Ebbbe un po' di tempo per sè stesso e si guardò intorno: il monolocale era completamente a soqquadro come al solito,vestiti giacevano a terra dopo diverse prove di outfit andate male,i trucchi erano sparsi qua e là sui giacigli che chiamavano letti,il suo piccolo spazio era completamente invaso dalle lor scarpe.
Solo la sedia dov sedeva era libera da oggetti di uso femminile,e questo proprio perché aveva fatto buon pensiero di sedervici da quella mattina.
<<Non siamo prostitute>> disse con voce acuta,quasi canzonatoria <<siamo escort>>
Non ci credeva nemmeno lui,ma era stupido quindi doveva crederci per forza.

[...]

Hermann Hesse era sulla soglia dei cinquanta e aveva vent'anni di servizio militare alle spalle.
Era un uomo pragmatico e risoluto: famiglia,dovere,onore. Questo il suo motto e il suo stile di vita.
Non aveva una famiglia,quella originaria era terminata con la morte di sua zia e non si era mai sposato. Foese era un uomo troppo cinico per attrarre qualcosa che non fosse un nemico munito di fucile,pistola o pugnale. E in ogni caso,quelli,era in grado di respingerli.

Sulla fronte aveva già le rughe perchè era costantemente accigliato,i capelli stavano diventando bianchi rapidamente così come i baffi e la barba folta che continuava a ripetersi di dover tagliare.
Viveva in tanti posti diversi e non apparteneva a nessuno,andava dove andava il vento e soprattutto dove andava il plotone; faceva quello che gli si ordinava di fare,tutto qui. Nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla possibilità che Hermann Il Solitario,come lo chiamavano,si sarebbe mai affezionato a qualcosa o qualcuno che non sparasse proiettili. E in fondo avevano ragione.

<<Herr Hesse>>
Colui che Hermann sapeva essere un primo ufficiale di una caserma limitrova, in viaggio lì per incontrare un superiore, si rivolse a lui con espressione quasi sprezzante. In realtà tutti lo guardavano con quell'espressione; lo credevano una macchina forse,o magari non credevano possibile che un uomo mancasse così tanto di empatia.
<<Dimmi,Herr Hübert>> gli rispose con lo stesso tono,rimettendo a posto il cucchiaio nella ciotola di plastica dalla quale stava magiando una zuppa dal sapore orribile. Si trovava nella mensa della caserma,seduto da solo a un tavolo mentre tutti gli altri erano pieni da scoppiare. Preferivano stare stipati come gli ebrei nei treni piuttosto che trovarsi vicino a lui.. Ma forse non era la battuta giusta da far dire da un tedesco.
<<Herr Superiore chiede di averti nello squadrone di sgombramento di nuovo,dicono che sei stato uno dei migliori l'ultima volta>>
Hermann si massaggiò le tempie,cercando di frenare il mal di testa crescente.
<<Herr Superiore è sicuro?>> si accarezzò la barba distrattamente <<l'ultima volta è stato cinque anni fa,e da allora sono stato ricoverato due volte>>

Forse era anche questo il motivo per cui nessuno voleva correre il rischio di avvicinarsi troppo: Hermann era stato ricoverato due volte per esaurimenti nervosi dovuti a disturbo post traumatico dopo la fine della guerra civile.  Insomma,credevano che fosse pazzo.
Il primo ufficile,Hübert,sembrò guardarlo con pietà.
<<Penso che Herr Superiore abbia valutato bene la sua decisione prima di mandarti a chiamare>>
Il quarantenne sospirò.
<<E sia. Dove dovremmo sgombrare?>>
Si aspettava un nome di città limitrofe.
<<Francia. Ci è arrivata una soffiata per un ritrovo nelle periferie di Avignone>>
Poteva contestare? Poteva far notare che il suo primo incarico dopo le dimissioni poteva per lo meno essere nel suo stesso paese?
<<Quando si parte?>>
Adesso sul volto del primo ufficiale c'era un velo di soddisfazione,un leggero ghigno.
<<Tra due giorni>>

[...]

Quattro giorni dopo

Quasi ironicamente,quella sera le stelle brillavano più splendenti nel cielo di Avignone. E fu proprio la bellezza di quelle stelle,e l'aria fresca che nel mezzo dell'estate era così invitante,ad attirare Sophie,Austìne e Michelle fuori  dal piccolo e trasandato monolocale nel retro del supermercato,dopo aver raccomandato (bacio sulla fronte e sulla guancia incluso) a Victor di non uscire,dicendogli che avrebbero lasciato la porta aperta per permettergli di vedere le stelle.
E Victor le vide,le stelle erano davvero bellissime. Le stelle macchiate dal fumo delle sigarette delle tre Grazie.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Croce e Delizia)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu