niall è appoggiato alla portiera della sua auto, bellissimo, un paio di jeans abbastanza larghi, maglietta attillata che gli mette in risalto gli addominali e miglior sorriso di sempre. Zayn sorride spontaneamente di rimando, perché è naturale essere felici quando si ha davanti una visione del genere. Niall lo ispira, gli porta fortuna; da quando lo conosce è più attivo, disegna meglio e sprizza allegria da ogni poro. Quella famosa parete vuota della sua camera gliel’ ha dedicata tutta alla fine, tanto che se solo vi entrasse probabilmente si spaventerebbe. Harry l’ha fatto. Insomma, sentirsi osservati ovunque da quei due occhi azzurri non è così piacevole, anche se sono solo disegnati. Avrà ritratto Niall un centinaio di volte ormai, è dappertutto: alle pareti, sulla scrivania, nel suo cuore, nei suoi sogni, nei suoi pensieri, probabilmente negli incubi di Harry. Soprattutto, però, è davanti a lui, in quel preciso istante, ed è la cosa più bella che Zayn abbia mai visto.
-Nialler  –
Il biondino lo saluta schioccandogli un bacio sulla guancia, poi gli apre la portiera invitandolo a salire.
- Dove andiamo? – gli chiede mentre sale.
-Dove ci porta la macchina Zaynie –
Il moro gli da un pugno amichevole sulla spalla. È bastato un sorriso per sciogliere la tensione e ora Zayn si sente tranquillo, ma allo stesso tempo euforico. Niall mette in moto la vettura e accende la radio. Quando Zayn torna a domandare quale sia la loro destinazione, il nuotatore alza il volume con una risatina, ignorando del tutto il ragazzo. Il moro sbuffa, ma non è davvero offeso, non  riuscirebbe mai a tenere il broncio a Niall. Poggia la testa contro il finestrino e rinuncia ad ogni interrogativo. Di Niall si fida.
Il viaggio in macchina è piuttosto lungo, ma di sicuro non noioso. Zayn scopre che Niall è bravo anche a cantare e le loro voci unite ben presto sovrastano la radio. Non c’è imbarazzo, non c’è nervosismo; quella tra di loro è un’ intesa fortissima e Zayn  non può che esserne compiaciuto. Quando finalmente Niall accosta, Zayn si guarda attorno confuso e incuriosito. Poi, però, la portiera si apre e Niall gli prende la mano e l’unica cosa che importa è il modo in cui le loro dita si intrecciano perfettamente, creando uno stupendo chiaroscuro.
-Chiudi gli occhi  - gli ordina il biondo.
Zayn esegue e si lascia trascinare dal ragazzo. Capisce che stanno entrando dentro un edificio per via del cambio di ombre che percepisce, ma davvero non ha idea di cosa abbia macchinato Niall. Vorrebbe sbirciare, ma così si rovinerebbe la sorpresa, e comunque la stretta di Niall è talmente rassicurante che potrebbe passare anche tutto il pomeriggio ad occhi chiusi pur di mantenerla. Salgono una decina di scalini e percorrono un paio di corridoi prima che il biondino gli sussurri all’orecchio un – spero che ti piaccia – permettendogli così di aprire gli occhi. Quando Zayn lo fa le loro mani sono ancora unite, ed è un bene, perché il moro sente le gambe cedere. Stringe ancora di più le dita chiare del nuotatore e si guarda intorno quasi con le lacrime agli occhi per l’emozione e la felicità, come un bambino. Sono all’interno di un’ enorme sala irregolare e tondeggiante, dalle pareti bianche asettiche e il pavimento in marmo. Ci sono banchi coloratissimi traboccanti di fogli, tempere e pastelli, che contrastano con il candore dell’ ambiente, centinaia di fumetti sono esposti su tavolate e cavalletti e dal soffitto pendono delle riproduzioni ingrandite di alcune vignette. Contro la parete di fondo sono addossati dei tavoli stracolmi di stuzzichini e bevande e ci sono tre scrivanie su cui degli uomini stanno disegnando attorniati da bambini e adulti completamente rapiti dall’atmosfera. Zayn non riesce a parlare per quanto è emozionato. Vorrebbe baciare Niall fino a consumargli le labbra e rimanere lì dentro per sempre. Abbraccia il ragazzo di slancio senza però sciogliere la presa tra le loro dita e gli sussurra una marea di grazie all’orecchio. Può sentire Niall sorridere quando gli bacia la guancia.
-Sono contento che ti piaccia Zaynie – afferma il biondo – Ora però, mangiamo qualcosa! – Zayn ride.

Hard to say I'm sorryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora